sabato 31 gennaio 2015

Paranoia marziale o consapevolezza

"La vita è un brivido che vola via, è tutto un'equilibrio sopra la follia" cantava Vasco Rossi in "Sally" e chi pratica arti marziali può avere la percezione di questo equilibrismo. Io, almeno, con il T'Ienshu ce l'ho. Perchè, pur avendo i Taolu - che rivestono una parte fondamentale della disciplina - e non disdegnando il lato agonistico, il Kung Fu T'Ienshu ha una spiccata propensione all'autodifesa e allora tu, praticante, ti ritrovi - certo non subito, ma dopo qualche tempo - a fare attenzione a particolari che prima non notavi affatto.

Hem... magari scegliamo un altro bar
Scegli con maggior cura il posto sul treno o sull'autobus, ad esempio, e, se questo è pieno come un uovo (cosa che accade piuttosto di frequente sui mezzi di studenti e pendolari) fai attenzione a posizionarti in un modo invece che in un altro; entrando in un locale pubblico, come ad esempio un bar o un ristorante, lanci una rapida occhiata agli altri avventori prima di decidere dove sederti; per strada preferisci tenere la borsetta in un modo invece che in un altro e magari scegli di fare un percorso particolare invece del solito, perchè hai notato "una brutta faccia" o comunque qualcosa "fuori posto".

Drizza le antenne, evita rischi inutili
Non si tratta di essere paranoici, nè di vivere in costante PCD (Predisposizione, Concentrazione e Determinazione) ovviamente; si tratta semplicemente di essere più accorti, più consapevoli della realtà che ci circonda e meno con la testa fra le nuvole. Ma è necessario avere equilibrio per non diventare paranoici e non vedere possibili scippatori ovunque. E l'equilibrio si esercita praticando con costanza e, ancora di più, prendendo parte agli incontri nazionali che il Maestro Caposcuola tiene periodicamente e nel corso dei quali, oltre a verificare l'avanzamento teorico/applicativo degli allievi, dispensa preziosi suggerimenti.

venerdì 30 gennaio 2015

Una spruzzata di neve nei Giorni della Merla

I Giorni della Merla hanno mantenuto la loro millenaria promessa, portando il freddo e, nella notte tra il 29 e il 30 gennaio, anche una spruzzata di neve milanese*. Così, prima ancora che il sole fosse alto in cielo, armata di macchina fotografica, sono andata al Parco Lura, un parco naturale che si snoda lungo il corso del fiume omonimo, abbracciando undici differenti Comuni in due diverse Province.
Pur essendomi fermata a girovagare nel solo territorio di Saronno, la natura ha saputo regalarmi immagini splendide che, purtroppo, sono riuscita solo in minima parte a fermare con uno scatto. 
Gli incredibili equilibrismi della neve sui rami più sottili, persino sulle spine delle rose selvatiche e sulle ultime foglie ancora tenacemente attaccate agli alberi; i merli che, nonostante il loro colore della pece, si mimetizzano alla perfezione tra le foglie cadute ed il terreno, costringendoti a giocare a nascondino; il fuggevole pettirosso, che ti beffa con un rapido battito d'ala appena riesci a metterlo a fuoco e ti lascia con un palmo di naso, la macchina fotografica ormai del tutto inutile tra le dita infreddolite; i fringuelli, a caccia di semi lungo il sentiero ma subito pronti a spiccare il volo... 
Insomma, pur se con ampissimo ritardo l'inverno sembra finalmente essere arrivato anche in questo angolo di Lombardia, dove ancora non ci sono state gelate degne di nota nè quei nebbioni tanto comuni in passato. In mattinata, poi, è uscito un sole relativamente caldo, tanto da iniziare a sciogliere questa neve milanese*.





*Neve milanese: definisco così le nevicate di 3/5 cm, sufficienti per imbiancare tutto e renderlo più soffice, ma non abbastanza da far arrivare la gente in ritardo al lavoro (cosa che sconvolgerebbe ogni milanese DOC!).

P.S. Scusate la pessima qualità delle foto, ma zoomando l'immagine perde stabilità. Ci lavorerò su!

sabato 24 gennaio 2015

Andata e ritorno nell'obesità

Katie Hopkins è una giornalista molto nota in Gran Bretagna, suo Paese d'origine e nel quale detiene il poco invidiabile primato di "donna più odiosa al mondo" (è in lizza anche per il titolo di individuo più odioso, seconda solo a Vladimir Putin); una cattiva fama che le deriva non solo dal suo lavoro di articolista per "The Sun", ma soprattutto dalle numerose apparizioni televisive nelle quali si è sempre messa in luce come contestatrice professionista ed amante della polemica ad ogni costo.
Proprio dalla tv è partita la sua ultima e controversa crociata: dopo aver affermato che non avrebbe mai assunto una persona obesa perchè non avrebbe dato una buona immagine dell'azienda ad eventuali clienti, ha deciso di ingozzarsi fino a diventare lei stessa obesa e tornare poi al suo peso forma, il tutto per dimostrare a quante più persone possibili come l'obesità sia di fatto una scelta personale e non una condizione ineluttabile. 
Il pranzo di Katie per aumentare alla svelta di 3 taglie
Lei non fa mistero di avere ben poca simpatia per le persone sovrappeso e non vede di buon occhio neppure la politica europea che paragona l'obesità alla disabilità; ritiene - come dichiarato in alcune interviste d'oltremanica - che ci sia troppa tenerezza e benevolenza attorno alla crescente obesità britannica, che costa ogni anno oltre sei milioni di sterline alla sanità pubblica. "Tutto ciò che le persone grasse vogliono è una scusa - ha dichiarato - ma i ciccioni hanno l'unica cosa che i disabili non hanno: una scelta. Nessuno li obbliga a ingozzarsi di cibo" e, continua nella sua intervista rilasciata al "Telegraph", "Se vedessi una persona obesa parcheggiare in un posto riservato ai disabili avrei qualcosa da ridire circa il fatto che le istituzioni continuano ad offrire loro delle scuse, mentre ciò di cui i ciccioni avrebbero davvero bisogno sarebbe un calcio in cu.o". Decisamente, la diplomazia non è il suo forte.
Il ritorno al peso-forma
La sfida - con se stessa e con il pubblico che la detesta (ma la segue) - stava in questi termini: aumentare di tre taglie, raggiungendo così il primo livello di  obesità, e poi perderle, per dimostrare che mangiando meno e facendo del moto chiunque può perdere peso. Il tutto rigorosamente ripreso dalle telecamere di "My fat story", programma tv realizzato appositamente. 
L'odiata Katie, sorretta da un'incrollabile forza di volontà, è riuscita nella sua impresa, ma non nega che mettersi nei panni (letteralmente) delle persone che di solito disprezza è stato molto duro dal punto di vista psicologico: "E' stato emotivamente faticoso - ha dichiarato al "Telegraph" - Mi sentivo uno schifo e tutti credevano che fossi incinta, mentre io non facevo nemmeno più l'amore con mio marito; non potevo: mi vedevo orribile. E facevo tre docce al giorno perchè mi sembrava di sudare e puzzare in continuazione". Nella sua crociata contro l'obesità, la donna più odiata del Regno Unito non ha avuto il supporto di dietologipersonal trainer: "Se li avessi avuti, cosa avrei provato? Nulla! Tutto ciò che avevo era un paio di sneakers". E una cocciutaggine del tutto adeguata al suo pessimo carattere.

venerdì 23 gennaio 2015

Nonne toste picchiano i ladri

Ha sorpreso un ladro nella propria abitazione e, senza lasciarsi prendere dal panico, lo ha picchiato, usando come arma il bastone che utilizza per aiutarsi nei movimenti.

Protagonista della vicenda, accaduta a Biella lo scorso mese di dicembre, è un'anziana signora di 87 anni (che gode di ottima salute e vive sola) di cui "La Stampa" non ha diffuso le generalità per tutelarne la privacy: "Erano da poco passate le 21 - ha raccontato il figlio dell'intrepida signora alla stampa locale - quando la mamma ha deciso di andarsi a coricare", ma a questo punto ha sentito dei rumori al piano di sopra e ha pensato di andare a controllare. Così, una volta arrivata al piano superiore, accende le luci e nota nel corridoio un cassetto rovesciato a terra, svuotato, e scorge un'ombra muoversi dietro la porta del bagno; senza un'attimo di esitazione apre la porta e inizia a percuotere lo sconosciuto sulla testa con il suo bastone, costringendolo alla fuga.

Ha "solo" 80 anni, invece, la signora di Martellago (in provincia di Venezia) che pochi giorni fa ha preso a pugni un ladro che si era introdotto in casa sua ed il malvivente è stato anche fortunato perchè, come ha dichiarato la combattiva anziana agli agenti intervenuti sul posto, se lei avesse avuto più tempo per reagire gli sarebbe andata peggio. La signora, lasciato il negozio attorno alle 18.20, è rientrata in casa dove il delinquente era già in azione: "Me lo sono ritrovato davanti - ha raccontato agli agenti ed in seguito a "Il Gazzettino" - e si è nascosto il volto tirandosi su la giacca. Gli ho urlato "ladro" e ho cercato di fermarlo sferrandogli due pugni in testa; se avessi avuto tempo avrei preso la pistola".

lunedì 19 gennaio 2015

T'Ienshu, Kendo, Wushu, MMA. Che giornata!

Quattro discipline, diversissime tra loro e messe rigorosamente nell'ordine in cui sono state praticate perchè, almeno per me, ora, è impossibile stabilire altre priorità: T'Ienshu, Kendo, Wushu e MMA si sono concentrate nella giornata di domenica 18 gennaio all'interno di un unico, incredibile stage multidisciplinare di arti marziali ed io, oggi, mi ritrovo distrutta ma pienamente soddisfatta e felice per non essermi persa l'opportunità di partecipare.
Sebbene pratichi Kung Fu T'Ienshu da diverso tempo e non abbia la minima intenzione di cambiare, infatti, trovo che avvicinarsi ad altre discipline, con tutta l'umiltà del caso, mi faccia un gran bene perchè mi consente di apprezzarne alcune caratteristiche. 
Il Kendo, ad esempio, mi ha colpita per il rigore e la forza. L'ho trovato estremamente... giapponese. E lo so che sembra un'ovvietà, dal momento che il Kendo è una disciplina giapponese, ma lasciate che provi a spiegarmi meglio: la cura con cui sono realizzati gli shinai, l'attenzione quasi reverenziale che il Maestro Nariaki Ito ed i kenshi mettevano in ogni gesto - anche solo durante la vestizione - parla di una ritualità forgiata nei secoli, di un'arte antica il cui eco è giunto fino a noi; l'urlo, poi, che precede e accompagna il colpo, così come il piede che batte con decisione sul suolo, avanzando, evocano forza, incutono timore all'avversario ed è così che deve essere: non è certo un caso se i samurai erano tanto temuti! 
Vedere, al termine della lezione, il Maestro battagliare con i ragazzi della Nazionale italiana, offrendoci una dimostrazione di ciò che il Kendo può essere, mostrandoci quali livelli si possono raggiungere con la pratica costante... beh, gente, è stato splendido!

Il Wushu è energia esplosiva, è un fuoco d'artificio, è rapidità e precisione ed eleganza. Il Maestro Jinqing Li spicca un balzo ed invita i partecipanti ad imitarlo, nella fase di riscaldamento, ma appare subito chiaro che per lui la forza di gravità ha deciso di fare un'eccezione mentre tu ripiombi sul pavimento con la leggiadria di un ippopotamo. Con lui, anche la parola "calcio" assume un significato tutto diverso: il piede dovrebbe arrivare all'altezza della testa, ad esempio, ed anche lo stretching diventa "estremo", mentre in sala si fa largo il "metodo cinese": "Kung Fu è maestria, innanzi tutto con se stessi" sentenzia, mettendo a tacere le deboli proteste di chi non desiderava imitarlo nell'eseguire una spaccata. Si prova, si sbaglia, si riprova. Si fa, conquistando un millimetro alla volta, spostando anche in modo infinitesimale ciò che segna il nostro limite. Avanti. Ancora.
"Stabili come un albero quando si è fermi, veloci come il fulmine quando ci si muove", dice, e lui incarna esattamente questo concetto: non ha la minima esitazione. In guardia, sembra inamovibile, perfettamente in equilibrio e padrone di ogni molecola del suo corpo; nei calci, nei salti, è energia allo stato puro. E la stessa sicurezza l'ha anche con le armi: spada, sciabola, bastone e catena non sono elementi estranei ma nelle sue mani diventano un prolungamento del suo corpo e, vedendolo in azione, diventa subito facile capire come possa essere pluri campione nazionale di Taolu in Cina: quest'uomo bara con le leggi della fisica!

Le MMA sono una sorpresa. Per chi le conosce solo attraverso i video che affollano Youtube possono sembrare un concentrato di violenza bruta, il cui ritmo è scandito da colpi poderosi e labbra sanguinanti ed articolazioni lussate. In realtà, soprattutto nella lotta a terra, il Maestro Davide Carpanese, responsabile nazionale del settore Mixed Martial Arts della United European Fighters, mostra come ordire una partita a scacchi con l'avversario, rispondendo con una contromossa ad ogni attacco. Ci sono le chiusure contro i pugni, ci sono le tecniche per liberarsi da una montada e per uscire da un ancoraggio, ci sono le leve articolari che possono sancire la fine di un incontro o venir vanificate da minuscoli spostamenti del proprio corpo...
Certo, la potenza ha la sua importanza ed i colpi devono essere i più forti ed accurati possibile; proprio per questo anche un "semplice" jab non è affatto semplice, ma presuppone la giusta posizione dei piedi, delle anche, il corretto allungamento del braccio in avanti ed il giusto allineamento del polso. Sferrare un pugno, insomma, richiede l'impegno di tutto il corpo, a partire dalla parte più importante: il cervello. Altro che violenza bruta!

Del T'Ienshu, con il quale il Maestro Sabino Gemma ha iniziato questa giornata marziale, preferisco siano gli altri a parlare: io sono conquistata da questo stile di Kung Fu e non sarei certo imparziale. Per quanto mi riguarda, desidero solo ringraziare tutti i Maestri che mi hanno offerto questa straordinaria opportunità di confronto - innazi tutto con me stessa - e di crescita, sopportando con pazienza i miei errori e correggendomi, facendo in modo che tornassi a casa molto più ricca di quanto non fossi al mattino. Un ringraziamento del tutto particolare, poi, va al Maestro Fondatore del T'Ienshu che non solo approva che ci si confronti con altre discipline, ma talvolta ci spinge a farlo: la sua eccezionale apertura, unitamente alla fiducia che ripone nella capacità di giudizio dei Suoi allievi, mi è di grande conforto e di stimolo ad una continua ricerca e crescita marziale e personale.

venerdì 16 gennaio 2015

Benvenuto Presidente!

Eleggere il nuovo Presidente della Repubblica non è una bazzecola e destra, centro e sinistra battagliano strenuamente, bruciando nomi dei papabili troppo graditi agli oppositori e proponendo candidature inverosimili. Come Giuseppe Garibaldi, ad esempio. Solo che Giuseppe Garibaldi c'è, vivo e vegeto, sebbene tutti lo chiamino Peppino nel piccolo paese tra i monti dove tutti si conoscono da sempre e dove lui, bibliotecario amante delle storie e della pesca alle trote, tutto pensa tranne che di potersi ritrovare di punto in bianco ad incarnare la più alta carica dello Stato italiano.
Eletto suo malgrado, Peppino Garibaldi si trova così ad essere il designato Presidente della Repubblica e già nel corso del viaggio che lo porta dai suoi monti alla capitale ha modo di assaggiare il fiele della politica: dovrà rassegnare le dimissioni, lui, rinunciare all'incarico; non è in grado, lui, di ricoprire con efficacia quel ruolo; che ne sa, lui, della politica, delle alleanze e delle alternanze?
Ma Peppino, sorprendentemente, non rinuncia all'incarico (gettando nel panico i politici di professione) e con l'aiuto del vice segretario generale cercherà di fare ciò che sente suo dovere - e potere - fare: tentare di cambiare in meglio il proprio Paese
Non è cronaca dei giorni nostri, sebbene potrebbe esserlo, bensì la trama del film "Benvenuto Presidente!" di Riccardo Milani, in cui il ruolo di Giuseppe Garibaldi è affidato a Claudio Bisio e quello dell'avvenente vice segretario generale ha viso e fisico di Kasia Smutniak, mentre Beppe Fiorello, Cesare Bocci, Massimo Popolizio, Remo Girone e "i poteri forti" intrallazzano nella capitale. Un film che è commedia, ma commedia intelligente, che fa riflettere oltre che ridere, e che richiama tutti alla responsabilità civile. Perchè se le cose vanno male, ammonisce Milani attraverso la pellicola, non è solo colpa di qualcuno che siede al Parlamento, ma anche di tutti coloro che sono conniventi, che fingono di non vedere, che chiedono favori, che pagano per avere scorciatoie... 
Un film che vale la pena guardare, magari anche approfittando di questo particolare momento storico che ha visto il nostro Presidente Giorgio Napolitano rassegnare le dimissioni.

Titolo: "Benvenuto Presidente!"
Anno: 2013
Regista: Riccardo Milani
Giuseppe Peppino Garibaldi - Claudio Bisio
Vice segretario generale Janis Clementi - Kasia Smutniak
Segretario generale - Omero Antonutti
Morelli - Remo Girone
Leader della destra - Giuseppe Fiorello
Leader della sinistra - Cesare Bocci
Leader del centro - Massimo Popolizio

giovedì 15 gennaio 2015

La ragazza ninja

Quando giudici e concorrenti dell'"American Ninja Warriors", un programma d'intrattenimento sportivo basato su un percorso ad ostacoli piuttosto seguito negli USA, hanno visto questa ragazza, uno scricciolo di un metro e mezzo per 45 chili di peso, hanno probabilmente pensato che non avrebbe avuto futuro nella competizione. Invece lei, Kacy Catanzaro, chiare origini italiane ed un passato da ginnasta, si è ben presto conquistata il nomignolo di The Mighty Kacy e, mano a mano che sbaragliava avversari e superava prove, il numero dei suoi sostenitori cresceva, così come crescevano le visualizzazioni delle sue incredibili imprese e su Twitter è stato persino coniato l'hashtag #MightyKacy.
Nel 2014 Kacy è divenuta la prima donna nella storia dell'"American Ninja Warriors" a completare la fase eliminatoria ed è così approdata alle fasi finali della competizione, dove però ha fallito la prova del Jumping Spider. Ad oggi, comunque, nonostante le numerose edizioni, nessuno è ancora stato in grado di conquistare il premio finale. 
Cosa c'entra tutto questo con le arti marziali? Se si fa eccezione per la parola "ninja" inserita nel titolo del programma, assolutamente nulla. Tuttavia la determinazione e la forza (sia fisica che di volontà) di questa giovane ragazza statunitense poco o nulla hanno da invidiare a quella degli antichi guerrieri.
Guardate il filmato e stupite!

lunedì 12 gennaio 2015

Storia e tradizione alla festa di Sant'Antonio abate di Saronno

Scolaresche e curiosi in visita
L'Italia vanta un patrimonio culturale inestimabile: secondo alcuni dati, nello Stivale si troverebbe addirittura oltre il 50% dei beni culturali del mondo intero e, sebbene questa stima sembri esagerata, è innegabile che sia proprio nel nostro Paese che si concentra il maggior numero di siti iscritti all'UNESCO quali patrimonio dell'umanità (ben 50). Parte di questo vastissimo patrimonio culturale è costituito anche dalla sua storia e dalle sue tradizioni, paradossalmente più difficili da preservare e tramandare rispetto a monumenti ed opere d'arte.

L'interno della chiesetta di Sant'Antonio
Proprio di queste tradizioni, in cui il sacro s'intreccia con il profano dell'antica cultura contadina, fa parte la festa di Sant'Antonio abate di Saronno, una rievocazione storica realizzata grazie alla passione ed all'impegno di un gruppo di volontari, il "Gruppo Storico Sant Antoni da Saronn", che ricostruisce l'antico borgo contadino, poco distante dalla chiesetta dedicata al Santo.
La chiesetta, in origine soltanto una piccola cappella nei campi, venne edificata attorno alla metà del 1400 e nel secolo successivo venne ridisegnata e sistemata, assumendo l'aspetto che ha sostanzialmente ancora oggi. Nel corso degli anni divenne chiesa del lazzaretto locale, dal momento che furono ben 11 le epidemie di peste che flagellarono l'area, la più celebre delle quali quella narrata dal Manzoni ne I Promessi Sposi. Al suo interno, ancora oggi, vengono conservate alcune ossa di defunti a causa della peste.
Posta a due passi dal centro cittadino, la piccola chiesa è tutto ciò che rimane di quel passato ed è soltanto grazie all'impegno del Gruppo Storico se ogni anno è possibile immergersi nella cultura contadina del 1800, non soltanto grazie alla presenza di figuranti in costume, ma anche per mezzo dell'allestimento di una sorta di museo a cielo aperto, con gli antichi attrezzi del mestiere contadino e, naturalmente, gli animali della fattoria e dell'aia.

Statua di Sant'Antonio abate,
con l'inseparabile amico porcellino
Il maiale, tanto per cominciare, non può certamente mancare: inseparabile amico del Santo celebrato, un porcellino deve essere presente ad ogni rievocazione. Ma poi ci sono anche le mucche, le pecore, i cavalli, gli asini e gli animali da cortile, tra i quali soprattutto i conigli riscuotono sempre un grande successo tra i bambini.
Inoltre, nella ricostruzione del borgo non mancano ambienti come la casa contadina, con la cucina ed il focolare, dotato dell'indispensabile paiolo per la polenta (cibo povero per eccellenza, abbondava nelle dimore contadine fino all'inizio del 1900); l'osteria, dove, se non faceva troppo freddo e la nebbia non rendeva impossibile uscire di casa, gli uomini si incontravano dopo una giornata di lavoro nei campi per bere un bicchiere di vino e scambiare quattro chiacchiere; ol prestinee, ovvero sia il forno (sebbene il pane bianco, come lo conosciamo oggi, fosse un lusso riservato a pochi e le famiglie contadine fossero solite impastare da sole il pane che serviva, normalmente nero e ricavato con farine provenienti dai più diversi cereali, incluso il sorgo)...
I bambini di città incontrano gli animali della fattoria
Frumento e sorgo

Antichi attrezzi della vita contadina

La mucca... fa la linguaccia! 
La sciura del prestinee (la signora del
forno). Il pane bianco era un lusso.

Uomo col tabarro (il lungo mantello) e donna con lo scialle
(le donne stavano quasi sempre in casa...) vicini ad un aratro

La festa di Sant'Antonio abate a Saronno culmina il 17 gennaio, giorno in cui ricorre la festività del Santo. Il mio invito, naturalmente, è quello di partecipare a questo evento - che, quest'anno, dedica particolare attenzione all'alimentazione in vista di Expo 2015 - ma se non potete venire a Saronno potete comunque approfondire qui ed acquistare il DVD con le immagini dello spettacolare corteo storico che ha animato le vie della città.

P.S. Altre foto le trovate su Scattiliberi.

sabato 10 gennaio 2015

Arti marziali: quattro discipline in un solo giorno

Cina, Giappone ed Italia, tre nazioni e quattro Maestri riuniti per un eccezionale evento marziale che vedrà alternarsi sul parquet dell'Area KSD Kendo, Kung Fu T'Ienshu, Kung Fu Wushu e MMA, con dimostrazioni delle diverse discipline ma soprattutto con la possibilità per chiunque - adulti e ragazzi, esperti e principianti - di provare le tecniche base di ciascuna. Il tutto sotto la guida di Maestri dalla pluriennale esperienza che, al termine della giornata, rilasceranno ai partecipanti un attestato.
Data l'eccezionalità dell'evento, che vedrà le quattro discipline marziali concentrarsi nella sola giornata di domenica 18 gennaio, è previsto un numero di iscrizioni limitato.
Per ulteriori informazioni: 3701306093.


giovedì 8 gennaio 2015

Yoga per gatti

Un po' libro, un po' quaderno d'appunti, "Yoga per gatti" si ripropone di essere "un ponte Zen tra felini e umani" ed ogni pagina accompagna un aforisma con simpatici disegni di mici in posa plastica.
"Da ogni minuscolo germoglio nasce un albero con molte fronde. Ogni fortezza si erge con la posa della prima pietra. Ogni viaggio comincia con un solo passo", asserisce Lao Tzu mentre accanto a queste parole un gatto disegnato si esibisce in un Halasana o "Posizione dell'aratrto"; "Lo Yoga è un gospel del corpo", sentenzia Reaven Fields accanto ad un gattino che fa la "Posizione della ruota" e così via, così via, pagina dopo pagina.
Realizzato nel 2012 dalla Edizioni del Baldo, con disegni di Silvia Guglielmi ed il contributo di Giulia Pianigiani, questo quaderno d'appunti fa leggere agli umani, con un sorriso, le posizioni spesso assurde che assumono ai nostri occhi i gatti, nostri compagni di vita.

mercoledì 7 gennaio 2015

Cucina: ricetta con gli avanzi di lusso

Le feste sono finite e capita che in frigorifero ci siano degli avanzi, rimasugli che sarebbe ancor più un peccato sprecare se si considera il loro costo: salmone, frutti di mare, caviale o uova di lompo... Ecco dunque una ricetta facile, veloce e perfetta per riciclare questi "avanzi di lusso" con una pasta saporita e azzera spreco.
Ingredienti:
- rimasugli di salmone affumicato
- panna da cucina
- pasta (io ho usato quella integrale)
- caviale o uova di lompo (facoltativo, solo nel caso ne abbiate in frigo)
In una padella si mette il salmone tagliato grossolanamente a tocchetti e lo si fa saltare per cinque minuti, senza aggiunta di olio nè altri grassi, a fuoco basso. Mentre in una pentola si mette a cuocere la pasta, al salmone si aggiunge la panna da cucina e si lascia sul fuoco basso ancora per cinque minuti. Quando la pasta è al dente, si aggiunge un cucchiaio di acqua di cottura al condimento di panna e salmone, si amalgama bene, si scola la pasta e la si condisce, terminando con un generoso cucchiaio di caviale o uova di lompo. E il piatto è pronto per essere gustato, lasciandoci il frigo un po' più vuoto ed il portafogli un po' più pieno.

domenica 4 gennaio 2015

Un giorno speciale e... la crisi del settimo anno?

Oggi è un giorno speciale per "Nonsolobotte", che compie i suoi primi 7 anni. Nato per parlare di arti marziali, sport da combattimento ma non solo - come suggerisce il nome - questo blog ha fatto il suo esordio nel vasto mondo del web con un post che nulla aveva a che fare con tatami, ring, guantoni e kimono: la recensione di un libro che aveva per protagonista - e voce narrante - un gatto. Perchè, se è vero che il Kung Fu T'Ienshu e le arti marziali più in generale sono una parte importante della mia vita (ne ho scritto subito il giorno seguente), altrettanto vero è che sono una persona curiosa, mi interessano moltissimi argomenti diversi e, dal momento che sono una grafomane impenitente, nel passare del tempo ho scritto post diversissimi tra loro.
Nel corso di questi 7 anni sono cambiate moltissime cose: ho trovato, perso e ritrovato lavoro un numero imprecisato di volte, ad esempio; mi sono sposata; ho imparato a cucinare (sono persino arrivata a postare alcune mie ricette... Io che, su invito di una mia omonima bravissima dietro i fornelli, avevo pubblicato una ricetta certa che non ve ne sarebbero state altre)! Invariate e, anzi, forse accresciute sono la mia curiosità del mondo e la mia voglia di condividere ciò che mi appassiona, così come aumentati sono il numero dei lettori e le visite quotidiane. Per questo festeggiamo insieme il settimo anniversario di questo blog, perchè se è cresciuto così tanto è grazie a voi che mi leggete e commentate: non vi ringrazierò mai abbastanza!
Sette è un numero importante: sette sono i nani di Biancaneve ed i giorni della settimana, sette furono i re di Roma e sette sono i colori dell'arcobaleno, sette sono pure le note musicali ed i peccati capitali... Non mancano, poi, credenze e superstizioni attorno a questo numero. Se anche "Nonsolobotte" si troverà ad affrontare la fatidica "crisi del settimo anno" lo scopriremo solo vivendo giorno per giorno questo 2015, per ora non ci voglio nemmeno pensare e torno a ringraziarvi, tutti, di cuore!

sabato 3 gennaio 2015

2014, l'anno migliore della storia

A dirlo non sono io, ma un nome ben più autorevole e nota firma del britannico The Telegraph: Fraser Nelson.
Questi, dopo aver considerato come le chiacchiere da bar ed i report televisivi tendano a focalizzare l'attenzione più sui fatti negativi che sulle vicende positive, ha dichiarato che un simile atteggiamento è paragonabile a quello di chi giudichi una città trascorrendo una notte al pronto soccorso e vedendo, dunque, soltanto le catastrofi che gli si presentano sotto il naso. 
In realtà, il 2014 non è stato soltanto un buon anno, ma sarebbe addirittura stato il miglior anno di sempre (almeno da quando l'essere umano ha iniziato a fare cronaca).

"Prendete la guerra, per esempio - scrive Fraser - Le nostre vite sono oggi molto più pacifiche di quanto lo siano state in ogni altro periodo noto della specie umana. Gli archeologi ritengono che il 15% dei primi ominidi ebbero una morte violenta, un rapporto neanche paragonabile a quello delle Guerre Mondiali. E da quando queste sono finite, le guerre sono diventate meno numerose ed hanno causato meno morti". Già, e l'ISIS? Lo spettro nero del fanatismo islamico che allunga la sua ombra di terrore sull'Occidente? "La sua barbarie è tanto scioccante proprio perché arriva in un momento di pace mondiale senza eguali", sostiene il reporter britannico, che nella sua analisi non tralascia neppure un altro mostro, capace di terrorizzare il mondo e far versare fiumi d'inchiostro: Ebola. "La crisi dell'Ebola ha causato 7.000 morti, ciascuna di esse è una tragedia. Tuttavia sono infinitamente di più le vite che nella stessa Africa sono state salvate dai progressi scientifici contro la malaria, l'HIV e la diarrea".

Il 2014, dunque, è stato un anno di pace e di salute, nonostante le notizie catastrofiche che hanno spesso aperto tg e quotidiani. E non solo: è stato anche un anno ricco! Difficile a credersi, se si bada alle impietose cifre relative alla disoccupazione - giovanile e non - ed alla deflazione, ma il "trucco" sta nell'ampliare lo sguardo, nell'uscire dal nostro angolo e cambiare prospettiva: "Secondo i dati della Banca Mondiale, il tasso di estrema povertà (di coloro che vivono con meno di 1,25 dollari al giorno) si è più che dimezzato dal 1990 ad oggi, soprattutto grazie alla Cina" la cui crescita economica traina anche i consumi.

Come se tutto questo non bastasse, oggi l'essere umano è più in salute e più longevo rispetto al passato: "Un'analisi del Lancet rivela che, dal 1990, l'aspettativa di vita nell'Europa occidentale si è allungata di cinque anni, grazie soprattutto alla diminuzione di morti per cancro e per disturbi cardiaci. I ministri ora sono preoccupati da questa "bomba a orologeria" creatasi proprio perché i cittadini vivono meglio e più a lungo che in passato; la Regina oggi ha bisogno di un team di sette persone per mandare le lettere di auguri ai centenari britannici. E persino l'inverno, una volta il nostro maggior killer, sta perdendo mordente: per decenni, almeno 25.000 pensionati sono morti per problemi di salute riconducibili al freddo, mentre poche settimane fa è emerso che lo scorso anno i morti sono stati 18.200, il numero di decessi più basso mai registrato".

Non se la passa male nemmeno l'ambiente: "La prosperità sta portando benefici senza inquinare il pianeta. Dal 1990 le emissioni di gas serra del Regno Unito sono in costante calo, nonostante la nostra economia sia cresciuta del 60%, e questo grazie alle nuove tecnologie, più efficienti. Le nostre strade sono più verdi e più sicure: i morti per incidenti stradali sono diminuiti dei due terzi dal 1990", asserisce Fraser e, sebbene questi dati siano relativi alla sola Gran Bretagna, anche da noi in Italia in questo ambito non siamo andati affatto male: dal 1990 - anno di riferimento del Protocollo di Kyoto - le nostre emissioni sono diminuite del 6% nel 2013. Poco per cantare vittoria, ma è già un significativo primo passo nella giusta direzione.

Naturalmente i buoni risultati raggiunti in ambito mondiale non ci autorizzano in alcun modo ad adagiarci sugli allori, ma è giusto sapere che, con l'impegno di tutti, possiamo davvero rendere il mondo un luogo migliore in cui vivere. Insieme, in pace. Cercando di superare i record positivi che il 2014 ha portato con sé.
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