La vicenda non è nuova: quando la giustizia si mostra ingiusta, quando la legge protegge i fuorilegge, chi ha subito dolori indicibili e perdite inumane abbandona l'umanità, sceglie di divenire eroe.
Che si tratti del celeberrimo Batman o del pacifico insegnante Gerard, il sottile confine tra comune cittadino ed angelo vendicatore si dissolve come nebbia quando la legge morale decide di non soggiacere alla legge scritta degli uomini. E questa diatriba etica, il dilemma se sia più giusto accettare la legge od opporvisi quando questa ci scuote l'animo con la propria ingiustizia, avvince il genere umano fin dai tempi della prima messa in scena di "Antigone", attorno al 440 a.C.
In "Peppermint" non si trova una storia nuova, dunque. No. Ma ciò non toglie che si tratti di un bel film, ricco di colpi di scena e di... colpi marziali.
Fin dalle primissime scene il regista - lo stesso di Taken, Pierre Morel - mette ben in chiaro che nulla sarà come sembra ed infatti la vicenda di questo film di fine 2018 si sviluppa senza mai cadere nel banale o nello scontato, nonostante la trama di base non certo innovativa.
A vestire i panni dell'angelo vendicatore Riley North è Jennifer Garner, attrice non nuova agli action movie e che studiò Taekwondo ed arti marziali fin dai tempi dei suoi primi ruoli in Alias, così da essere più credibile e poter rinunciare, per quanto possibile, ad una controfigura. Ancora una volta, dunque, si assiste alla plateale dimostrazione del fatto che, se vuoi che un film d'azione risulti ben fatto, senza la necessità di ricorrere ad inquadrature da mal di mare, la scelta migliore è quella di affidare i ruoli di picchiatori a chi a botte sa fare davvero, almeno nelle nozioni di base.
Anche nella lavorazione di questo film - come già in Daredavil ed Elektra - la Garner si è avvalsa della stunt (ed amica, dopo lunga e collaudata collaborazione) Shauna Duggins, ma, inutile negarlo, quando una fisicità marziale c'è emerge nelle riprese.
La Duggins, dal canto suo, può vantare un curriculum che la vede stunt di Charlize Theron, Cameron Diaz ed Anne Hathaway, tanto per nominarne alcune, ed è stata anche nominata agli Emmy nel 2018 come coordinatrice delle controfigure: una professionista coi fiocchi, insomma.
"Peppermint" è un buon film d'azione, ben diretto e con valide tecniche di combattimento, verosimili ed applicabili - spoiler alert: ottimo il disarmo con leva articolare sfruttando il muro - una visione godibilissima e certo non banale, una buona prova di recitazione e di regia.
Fin dalle primissime scene il regista - lo stesso di Taken, Pierre Morel - mette ben in chiaro che nulla sarà come sembra ed infatti la vicenda di questo film di fine 2018 si sviluppa senza mai cadere nel banale o nello scontato, nonostante la trama di base non certo innovativa.
A vestire i panni dell'angelo vendicatore Riley North è Jennifer Garner, attrice non nuova agli action movie e che studiò Taekwondo ed arti marziali fin dai tempi dei suoi primi ruoli in Alias, così da essere più credibile e poter rinunciare, per quanto possibile, ad una controfigura. Ancora una volta, dunque, si assiste alla plateale dimostrazione del fatto che, se vuoi che un film d'azione risulti ben fatto, senza la necessità di ricorrere ad inquadrature da mal di mare, la scelta migliore è quella di affidare i ruoli di picchiatori a chi a botte sa fare davvero, almeno nelle nozioni di base.
Anche nella lavorazione di questo film - come già in Daredavil ed Elektra - la Garner si è avvalsa della stunt (ed amica, dopo lunga e collaudata collaborazione) Shauna Duggins, ma, inutile negarlo, quando una fisicità marziale c'è emerge nelle riprese.
La Duggins, dal canto suo, può vantare un curriculum che la vede stunt di Charlize Theron, Cameron Diaz ed Anne Hathaway, tanto per nominarne alcune, ed è stata anche nominata agli Emmy nel 2018 come coordinatrice delle controfigure: una professionista coi fiocchi, insomma.
"Peppermint" è un buon film d'azione, ben diretto e con valide tecniche di combattimento, verosimili ed applicabili - spoiler alert: ottimo il disarmo con leva articolare sfruttando il muro - una visione godibilissima e certo non banale, una buona prova di recitazione e di regia.