mercoledì 31 dicembre 2008

L'anno che verrà...


"Caro amico, ti scrivo così mi distraggo un po'... e siccome sei molto lontano, più forte ti scriverò. Da quando sei partito, c'è una grossa novità: l'anno vecchio è finito ormai, ma qualcosa ancora qui non va...": è quasi impossibile non conoscere almeno queste parole della canzone di Lucio Dalla "L'anno che verrà" e in questi giorni mi ritrovo a canticchiarla con una certa insistenza. Mi rigira nella testa e pare non volersene andare, me la trovo che mi scivola fuori dalla gola prima sommessa e poi via via sempre più consistente, e quando mi accorgo della sua presenza sono già arrivata alla terza strofa...

Perchè, anche a distanza di tanti anni (era il 1979, avevo 4 anni quando questa canzone è uscita), tante parole sono ancora attuali, di un'attualità quasi inquietante. Perchè passano gli anni, ma troppo spesso mi pare che l'uomo sia incapace di mutare.

"Si esce poco la sera, compreso quando è festa", e se c'erano motivi allora figuriamoci adesso: violenze, rapine, teppismi e pestaggi (questo nella perbene e controllata Svizzera), "e si sta senza parlare per intere settimane", che tanto oggi parlare non serve più: magari non si scambiano due parole con la propria madre ma in compenso ci si fidanza via web con un neozelandese... Ciò che doveva semplificare la vita, rendere più facile ed agevole lo scambio di informazioni, è divenuto spesso una sostituzione del dialogo: in famiglia non si chiacchiera più perchè a cena si ascolta il tg, non si conosce il vicino di casa ma si hanno "amici" su Facebook e se la tua vita non ti piace puoi persino costruirtene una nuova di zecca, finta come una banconota da un euro ma nuova. E, visto che i rapporti sentimentali spesso sono complicati, qualcuno ha pensato bene di costruirsi la fidanzata: qualche bullone e microchips, un po' di silicone e lattice e il gioco è fatto! Si attende ora la risposta femminile alla provocazione, con la creazione di un "bambolo" che cucini, stiri e magari massaggi anche i piedi della proprietaria/fidanzata...

Poi, a parte queste novità che negli anni '70 erano persino difficili da immaginare, non è che mi pare che il mondo sia cambiato granchè: si sfruttavano il pianeta e le sue risorse, invece di utilizzarli in modo coscienzioso, consapevole ed oculato, e lo stesso si fa oggi, infischiandosene di Protocolli di Kioto et similia; si temeva e disprezzava il diverso ed oggi la situazione è forse persino peggiorata (qui un rapporto, qui e qui qualche news) però continuano incessantemente gli sbarchi di immigrati, segno che in molte parti del pianeta si sta ben peggio che in Italia.

E persino nelle vicende idiote, da cui si spera sempre che si tragga insegnamento, sono costretta a vedere che passano gli anni ma l'idiozia umana persevera. Caso eclatante, i botti: sequestrate tonnellate di materiale illegale (come l'anno scorso), già prima di Capodanno si contano feriti e mutilati (come l'anno scorso).
Ma se c'è anche solo una piccola speranza di potere noi, nel nostro piccolo, fare qualcosa, anche solo una minuscola cosa, per far girare meglio il nostro angolo di mondo, allora "E se quest'anno poi passasse in un istante,vedi amico mio come diventa importante che in questo istante ci sia anch'io".
Tanti auguri di Buon Anno, e che sia un anno davvero un pochino più buono!

domenica 28 dicembre 2008

Corsi antistupro ed antiaggressione a Como


Prenderanno il via a gennaio i corsi antistupro e antiaggressione organizzati dalla Circoscrizione 7 di Como in collaborazione con Corrado Vella, istruttore professionista d'arti marziali, diplomato Full Instructor nelle scienze e nei concetti del Jeet Kune Do e delle Arti Marziali Filippine (Kali) finalizzate al combattimento da strada (Street-fighting) direttamente da Paul Vunak a Los Angeles nel 1998 ed abilitato all'insegnamento di tutto il programma Progressive Fighting System.

I corsi, già proposti nel mese di luglio, hanno avuto un buon successo e verranno pertanto riproposti, affiancando quelli realizzati nei contesti scolastici dell'Istituto Teresa Ciceri e del Collegio Gallio.

Per maggiori informazioni è possibile contattare direttamente Corrado Vella o la sede della settima Circoscrizione (tel. 031/260576)

giovedì 25 dicembre 2008

BUON NATALE!

Tanti auguri di buon Natale e di un sereno inizio di nuovo anno a tutti voi!

Ci si rilegge nel 2009...

lunedì 22 dicembre 2008

Cinghiali, cromosomi, lacca e cataclismi

Sabato sera a casa dei Cinghiali, invitati per cena e dopocena a base di film.
Un piacevolissimo rituale che si ripropone anche in occasione degli auguri natalizi.
La cena scivola via allegra, mi alzo da tavola con un girovita degno di Babbo Natale ed arranco fino al piano superiore dove mi spalmo sul divano. All'unanimità scegliamo di vedere "Hairspray" (ecco qui spiegata la "lacca" del titolo), commedia musicale con John Travolta nei panni extralarge di una mamma inizio anni Sessanta.


Al primo accenno di canzone, ovvero sia immediatamente (trattandosi di un musical la sigla d'inizio è praticamente l'incipit del film, che prosegue poi una canzone dietro l'altra), Davide e Cinghiale cadono in uno stato catatonico: occhio fisso, leggermente appannato, molto simile a quello di un'orata non più freschissima.

Io e Cinghialessa, dal canto nostro, che già eravamo diventate un corpo ed un'anima sola con il divano, di colpo ci rianimiamo: i miei piedini scalpitano a ritmo, lei sta bella arzilla a seguirsi la trama, arriviamo persino a riconquistare la posizione-seduta-eretta!

I nostri consorti si avviliscono sempre più man a mano che le canzoni si susseguono, arrivano al punto di allontanarsi entrambi per un solo bicchier d'acqua (scopriremo in seguito che in realtà avevano tentato il suicidio con il gas, in cucina...). Cinghialessa e la Marmo non si perdono una battuta, partecipano emotivamente alle battaglie per uguaglianza e pari dignità che animano le scene dentro lo schermo.

Dopo circa due ore e mezza termina il film.

Cinghiale e Davide, a questo punto, dopo essersi sorbiti, sempre in stato di coma apparente, pure la cantatina finale che accompagnava gli interminabili titoli di coda, di colpo rinvengono. E con spirito di pura rivalsa piazzano su il film "Poseidon", un mattone catastrofico ed inguardabile, realistico quanto il musical di poc'anzi ma con l'aggravante di essere pure ansiogeno, monotono e più urlato che parlato.


Resistenza della qui presente, prima di cadere felice tra le braccia di Morfeo: minuti 7.
Resistenza della Cinghialessa: non pervenuta. Si vocifera, però, che sia crollata già al termine della sigla iniziale.

Da ciò si desume che i gusti cinematografici sono strettamente legati ai cromosomi.
XX significa: "Musical? Yes, please!", "Commedia romantica? Pronta!".
XY significa: "Film? Quanti morti ci sono?". In base al numero della risposta, si giudica la validità dell'opera.

sabato 20 dicembre 2008

Il regalo del "capo"


Premetto che in oltre 15 anni da che ho iniziato a lavorare non mi è mai capitato di ricevere regali, nè presenti nè doni d'alcun genere da parte dei miei superiori o datori di lavoro.
Mi ha quindi sorpresa piacevolmente il constatare che il mio nuovo "capo", in occasione del Santo Natale, abbia voluto fare un dono alle mie colleghe e a me. E ancora più piacere mi ha fatto il tipo di dono.

Si tratta di un pacchetto di biscotti. Ma sono biscotti speciali, che vengono da un forno speciale: arrivano dalla Comunità Alloggio La Monda, cui il nostro "capo" ha lasciato una donazione a nostro nome.

Viste le mie idee circa i regali, direi che ha assolutamente colto nel segno!
Grazie "capo", davvero di cuore!

giovedì 18 dicembre 2008

Il traguardo è vicino. ...Anche grazie ad un "furto"


Non vorrei gridar vittoria troppo presto, ma il traguardo già si profila all'orizzonte ed io sono ancora in possesso di ciò che resta dei miei 2,80 euro...
Ieri caffè gentilmente offerto alla macchinetta da una collega, pranzo in mensa, viaggi casa/lavoro e ritorno in autobus (con l'abbonamento già in mio possesso da inizio mese), andata e ritorno da Saronno sfruttando impunemente quel sant'uomo del mio fidanzato e la di lui macchinina, cena frugando frugalmente (he! He! He!) in frigo.

A tarda sera ho insistito per pagare a Davide almeno il tratto autostradale, il che ha comportato un'erosione di € 1,70 del mio capitale, che attualmente ammonta quindi alla "bella cifra" di € 1,10. Ma il traguardo è vicino.
Poi, dal momento che ieri si è tenuto l'ultimo allenamento prima delle feste natalizie, ho pensato bene di "rubare" un panettone da casa e portarlo in palestra per i festeggiamenti augurali.
(A tal proposito, in caso possa esservi utile, sempre in un'ottica di non-spreco, qui trovate il link al paniere natalizio, coi prezzi medi di panettoni, pandori, lenticchie e torroni).
Quale cauzione per il furto di panettone ho lasciato a mia mamma la rassicurazione che avrei provveduto a comprare un panettone identico sabato o domenica, a scommessa con me stessa ultimata.
Sguardo attonito e un pochino sconsolato di mia mamma, che però per fortuna è stata ben presto assorbita da altre incombenze e quindi non si è soffermata più di tanto sulla strampalata idea di sua figlia.

Con accresciuta stima e faccia tosta, mi tengo ben stretti i miei spiccioli. Almeno per un giorno ancora.

Spontaneità e cedevolezza


Ieri sera è stata l'ultima serata di allenamenti prima delle vacanze natalizie.
Come da tradizione, dunque, il Maestro ci ha concesso la possibilità di spaziare nell'immenso universo marziale, soddisfando la nostra curiosità circa altri stili.

Siamo partiti con un po' di Kali, arte marziale di origine filippina che prevede l'utilizzo di bastoni e coltelli, della quale ricordavo ancora qualcosa grazie ai miei trascorsi di JKD.
Il Kali, infatti, pur essendo di origine orientale, è divenuto noto in occidente principalmente grazie al prezioso contributo di Dan Inosanto, allievo diretto di Bruce Lee. E, come è noto, il Jeet Kune Do è stato generato da Lee.

Bastoni di rattan in mano, dunque, e via... al centro del tatami in compagnia del Maestro a cercar di dimostrare il poco che ricordavo. Lui, come sempre, bravissimo e di una velocità impressionante. Io, come sempre, molto lenta e molto, molto goffa.
Proprio questo mi ha portato a riflettere sul concetto di spontaneità.

Perchè la spontaneità è centrale nel T'Ien Shu. Spontaneità e cedevolezza dovrebbero caratterizzare il nostro modo di porci davanti all'avversario e, più in generale, davanti agli eventi della vita. Senza preconcetti e false mitizzazioni, dovremmo essere in grado di essere noi stessi e, in quanto tali, praticanti di arti marziali. Quindi le tecniche dovrebbero riuscire spontanee e fluide, senza stare a pensarci, proprio come camminiamo, respiriamo, deglutiamo senza stare a pensarci su.
Questo nella teoria.

Nella pratica mi sono accorta di essere ancora lontana anni luce da spontaneità e cedevolezza.
Ma non demordo. La strada, certo, è lunga, ma il cammino è estremamente appassionante!

mercoledì 17 dicembre 2008

Tra filatelia e hockey su ghiaccio


La lega svizzera di hockey su ghiaccio compie cent'anni e, per celebrare l'anniversario della nascita del popolarissimo sport nella vicina confederazione elvetica, la Posta Svizzera emette un francobollo speciale (in caso non funzionasse il link, copiate e incollate l'indirizzo che è
http://www.fsfi.it/emissioni/Svizzera2008/Centenario%20dell'hockey%20su%20ghiaccio%201-08.pdf).

Disponibile presso gli uffici postali sino ad esaurimento scorte, gli appassionati di filatelia avranno comunque modo di accaparrarselo sino al 31.03.2009.

L'hockey su ghiaccio è uno degli sport più amati e seguiti dagli svizzeri (e la mia passione per questo sport ed il pattinaggio su ghiaccio in genere mi ha fatto spesso pensare che la cicogna che mi ha portata fosse sbronza e avesse fatto una sosta qualche chilometro troppo a sud rispetto alla mia reale destinazione...). E, sebbene generalmente molto amato, questo sport trova la sua massima esaltazione negli "Orsi di Berna" del SC Berna che, con una media di 15.815 spettatori presenti alle partite giocate in casa, vanta la più elevata affluenza di pubblico a livello europeo.

martedì 16 dicembre 2008

Secondo giorno


Vi avevo promesso aggiornamenti e... ce la si fa, ce la si fa!


Ieri ho speso € 2,20 per il biglietto solo andata Como/Saronno delle Ferrovie Nord.
Poi palestra e, al ritorno a casa di Davide, un'occhiatina moooolto economica al frigo ed al suo contenuto, cena con un buon minestrone di legumi (scovato in frigo, appunto) e ritorno a casa a spese zero, scroccando impunemente un passaggio auto.

Quindi il mio capitale ad oggi è di € 2,80.
E siamo a martedì!

Per Davide, parlando di padri e figli...

E una donna che reggeva un bambino al seno disse:
Parlaci dei Figli.
E lui disse:
I vostri figli non sono figli vostri.
Sono figli e figlie della sete che la vita ha di sè stessa.
Essi vengono attraverso di voi, ma non da voi,
E benché vivano con voi non vi appartengono.

Potete donare loro amore ma non i vostri pensieri:
Essi hanno i loro pensieri.
Potete offrire rifugio ai loro corpi ma non alle loro anime:
Esse abitano la casa del domani, che non vi sarà concesso visitare neppure in sogno.
Potete tentare di essere simili a loro, ma non farli simili a voi:
La vita procede e non s'attarda sul passato.

Voi site gli archi da cui i figli, come frecce vive, sono scoccate in avanti.
L'arciere vede il bersaglio sul sentiero dell'infinito,
E vi tende con forza affinché le sue frecce vadano rapide e lontane.
Affidatevi con gioia alla mano dell'arciere;
Poiché come ama il volo della freccia così ama la fermezza dell'arco.


Davide, ti amo e sono davvero molto, molto fiera di te!

lunedì 15 dicembre 2008

Cinque giorni con 5 euro


Una banconota da cinque euro è tutto quello che mi è rimasto in tasca, insieme ad una valanga di scontrini e ad un cioccolatino mummificato che ho dimenticato di gettare via.
La mia missione, questa settimana, è dunque quella di arrivare a venerdì con questi 5 euro.

Una parte molto consistente del mio budget verrà prosciugata già oggi pomeriggio, con i 2,20 euro necessari per acquistare il biglietto del treno che mi porterà a Saronno per gli allenamenti... Andarci in auto? E' troppo costoso persino pensarlo! Un euro e 70 centesimi per l'autostrada, che moltiplicato per andata e ritorno fanno 3,40, per non parlare poi della benzina.

Di prendere un caffè alla macchinetta dell'ufficio non se ne parla proprio, a meno di non poter contare sulla generosa offerta di qualche collega. Ed i buoni pasto per la mensa mi consentiranno di mangiare qualcosa senza intaccare il mio patrimonio.
Vi terrò informate sugli sviluppi...

venerdì 12 dicembre 2008

Regali... regali... regali


Quest'anno, alla faccia di chi esorta a "far girare" l'economia, di soldi in tasca ne ho proprio pochini e la prospettiva di poter essere tra i 900.000 futuri disoccupati non è che invogli a scialacquare...
Ma per me è assolutamente impossibile non festeggiare il Santo Natale ricorrendo anche a quei doni che sono la "cornice" della festa ma che fanno tanto bene al cuore di chi dona prima ancora di chi riceve.
Anche in questa occasione, però, non smetto di essere un pochino "bacchettona" e finisco per regalare a chi amo gli oggetti che prima di tutto piacciono a me e che in cuor mio spero possano contribuire a cambiare una minuscola fettina di mondo. Ecco dunque i miei personalissimi "consigli per gli acquisti" da mettere sotto l'albero o accanto al presepe.

Libri.
Topissimamente tuo - letteratura per ragazzi - a sostegno della LAV
Nessun porco è signorina - letteratura per adulti - a sostegno della LAV
Noi! Viviamo - letteratura per adulti - dei Ragazzi della Panchina
Lo spreco utile - letteratura per adulti - di Andrea Segrè
-spr + eco - letteratura per adulti - di Andrea Segrè

Abbigliamento e accessori.
Magliette, felpe o t-shirt LIPU
Maglie o felpe Randagio Lifestyle (a sostegno dei canili rifugio di Mariano Comense ed Erba)
Magliette Greenpeace
Borsa LAV
Marsupio, zainetto o tracolla Greenpeace
Per i neonati, poi, ci sono le bavagline della LAV

Giocattoli.
Peluche "canterini", coi canti originali degli uccelli - della LIPU

Per i nostri amici a 4 (o 2) zampe.
Una cuccia-divanetto - del Gruppo Amicimici

Adozioni a distanza.
Non sempre è possibile portare a casa propria un animale, pur desiderando molto aiutarlo. Ecco allora che si può coniugare il sogno di aiutare un "amico di zampa" con l'impossibilità di averlo fisicamente al nostro fianco, grazie all'adozione a distanza.

Vi segnalo qui come regalare l'adozione di un cane, o anche quella di un gatto (sardo) o di un micio (lombardo), oppure quella di una tartaruga Caretta caretta, o ancora di una tigre o di un orso polare.

Eco design.
Un vasetto di miele pieno zeppo di sole! Si tratta di una lampada, la "Sun jar", che ha vinto il premio 2007 come miglior regalo ecologico: durante il giorno si ricarica mettendola alla luce del sole, sul davanzale della finestra o sul balcone, e quando fa buio la si porta in casa, dove diffonde una bella e calda luce giallo vivo. Funziona grazie ad un potente quanto minuscolo pannello solare e a led a zero impatto ambientale.

giovedì 11 dicembre 2008

Sul ghiaccio di Piazza Cavour con Telethon


La Città dei Balocchi, giunta ormai alla sua XV edizione, è sempre stata caratterizzata da una particolare attenzione alla solidarietà. Quest'anno saranno le giovani promesse del pattinaggio su ghiaccio lariano, tra le quali spicca il nome di Francesca Rio, ad animare uno spettacolo a favore di Telethon.

L'appuntamento è fissato per le 18.00 di sabato 13 dicembre presso la pista del ghiaccio in piazza Cavour a Como.
Ulteriori info e prenotazioni telefonando al 3358336740.

mercoledì 10 dicembre 2008

Il ghiaccio e la vita


Ieri sono andata a pattinare sul ghiaccio, dopo il lavoro.
Di questa mia passione ho già avuto modo di parlare in passato: è qualcosa di completamente totalizzante, per me. Io, sul ghiaccio, sono me stessa all'ennesima potenza!

Non so pattinare bene; niente a che vedere con chi sul ghiaccio sa muoversi davvero. Eppure "sento" che quello è il mio ambiente. Me ne sto lì, lascio che la musica mi entri nelle orecchie e che le gambe si muovano come per volontà propria, seguendo un loro ritmo; mani in tasca, cappellino calato sugli occhi, il più anonima ed invisibile possibile, scivolo tra la gente, oltrepasso i bimbi che ruzzolano e i ragazzini avvinghiati che si baciano lungo la balaustra, schivo le comitive che ridono e i neofiti che arrancano, incurante del mondo e consapevole solo della gioia che provo.
Velocità. Aria fredda sul viso. GIOIA! Controllo. Precisione. Consapevolezza. GIOIAAAAA!!!

Ieri, poi, il Cielo ha voluto farmi un regalo: mentre pattinavo ha iniziato a nevicare ed è cominciata la canzone "Sweet child o' mine" dei Guns 'n Roses. E come per magia mi sono ritrovata catapultata indietro negli anni, quando le gocce che mi cadevano sul viso mentre pattinavo erano quelle della condensa allo stadio di Casate e accanto a me sfrecciavano veloci e precisi - facendomi morire d'invidia - Millo, Sauro, Manuel e Seba, il Francone e il Lungo e naturalmente la Raffa. E poi, di pensiero in pensiero, ecco riaffacciarsi il viso di Alfredo.

E un po' di malinconia.
Per i ragazzi che non ci sono più e per quelli persi chissà dove nelle pieghe della vita.
Ma anche la gratitudine. Perchè se sono ciò che sono lo devo, in parte, anche allo stadio del ghiaccio e a chi lo frequentava; agli amici, ai conoscenti, ai semplici "tizi" incrociati pattinando. E, modestia a parte, mi piaccio molto più ora di quanto non mi piacessi una dozzina d'anni fa!

martedì 9 dicembre 2008

Nessun porco è signorina



Vi assicuro: sto ancora cercando di capire cosa intendesse dire il bimbo la cui frase ha dato il titolo a questo libro.

Una raccolta di temi e frasi di bimbi napoletani, sulla scia di "Io speriamo che me la cavo", tutti inerenti l'ambiente, gli animali, la caccia e la pesca, il circo. Esilaranti. Ma anche capaci di porre i "grandi" di fronte a domande scomode e risposte dure.
Qualche esempio?

Va bene! Ecco qua come vedono il rapporto tra animali e Paradiso: "Se c'anno l'anima risorgono pure. E figuratevi quanti pezzi di capitone risorgono!", ma anche "Io agli animali gli auguro di andare in Paradiso, ma se ci vado anch'io da vecchio, mi tenco lontano dalle vespe".
La pesca merita, tra gli altri, anche un commento lapidario: "Li pescano con la lenza, e si permettono pure di chiamare AMO quell'uncino che li uccide!!!" e non da meno è la caccia: "Se mio padre facesse la caccia, vorrei bene solo a mia madre".
Ma il culmine si tocca con quelle che ho definito "varie ed eventuali", ovvero sia le frasi in cui i bambini hanno davvero dato libero sfogo alla loro immaginazione. Affermazioni del tipo "Due balene che si accoppiano fanno uno tsunami" e anche "Le api, approfittando che i fiori non si possono muovere, li violentano".

Un libro assolutamente spassoso, che apre gli occhi dei "grandi" sul meraviglioso mondo dei "piccoli", ricco di fantasia e di immaginazione, ma che sa essere anche spietato nei suoi giudizi. Il ricavato delle vendite, poi, va a sostegno della LAV. Un ulteriore incentivo per desiderare questo libro in dono.

Autore: Marcello D'Orta
Editore: Mondadori
Anno di pubblicazione: 2008

giovedì 4 dicembre 2008

Il quadro e la cornice


"Quanti di voi parlano di Babbo Natale ai bambini? Ci si dimentica, così, che Natale è per noi cristiani il ricordo della nascita di nostro Signore. E' il festeggiamento di un Gesù che nasce bambino nel mondo, un bimbo salvatore": queste parole, pronunciate qualche tempo fa dal sacerdote della parrocchia di Rho nel corso di un'omelia, mi hanno fatto ripensare a Monsignor Maggiolini, storico vescovo di Como tornato a Casa da non molto (qui l'articolo del Corriere della Sera).
Un vescovo scomodo, per molti versi, ma che certamente non poteva essere accusato di non essere diretto.
Pochi giorni prima del Natale 2005 aveva fatto scoppiare in lacrime metà dei bambini presenti nel Duomo di Como asserendo che «non è Babbo Natale, ma a portarvi i doni sono papà e mamma rintronati dalla pubblicità».
Duro. Senza dubbio. Ma vero.

Quanti sedicenti cristiani vivono il Natale solo come espressione esteriore e consumistica? Per molti il 25 dicembre è diventato come il 14 febbraio o l'8 marzo: un'occasione per spender quattrini, far festa, stare in compagnia delle persone che amiamo. E nulla più.
Ma questa, per chi è cristiano, può essere tutt'al più la cornice. Che non dovrebbe mai distrarre l'attenzione da quella che è la vera opera: l'opera di Dio che si fa uomo e viene ad abitare in mezzo a noi.

P.S. Il "rintronamento" ormai è tale che... provate a digitare www.letteradigesubambino.com/ e guardate cosa compare!

mercoledì 3 dicembre 2008

La doccia


Non c'è niente di meglio, davvero. Dopo una giornata di lavoro stressante, al termine di un allenamento bello "tosto", nulla ti rimette al mondo come una bella doccia!

Con la ripresa dell'anno scolastico è ripresa anche l'attività delle Scuole di T'Ien Shu, come avete già avuto modo di leggere, ed io, bella carica, mi sto dando un gran daffare: da un lato, ci sarebbe il desiderio di riuscire a raggiungere il grado di fascia nera prima del matrimonio; dall'altro, c'è la mia solita "fissa-da-Monica" (avete presente la serie "Friends"? Ecco, quella Monica lì) che mi spinge a fare sempre il meglio, a dare sempre il massimo, a cercare di raggiungere il... 110% in ogni cosa che faccio; dall'altro lato ancora (eh, sì, ci sono un sacco di lati qui!) c'è la voglia di riacquistare nel più breve tempo possibile la piena funzionalità del braccio; da un altro lato (vi assicuro, questo è l'ultimo!), c'è il bisogno di sfogarsi dopo il lavoro, che in questo periodo mi sta portando sull'orlo di una crisi di nervi... Insomma, quando esco dal tatami ci sono soltanto due cose che voglio e la prima delle due è senz'altro quella di infilarmi sotto il getto di una bella doccia calda!

Nata ufficialmente nel 1872 in Francia, la doccia ha poi avuto vastissima diffusione in tutto il pianeta, finendo anche nella storia della cinematografia mondiale (qualcuno non ricorda la scena di "Psyco" di Alfred Hitchcock?). Ma quello che più conta è che, sebbene sia diventata una diva inclusa nella cinematografia mondiale, quando rincaso lei è lì, pronta a rigenerarmi coi suoi caldi e rinfrancanti getti d'acqua.

Ed è pure ecologica! Rispetto alla vasca da bagno, infatti, con la doccia si consuma molta meno acqua. Se poi si chiudessero anche i rubinetti mentre ci si insapona sarebbe l'ideale...

lunedì 1 dicembre 2008

-spr+eco



Non so se lui, Andrea Segrè, ci stia prendendo gusto a scriver libri; di certo da parte mia ci ho preso gusto a leggerli.

Forse chi di voi mi segue da più tempo si ricorderà del suo "Lo spreco utile" di cui avevo parlato col mio neonato blogghino; bene, ora vi propongo questo "Elogio del -spr+eco" in cui viene analizzata la società del XX secolo come quella dell'opulenza, dell'obesità, del consumismo più frenato che si trascinano dietro rifiuti ed inquinamento, ma nel quale viene anche proposta anche la società del -spr+eco = sufficienza, in cui le persone siano consapevoli di vivere in un mondo dalle risorse limitate, in cui lo spreco divenga dono o riuso (a questo proposito, impossibile non pensare ai Last Minute Market dello stesso Segrè o anche al Donaphone), nel quale la sobrietà dei consumi porti ad una maggiore solidarietà ed alla sostenibilità ambientale.

Titolo: Elogio dello -spr+eco
Autore: Andrea Segrè
Editore: Emi
Data di Pubblicazione: 2008

venerdì 28 novembre 2008

Le arti marziali... 'n coppa o' Vesuvio


La F.I.W.S., Federazione Italiana Wushu Sanda, ha organizzato per domenica 14 dicembre l'open di arti marziali cinesi "'N coppa o' Vesuvio" presso il palazzetto dello sport di Merano di Napoli.
Sono previste competizioni di forme e di combattimento e le iscrizioni dovranno pervenire entro e non oltre mercoledì 5 dicembre.
Kung Fu, Wushu, Taijiquan, Lei Tai, Punto Stop, Quinda e Sanda sono alcune delle specialità in cui sarà possibile dimostrare la propria abilità.
Per maggiori informazioni, per le categorie di combattimento e di forme, per i moduli di iscrizione cliccate qui o sull'immagine della locandina.

giovedì 27 novembre 2008

Colpita da un... dardos!

Le ragatte mi hanno colpita al cuore con un "dardos"!

Si tratta di un premio innocuo, per nulla acuminato, che non ha fatto danni ed ha, anzi, risollevato un pochino il mio ego ammosciato dagli ultimi avvenimenti (salute vacillante, lavoro precario, umore altalenante ma più tendente al ribasso, inca...volature varie tra le quali, non ultima, la proposta di legge "ammazza blog", comunque già "ritoccata", come se in Italia non avessimo giusto un paio di problemucci più urgenti da affrontare...).

Comunque, tant'è, nonostante l'ammosciamento che mi contraddistingue ultimamente sono stata insignita di questo premio per i blog "che hanno dimostrato il loro impegno nel trasmettere valori culturali, etici, letterari o personali".
Ringrazio quindi nuovamente Mamit e Pupina per aver pensato a me e passo ad eseguire quanto richiesto ai novelli premiati:

1) Accettare e comunicare il relativo regolamento visualizzando il logo del premio - Fatto!

2) Linkare il blog che ti ha premiato - Fatto!

3) Premiare altri 15 blog ed avvisarli del premio - Quindiciiiii?!? Cioè 10 + altri 5?!? Ma sono tantissimiiiiii!!! Oddio, ce li ho tra i siti che mi piacciono almeno 15 blog?...

Vediamo un po':
la Vale, la Ross e naturalmente Kai, poi Suburbia, la desaparecida Miciapallina e Zion, la mia Vivi-tesora e le cuoche dell'altro mondo, poi Gaz e Luca e la coraggiosa Maddy.

Basta, a 15 non ci arrivo. Questi, secondo me, sono i blog che meritano...

martedì 25 novembre 2008

Patenti: un po' di serietà, please!

Non amo guidare, ciò nonostante ho la patente e, proprio di recente, ho dovuto rinnovarla.
Mi è arrivata a casa la lettera dell’agenzia automobilistica, ho fissato l’appuntamento e mi sono presentata alla “visita medica”.
Prima di me, in attesa, c’era un signore di 77 anni (a proposito, alla faccia della legge sulla privacy eh! I dati vengono letti ad alta voce dall’impiegato dell’agenzia, mentre due diversi clienti sono seduti fianco a fianco davanti a lui alla scrivania e se, come nel mio caso, uno dei due clienti è anche un po’ sordo i dati vengono ripetuti alzando il tono di voce, in modo che anche qualche cliente del bar all’angolo possa sentire con chiarezza nome, cognome, data di nascita e luogo di residenza…) giunto lì per la stessa motivazione.
Quando arriva il suo turno il medico lo chiama ma nulla… lo richiama, alzando il tono di voce… e questi si alza e scompare dietro il separè. Tutti quanti udiamo chiaramente il medico spiegargli che dovrà mettersi seduto su di una sedia, coprirsi un occhio e leggere sul tabellone le lettere che gli verranno indicate e poi fare lo stesso con l’altro occhio. Il signore esegue il compito e… visita finita, certificato medico rilasciato, patente rinnovata, settanta euro in meno nel portafogli, avanti il prossimo.
E’ il mio turno. Stessa solfa. Si leggono un po’ di letterine, si apre il portafogli, ci si alleggerisce di settanta euro e si può guidare in tutta tranquillità. Nel mio caso, per un altro decennio.
Io non amo guidare, lo ribadisco, e mi guardo bene dal farlo dopo aver cenato con gli amici ed aver bevuto un paio di bicchieri di buon vino o di birra; non voglio mettere a repentaglio la mia sicurezza né rischiare di aver sulla coscienza la morte di qualche poveraccio che si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Sono, in linea di principio, d’accordo con le pesanti sanzioni previste per chi viene colto alla guida in stato di ebbrezza. Tuttavia, date queste premesse, non capisco proprio come si possa da un lato prevedere pene estremamente severe per un ragazzo che ha alzato un po’ il gomito il sabato sera e consentire il mercimonio delle patenti di guida, autorizzando il rinnovo a chiunque si presenti in un’agenzia automobilistica munito dei necessari quattrini. Un ultrasettantenne un po’ sordo e decisamente ipovedente sarà sempre potenzialmente pericoloso alla guida, anche se completamente sobrio. Con questo non voglio dire di alleggerire le pene per chi viene sorpreso alla guida con un tasso alcolemico fuori dai parametri consentiti, ma di effettuare visite mediche che siano almeno degne di questa definizione prima di rilasciare nuovamente la patente.

lunedì 24 novembre 2008

Ciao Alfredo!


Oggi è stata effettuata l’autopsia e domani i giornali ci diranno cos’è che ha spento la tua vita così presto, così senza motivo.

Da due giorni, da quando ho saputo che te ne eri andato, penso a te e a quello che l’hockey Como, la Promolinea, lo stadio del ghiaccio di Casate sono stati per me. Penso alle partite guardate dagli spalti, tra mamme impellicciate ed infreddolite, ma tifose scatenatenatissime, molto peggio di tanti papà, che non risparmiavano urla ed insulti. Penso alle gioie delle vittorie e alle delusioni delle sconfitte. Penso che non una sola volta ti ho visto maleducato o irrispettoso, nemmeno quando ti facevano goal e si vedeva lontano un chilometro che ti rodeva.

Non ero una tua amica, non ti conoscevo neppure: condividevamo soltanto lo stesso ghiaccio e la stessa passione. Ci siamo visti un sacco di volte, così come con Sguazzo, senza mai andare oltre al semplice saluto di cortesia.

Adesso rimangono soltanto le righe di cronaca che ci parlano della tua morte, di quel probabile infarto che ha fermato il tuo cuore a soli 37 anni mentre, da bravo ragazzo com’eri, ti trovavi nel negozio della tua famiglia.

E mi viene un po’ il magone a ripensare a te, agli allenamenti visti di straforo fermandomi a metà della salita e curiosando tra la rete, agli anni passati insieme sul ghiaccio e agli amici persi che non rivedrò più. A proposito: lassù certamente ci saranno stadi di ghiaccio spettacolari… quando incontrerai Millo, che sicuramente non riuscirà a star lontano dai pattini, abbraccialo forte da parte mia.
Ciao Alfredo!

Alfredo Luraghi, 37 anni, portiere storico dell'hockey Promolinea, aveva militato anche in serie A.
Il suo corpo, ormai senza vita, è stato rinvenuto sabato scorso, 22 novembre, nel retro del negozio di impianti elettrici di famiglia. A ucciderlo, si pensa, un attacco cardiaco.

Aggiornamento: l'autopsia ha stabilito che a spegnere la vita di Alfredo è stato un'aneurisma cerebrale congenito. Così da quanto emerge dal quotidiano locale "La Provincia" di Como.

giovedì 20 novembre 2008

La gatta che amava le acciughe



Gatti volanti e gatti ciccioni, mici che s’imbarcano clandestinamente su tratte transoceaniche e gatti ubriaconi, felini domestici che tornano a casa dopo otto anni di latitanza e felini selvatici che tornano a far parlare di sé in Germania… Ce n’è davvero per tutti i gusti in questo libro dal sottotitolo illuminante: “Storie curiose di insoliti gatti”, tutte doverosamente verificate nella loro autenticità prima della pubblicazione.
Una raccolta di articoli ed aneddoti stravaganti ed insoliti, che fanno sorridere e talvolta lasciano di stucco, ma tutti fatti assolutamente reali che non potranno che affascinare gli amanti dei gatti.

Titolo: La gatta che amava le acciughe
Autore: Detlef Bluhm
Editore: Corbaccio
Anno di pubblicazione: 2007

lunedì 17 novembre 2008

Report, il Mare Nostrum ed altre amarezze


Porca miseria, l’ho fatto ancora! Come “che cosa”? Ho guardato “Report”.
Ogni volta mi riprometto di non ricascarci ed ogni volta è più forte di me: devo immergermi nello schifo del mio Paese, perché tutto sommato amo l’Italia e non voglio fare quella che ficca la testa sotto la sabbia fingendo di credere che tutto sia bello e sano e funzioni. Non è affatto così e, finchè ne avrò la possibilità, voglio guardarmi attorno con sguardo critico e vigile.

Ieri sera si parlava di pesca. In un Paese come l’Italia, che è quasi un’isola, circondata su tre quarti del proprio territorio dal mare, è ovvio che vi siano molti pescatori ed è ovvio che la pesca sia una risorsa. Il problema però è che questa risorsa viene sfruttata ed abusata anziché soltanto usata.
Nonostante sia illegale, si continuano ad usare le spadare, si utilizza ancora lo strascico eradicando la posidonia e distruggendo così l’habitat di numerosi pesci, si usano reti dalle maglie di 5 millimetri anziché dei 40 consentiti dalla legge e si imprigionano così anche pesci piccolissimi, ancora non maturi, che quindi non avranno mai la possibilità di riprodursi perché finiscono sul banco del pesce al mercato.
Vi inserisco qui il link, e sono certa che da Valeria potrete trovare tutte le indicazioni possibili circa il nostro mare ed i suoi abitanti.

L’amarezza della puntata di ieri è stata aggravata dall’associazione di idee che ho fatto: pesca illegale/caccia di frodo.
Io vivo in un’angolino d’Italia dove il mare non c’è, in compenso abbiamo laghi, pianura, brughiera, colline e montagne. E anche qui ci sono pesca e caccia di frodo. Conosco persone splendide che mettono davvero l’anima nel loro lavoro a difesa della fauna locale, persone che non esitano a tras correre nottate nei boschi in appostamenti o a lanciarsi all’inseguimento di cacciatori irregolari, che vigilano affinchè non vengano pescati pesci troppo piccoli o nei periodi in cui è proibito farlo. Vedo quanto è difficile il loro lavoro, perché sono loro che vanno sul territorio, sono loro che si confrontano coi pescatori ed i cacciatori, vigilando sui regolari e sanzionando gli irregolari. Sono loro che sequestrano archetti e richiami vivi…
E a questo punto mi vien anche da chiedermi chi possa gioire per aver ammazzato trafiggendolo con un archetto un bestione come un pettirosso o arrivare a pescare un lavarello di 3 centimetri.

Il tutto unito a quello che ho visto e sentito a Report… Mamma, se sto male. Mamma, quanto sono schifata! Ma perché sembra sempre che le vittorie del bene e della legalità siano inferiori alle ferite inferte dall’illegalità e dalla “furberia” che nuoce a tutti, alla lunga?

domenica 16 novembre 2008

La fortuna è cieca, ma...


La jella ci vede benissimo! Aspettavo da mesi questo stage a Saronno: la possibilità di lavorare sotto la guida diretta del Maestro fondatore della disciplina che pratico, l’opportunità di essere guidata e corretta direttamente da colui che ha ideato e codificato il T’Ien Shu, l’occasione di poter attingere direttamente dalla fonte la filosofia che sorregge e guida questo stile di Kung Fu occidentale.
L’appuntamento era per sabato pomeriggio alle 15.00 in palestra. Ed io dieci ore prima me ne stavo impegnata in un poco edificante tete a tete con il water, lo stomaco completamente rivoltato ed intento a dare l’estremo saluto alla mia cena.
Poco male, penso, avrò preso un colpo di freddo e, nonostante le poche ore di sonno, sarò in forma per salire sul tatami.

Già, peccato che, nel frattempo, il mio fidanzato nonché Maestro si becca un febbrone da cavallo (38 ½ , 39… e termometro fisso nonostante la Tachipirina). E, per coronare al meglio la mattinata, alle 8.30 ci arrivano in casa muratori, piastrellisti, elettricista ed imbianchini. Tutti insieme. Il giardino sembrava una concessionaria d’auto e la casa un cantiere.

Nonostante le mie resistenze, Davide insiste affinchè almeno io prenda parte allo stage trascurando i miei doveri di crocerossina improvvisata e così eccomi salire sul tatami. Con la testa ed il cuore un pochino altrove ma comunque intenzionata a dare il meglio.
Attorno alle 16, nel bel mezzo dello stage di base, altra capatina in bagno per dare l’estremo saluto anche al pranzo e poi di nuovo a provare tecniche, deviazioni, squilibri e proiezioni.

In tutta onestà, al di là di quanto avviene sul tatami, che ho comunque perso in gran parte non avendo partecipato alla giornata odierna, mi è spiaciuto molto perdermi anche il lato umano dello stage. La vicinanza coi Maestri, la possibilità di cenare con loro e con gli altri compagni d’allenamento (alcuni dei quali si incontrano solo in occasione degli stages, vivendo e praticando in città lontane come Aosta e Lastra a Signa), lo scambio di opinioni, di impressioni ma anche di battute con questi strani amici che incrociano la nostra strada soltanto tre o quattro volte in un anno ma che non si può chiamare semplici conoscenti (Ale, sei un tesoro di persona, nonostante la “vigliaccata” di mettermi in coppia con Vincenzo, eh! He! He! Aspetto di rivederti al prossimo stage, che sarà certamente uno scialo!)… Tutto questo l’ho perso, purtroppo. E ancora più di me ha perso Davide. Ma ci rifaremo alla prossima!
…Jella permettendo…

giovedì 6 novembre 2008

Io Yogo!



Eccola qui, un’altra grande invenzione dell’umanità: lo Yoga. Meglio ancora, lo Yoga per pigri, per indaffarati, per senza-tempo-da-perdere: lo Yoga a letto, insomma. Troppo bello per essere vero? Assolutamente no! Esistono esercizi di Yoga che si possono fare per garantire al nostro organismo un buon inizio di giornata ed esercizi che ci preparano ad una nottata serena… Io, che già vi ho accennato ad alcuni dei miei acciacchi e relativi rimedi, essendo Marmotta in questo periodo dell’anno dovrei andarmene in letargo e risvegliarmi verso marzo, bella serena e riposata; purtroppo, per occupazione del tempo libero e per il fatto che abbia questo strano vizio di mangiare almeno un paio di volte al dì, devo lavorare anche in inverno e di conseguenza di andarmene in letargo non se ne parla proprio, quindi… io yogo!

Non è proprio come ronfare per un quadrimestre, ben inteso, ma questa pratica del “buon risveglio” e della “buona notte” mi rinfranca, rasserena, mi consente di mettermi in contatto con il “me” corporeo che durante il sonno e la giornata lavorativa dimentico. Il tutto in cinque minuti. Nella tranquilla calma della mia “tana”, quando lo desidero io e ne sento il bisogno. Bello, davvero! Un libro che, come detto, consiglio a pigri, indaffarati e senza-tempo-da-perdere: a tutti, insomma!

Titolo: Lo Yoga a letto
Autore: Edward Vilga
Editore: Corbaccio Editore
Data di pubblicazione: 2006

mercoledì 5 novembre 2008

Ci sono... forse no... magari torno... bho, non so!


Il titolo dice già tutto. Periodo caotico, per usare un eufemismo.
Avrei bisogno di giornate di 36 ore e di quindicimane anzichè di banalissime settimane... e forse, anche così, non riuscirei a fare tutto ciò che devo.
Comunque ci sono.
Sono viva. Stressata e molto, molto schizzata (sarà colpa dei 5/6 caffè quotidiani?), ma ancora viva.
Mi mancate un sacco! Non riesco più a passare da voi, non riesco ad aggiornare il blog, non riesco a leggere le vostre novità e racconti...
Mi mancateeeeeee!!!! Vi abbraccio tutte e prometto che farò il possibile per tornare un pochino più presente.

martedì 28 ottobre 2008

L'incidente


Stamattina, mentre mi recavo in ufficio, sono stata fermata da un ragazzo che chiedeva aiuto in via per Cernobbio.

Era rimasto coinvolto in un incidente stradale. Due auto, un uomo su ciascuna vettura - il conducente - e qualche goccia di pioggia unita, forse, a un po' di distrazione.
Una delle due auto era finita sulla ciclopedonale, l'altra, diversi metri di distanza più oltre, era sulla carreggiata.

Mentre chiamavo Polizia Locale, Polstrada, 118 e chi più ne ha più ne metta siamo stati raggiunti da alcuni individui che facevano jogging o erano in bici e... si sono lamentati, più o meno educatamente, perchè occupavamo la ciclopedonale.

Ora... va bene mantenersi in forma, per carità, ma se nel corpore sano ci fosse anche la mens sana sarebbe apprezzabile!
Una tizia in bicicletta attaccata al cellulare con accanto un uomo col viso sanguinante e, poco distante, un altro seduto a terra con lo sguardo vacuo dovrebbe, forse, far intuire che non stanno progettando di andare a far colazione o shopping insieme, no?

mercoledì 22 ottobre 2008

Chi fa da se... mangia da re!

Lo so, lo so, il proverbio non recita proprio così, ma dai, concedetemela!
Forse vi ricorderete della mia voglia di castagne, che mi aveva spinta a inizio mese tra le streghe di Rovenna. E allora vi ricorderete anche che di castagne non ero riuscita a mangiarne neppure una.
Poi, problemi e problemucci vari, mi avevano tenuta lontana dalle varie sagre, fiere e castagnate.

E allora, che fare?
Semplicissimo: una sera, bella stanca-distrutta-incavolata dopo il lavoro, son tornata a casa, mi sono infilata un bel paio di jeans, una felpa arancione fluorescente (se leggete qui capirete subito perchè questa scelta cromatica...), un paio di scarpe da ginnastica e mi sono avventurata sulla collina poco distante da casa mia. A caccia di castagne.
Naturalmente, armata di macchina fotografica; così, se non avessi trovato castagne, almeno avrei avuto per consolarmi le belle immagini di un bosco in ottobre.


Il sentiero...
...radici muschiate...
... timidi ciclamini...
... una ghiotta lumaca, sazia di funghi...

...qualche frutto inaspettato...

Ma le castagne? Dove sono finite le castagne?!?



... Ecco finalmente le prime tracce!...



E così, dopo essermi scaricata per benino i nervi grazie alla salutare passeggiata nel silenzio del bosco, ho potuto riempire il sacchettino che avevo portato con me.
Soddisfatta, ho deciso di rincasare (anche perchè iniziava ad imbrunire, in lontananza sentivo dei cani latrare e non volevo finire impallinata...).
Così ho salutato lo spirito del bosco col suo sorriso sdentato
e mi sono diretta verso casa.
Ecco qui una piccola parte del mio bottino:
Dopo, sono stata troppo impegnata a cuocere e... mangiare per poter trovare il tempo di far foto! :-)

domenica 19 ottobre 2008

La sublime perfezione del Chi Kung


Per migliaia di anni, l’umanità ha insistito nell’affermare che oltre l’energia visibile, l’energia potenziale e l’energia fisica, ne esiste un’altra che solo i saggi, i sacerdoti o i consiglieri reali sono riusciti a scorgere e solo pochi eletti sono riusciti a sentire, a canalizzare o a dominare.
Trasmessa mediante la tradizione orale o mediante miti e leggende, l’esistenza di capacità sovraumane è stata mostrata fugacemente da alcuni uomini, in pochi momenti particolari e in distinte epoche epoche storiche. Questi uomini sono stati chiamati dalle diverse società e culture Eroi, Profeti, Messia, Maestri o Mistici, tutti con un denominatore comune. Tutti parlavano da un campo spirituale o metafisico. Tutti hanno avuto una vitale importanza dagli albori della nostra cosiddetta civiltà fino ad oggi. E tutti hanno fatto in modo che la società riflettesse sulle sue vere capacità.
Sono molte le aree di studio che affrontano questo problema tentando di dare una spiegazione: Filosofie, Religioni, Sociologia, Antropologia, Psicologia, ecc…
Nel campo della religione è dove, sfortunatamente e secondo gli ultimi studi, si è messo più in discussione la veracità di molti fatti, arrivando addirittura a negare l’esistenza di alcuni dei loro stessi Messia, profeti e maestri.
Questa è, a mio giudizio, l’essenza delle Arti Marziali, l’obiettivo ultimo di queste discipline, sviluppare il profondo dell’essere umano. Questa è l’essenza dimenticata dai moderni gladiatori della nostra civiltà, che non riflettono la sostanza delle arti marziali ma solo le sue brutali conseguenze.
Oggi, credo di presentarmi con un nuovo rivoluzionario in questo campo. Come molti maestri della storia, torno ad affrontare tutti, senza pretendere di farlo. Ho seguito semplicemente le impronte lasciate dagli antichi, da quelli che mi hanno preceduto, da quelli che mi hanno guidato, 1.500 anni fa, 2.000 anni fa, 2.500, 4.000 e 10.000 anni fa.
La filosofia Buddista, la stessa che impregnò tutte le Arti Marziali con la sua cortesia e il suo senso dell’onore e con la profondità che ne deriva, la stessa filosofia Buddista che nessuno degli attuali militari, guerrieri o maestri segue minimamente, è quella che più si avvicina a ciò che faccio.
E’ il sublime contributo dei propositi del Buddismo Chan/Zen che mi ha fatto fare un ultimo passo nella mia vita. Sono arrivato a un livello di comprensione talmente elevato con le profondità dei miei atomi, delle mie molecole e delle energie che si combinano per armonizzarsi e comporre la persona che sono, che credo di aver attraversato la soglia del visibile.
Nemmeno i grandi del passato possono emularmi. Ho raggiunto il punto di concentrazione più elevato cui un essere umano possa aspirare, dopo più di 20 anni di meditazione profonda sull’esistenza di tali forze ed energie, questo sono riuscito a fare. Sono giunto a un punto in cui persino gli dei in cielo tremano.
In Oriente, queste forze le chiamano Chi kung, Chi, tra le altre accezioni.
Tuttavia, quello che faccio va oltre il Chi Kung, oltre il Chi. E’ la radice, l’essenza del Chan/Zen, essenza sottile e potente dove non molti possono camminare senza morire.
Queste capacità mi portano a entrare e a dominare:
La capacità di camminare sul Fuoco, senza bruciarmi, senza vesciche o altre ferite, passando svariate volte con passo calmo sulle braci.
Toccare le braci con le mani e schiacciarle contro la mia pelle fino a frantumarle e a trasformarle in polvere.
Toccare un ferro incandescente rosso vivo varie volte con la lingua, senza subire nemmeno una piccola scottatura.
Posare la mano sulla fiamma di una candela per più di un minuto senza provare dolore, senza scottarmi la carne, la pelle o la peluria delle dita.
Spegnere candele sferrando colpi con due dita, a oltre 50 centimetri di distanza.
Paralizzare persone colpendole con il palmo delle mani, fermando il colpo a un centimetro dal loro corpo.
Lanciare frecce nell’oscurità contro bersagli di 3 centimetri di diametro.
Sentire la presenza di persone ed oggetti con gli occhi chiusi.
Leggere la mente e i pensieri presenti, passati o futuri delle persone.
Riuscire a capire persone che parlano in altre lingue.
Riuscire a capire concetti e situazioni intellettuali che richiedono anni di studio e dottorati specifici, tutto in un’ora.
Conoscere e sentire la portata e la profondità di lesioni, rotture e malattie.
Interagire in processi degenerativi o malattie, controllare emorragie, agire di fronte a un mio infarto e a quello di altri. Alterare il processo cellulare e metabolico di altri, alleviando o fermando il processo di una malattia.
Anticamente si diceva: “Chi Kung morbido”, “Chi Kung duro”; ciò che io ho raggiunto come maestro va oltre tutte le aspettative del Chi Kung, benchè io mi sia impegnato a insegnare al mondo proprio le sue tecniche.

Sifu Huang Aguilar – Budo International n. 122 (ottobre 2008) – pagg. 38 e 39

Voi che ne pensate

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