giovedì 3 luglio 2014

OGM, opportunità o disastro?

OGM, Organismi Geneticamente Modificati: prodotti di origine naturale manipolati dall'uomo, modificati fin nella loro parte più infinitesimale, il genoma
L'essere umano ha da sempre manipolato ciò che la natura metteva a sua disposizione; la nascita stessa dell'allevamento e dell'agricoltura è strettamente collegata alla capacità umana di selezionare le specie con le caratteristiche che si ritenevano più utili e vantaggiose, migliorandole per mezzo di incroci: dall'alto rendimento del frumento all'attaccamento al branco del lupo, dalla capacità di produrre latte degli ovini alla produttività della vite, la storia umana è costellata di incroci e manipolazioni. Si stima che 10.000 anni fa gli uomini non sapessero ancora plasmare l'argilla nè usare il tornio, eppure dalle evidenze archeologiche emerge che avevano già trasformato il frumento selvatico nel Triticum monococcum, l'ingrediente base del pane. E già 6.500 anni prima di Cristo i campi dell'Età del Rame si riempirono di colture selezionate dall'uomo.
Da qualche tempo, però, la scienza ha messo a disposizione dell'uomo la possibilità di "mischiare tra loro" parti di DNA di organismi diversi che non potrebbero in alcun modo scambiarsi materiale genetico in natura: è il caso dei maiali Popeye, creati in Giappone inserendo nel genoma dei suini parte di materiale genetico derivante dagli spinaci, con lo scopo di rendere meno grassa e più salutare la carne di maiale, o del pomodoro modificato con veleno di scorpione affinchè maturi più lentamente.  
I GloFish, i primi animali domestici OGM 
Ad oggi è possibile anche acquistare degli animali domestici modificati geneticamente: si tratta dei GloFish, pesci d'acquario venduti nei normali negozi d'animali degli Stati Uniti - con eccezione della California - dai colori brillanti come quelli degli evidenziatori, fluorescenti; tuttavia ciò che maggiormente preoccupa sono gli animali e gli alimenti OGM coi quali entriamo in contatto inconsapevolmente. 
Soprattutto perchè le informazioni relative alle ricadute che questi organismi potrebbero avere sulla salute umana sono frammentarie e molto contrastanti.
All'apparenza il problema è di facile soluzione: se non voglio mangiare OGM, non li acquisto e non li consumo. Già, ma come faccio a sapere se un prodotto finito contiene o meno alimenti geneticamente modificati? Ad esempio, se non voglio mangiare del mais geneticamente modificato non acquisterò delle pannocchie OGM da fare alla brace, ma come posso essere certa che la mucca di cui mangio la bistecca o bevo il latte, o la gallina di cui mangio le uova, non siano state nutrite con quel mais? Il gene modificato del mais potrebbe venir "assorbito" attraverso la nutrizione dall'animale e, da questo, passare a me, consumatore finale?
Secondo Greenpeace dovremmo fare particolare attenzione alle etichette dei prodotti che acquistiamo, diffidando soprattutto di quelli che annoverano tra gli ingredienti amido modificato di mais, sciroppo di mais, mono e digliceridi degli acidi grassi, destrosio, lecitina di soia [E322] (che si trova nella margarina, nella cioccolata, nelle merendine, nei gelati...), olii vegetali, olio di mais...  
La copertina del DVD "La Roulette Genetica" ed il
pamphlet allegato "OGM - La storia"
Il problema è ancor più sentito negli Stati Uniti, dove la normativa sugli OGM è persino meno restrittiva che in Europa e non prevede l'obbligo di indicare in etichetta la provenienza OGM degli ingredienti; proprio nella terra a stelle e strisce è stato realizzato "La Roulette Genetica", docufilm che traspone in immagini il bestseller dello stesso autore, Jeffrey M. Smith, "Genetic roulette", e che rappresenta un duro atto di denuncia nei confronti non soltanto dei produttori e venditori di OGM - Monsanto in testa a tutti - ma anche verso gli enti governativi statunitensi, accusati di non tutelare il consumatore tramite un'adeguata legislazione. Nel video vengono riportate le interviste a medici, pediatri e ricercatori che hanno rilevato una correlazione tra l'utilizzo di OGM e l'aumento di disturbi gastrointestinali e di allergie tra la popolazione, fino ad ipotizzare un legame tra l'alimentazione in gravidanza con OGM e l'aumento di probabilità che il bambino sia affetto da autismo. Agricoltori ed allevatori portano la loro testimonianza diretta, in seguito all'utilizzo di mais BT e MON810 della Monsanto, smontando il mito di raccolti ricchissimi e lamentando, anzi, l'insorgenza di malattie e problemi gastrointestinali nel bestiame. Interviste a contadini ed allevatori in India ed Africa, poi, mostrano come "la questione OGM" sia ormai da tempo di proporzioni mondiali, mentre l'attivista indiana Vandana Shiva non esita ad attribuire al cotone BT targato Monsanto almeno 200.000 suicidi tra i produttori più poveri, indebitatisi per acquistare i semi ed affossati da miseri raccolti, insufficienti per rientrare delle spese sostenute.
Questo, in estrema sintesi, quanto racchiuso nel filmato (della durata di 85 minuti), ma ciascuno può scegliere in piena libertà se schierarsi tra i sostenitori o i detrattori degli OGM, anche sulla scorta di qualche approfondimento: 

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