"Caro amico, ti scrivo così mi distraggo un po'... e siccome sei molto lontano, più forte ti scriverò. Da quando sei partito, c'è una grossa novità: l'anno vecchio è finito ormai, ma qualcosa ancora qui non va...": è quasi impossibile non conoscere almeno queste parole della canzone di Lucio Dalla "L'anno che verrà" e in questi giorni mi ritrovo a canticchiarla con una certa insistenza. Mi rigira nella testa e pare non volersene andare, me la trovo che mi scivola fuori dalla gola prima sommessa e poi via via sempre più consistente, e quando mi accorgo della sua presenza sono già arrivata alla terza strofa...
Perchè, anche a distanza di tanti anni (era il 1979, avevo 4 anni quando questa canzone è uscita), tante parole sono ancora attuali, di un'attualità quasi inquietante. Perchè passano gli anni, ma troppo spesso mi pare che l'uomo sia incapace di mutare.
"Si esce poco la sera, compreso quando è festa", e se c'erano motivi allora figuriamoci adesso: violenze, rapine, teppismi e pestaggi (questo nella perbene e controllata Svizzera), "e si sta senza parlare per intere settimane", che tanto oggi parlare non serve più: magari non si scambiano due parole con la propria madre ma in compenso ci si fidanza via web con un neozelandese... Ciò che doveva semplificare la vita, rendere più facile ed agevole lo scambio di informazioni, è divenuto spesso una sostituzione del dialogo: in famiglia non si chiacchiera più perchè a cena si ascolta il tg, non si conosce il vicino di casa ma si hanno "amici" su Facebook e se la tua vita non ti piace puoi persino costruirtene una nuova di zecca, finta come una banconota da un euro ma nuova. E, visto che i rapporti sentimentali spesso sono complicati, qualcuno ha pensato bene di costruirsi la fidanzata: qualche bullone e microchips, un po' di silicone e lattice e il gioco è fatto! Si attende ora la risposta femminile alla provocazione, con la creazione di un "bambolo" che cucini, stiri e magari massaggi anche i piedi della proprietaria/fidanzata...
Poi, a parte queste novità che negli anni '70 erano persino difficili da immaginare, non è che mi pare che il mondo sia cambiato granchè: si sfruttavano il pianeta e le sue risorse, invece di utilizzarli in modo coscienzioso, consapevole ed oculato, e lo stesso si fa oggi, infischiandosene di Protocolli di Kioto et similia; si temeva e disprezzava il diverso ed oggi la situazione è forse persino peggiorata (qui un rapporto, qui e qui qualche news) però continuano incessantemente gli sbarchi di immigrati, segno che in molte parti del pianeta si sta ben peggio che in Italia.
E persino nelle vicende idiote, da cui si spera sempre che si tragga insegnamento, sono costretta a vedere che passano gli anni ma l'idiozia umana persevera. Caso eclatante, i botti: sequestrate tonnellate di materiale illegale (come l'anno scorso), già prima di Capodanno si contano feriti e mutilati (come l'anno scorso).
Ma se c'è anche solo una piccola speranza di potere noi, nel nostro piccolo, fare qualcosa, anche solo una minuscola cosa, per far girare meglio il nostro angolo di mondo, allora "E se quest'anno poi passasse in un istante,vedi amico mio come diventa importante che in questo istante ci sia anch'io".
Tanti auguri di Buon Anno, e che sia un anno davvero un pochino più buono!