Oggi è stata effettuata l’autopsia e domani i giornali ci diranno cos’è che ha spento la tua vita così presto, così senza motivo.
Da due giorni, da quando ho saputo che te ne eri andato, penso a te e a quello che l’hockey Como, la Promolinea, lo stadio del ghiaccio di Casate sono stati per me. Penso alle partite guardate dagli spalti, tra mamme impellicciate ed infreddolite, ma tifose scatenatenatissime, molto peggio di tanti papà, che non risparmiavano urla ed insulti. Penso alle gioie delle vittorie e alle delusioni delle sconfitte. Penso che non una sola volta ti ho visto maleducato o irrispettoso, nemmeno quando ti facevano goal e si vedeva lontano un chilometro che ti rodeva.
Non ero una tua amica, non ti conoscevo neppure: condividevamo soltanto lo stesso ghiaccio e la stessa passione. Ci siamo visti un sacco di volte, così come con Sguazzo, senza mai andare oltre al semplice saluto di cortesia.
Adesso rimangono soltanto le righe di cronaca che ci parlano della tua morte, di quel probabile infarto che ha fermato il tuo cuore a soli 37 anni mentre, da bravo ragazzo com’eri, ti trovavi nel negozio della tua famiglia.
E mi viene un po’ il magone a ripensare a te, agli allenamenti visti di straforo fermandomi a metà della salita e curiosando tra la rete, agli anni passati insieme sul ghiaccio e agli amici persi che non rivedrò più. A proposito: lassù certamente ci saranno stadi di ghiaccio spettacolari… quando incontrerai Millo, che sicuramente non riuscirà a star lontano dai pattini, abbraccialo forte da parte mia.
Ciao Alfredo!
Alfredo Luraghi, 37 anni, portiere storico dell'hockey Promolinea, aveva militato anche in serie A.
Il suo corpo, ormai senza vita, è stato rinvenuto sabato scorso, 22 novembre, nel retro del negozio di impianti elettrici di famiglia. A ucciderlo, si pensa, un attacco cardiaco.
Aggiornamento: l'autopsia ha stabilito che a spegnere la vita di Alfredo è stato un'aneurisma cerebrale congenito. Così da quanto emerge dal quotidiano locale "La Provincia" di Como.
Il suo corpo, ormai senza vita, è stato rinvenuto sabato scorso, 22 novembre, nel retro del negozio di impianti elettrici di famiglia. A ucciderlo, si pensa, un attacco cardiaco.
Aggiornamento: l'autopsia ha stabilito che a spegnere la vita di Alfredo è stato un'aneurisma cerebrale congenito. Così da quanto emerge dal quotidiano locale "La Provincia" di Como.
troppo giovane. :'(
RispondiEliminaZion
Ciao Viviana, non ci conosciamo.
RispondiEliminaConoscevo bene l'Alfre e condivido ogni Tua parola.
Sono felice che venga ricordato come un bravo ragazzo.
Paolo
Condoglianze.
RispondiEliminaLuca.
Addio, anzi arrivederci compagno di 1000 "battaglie", prepara il campo che quando ci rincontriamo, voglio giocare ancora con te
RispondiEliminaHolly
Cara Vivi... sono addolorata, per questa vita finita così presto... e per chi resta privato di essa, sono cose a cui non si riesce a dare una spiegazione.
RispondiEliminati abbraccio
* Paolo e Holly, ciao e grazie per aver lasciato il vostro commento. Forse ci saremo incrociati anche noi sui pattini, sul ghiaccio di Casate, anni fa...
RispondiEliminaE' strano per me questo momento, strane sono le sensazioni che la morte di Alfredo mi ha suscitato e continua a smuovermi dentro l'animo. Non ero sua amica. Frequentavo un altro gruppo, alcuni arbitri di hockey, tanti semplici pazzi appassionati che trascorrevano con me le domeniche sfrecciando sul ghiaccio e divertendoci come pazzi...
Però sapere che Alfredo non c'è più... oddio, è stranissimo... è impensabile. E la tristezza per la sua perdita va a sommarsi a quella per la scomparsa di un amico folle pattinatore che ci ha lasciati tanti anni fa, anche lui troppo, troppo presto, ma che ancora è vivo nel ricordi e nel cuore.
Grazie ancora. L'Alfre starà sistemando il campo, prima o poi lo rivedremo in porta. Ciao!
* Zion, già. Decisamente "sono sempre i migliori che se ne vanno", spesso troppo presto.
* Grazie Luca. Non avrei mai pensato di poter provare così tanto per un ragazzo che conoscevo appena...
* Vale, non la cerco nemmeno una spiegazione. Umanamente, non credo proprio sia possibile fornirla.
Mi si stringe il cuore al pensiero di quei genitori che hanno perso un figlio così presto, così all'improvviso. E mi vien da piangere al pensiero di quanto grande possa essere la loro sofferenza se io, che Alfredo lo incrociavo di fretta nell'andirivieni dello stadio del ghiaccio, sono ridotta così...
Ciao.