Tutti ne parlano. Se non sei su Facebook non sei nessuno. Ed io di ciò mi beo.
Ebbene sì, mi piace non essere nessuno. Mi piace non aver amici o, meglio, mi piace avere amici veri che di certo non sono quelli che si spacciano come tali in Facebook, ma son quelli con cui parli, che incontri per un caffè o per una cena insieme, coi quali vai al cinema o ti sfoghi in telefonate chilometriche, coloro coi quali magari fai un bello scambio di tecniche sul tatami.
La mia sorellina, che mi somiglia quanto il giorno somiglia alla notte, naturalmente è su Facebook e me ne ha parlato. Le mie conclusioni? Mio caro, se sono vent'anni che non ti cerco, pur avendo frequentato le stesse scuole medie e vivendo a cinquecento metri di distanza, un motivo ci sarà pure, no? Ti pare che a te, che se mi incontri per strada fingi di non ricordarti chi sia, potrei mai legarmi con un'amicizia seppur virtuale?
E tu, che hai cercato di fregarmi il fidanzato, adesso ti ritrovo qui, "amica" del T'Ienshu? Ma stammi alla larga, và, che se no ti rompo le ossa e te le mischio come nel gioco dello shangai, in ricordo dei bei vecchi tempi e te la do io l'amicizia su Facebook!
Dovrei rendere di pubblico dominio la mia faccia, la mia professione, i miei interessi ed i miei amici (veri)... a che pro? Non dico che Facebook non possa essere di una qualche utilità, ad esempio credo possa rivelarsi una buona vetrina per chi conduce un'attività commerciale: che so, allevo pincher? Benissimo, mi piazzo in Facebook con tante belle fotografie dei miei cagnetti pronti alla cessione e cerco "amici" che li acquistino.
Ma io? Io che i pincher non li allevo, che ci vado a fare in vetrina? A spifferare i fatti miei? Ma per quello basta già la vicina di casa pettegola.
Nome, cognome, dove lavoro, dove vivo, le foto mie e magari pure quelle dell'ultima vacanza o della festa di compleanno di nonna, chi frequento e cosa faccio nel tempo libero... No, davvero, per me è troppo!
Anche nel blog parlo dei fatti miei, certo, ma la differenza sostanziale è che scelgo io quanto e cosa dire. E la mia faccia non compare praticamente mai. Sono io a scegliere come e in che misura espormi.
Concordo con Paolo Attivissimo e con le sue parole, che riporto unendomi a lui all'unisono: "Essere presente su Facebook, moi? Giammai. Preferirei fare un bidet a un rinoceronte."