venerdì 31 gennaio 2014

Carissimo premio...

La carissima Zion mi ha insignita di questo premio, il "Carissimo Premio", appunto: il mio tedesco è un po' arrugginito, ma "Liebster"dovrebbe significare "carissima", se non ricordo male, mentre sul significato di "award" credo che dubbi non ce ne siano proprio. "Liebster Award" dunque, che non è lo stesso dell'anno scorso se non nel nome. Comunque, bando alle ciance poliglotte e veniamo a noi: dopo aver ringraziato colui o colei che ci ha premiato, pubblicandone il link (un modo simpatico per fare pubblicità a un blog che comunque troviamo interessante), il premio consiste nel rispondere alle domande poste da chi ci premia, quindi...
1) Quale data imposteresti nella macchina del tempo? Nessuna. Sono una convinta sostenitrice del "Ieri è storia, domani è mistero, oggi è un dono. Per questo si chiama presente".
2) Che arma useresti per abbattere l'ostacolo che ti impedisce di realizzare il tuo Grande Sogno? Non ho Grandi Sogni e quello che desidero cerco di realizzarlo giorno per giorno, senza bisogno armi.
3) Teletrasporto: dove andresti in questo istante? Su una pista di pattinaggio su ghiaccio. Deserta.
4) Quale libro vorresti poter vivere? Sono già protagonista, insieme a milioni di altri individui, di molti libri di mio interesse: sociologia, antropologia... e tra qualche secolo lo sarò anche dei testi di storia. Direi che mi basta.
5) Di quale film vorresti essere protagonista? Venir vista da migliaia, se non milioni di persone?!? Mai, nemmeno sotto tortura! Nessu film, nessuna notorietà, grazie.
6) Il piatto che hai sempre sognato di riuscire a fare ma non sei mai riuscito/a o non hai mai osato provare? Non è che me lo sogni la notte, eh, ma mi incuriosisce molto il Dulce de Leche di Chiara che ancora non ho trovato il tempo di provare a fare.
7) Cosa faresti con 100 euro trovati per strada? 100 euro? Troppo pochi per cambiare vita e fare beneficenza a pioggia... Una cena romantica, ma senza troppe pretese, con mio marito e il resto in beneficenza. Un fifty-fifty.
8) La casa dei tuoi sogni come e dove sarebbe? Su questo, zero dubbi! Malga restaurata in Trentino Alto Adige, pietra viva e legno a vista, con caminetto. Possibilmente a un chilometro di distanza - minimo - dal primo vicino di casa. Pure di 50 metri quadri andrebbe bene, ma con pista di pattinaggio su ghiaccio nelle vicinanze.
9) Hai a disposizione per 2 ore un grande chef, cosa gli chiederesti di prepararti? Altra domanda a zero dubbi: Sacher Torte fino a quando non raggiungo, felice, il coma glicemico! (Ma in sole due ore la vedo difficile...)
10) Devi scegliere tra un magnifico quadro e una magnifica fotografia, quale sceglieresti? Da fare o da possedere? Da fare, preferirei senza dubbio riuscire a scattare una magnifica fotografia; da possedere, credo preferirei un magnifico quadro, sebbene ritenga che la cosa migliore sia che le grandi opere d'arte siano a disposizione di tutti, conservate, tutelate ed esposte nei musei pubblici.

Nel mio caso le domande alle quali propongo di rispondere sono le stesse che sono state poste a me, quindi copiatele sul vostro blog e... rispondete! :-)

Ed ecco ora i miei nominati, che stavolta sono proprio 10 come vorrebbero le regole.
Cinciamogia e il suo blog frizzante e sempre vario.
Valeria - Mareterramare e il suo blog pieno di suggerimenti green.
Chiara - Il soffitto di casa mia , per la sua ricetta del Dulce de Leche e per molto altro ancora.
Chiara - Vederesehensee e il suo blog ricco di poesia e di vita quotidiana fuori dal comune.
Gata da Plar che mi latita da un po' e che spero torni presto.
Kaishe perchè... beh, leggete il suo blog e capirete perchè!
Serena - Shen , la mia "sorellina marziale".
Davide e il suo particolarissimo blog.
Claudio - Pulci che di certo darebbe un'interpretazione particolarissima a questo premio, con il suo Pulci!
Gatto 999 che saprà stupirci!

So che il tempo è un bene prezioso, quindi non sentitevi in alcun modo obbligati a rispondere a queste domande nè a diramarle a vostra volta. Sappiate solo che ho pensato a voi e di cuore vi auguro buon tutto!

giovedì 30 gennaio 2014

Festa di primavera! Buon anno!

Nossignori, non sono in ritardo: gli auguri sono per l'anno nuovo che, stando al calendario lunare cinese, si appresta a cominciare il 31 gennaio. Quello che ci si lascia alle spalle è l'anno del Serpente, che lascia il posto all'anno del Cavallo: un elemento d'Aria di polarità Yang, ma legato al 2014 che è correlato all'elemento Legno (gli anni, secondo il calendario cinese, seguono gli elementi della natura Fuoco, Terra, Metallo, Acqua e Legno; quello che ci lasciamo alle spalle è l'anno del Serpente d'Acqua).
In Cina, come in molti altri Paesi dell'estremo Oriente in cui si segue il calendario lunare (Corea, Mongolia, Bhutan, Nepal e Giappone, tanto per citarne alcuni), il capodanno si festeggia il secondo novilunio dopo il solstizio d'inverno e quindi può cadere tra il 21 gennaio ed il 19 febbraio del "nostro" calendario occidentale; proprio il fatto che l'inverno sia ormai alle spalle fa sì che si parli di "Festa di Primavera".

Com'è facilmente immaginabile, le origini di questa festa - che dura due settimane - si perdono nella notte dei tempi e hanno radici nella leggenda: il terribile mostro Nian usciva dalla sua tana ogni 12 mesi a caccia di esseri umani, dei quali si cibava, con particolare predilezione per i bambini (che, anche nelle nostre fiabe occidentali, hanno fama di essere particolarmente appetibili e tenerelli, basti pensare alla storia di Hansel e Gretel...). Gli uomini, però, ad un certo punto scoprirono che Nian era sensibile al colore rosso e veniva terrorizzato dai rumori forti: escogitarono così mille stratagemmi per tenere il mostro lontano, dalle lanterne rosse ai rumorosi fuochi d'artificio, dal suono dei tamburi agli amuleti rossi... 
I leoni della celebre "Danza del Leone" non sarebbero altro che eco del mostro Nian, sfilano per le vie cittadine inseguiti dalla popolazione festosa e urlante che li mette in fuga, mentre il suono dei tamburi tradizionali accompagna la loro "fuga".

Ma come sarà quest'anno del Cavallo di Legno? Secondo il Feng Shui, antica disciplina taoista che mette l'essere umano in correlazione con l'ambiente e gli elementi della natura, o almeno secondo Alion Yeo (considerato un esperto, nonchè geomante), quello che si profila all'orizzonte sarà un anno quantomeno travagliato: "Essendo questo l'anno del Cavallo di Legno - riporta l'agenzia Reuters - e poichè il legno è un materiale altamente combustibile, quello che ci aspetta sarà un anno molto esplosivo. Ci saranno scandali, conflitti, attentati e liti furibonde". Una conflittualità che, secondo l'altro esperto di Feng Shui Raymond Lo, deriverebbe dal fatto che le persone saranno più "legnose", ferme sulle proprie convinzioni e pronte a "prendere fuoco".
La più recente combinazione Cavallo-Legno risale al 1954, anno in cui si verificò la Battaglia di Dien Bien Phu che terminò con la sconfitta della Francia ad opera dei Vietnamiti e, andando più indietro nel passato, un altro anno del Cavallo di Legno fu il 1894, che vide l'inizio della prima guerra Cino-Giapponese. E per il 2014? Alion Yeo prevede possibilità di conflitto tra Cina e Giappone per le contese isole Diaoyu o Senkaku che dir si voglia (e già il fatto che si bisticci su come chiamarle non è che faccia ben presagire...), mentre conflitti non militari ma economici potranno vedere su fronti opposti Europa, Stati Uniti ed Asia. Secondo le previsioni di Lai Hon-fai, infine, saranno floridi i settori legati in qualche modo all'elemento legno, come l'agricoltura, ma pure cultura, istruzione e media, mentre ci sarà da tenere alta la guardia contro una possibile nuova ondata di influenza aviaria e gli alti ufficiali della Cina dovranno fare attenzione a non venir coinvolti in scandali sessuali.

mercoledì 29 gennaio 2014

I giorni della merla. Si fa presto a dire merla!

La neve, preannunciata quasi fosse una piaga biblica da vari servizi meteo e persino dalla Protezione Civile, qui non è ancora arrivata, ma i "Giorni della merla", quelli sì e come vuole la tradizione in questi ultimi tre giorni di gennaio fa davvero freddo. Il termometro è precipitato in picchiata nelle ultime ore e, sebbene a tratti il sole si ostini a far capolino tra le nuvole, non riesce proprio a scaldare alcunchè.
Puxi, soprattutto in questi ultimi giorni, ha iniziato quella che sembra una vera storia d'amore con i termosifoni e, nonostante il suo pelliccione, non smania certo dal desiderio di uscire. Così io e Davide ne abbiamo approfittato per sfamare gli uccellini, mettendo sul davanzale ogni squisitezza possibile: palline di grasso sminuzzate, semini assortiti, persino pezzetti di frutta secca ed essiccata.

Un esponente della famiglia del Signor Merlo non ha tardato a farsi avanti (e ci mancherebbe pure, se no che "Giorni della merla" sarebbero stati?): con un'assiduità che rasenta la sfacciataggine arriva sul balcone, becchetta in tutta tranquillità, sbircia pure dalla finestra della cucina e sembra quasi mettersi in posa, salvo poi svignarsela appena accenno a prendere la macchina fotografica.
La bontà della nostra "trattoria per pennuti" deve aver proprio conquistato questo avventore che evidentemente ci ha fatto buona pubblicità, tanto da essere diventata leggendaria nel vicinato: in questi giorni si sono avvicendati sì merli, ma pure pettirossi, cinciallegre e quella che credo essere una femmina di codirosso.

Avvistarli e fotografarli, però, sono cose ben diverse! Spesso mi capita di immortalare solo una macchia di colore che schizza via velocissima, non senza aver ben saldo nel becco un succulento bocconcino.
Altre volte sono più fortunata e i miei appostamenti vengono premiati se non con fotografie eccezionali almeno con scatti che consentano di identificare il pennuto avventore della nostra trattoria.

E' stato questo il caso di quello che, inizialmente, visto schizzare via a tutta velocità, mi era sembrato essere un comune passero e che invece, appollaiato sullo stendibiancheria, ha messo in chiaro di essere tutt'altro: io non me ne intendo granchè, ma stando a "La nuova guida del Birdwatcher" di Hayman & Hume (o, almeno, all'interpretazione che io ne ho dato) potrebbe essere una femmina di codirosso spazzacamino. Anche lei si è ampiamente servita, tornando più volte a visitare la nostra trattoria, con buona pace di Puxi che di tanto in tanto abbandona il calorifero e guarda fuori dalla finestra con una mestissima espressione da "vorrei ma non posso". 
Il fatto che sul balcone, proprio vicino alla nostra "trattoria", ci sia ancora il vaso contenente la sua erba gatta poi non è certo di aiuto... Povero micio, cosa gli tocca subìre! Però, dopo l'avventura con la tortora - e dopo il suo volo giù dal terrazzo, che a lui è costato un canino e a noi un occhio della testa in cure veterinarie! - cerchiamo di essere molto cauti. In questi giorni, complice il freddo, il micio è segregato anzi... segregatto! 
Nel frattempo i nostri piccoli vicini di casa piumati banchettano soddisfatti e fanno affidamento sul fatto che il cibo, sul balcone, non manchi mai: alcuni sono arrivati persino a lamentarsi se la pappa finisce. Li sentiamo cinguettare animatamente e, affacciandoci, scopriamo che hanno già provveduto a mangiare tutto e reclamano a gran voce il bis.
Chissà se tra loro c'è anche la cincia salvata tempo fa?
La merla, dunque, c'è, soprattutto in questi "Giorni della merla" in cui non potrebbe essere altrimenti, ma di pennuti affamati se ne avvistano davvero tanti. Insomma: si fa presto a dire merla!

(P.S. Visto che non sono certo un'esperta, se notate imprecisioni circa il riconoscimento di questi uccellini segnalatemelo per favore. Grazie!)

(P.S. 2 Se volete conoscere la storia dei Giorni della Merla, la trovate qui e se volete raccontarla ai bambini vi suggerisco di dare un'occhiata a questa magia di cartoncino! Una genialata "verdissima" e di riciclo!)

martedì 28 gennaio 2014

Guardia del corpo in gonnella. I vip cinesi vogliono bodyguard donne

Giovane, atletica, spesso carina e certamente letale: sono queste le caratteristiche distintive delle donne che frequentano la massacrante Tianjiao International Academy.
Nella Cina dalla crescita inarrestabile, il cui numero di milionari è ormai giunto ad equiparare quello degli Stati Uniti, anche la difesa personale è divenuta una priorità imprescindibile e sono sempre di più i VIP che si rivolgono ad agenzie private affinchè vigilino sulla propria sicurezza.

Ma guardia del corpo non ci si improvvisa: se si vuole eccellere in questa professione è necessaria una preparazione seria e non può mancare un duro allenamento fisico e psicologico. Lo sa bene Mr. Chen Yongqing, manager della "Tianjiao Special Security" ed ex bodyguard: gli studenti della sua accademia, uomini o donne che siano, vengono sottoposti ad allenamenti massacranti, che mirano a forgiarne tanto il corpo quanto lo spirito, portandoli a sopportare il dolore, a non cedere, a resistere.

E' solo l'ora di pranzo ma Yang Mei, giovane studentessa, è già stata percossa, attaccata con un coltello e tenuta sotto minaccia di una pistola: è questa la vita nel più grande campus specializzato in sicurezza dell'Asia, a poca distanza da Pechino, dove ci si allena sette giorni la settimana, ventiquattr'ore al giorno. 

Durante queste quattro settimane - tanto dura il corso - si può essere svegliati nel cuore della notte, si striscia nel fango, si praticano arti marziali, si nuota nell'acqua ghiacciata... tutto ciò che può forgiare il carattere viene utilizzato, le debolezze devono emergere alla svelta perchè è indispensabile capire se chi ci sta di fronte ha il carattere per poter diventare l'angelo custode di un milionario. O di una milionaria, dal momento che nel 2013 oltre il 30% dei super-ricchi cinesi è donna (dati CCTV).
E donne sono anche molte aspiranti guardie del corpo, attratte dalla prospettiva di un lavoro stimolante e ottimamente retribuito da un lato, liete di poter smentire la tradizione che vuole la donna debole e indifesa dall'altro. La richiesta, poi, non manca certo: spesso le bodyguard donna sono preferite ai colleghi maschi perchè danno meno nell'occhio, una di loro può sembrare un'amica che ti accompagna a cena o che assiste ad una tua apparizione pubblica mentre in realtà vigila sulla tua sicurezza, pronta a scattare come una tigre in tua difesa.


venerdì 24 gennaio 2014

Arti marziali: chi è il tuo maestro? Vademecum per evitare fregature

Dopo la terribile vicenda del Maestro Aguilar (o presunto tale), ecco che un altro fatto di cronaca investe il mondo delle arti marziali e delle discipline di autodifesa e questa volta il piccolo terremoto mediatico ha epicentro in Italia: a Orbetello un uomo viterbese avrebbe insegnato Krav Maga - disciplina di combattimento israeliana, ottima per l'autodifesa e amata da Elisabetta Canalis, tanto per citare un nome noto - senza averne titolo.
 
La vicenda, divulgata dal quotidiano locale "Il Tirreno", era approdata in tribunale nel 2009 e soltanto nel dicembre 2013 ha avuto una conclusione, con la condanna del trentanovenne "maestro" a un anno e otto mesi di reclusione (pena sospesa) per truffa, calunnie e minacce, queste ultime aggravate dallo status di Carabiniere dell'imputato.
Tutto era cominciato qualche tempo prima, quando Michele Alessi aveva pubblicizzato i suoi corsi di Krav Maga con dei volantini sui quali era riportato il logo della Federazione Italiana di Krav Maga; in un secondo momento, poi, avrebbe asserito - secondo l'accusa - di avere il titolo di istruttore di questa disciplina nonché di avere al proprio attivo esperienze di combattimento e partecipazioni a stages esteri. Tuttavia questo individuo risultava un perfetto sconosciuto alla Federazione Italiana di Krav Maga e, stando a quanto affermato dalla Procura, non sarebbe stato iscritto a nessuna federazione sportiva competente in materia (trovate l'articolo qui).
 
A questo punto qualche domanda nasce spontanea: tu, che pratichi arti marziali, sai chi è il tuo Maestro? Conosci, almeno a grandi linee, il suo curriculum professionale? A quale federazione sportiva sei affiliato? Quale assicurazione ti tutela dagli infortuni in palestra?
Spesso chi si iscrive a un corso di arti marziali o di difesa personale lo fa seguendo una moda (fu così per la Kick Boxing negli anni '90, sull'onda dell'entusiasmo per i film di Jean Claude Van Damme, e prima ancora per il Karate grazie al celeberrimo "Karate Kid" con Ralph Macchio e Pat Morita, mentre in tempi più recenti, dal "lancio" di Brad Pitt con "Fight Club", spopolano le MMA...), ma quanto realmente si sa di quella disciplina e, ancora più importante, di chi si propone di insegnarcela?
 
Certo lo sconfinato mondo delle arti marziali, suddiviso in decine di discipline e centinaia - se non migliaia! - di stili differenti, non è un terreno agevole su cui muoversi e di certo non aiuta l'enorme frammentazione di federazioni e comitati (ne avevo scritto qui): FIWK, PWKA, FJLKAM, FISCAM, AIKMA, AIKO... tanto per citarne alcune.
Ma allora un praticante arti marziali come può sapere se il suo Maestro e il corso che frequenta sono validi o no? Alcuni criteri importanti sono l'affiliazione ad una federazione nazionale e la sottoscrizione di una polizza assicurativa, poi naturalmente il curriculum del Maestro (che non deve essere campato in aria, ma costituito da attestati e diplomi rilasciati da una struttura riconosciuta e firmati dal Presidente o dal suo portavoce).
Un volantino stampato bene o un bel sito web non sono garanzia di affidabilità, possono semplicemente essere pubblicità ingannevole.  Come pare si sia trattato nel caso del presunto istruttore di Krav Maga di Orbetello. Un Maestro che ti insegna la pratica di un'arte marziale è una cosa, un tizio che ti spilla soldi e (forse) ti insegna a menar le mani è un'altra.

martedì 14 gennaio 2014

Pacific Rim: questa è fantascienza!

Se siete cresciuti scambiandovi le figurine di Yugioh o cercando di emulare le mosse di Naruto, allora potreste sopravvivere senza guardare questo film, ma se nei vostri ricordi d'infanzia si affacciano Goldrake e Mazinga, beh, in questo caso acquistate subito "Pacific Rim" perchè vale ogni centesimo speso!
In un futuro non troppo lontano, la Terra è minacciata da giganteschi mostri che fuoriescono da una breccia interdimensionale creatasi nelle profondità dell'oceano, chiamati Kaiju; al fine di sopravvivere, l'intero genere umano abbandona astio e rivalità e si allea per far fronte al comune nemico. Nasce così il Progetto Jaeger, enormi robot frutto delle più evolute tecnologie, pilotati da esseri umani, in grado di contrastare i mostruosi invasori. 
Inizialmente ogni Jaeger viene affidato ad un pilota, ma ben presto ci si accorge che un solo essere umano non può reggere un peso tanto imponente dal punto di vista sia fisico che psicologico e così i robot vengono predisposti in modo tale da essere pilotati da due persone: persone che non devono essere necessariamente dei geni nè dei grandi atleti, ma i cui pensieri e ricordi si fondano, creando un ponte neuronale che consenta loro di dar vita ai due emisferi del "cervello" robotico.
Come di consueto non voglio anticiparvi troppo sulla trama, per non privarvi del gusto della visione. Preceduta da mie entusiastiche twittate notturne, concludo qui la recensione di questo film, sottolineando soltanto che questo è un tipo di fantascienza di proporzioni mastodontiche, nulla a che vedere ad esempio con film come "Gravity" (che mi è parso molto sopravvalutato e piuttosto deludente, nonostante i grandi nomi del cast) e la cui realizzazione ha puntato molto più sugli effetti speciali che non su un cast stellare, costituito in larga misura da giovani attori dal curriculum non smisurato ma comunque molto validi come il britannico Charlie Hunnam (Raleigh Becket) e la giapponese Rinko Kikuchi (Mako Mori), già in lizza per un Oscar come miglior attrice non protagonista per la sua interpretazione in "Babel" del 2007.
Visione altamente consigliata a tutti gli appassionati del genere.

domenica 12 gennaio 2014

A scuola contro il bullismo: Kung Fu e bambini

Continua l'impegno dell'Accademia Marziale Saronno contro il bullismo, così giovedì 9 e venerdì 10 gennaio abbiamo presentato il progetto "Lo Sbullo" alla scuola primaria "Ignoto Militi" di Saronno.

Quello che era nato come un percorso informativo rivolto alle scuole secondarie è stato interamente rivoluzionato, così da poter essere adatto anche a bambini più piccoli e, di fatto, ora "Lo Sbullo" prevede due differenti programmi, a seconda dell'età degli studenti che ne facciano richiesta. 
L'esperienza alla "Ignoto Militi" è stata per me formidabile! Mi ero quasi dimenticata quanto fosse gratificante lavorare per e con i bambini: il loro entusiasmo, la loro curiosità, sono davvero stimolanti!
Le maestre, poi, sono state molto cortesi ed estremamente collaborative, partecipando attivamente alle scenette che io ed il Maestro Davide Carpanese abbiamo ideato per meglio illustrare i "comportamenti da bullo" ed i modi per contrastarli.
In due giornate io ed il Maestro Davide abbiamo presentato "Lo Sbullo" a due classi seconde, due quarte e due quinte: un bell'impegno, ma che è stato ampiamente ripagato dall'interesse e dalla partecipazione dei bimbi, che sono intervenuti anche con domande e raccontando le loro esperienze con i bulli.
Per quanto mi riguarda, queste due giornate sono state un autentico successo e per questo ringrazio di cuore il Maestro Davide e le maestre della "Ignoto Militi" per il loro supporto.

Le scuole cittadine che fossero interessate al progetto "Lo Sbullo" (che, lo ricordo, è completamente gratis) possono contattare l'Accademia Marziale Saronno all'indirizzo accademiamarzialesaronno@gmail.com .

venerdì 3 gennaio 2014

Pubblica Amministrazione: Italia peggio di Tonga e Azerbaijian

Chiunque abbia dovuto registrare un atto pubblico, cambiare residenza o utenza o richiedere il duplicato di un documento, almeno una volta nella sua vita si è chiesto se per essere dipendenti pubblici sia indispensabile essere pigri ed inconcludenti. La risposta, ovviamente, è no, non è indispensabile, ma forse aiuta. Almeno in Italia.
Qualche dubbio, lo confesso, mi era venuto quando, dopo sei anni e mezzo di contratti a tempo determinato sempre prorogati all'interno di una pubblica amministrazione, sono stata liquidata senza troppi complimenti e condannata alla disoccupazione mentre una mia ex collega, decorativa quanto un Ficus Benjamin ma decisamente meno attiva e dal mantenimento più oneroso (non si accontentava di acqua, sole e fertilizzante...), era stata liquidata venendo trasferita presso un Ministero: in pratica, promossa. Ma la certezza mancava.
Forse ero io che, dopo anni di lavoro sempre prestato coscienziosamente e nell'interesse dell'utenza, vivevo male la vicenda. Il fattore emotivo non era trascurabile.
Ora, però, è arrivata la freddezza della scienza a dare ragione alle mie elucubrazioni, con dati e statistiche che non mentono: nella puntata di Superquark andata in onda giovedì 2 gennaio, infatti, Piero Angela si premura di ricordarci come, secondo le stime della Banca Mondiale, l'Italia non figuri nei primi 15 Paesi mondiali per efficienza della pubblica amministrazione. E neppure nei primi venti. E nemmeno nei primi 50.

Tolte di mezzo le quasi imbarazzanti nazioni scandinave, caratterizzate da una solerzia pubblica che ha dell'inverosimile per noi poveri tapini ormai rassegnati all'italico lassismo, ed esclusi anche Paesi come Singapore, Hong Kong e Stati Uniti (piazzati nei primi 5 posti a livello mondiale), inizia un'imbarazzante discesa negli inferi dell'inefficienza planetaria. Le Isole Fiji non se la cavano bene, relegate al 60° posto della classifica, ma noi italiani riusciamo a far di peggio: Tonga (62°) e Azerbaijian (67°) hanno infatti un apparato burocratico più snello ed efficiente del nostro.
Nel pantano della burocrazia sprofonda il Kirghizistan, staterello asiatico di 5 milioni di abitanti al confine con la Cina, al 70° posto nella classifica mondiale. E ben sotto i suoi piedi, ricoperti dalla melma, a quota 73 ecco finalmente l'Italia.

Le motivazioni, come esaurientemente spiegate nel filmato - che trovate sul finire della puntata di Superquark, qui riportata integralmente - non sono difficili da immaginare: corruzione, nepotismo, assenza di meritocrazia.
Qualche dubbio, lo confesso, mi era venuto...

mercoledì 1 gennaio 2014

Il nuovo volto dell'Africa: Maud Chifamba

Non è una donna politica, Maud, e nemmeno un'attrice o una star, eppure il suo volto potrebbe diventare il simbolo dell'Africa all'indomani della scomparsa di Nelson Mandela. Maud Chifamba è una bambina dello Zimbabwe, orfana e poverissima, che a 14 anni ha superato brillantemente l'esame di ammissione all'Università e per questa eccezionale impresa è stata anche annoverata da "Forbes" tra le venti donne africane più potenti.

Dopo aver perso il papà in tenerissima età, Maud è rimasta orfana anche di madre nel dicembre del 2011;  i suoi due fratelli non guadagnavano abbastanza per poterle consentire di continuare gli studi, ma Maud non si è persa d'animo ed ha continuato a studiare da sola, a casa. Così si è impegntata tanto da riuscire a saltare alcune classi e si è anche preparata, sempre da sola, per sostenere gli esami di ammissioni all'Università, dove oggi frequenta - ovviamente con grande profitto - i corsi per diventare commercialista, impiego che considera temporaneo prima di poter diventare un'imprenditrice.

Lo Zimbabwe è uno Stato che investe molto nel futuro dei propri figli, tanto che qui si registra il più alto tasso d'istruzione di tutta l'Africa, tuttavia nelle zone rurali i genitori preferiscono garantire l'istruzione ai figli maschi, tenendo le femmine a casa. Così, sebbene nel Paese le bambine siano più numerose dei bambini (si stima un rapporto di 6 a 4),  sono soprattutto i maschi ad avere accesso all'istruzione e a poter proseguire gli studi: la stessa Maud è l'unica femmina del suo corso di laurea.

Questo piccolo genio avrebbe potuto semplicemente bearsi della notorietà internazionale conquistata grazie al suo accesso all'Università, invece ha deciso di "farla fruttare" e negli incontri internazionali ai quali viene invitata a partecipare non perde occasione per parlare del suo Paese e dell'importanza che le possibilità di studio vengano estese anche alle bambine.

A inizio ottobre 2013 Maud è stata ospite al Festival della Letteratura per ragazzi "Tuttestorie" che si è svolto a Cagliari ed in questa occasione, intervistata da una giornalista di Corriere Tv, ha dato la sua testimonianza sul ruolo essenziale che l'istruzione gioca nel dare potere alle donne. Anche alle donne giovanissime di un Continente in cerca del giusto riscatto.
La videointervista la trovate qui.
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