E una donna che reggeva un bambino al seno disse:
Parlaci dei Figli.
E lui disse:
E lui disse:
I vostri figli non sono figli vostri.
Sono figli e figlie della sete che la vita ha di sè stessa.
Essi vengono attraverso di voi, ma non da voi,
E benché vivano con voi non vi appartengono.
Potete donare loro amore ma non i vostri pensieri:
Essi hanno i loro pensieri.
Potete offrire rifugio ai loro corpi ma non alle loro anime:
Esse abitano la casa del domani, che non vi sarà concesso visitare neppure in sogno.
Potete tentare di essere simili a loro, ma non farli simili a voi:
La vita procede e non s'attarda sul passato.
Voi site gli archi da cui i figli, come frecce vive, sono scoccate in avanti.
L'arciere vede il bersaglio sul sentiero dell'infinito,
E vi tende con forza affinché le sue frecce vadano rapide e lontane.
Affidatevi con gioia alla mano dell'arciere;
Poiché come ama il volo della freccia così ama la fermezza dell'arco.
Davide, ti amo e sono davvero molto, molto fiera di te!
La conoscevo già, ma è sempre bello leggerla di nuovo...
RispondiElimina* Ciao Luca!
RispondiEliminaAmo molto questa poesia, trovo sia davvero rappresentativa di come dovrebbe essere il rapporto tra genitori e figli. Mi piace moltissimo l'immagine dell'arciere e della freccia scagliata.
Ciao.