Quest'anno, poco prima di Pasqua, ho avuto una sorpresa davvero amara e, dal momento che si tratta di cioccolato, la faccenda mi è risultata ancor più indigesta: desideravo acquistare per il maritino un uovo di cioccolato al latte con le nocciole, il suo preferito, e così sono entrata in un negozio che esponeva le uova di questa nota e pregevolissima marca in vetrina. Informatami sul costo, ho scoperto che il "modello" più piccolo costava 31 euro. Trentuno euro. Ora, non vorrei sembrare polemica, ma una cifra simile sarei disposta a spenderla solo se mi mostrassero la gallina dal cui sottocoda sarebbe uscito un uovo di cioccolato e nocciole di tal pregio!
Fermo restando che sono certa della qualità delle materie prime impiegate e che non ho nulla contro questa celebre e antica casa produttrice di cioccolato svizzero, trovo che un simile costo sia del tutto sproporzionato per qualsiasi prodotto industriale; a questo punto, a parer mio, meglio "premiare" un artigiano che realizza le uova di Pasqua nella propria pasticceria, magari dando vita ad autentiche piccole opere d'arte.
Ma veniamo al dunque: non ho comprato l'uovo di cioccolato al maritino, ma una Pasqua senza uovo non era nemmeno da prendere in considerazione, quindi... mi sono messa all'opera in cucina!
Con cautela ed un coltello ho tagliato a metà delle uova dolci, di quelle che hanno al loro interno il biscotto tipo parigina (nel periodo pasquale si trovano in numerosi negozi, bancarelle e persino nei supermercati), dopo di che ho iniziato a preparare la mia mousse ai frutti di bosco.
Ingredienti:
- 2 uova
- 1 confezione di panna da cucina
- 1 vasetto di confettura ai frutti di bosco
- zucchero
Si separano gli albumi dai tuorli e si montano i primi a neve fermissima; i tuorli vengono nel frattempo pastorizzati - con acqua e zucchero, che creano insieme uno sciroppo da portare alla temperatura di 121° prima di essere unito ai tuorli - ed amalgamati alla confezione di panna da cucina e ad abbondanti cucchiaiate di confettura ai frutti di bosco. Si uniscono infine gli albumi, montati a neve ben ferma, mescolando in modo che il composto risulti fluido, ma più tendente al solido che non al liquido (la chimica non è mai stata il mio cavallo di battaglia, ma se il cucchiaio tende a restare dritto al centro del composto e non collassa subito appoggiandosi al bordo del contenitore significa che la consistenza è giusta).
Si riempiono le mezze uova con questa cremina e si mettono in frigo per almeno 4 ore, dando così modo alla farcia di solidificare ulteriormente (io, come di consueto, non ho utilizzato nè colla di pesce nè nessun altro addensante).
Quando le nostre mini bavaresi sono ben solidificate possiamo toglierle dal frigo ed apprestarci a gustare le nostre uova di Pasqua con ripieno, magari decorandole con una caramella.
Dal momento che l'uovo simboleggia la vita, l'apertura dell'uovo richiama alla mente quella del sepolcro ed il passaggio dalle tenebre della morte alla luce della resurrezione, io ho pensato di decorare questi dolci con un cuore, simbolo dell'amore di Cristo che torna nel mondo.
Buon appetito e buona Pasqua!
Si riempiono le mezze uova con questa cremina e si mettono in frigo per almeno 4 ore, dando così modo alla farcia di solidificare ulteriormente (io, come di consueto, non ho utilizzato nè colla di pesce nè nessun altro addensante).
Quando le nostre mini bavaresi sono ben solidificate possiamo toglierle dal frigo ed apprestarci a gustare le nostre uova di Pasqua con ripieno, magari decorandole con una caramella.
Dal momento che l'uovo simboleggia la vita, l'apertura dell'uovo richiama alla mente quella del sepolcro ed il passaggio dalle tenebre della morte alla luce della resurrezione, io ho pensato di decorare questi dolci con un cuore, simbolo dell'amore di Cristo che torna nel mondo.
Buon appetito e buona Pasqua!