giovedì 29 maggio 2008

Adotta un papà. Italiano.



Ci sono progetti di sostegno internazionale a favore di bambini indiani, donne sudamericane, papà africani... Tutti giusti, ci mancherebbe!
Però, ecco, io ho il sospetto che, in un Paese dove ogni santo giorno c'è almeno un morto sul lavoro (o un poveraccio che muore mentre sta andando o tornando dal lavoro), forse qualcosa si dovrebbe e si potrebbe fare.

Negli ultimi giorni sono morti un operaio di Bari ed uno di Ragusa ed uno umbro; pochi giorni prima era toccato ad un dipendente cremonese e ad uno lecchese; solo oggi si registrano altri tre decessi...
Possibile che non si possa far niente? Che so, una campagna del tipo "commercio equo e solidale" che mi garantisca, come consumatore, che il prodotto che acquisto sia stato realizzato da un'azienda italiana che tutela i propri lavoratori, che rispetta e fa rispettare le norme di sicurezza, che retribuisce gli straordinari e fà sì che siano straordinari (ovvero extra ordinari, cioè qualcosa che io dipendente faccio se e quando posso e non che mi viene imposta come prolungamento dell'orario di lavoro ordinario...).

Se avete qualche idea per la campagna "Adotta un papà. Italiano" (link, petizioni, mail... come farli, a chi inviarle...), fatemi sapere eh!

mercoledì 28 maggio 2008

Marrakech Express


Quanto può durare un'amicizia? Può sopravvivere allo scorrere del tempo, al mutare delle vite, al cambiare degli interessi personali? Amici di gioventù, uniti dalle partite a calcio e dalla gioiosa spensieratezza, possono restare amici anche nella maturità, quando mogli e figli e lavoro e carriera sono concrete realtà e non indistinte immagini proiettate nel futuro?

Rudy era "casinaro" da ragazzo e tale è rimasto anche dopo l'università. Se ne rendono conto i suoi vecchi amici quando vengono contattati da Teresa, la sua fidanzata spagnola, che li informa del fatto che Rudy è stato arrestato in Marocco per una storia di droga e che servono trenta milioni (di lire, il film è del 1989!) per liberarlo, corrompendo il Giudice ed evitandogli 20 anni di galera.
Che fare? Se lo domandano Marco, ingegnere solitario, Paolino, ormai accasato e con prole, Maurizio, completamente assorbito da soldi & carriera, Cedro, che aveva lasciato tutto per trasferirsi tra i monti.
Ma la risposta, alla fine, non può essere che una: si parte per Marrakech. In auto, passando per Francia, Spagna e Marocco.

Marrakech Express è un film che è la storia di tante storie; dice molto della vita e dell'amicizia e di come questa possa riuscire, quando è veramente tale, anche a compiere piccoli miracoli, come quello di far crescere arance nel deserto.

P.S. Per la scoperta di questo film ringrazio, davvero di cuore, il Cinghiale!

martedì 27 maggio 2008

La musica della mia vita


La cara Valeria vorrebbe sapere quali sono le cinque canzoni che hanno segnato la mia vita. Compito tutt'altro che semplice, perchè sono davvero molte le canzoni che, in un modo o nell'altro, sono legate a momenti - più o meno piacevoli - della mia esistenza ed evocano una marea di ricordi ogni volta che ho l'avventura di incappare nelle loro note...
Tuttavia voglio almeno provarci!

La prima è senza dubbio Sul rifugio bianco di neve, canzone della storia degli Alpini che la mia mamma mi cantava per farmi prendere sonno. Non c'era ninna nanna che tenesse, niente da fare! Ma appena attaccava col "Rifugio", io mi calmavo e mi preparavo ad entrare tra le braccia di Morfeo. Forse è così che è nato il mio amore per la montagna. O forse amavo la montagna prima ancora di nascere e per questo solo un coro d'Alpini mi faceva prendere sonno... chissà!

Poi, c'era quella della Zanzara in abito da sera, che ha partecipato allo Zecchino d'Oro di non so che anno. Credo che il mio animo ecologista abbia iniziato a formarsi così, facendo il tifo per quella zanzara tanto carina che si era messa persino in abito da sera per fare una serenata e, poveretta, rischiava di venir schiacciata da una grossa manona insensibile!

Crescendo, non posso non ricordare due canzoni che viaggiano appaiate, anche se sono diversissime tra loro: Vattene amore, di Amedeo Minghi e Mietta (Sanremo 1990) e Sweet child o' mine dei Guns N' Roses. Sono due canzoni che non c'entrano nulla l'una con l'altra, ma entrambe sono indissolubilmente legate ai tempi delle superiori, agli interminabili viaggi in autobus con le compagne di scuola che condividevano con me le cuffiette del walkman, alle risate nei corridoi della scuola, agli insormontabili problemi ed alle sciocche facezie dell'adolescenza.

Un po' più grandicella, verso i 17 anni, sono incappata in Non abbiam bisogno di parole, di Ron. Per una come me, cresciuta a pane e Queen (adoravo ed adoro il gruppo di Mercury) e che non amava la musica italiana, è stata una rivelazione. In quel testo c'era la descrizione di come volevo fosse il mio compagno, la mia metà della mela, e di come io volevo essere per lui: "Voglio star con te - baciare le tue labbra e dirti che - in questo tempo dove tutto passa - dove tutto cambia - noi siamo ancora qua - E non abbiam bisogno di parole - per spiegare quello che è nascosto in fondo al nostro cuore - ma ti solleverò tutte le volte che cadrai - e raccoglierò i tuoi fiori che per strada perderai - e seguirò il tuo volo senza interferire mai - perchè quello che voglio è stare insieme a te - senza catene, stare insieme a te"...

Passata la boa dei vent'anni, ho conosciuto i due grandi amori della mia vita: Davide e le arti marziali. Il primo è descritto alla perfezione nella canzone di cui ho parlato qui sopra, quindi c'è poco da aggiungere (se non che lo amo proprio tanto tantooooo!!!), per le seconde invece la colonna sonora obbligatoria - che, se non c'è fisicamente il cd, mi rimbalza comunque nella testa ad ogni lezione di Sanda - è Princes of the universe dei Queen. Avete presente il film "Highlander", con Christopher Lambert? Beh, l'ho guardato una dozzina di volte solo per la colonna sonora... Princes of the universe poi non mette addosso una grinta pazzesca, di piùùùùù!!!!! Datemi paratibie e guantoni, che ora ci si diverteeeee!!!! Uha! Ha! Ha! Ne rimarrà soltanto unoooo!!!

Ci sarebbe poi una sesta, importantissima canzone. Ma siamo soltanto in tre a conoscerla e... voglio che le cose non cambino! Tanto nel MeMe ne vengono chieste solo cinque, no? :-)

E adesso mi piacerebbe sapere quali sono le cinque canzoni di Ross, della Vivi-tesoraaaaa, di Zion (che tanto le piacciono i MeMe...) e di Ishin, nella speranza che trovino tempo e voglia di soddisfare questa mia curiosità.

lunedì 26 maggio 2008

Cina, Sichuan

Domenica, 11 maggio 2008...







... e lunedì 12 maggio 2008...





Tutto può crollare da un momento all'altro. Il nostro mondo, la nostra tranquilla vita possono essere sconvolti in qualsiasi momento.
Il terremoto che ha sconvolto la Cina ha sconvolto anche le vite dei suoi abitanti.
E le preghiere per i cinesi si sommano a quelle per i Birmani (ciclone); a quelle per gli abitanti di Zimbawe, Filippine, Messico, Egitto, Tailandia (fame); a quelle per i Sudanesi, i Sudafricani, a quelle per tutti coloro che, di punto in bianco, hanno visto la loro esistenza venir rovesciata.

domenica 25 maggio 2008

La pappa del pippi


Va bene, saranno utili pure loro; va bene, avranno il loro ruolo nell'equilibrio naturale... però, diciamocelo: le zanzare sono una gran scocciatura! Punture, pruriti, notti insonni armati di pantofola: una noia tremenda!
E poi tutti quei cosi da spruzzare, spalmare, irrorare, vaporizzare le terranno pure alla larga, ma siamo certi che siano proprio innocui per noi e per gli altri animali, per l'ambiente in generale?
Ma una risposta può arrivare proprio dall'ambiente. Il Comune di Maserada, ad esempio, ha deciso di adottare cinciallegre e pipistrelli per combattere gli antipatici insetti (qui trovate la notizia).
E l'iniziativa non è al suo esordio: lo scorso anno era toccato alla città di Saronno (VA) che, dopo essersi dotata delle bat-box (le "casette" per pipistrelli), ha avuto una piacevole sorpresa e si appresta ad accogliere nuovamente le utilissime bestiole. Analogo successo ha riscosso l'iniziativa a San Benedetto del Tronto, a Pontassieve ed a Terranuova Bracciolini (tanto per citare alcuni Comuni "pro-pippi").

Intanto c'è anche chi, come la Scubla, inizia a mettere in commercio anche casette per pipistrelli (uno dei fattori che ha determinato la diminuzione di questi animaletti è la scomparsa delle antiche case con fienili e solai, dimore dei nottambuli divorazanzare). E, se il bricolage non vi spaventa, il Comune di Fiesole ha approntato una bella scheda d'istruzione per costruirvi da soli la vostra bella bat-box; la trovate qui.

Ma, mentre i pipistrelli si apprestano a far scorpacciate di zanzare senza costringerci a far ricorso a disinfestanti chimici, ecco che il futurologo Alex Steffen, direttore di Worldchanging, ci sforna una scomoda verità. Anzi, dieci.
Ci sarà da credergli o no?

sabato 24 maggio 2008

Il Toblerone


Dopo la pennicillina ma prima del phon, dopo la scrittura ma prima del fondotinta, ecco, è qui che colloco il Toblerone, una delle migliori invenzioni mai concepite da mente umana.

Ci sono quello al latte, quello fondente, quello bianco, quello al latte con frutta e nocciole; diverse varianti per una ricetta base consolidata negli anni ed a dir poco squisita: un’abbondante base di cioccolato dentro la quale “sguazzano” pezzetti di torrone al miele e mandorle, più eventuali aggiunte di frutta.
Ecco, il Toblerone va certamente annoverato tra le grandi invenzioni che la Confederazione Elvetica ha donato all’umanità! Una piramidina di questa goduria e le papille gustative esultano, il morale migliora e, per quanto grigia possa essere una giornata, di colpo un raggio di sole si fa largo tra le nubi.

Come dite, sono troppo coinvolta? Beh, io amo il Toblerone, ma sono davvero una nullità se paragonata all'esponente politico svedese Mona Sahlin, la quale, nel 1995, fu addirittura costretta a rinunciare alla candidatura come Primo Ministro a causa di quello che passò alla storia come il "Toblerone affair" (una bazzecola, comunque, se paragonata a certi "affairs" di casa nostra...)!
Comunque, nel mio piccolo, sarò eternamente grata al Sig. Theodor Tobler per aver legato il suo nome - e le sorti della sua fabbrica di cioccolato - al torrone, originando così il Toblerone!

venerdì 23 maggio 2008

Il terrore ed il buon senso

Chi mi conosce da più tempo avrà probabilmente letto anche questo vecchio post e saprà certamente che gli squali mi terrorizzano.
Anche in fotografia!
Lo so, non è razionale: ci sono pochissime probabilità di imbattersi in uno squalo, soprattutto nel Mediterraneo e soprattutto se, come nel mio caso, non si fanno immersioni... E la fotografia di uno squalo non potrà mai, in nessun caso, mordermi! Ma io mi arrampico sul divano ogni volta che viene trasmesso un documentario su questi animali, troppo affascinata per cambiare canale ma troppo spaventata per restare seduta come un essere umano...

Eppure non ho resistito al richiamo che mi spingeva a mettere questo logo nel mio blog (cliccandoci sopra scoprirete tutto!).




Perchè, di fronte a certe emergenze, anche il terrore più irrazionale deve cedere il passo al buon senso.
Naturalmente vi invito tutti non soltanto a firmare la petizione (che è proprio un piccolo gesto, che vi ruberà soltanto un istante), ma anche a diffondere quanto più possibile la notizia. Purtroppo, come spesso accade, le fonti di "informazione" tradizionale (radio, tv, giornali), tacciono o riservano minimi spazi a certi comunicati ed è a chi cerca nel web la vera, libera informazione che è affidato il compito di agire anche in prima persona, divulgano notizie altrimenti taciute.

mercoledì 21 maggio 2008

Luisito, una storia d'amore


Non ci sono libri morali ed immorali, ci sono solo libri che insegnano qualcosa oppure no. “Luisito” insegna parecchio. Insegna, soprattutto, che l’amore cura ogni male, allevia ogni dolore, annulla ogni bruttura. Insegna che l’amore non è soltanto quel sentimento che unisce due esseri umani, ma che ha invece mille sfaccettature, sorta di cristallo dai molteplici riflessi, ciascuno diverso dall’altro ma non per questo meno importante.

Anselma è un’insegnante in pensione, vedova e con figli ormai grandi e lontani. Una vita di solitudine e di grigia tristezza, che lei scambia per tranquillità, fino a quando nel cassonetto dell’immondizia non vede muoversi qualcosa e, spinta inspiegabilmente dalla curiosità, si avvicina a quello che avrebbe potuto benissimo essere un grosso ratto e che invece si rivela essere un’Amazzone fronte blu, un pappagallo. Lei raccatta quel fagotto di piume malconcio e gli salva la vita, ma Luisito, poi, salva la vita di Anselma. Perché “non di solo pane vive l’uomo” e l’amore, la comprensione, il calore, la vicinanza, l’affetto, la condivisione sono necessari quanto e più del cibo.

In compagnia di queste 150 pagine mi sono divertita, commossa, indignata, arrabbiata, sollevata, rallegrata… Ve ne raccomando la lettura: tutti ci meritiamo un tuffo nell’amore e, almeno una volta ogni tanto, un lieto fine.

Autore: Susanna Tamaro
Editore: Rizzoli
Data di pubblicazione: 2008

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martedì 20 maggio 2008

Ancora qualche mistero...


PERCHE' AL PEGGIO NON C'E' MAI FINE?
Ecco, questa qui è una notizia che mi ha letteralmente gelato il sangue nelle vene. Perchè arriva dall'altro lato del globo, ma avrebbe benissimo potuto essere stata scritta a Milano o Napoli...
Perchè se è vero che da un lato sugli immigrati piovono accuse pesanti (in Italia come altrove nel mondo, tacciati di "rubare lavoro" e "creare delinquenza"), come qui a Firenze, dall'altro è altrettanto vero che sul fenomeno dell'immigrazione (anche, se non soprattutto, clandestina) c'è chi ci lucra un sacco, vedi qui a Milano.
E mentre a Johannesburg è già iniziato il conto delle vittime, speriamo che in Italia ci si fermi prima.

PERCHE' GAY FA SEMPRE DISCUTERE?
Mentre arriva dal mondo scientifico la notizia che, a quanto pare, l'omosessualità è naturale ed estremamente diffusa tra le speci animali (l'approfondimento qui) a Roma si scatena la bufera tra la Carfagna ed Arcigay.
E intanto anche nella cattolica e forse talvolta un po' "bacchettona" Italia, iniziano a comparire realtà con le quali diventarà importante sapersi confrontare, come questa del crescente numero di bimbi di genitori gay.

PERCHE' NON COPIAMO I VIRTUOSI?
Anche nel mondo delle pubbliche amministrazioni non mancano esempi di virtuosismo, buon senso ed ecologia (esistono persino città bio!). Ma di queste realtà si parla pochissimo. Perchè?

PERCHE' NON CI DECIDIAMO AD ANDARE A PIEDI?
Non per fare l'ecologista e la "controcorrente" per forza di cose, ma quando il costo della benzina - ed il rifiuto di usare mezzi alternativi all'auto - portano a simili conseguenze... :-)

Il caffè? A risparmio energetico, please.


Iniziare la giornata con un buon caffè; c'è forse qualcosa di più... italiano al mondo? Ebbene, ora è possibile coniugare il piacere della tazzina con la pace della propria coscienza ecologica, grazie alla marchigiana torrefazione Caffè Pascucci, che ha realizzato un chiosco-bar che funziona interamente grazie all'energia fornita da pannelli fotovoltaici. Tutto, dalla macchina del caffè fino alla lavastoviglie, è alimentato da fonti rinnovabili.

E, sempre nelle Marche, sorgono la prima azienda vinicola italiana che ha optato per la vendemmia biodinamica e la prima grande cantina biologica: un altro concreto esempio di come l'italianità (del vino, in questo caso) possa andare a braccetto con la sostenibilità ambientale.
Il terreno destinato alla coltivazione di vite biologica è, nel nostro Paese, il doppio di quello destinato al medesimo uso in Francia e Spagna, come è emerso recentemente dai dati diffusi da Coldiretti.

E, mentre le Marche investono su caffè e vino, la Puglia punta decisamente sull'eccellenza - secondo natura - di altri due prodotti chiave della cucina mediterranea: l'olio d'oliva ed il pesce. Sono stati proprio i migliori extravergini biologici al mondo, uniti al pesce da acquacoltura e pesca sostenibili, i protagonisti di questa XIII edizione di Biol, in programma dal 21 al 27 aprile a Monopoli, che quest’anno si rinnova unendosi appunto al BiolFish, progetto europeo sull’acquacoltura bio e la pesca ecocompatibile.
Intanto, però, i forti costi per la certificazione uniti al momento di crisi generalizzata frenano i consumi del bio in Italia. Insomma: produciamo biologico per l'export, poi noi mangiamo quel che capita...

sabato 17 maggio 2008

Sakura


Sakura in giapponese significa "ciliegio". Ma non è solo un albero o un fiore, rappresenta anche la bellezza e la caducità della vita. E' un monito per tutti noi, perchè la nostra meravigliosa esistenza può sfiorire e cadere in qualsiasi momento.
Mercoledì, rientrando a casa dopo il lavoro, ho visto con la coda dell'occhio sul margine della strada quello che mi sembrava un gatto. Pensando potesse essere ferito (era sdraiato in modo... strano), ho girato la bici e sono tornata indietro di qualche metro.
Ecco cos'era in realtà quel "micio"




Un piccolo di volpe. A due passi dal lago, a neppure quattro chilometri dalla città. Morto.

Pareva che dormisse, soltanto la posizione inconsueta ed una macchia di sangue sull'asfalto lasciavano intuire cosa fosse realmente accaduto: quasi certamente era stato investito e qualcuno l'aveva spostato sul margine della strada per evitare che altre auto lo travolgessero.

Questa vista mi ha messo addosso un'infinita tristezza, ma poi ha suscitato anche numerosi interrogativi ed un turbinìo di pensieri.
Che senso ha nascere e morire giovani? Quando il nostro cammino è davvero concluso? E' possibile che percorriamo l'intero nostro viaggio prima di diventare adulti? Perchè trascorriamo gran parte della nostra esistenza senza la consapevolezza di quanto questa sia fugace?
Com'è che vita e morte si alternano e rincorrono in un eterno girotondo, in una danza senza fine che ci vede attoniti spettatori o inconsapevoli protagonisti?

Rincasata, sono andata in giardino: avevo alcune cose da sistemare, volevo riflettere e, anche qui, Sakura mi ha seguita.

Vita e morte. Thanatos e Bios. Da sempre e per sempre, ovunque. Anche in un giardino di dieci metri quadri.

Le campanule nel loro splendore

Una lucertola affogata

Una pervinca solitaria

La Fortunella appena bagnata, coi golosi frutti già quasi maturi

Il gelsomino pronto alla fioritura.

Thanatos e Bios nella loro eterna danza, Vita e Morte che si abbracciano mentre Sakura ci ricorda di imparare a cogliere l'impagabile dono dell'attimo presente.

venerdì 16 maggio 2008

Un brindisi all'insetto


Esistono una moltitudine impressionante di addittivi e coloranti utilizzati negli alimenti. Si va dalla chinolina (E 104), che ha uno spettro dal giallo al verde, alla clorofilla (sì, sì, proprio quella della fotosintesi clorofilliana studiata a scuola! E 140); dal Nero Brillante BN (E 151) all'indigotina (E 132)...

Alcuni sembrano essere del tutto innocui, altri sono imputati di causare eruzioni cutanee, attacchi d'asma ed altre patologie, tanto che sono stati proibiti in diversi stati. Comunque, volenti o nolenti, ce li becchiamo insieme a gelati, dolciumi, bibite, aperitivi e liquori, caramelle, canditi, minestre, salse, condimenti (questo solo per i coloranti, perchè per i conservanti ci troviamo "addittivati" pure insaccati, frutti e verdure, conserve, formaggi e latticini...).

Ecco, tutto questo premesso, devo dire che a me quella che ha fatto più impressione è la cocciniglia (E 120). Perchè la cocciniglia è quella cosa qui:

è un afide! Uno di quei cosini che infestano le piante! Cioè: viene combattuto dai giardinieri e tu barista me lo fai bere durante l'aperitivo?!? :-S
E peggio ancora è l' E 124, il Rosso Cocciniglia A, che è "sospettato di causare allergie".

Quindi: io ti ordino un analcolico, tu mi servi una spremuta di afidi e per di più mi "avveleni"?!
E poi magari ti aspetti pure che ti lasci la mancia...

giovedì 15 maggio 2008

Il Medioevo avanza


Bentornati nel Medioevo. Cliccate qui. Non riesco ad aggiungere altro.

Manuale del Guerriero della Luce



Paulo Coelho, considerato uno degli autori più importanti della letteratura mondiale, ha raccolto in questo volume i testi che sono stati pubblicati nella rubrica “Maktub” del quotidiano A Folha de São Paulo (e su vari giornali brasiliani e stranieri) tra il 1993 edi il 1996. Sono piccole gocce di saggezza, quasi parabole zen. Immediate e vivide. Il guerriero della luce può essere praticante di arti marziali, ma può essere anche impiegata, operaio, avvocato o muratore.


Coelho nota l’umanità del guerriero e scorge il guerriero nell’umanità.

Un esempio? “I guerrieri della luce hanno sempre un bagliore nello sguardo. Essi vivono nel mondo, fanno parte della vita di altri uomini, e hanno iniziato il loro viaggio senza bisaccia e senza sandali. In molte occasioni sono codardi. Non sempre agiscono correttamente. Soffrono per cose inutili, assumono atteggiamenti meschini, e a volte si ritengono incapaci di crescere. Sovente si credono indegni di qualsiasi benedizione o miracolo. Non sempre sono sicuri di ciò che stanno facendo. Molte volte trascorrono la notte in bianco, pensando che la loro vita non ha alcun significato. Per questo sono guerrieri della luce. Perché si interrogano. Perché cercano una ragione: e certamente la troveranno”. Umanità nel guerriero, guerriero nell’umanità.

Autore: Paulo Coelho
Editore: Bompiani
Data di pubblicazione: 1997

Questo libro lo regalo idealmente a Suppaman, anche se ho il sospetto che l'abbia già letto... :-)

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mercoledì 14 maggio 2008

Logicamente ape


Confesso: l’ho fatto ancora. Mi sono nuovamente lasciata affascinare da un documentario di “Geo & Geo”.

Questo, andato in onda oltre una settimana fa, riprendeva un’intervista al noto etologo Giorgio Celli in materia di api. I piccoli animaletti, da sempre compagni della storia dell’uomo, hanno rivelato capacità a dir poco impressionanti sia dal punto di vista dell’organizzazione sociale che della comunicazione, dando prova di autentica intelligenza.
E’ stato dimostrato, ad esempio, che quando un’ape trova del cibo immediatamente torna all’alveare ed inizia una danza; le compagne, dall’interpretazione di questa danza, riescono a capire dove si trova la fonte di cibo.

Le api che escono in cerca di fiori sono dette bottinatrici e queste, di ritorno all'alveare, segnalano alle compagne la posizione del bottino con una danza. Se il cibo è stato trovato in un raggio di 80 metri dall'alveare, l'ape esegue una semplice danza circolare, che non fornisce alle compagne altra informazione se non la presenza di cibo nei dintorni; le altre api capiscono quale specie di fiori dovranno visitare per trovare anch'esse del nutrimento semplicemente analizzando l'odore che emana dall'ape che ha trovato cibo e che "danza". Se però i fiori che hanno fornito il nettare ed il polline si trovano a distanza maggiore, allora l'ape esegue una danza più complicata: descrive un doppio cerchio a forma di 8, ed ogni volta che ripassa dall'intersezione dell'8 agita rapidamente l'addome. Questa danza dà diverse informazioni: la distanza del bottino è espressa dalla frequenza della danza; la direzione in cui cercare il nutrimento è indicata con riferimento alla posizione del sole in quel momento (ma, poiché la danza si svolge sul favo che è verticale, mentre il bottino va ricercato in un piano orizzontale, le api trasferiscono, nel loro linguaggio, le direzioni di un piano verticale, secondo la regola che lo zenith simboleggia la posizione del sole. Perciò se l'ape, nel momento in cui giunta all'intersezione dell'8, scodinzola ed ha il capo rivolto verso l'alto, questo significa che il bottino va ricercato in direzione del sole; se quando scodinzola è rivolta verso il basso, il bottino sarà in direzione opposta al sole; se è diretta a 60° a sinistra dello zenith, la fonte del cibo si troverà 60° a sinistra del sole!). La durata e la vivacità della danza forniscono indicazioni sulla qualità del cibo trovato.

Una precisione sconvolgente, che ha consentito a questi preziosi insetti di prosperare ed accompagnare l’essere umano nel corso di una millenaria storia su questo pianeta. Il miele era infatti noto all'uomo già 35.000 anni fa. A quest'epoca risalgono alcuni graffiti rinvenuti a Valencia (Spagna) ed in Rhodesia (Africa), raffiguranti uomini intenti a raccogliere favi. E tremila anni prima di Cristo nelle terre dei Faraoni gli egizi già conoscevano l'apicoltura!
Giorgio Celli, poi, ha parlato di un esperimento effettuato da lui in prima persona in qualità di entomologo: aveva a disposizione quattro cassettine, ne riempiva la prima di cibo e le tre successive di semplice acqua ed attendeva l’arrivo dell’ape. Questa, trovato il cibo nella cassettina A, tornava all’alveare per comunicare alle compagne la fonte di nutrimento e, nel frattempo, Celli spostava il cibo nella quarta cassettina, la D, mettendo nella A la semplice acqua. Le api, giunte sul posto, andavano direttamente alla cassettina A e, trovandola priva di cibo, andavano in cerca della soluzione zuccherina adottando il metodo del "prima il più vicino", passando cioè prima alla cassetta B, poi alla C ed infine trovando il cibo in D.
Celli, allora, spostava nuovamente il cibo, mettendolo in A e le api, che subito sciamavano su D, ripetevano lo stesso procedimento ma all'inverso, cercando prima in C, poi in B e scovando alla fine il nettare in A. Già questo procedere con metodo è di per sè dimostrazione di capacità intellettiva, ma quanto avvenne dopo aver ripetuto per cinque o sei volte l'esperimento ha dell'incredibile. Le api, ora, passavano direttamente da A a D e viceversa, saltando i passaggi intermedi dove si era rivelato trovarsi sempre e soltanto acqua, dando così prova di aver capito ed assimilato le regole del giochetto!
(Trovate un approfondimento di Giorgio Celli sulle api cliccando qui).

Ora le api sono in pericolo. C’è chi afferma sia a causa dei mutamenti climatici, chi degli incroci che hanno indebolito determinati ceppi, chi dell’inquinamento, fatto sta che la moria di questi insetti è una realtà incontestabile e preoccupante. Perché, come ha asserito Albert Einstein, "Se le api sparissero dalla superficie del globo allora all'uomo resterebbero solo quattro anni di vita. Niente più api, niente più impollinazione, niente più piante, niente più animali, niente più uomo".

Chi ama questi insetti desidera anche conoscerli meglio e contribuire affinchè un numero crescente di persone li comprenda ed apprezzi; a questo scopo è stato realizzato l'interessante itinerario fotografico di Luca Mazzocchi.

La bellissima macro d'inizio post è invece di Juzaphoto.

martedì 13 maggio 2008

Ancora misteri da capire


Eh, lo so, le cose che non comprendo sono proprio tante. Portate pazienza e, se volete, aiutatemi a far chiarezza.
Cliccando sul titolo, come sempre, trovate l'articolo relativo a ciascuna notizia.
Cosa fanno, in realtà, i ragazzini che per i genitori "sono normali" e "non hanno problemi" quando sono lontani dallo sguardo di mamma o papà? Perchè ci sconvolgono poi con notizie come questa o questa oppure questa? Perchè deve essere un Giudice a fissare quelli che dovrebbero essere normali obblighi per un giovanissimo (avere un buon profitto scolastico, non scaricare materiale pornografico da internet, rincasare in orari decenti la sera...) e soltanto come condanna per un atroce delitto commesso, anni prima, nei confronti di una ragazzina?
Premetto che non ho assolutamente nulla contro agopuntura, omeopatia, medicina tradizionale cinese e chi più ne ha più ne metta. Io stessa in molti casi preferisco curarmi un raffreddore facendo ricorso ai "rimedi della nonna" piuttosto che alla magica pillolina del caso. Ma, quando il malanno è ben più di un raffreddore, come è possibile che si sostituisca la medicina "ufficiale" con quella "ufficiosa", invece di affiancare (se proprio lo si ritine necessario) le due tipologie di cure? L'ultimo caso di "malasanità" è questo, sempre che di "malasanità" si possa parlare, considerato che le "cure" letali erano state prescritte da un sedicente specialista ciarlatano.

Concludo, come di consueto, con il "mistero" che strappa un sorriso. Il nostro neo-Presidente del Consiglio è stato beccato mentre, come ai tempi delle scuole medie, scambiava bigliettini con "tanti baci" con due neo deputate...

lunedì 12 maggio 2008

Rimbalzando tra i prodotti d'alpeggio

Beh, che la qui presente sia una golosona non credo sia una novità per nessuno. Così come credo non rappresenti una notizia inaudita il fatto che sia - per mia stessa definizione - curiosa del mondo e dell'umana esistenza, il che mi porta a sperimentare nuove situazioni, bazzicare per stage e competizioni, curiosare per fiere e mercatini ecc. ecc.
Insomma: una palletta da ping-pong impazzita che rimbalza qua e là sul tavolo della vita!

Sabato scorso la qui presente palletta impazzita è stata affiancata nel suo rimbalzare dal Davide-amore: già alle nove di mattina eravamo arrivati a Cerro Maggiore, presso il Municipio, per bighellonare felici e golosi tra gli espositori di Cerro In Forma - Formaggiore, mostra mercato dei piccoli produttori caseari, giunta alla sua quarta edizione (per la miseriaccia, ci eravamo persi le prime tre e solo per un caso fortuito Davide si è imbattuto, venerdì sera, nella locandina che pubblicizzava questo evento!).

Formaggi di ogni tipo, naturalmente, provenienti da Bergamo, Brescia, Varese, dal vicino Piemonte o dalla pianura Padana... E poi i salumi: culatello, salami e salamini di ogni sorta, coppa, pancette... Un paradiso per le papille gustative, che facevano la ola ad ogni assaggio che veniva offerto!
C'era pure un espositore di pane, dove ho fatto una vera e propria incetta di pani coi semini (sono marmotta mica per niente, eh!): pane dolce con fichi e frutta secca nell'impasto, pane con semi di zucca e di girasole interamente ricoperto di semi di papavero, pane di segale... Che goduriaaaaa!!!!





Ci siamo anche imbattuti nello stand del Caseificio Quattro Portoni, divenuto famoso per aver fatto la scelta di allevare al nord Italia (si trova a Bergamo) la celebre bufala mediterranea, peraltro con ottimi risultati. Qui abbiamo comprato mozzarelle e bocconcini ed io non ho resistito alla tentazione di portarmi a casa una vaschetta di yogurt di latte di bufala ai frutti di bosco.


E come non fare una piccola sosta anche allo stand dell'Azienda Agricola Pian del Lares? Un signore che ricordava fortemente il nonno di Heidi ci ha decantato le meraviglie del Violino di capra nera e della Formaggella del Luinese DOP (finita, quest'ultima, com'è logico, nelle nostre borse insieme alla "compagna" forma di formaggio all'erba cipollina...).

Con le borse piene ed il portafogli ormai inesorabilmente vuoto, ci siamo diretti verso la nostra macchinina, pronti per tornare a casa.

E, appena arrivati, ho voluto immortalare tutto quel ben di Dio prima che voraci mandibole vi si avventassero sopra!


Giusto in tempo, perchè appena è stata ora di pranzo la Marmotta ed il suo Davide-amore hanno pensato bene di inaugurare quanto acquistato... con gran delizia del palato di entrambi!

sabato 10 maggio 2008

Attenti al pulcino!



Maggio, tempo di primi voli. E di prime cadute.

E' facile, in questo periodo dell'anno, imbattersi in piccoli uccellini che ci sembrano spauriti ed indifesi e altrettanto facile è lasciarsi trascinare dal nostro buon cuore e raccattare da terra la piccola creatura per portarla "in salvo". Nulla di più sbagliato! Nel corso dei primi voli, i nidiacei vengono seguiti dai genitori, che vigilano su di loro e che, in caso di caduta, li raggiungono per continuare a nutrirli. A patto che i piccoli non vengano toccati da mano umana, nel qual caso il genitore li abbandona.

Spessissimo, quindi, nella più perfetta buona fede, si condanna un piccolo a morte certa (non tutti gli uccelli accettano di essere imbeccati se non dai genitori, ad esempio, e comunque il nutrire un pulcino è tutt'altro che semplice).

Che fare, allora, se ci si imbatte in un uccellino ancora poco esperto dell'arte di volare? Innanzi tutto, occorre lasciarlo dove si trova (a meno che non sia in pericolo imminente).

Se il piccolo pare essere ferito o se i genitori non si fanno vivi per lungo periodo, è allora opportuno rivolgersi agli specialisti del settore: è possibile chiamare il 1515 del Corpo Forestale dello Stato per fare la propria segnalazione, o l'Ufficio Tutela Ambientale della propria Provincia (solitamente si trova presso il Settore Ecologia, ma comunque al centralino sapranno certamente indirizzarvi), oppure la sede Lipu più vicina.

Cosa si intende per "pericolo imminente"? L'estrema vicinanza di una strada trafficata, ad esempio, oppure un gatto che già si lecca i baffi e si appresta all'agguato, o dei cani particolarmente desiderosi di giocare col "cosino piumato"...

In tutti gli altri casi è meglio lasciare che la natura badi a se stessa e, se proprio siamo in apprensione per il piccolo, allertare personale competente.

Vi segnalo qui un'ottima scheda, preparata dal Comune di Novellara, le cui indicazioni possono essere utilissime non soltanto per quanto riguarda i giovani nidiacei, ma anche eventuali altri rinvenimenti di animali in difficoltà (a patto, naturalmente, di riferire tali indicazioni al proprio Comune e Provincia di residenza), qui un topic appropriato e qui un ulteriore approfondimento.

giovedì 8 maggio 2008

Pallottole cinesi


Tendenzialmente leggo per pensare e guardo film per divertirmi. Certo, ci sono le eccezioni, ma la “regola” credo possa essere questa. E “Pallottole cinesi” rientra a pieno titolo nei film che mi divertono: arti marziali e comicità vanno a braccetto, per una serata piacevole e spassosa.

Corre l'anno 1881 e Jackie Chan, guardia pasticciona del Celeste Impero, si reca negli Stati Uniti per salvare la principessa rapita e s’imbatte nello scapestrato cow boy (ed assaltatore di treni) Owen Wilson. L’ambientazione è quella del selvaggio West, che già solletica di per sé l’immaginazione; l’incontro di due culture profondamente diverse come quella del Far West e del… Far East è fonte di scontri ma anche inaspettata origine di amicizia; l’onirico ed il reale si susseguono con trovate quantomeno spassose.

E poi ci sono le arti marziali di Chan! Strepitoso e, per di più, solito rifiutare controfigure (celebri le sue fratture, distorsioni ed ammaccature varie “collezionate” sui vari set) nonostante l’avanzare dell’età, l’attore offre forse una delle sue migliori interpretazioni, complice anche una sceneggiatura davvero buona che lascia emergere in egual misura lo spumeggiante, ironico ed irrefrenabile Wilson.
Temprato da decenni di pratica marziale, Jakie Chan non smette di stupire ed affascinare. Fin da giovanissimo (7 anni appena) ha iniziato a studiare recitazione, danza, canto ed arti marziali presso il Teatro dell'Opera di Pechino e certamente i risultati si vedono: in ambito prettamente marziale, ha appreso il kung fu wing chun, il kung fu shaolin, il tang lang (o stile della mantide religiosa), il taekwondo, la boxe occidentale, l'hapkido... E, anche se un pugno resta sempre un pugno, c'è modo e modo di tirarlo. Jackie Chan lo fa estremamente bene!

Le penne da corsa

Premetto che questo post resterà un unicuum. Non vi saranno seguiti. Ma, dopo tutto quello che hanno fatto – e continuano a fare – la Vivi-tesoraaaa, Alex e Mari, la Vivi-col-cuoricino, Adrenalina e tutte le cuoche che vado a trovare nella rete… un post lo dovevo loro!
E allora eccolo qui: dedicato a tutte le mie "webbamiche" che tanto si stanno prodigando affinchè anch’io impari a sopravvivere dietro ai fornelli, dispensando consigli e suggerimenti a piene meni. Ragazze, a voi tutte dedico il piatto che la qui presente ha realizzato ieri sera, peraltro in tempi record, e che non ha causato il ricovero in ospedale di nessuno: le penne da corsa*!



Le penne da corsa:
180 gr. di mezze penne rigate
150 gr. di ricotta
1 peperone
olio d’oliva q.b.
sale q.b.
curry q.b.

Mettere a bollire l’acqua per la pasta e, nel frattempo, lavare e pulire bene il peperone, tagliandolo poi a striscioline.
Quando l’acqua bolle, salare e buttare la pasta. In un pentolino mettere un po’ d’olio e far saltare le striscioline di peperone per un paio di minuti, poi aggiungere la ricotta, il curry e mezzo mestolo d’acqua di cottura della pasta, mescolando fino ad ottenere una cremina omogenea. Scolare le mezze penne e buttarle nel pentolino con la cremina, amalgamando bene il tutto. Impiattare e… mangiare!

La foto è quello che è, lo so, ma vi prego di apprezzare il pensiero. La “ricetta” è, anche lei, quello che è, ma è frutto delle mie visite sui vostri blog: a furia di incoraggiamenti, mi avete davvero convinta che potevo riuscire a cucinare senza uccidere nessuno e… ce l’ho fatta!!!
Quindi grazie, grazie, grazie a voi tutte!

* Penne da corsa perché si preparano in venti minuti e perché, se il risultato fosse stato diverso da quello sperato, ci sarebbe toccato correre in pizzeria per cenare… o in ospedale per una lavanda gastrica! :-D

martedì 6 maggio 2008

Stage di T'Ien Shu e Campionato F.I.W.S.: un'altra "scorpacciata" di arti marziali

Gente, qui si prospetta un'altra autentica scorpacciata di arti marziali!
Per i praticanti di Kung Fu stile T'Ien Shu del CSeA l'appuntamento, assolutamente imperdibile, è fissato per i giorni 17 e 18 maggio a Lastra a Signa (FI), presso la Palestra Ipercoop.
Ecco il calendario dettagliato dell'evento.

Sabato 17 maggio 2008:
14.30 Ritrovo.
15.00 Stage di base fascia bianca, arancione e verde.
17.00 Level Master Delta 1.
18.30 Stage di P.A.D.

Domenica 18 maggio 2008:

9.00 Ritrovo.
9.30 Level Master Delta 2.
10.30 Stage Codifica Tao.

Tutti gli Stage saranno diretti dal M° Fernando Tronnolone.

Vi invito a visionare il sito ufficiale del T'Ien Shu CSeA per maggiori dettagli, cliccando qui.
Per qualsiasi ulteriore informazione, anche concernente i pernottamenti, è possibile contattare il numero 335/5901045.



Se non fate parte del T'Ien Shu CSeA ma amate le arti marziali, sempre nei giorni 17 e 18 maggio il Centro Sportivo San Gabriele di Vasto (viale D'Annunzio, 12), ospiterà la Gara Open Wushu Kung-Fu e Sanda "Città di Vasto" e "Finale di Campionato F.I.W.S.", aperto alle seguenti discipline: Kung Fu, Wushu, Taijiquan, Lei Tai.
I combattimenti si svolgeranno secondo queste tipologie: Punto Stop, Thuei Shou, Quinda e Combattimento Armato.
Ecco, nel dettaglio, il programma dell'evento.

Sabato 17 Maggio 2008:
14.00 Ritrovo atleti, controllo iscrizioni.
14.30 Inizio competizioni.
20.30 GRAN GALÀ
Domenica 18 Maggio 2008:
09.00 Inizio competizioni.
14.00 Termine Gara.


Per ulteriori informazioni ed iscrizioni è possibile rivolgersi alla F.I.W.S.
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