lunedì 4 novembre 2019

Punizione divina


Giuditta è ricca, viziata, studentessa modello alla Bocconi ed acquirente compulsiva di scarpe tanto fashion quanto costose. Immaginate lo shock quando, invece di venir mandata a New York per il tirocinio pre-laurea, si trova ad arrancare sui suoi tacchi alti tra la polvere e lo sterco di mucca in un ranch sull'orlo della bancarotta, in Montana!
Consapevole di non poter mandare all'aria anni di studio e di impegno, testarda al punto giusto per decidere di accettare questa sfida, Giuditta si rimbocca le maniche e fa del proprio meglio per aiutare la famiglia Sullivan, affezionandosi sempre più alla piccola Emmy e venendo, però, anche sempre più conquistata dal fascino di Scott, cowboy bellissimo, selvaggio ed indomabile

Il primo aggettivo che mi viene in mente è 
eccessivo. Tutto, in "Punizione divina", è portato all'eccesso: i personaggi, i loro atteggiamenti, le situazioni, la comicità. 
E, come sempre accade quando si vuol far ridere ad ogni costo, si ottiene l'effetto opposto. 
Un esempio: Giuditta è una giovane donna moderna, ha ventidue anni, ha avuto qualche esperienza di coppia e, quando Scott le chiede di dirgli cose sporche lei elenca, dopo aver menzionato i sedili del treno regionale che ferma alla stazione di Milano Rogoredo: i bagni pubblici. Le saponette. I soldi. I carrelli della spesa. Le vecchie cabine telefoniche.
Ma dai! 
Ecco, esagerazioni di questo tenore.
Il che non sarebbe neppure troppo grave, forse, se a questa forzatura non si accompagnassero anche tutte le altre, che rendono il racconto inverosimile: Giuditta è una studentessa modello della Bocconi, la migliore del suo corso, e la più valida strategia che riesce ad elaborare per risollevare le sorti del ranch consiste nell'iscriverlo su Facebook e Booking? Il ranch, tutte le proprietà, persino la casa stessa della famiglia Sullivan corrono il rischio di essere pignorate e poi basta che lei venda un po' di abiti e borsette per dar fiducia ai creditori, con soli duemila dollari?...


Ma questo libro ha anche dei lati positivi? Certamente sì! I due milioni di lettori che l'hanno apprezzato su Wattpad, portandolo alla pubblicazione da parte di Salani, non possono essersi sbagliati tutti quanti, no?
Così, dopo aver leggiucchiato tempo addietro qualche pagina sulla piattaforma di lettura libera svariati mesi fa, ho deciso di acquistare il libro vero e leggerlo per intero, una volta pubblicato e disponibile in libreria.
Ciò che mi aveva colpita di "Punizione divina" su Wattpad ha trovato conferma anche nel cartaceo: la storia è ben scritta, non a livelli da Nobel per la letteratura, ma certamente si eleva molto al di sopra della media delle pubblicazioni che appaiono sul social network in cui chiunque può improvvisarsi scrittore, spesso, va detto, con risultati quantomeno discutibili. 
Un altro pregio, forse da attribuire all'autrice più ancora che all'opera in sé, è che questo libro è la prova tangibile di come costanza e perseveranza, sulla lunga distanza, premino; Paola Chiozza è nata nel 1990, si è iscritta su Wattpad nel 2013 e nel 2016 ha pubblicato il suo primo romanzo: come dire  stringi i denti e non mollare, se un qualche talento c'è, prima o poi qualcuno lo noterà.
Un libro decisamente leggero, nonostante le oltre 400 pagine, tanto leggero da essere a tratti inconsistente. Lettura scorrevole, adatta a chi desidera passare qualche ora spensierata e non cerca la credibilità della narrazione. Un racconto troppo buono per essere distribuito gratuitamente su Wattpad, ma non tanto da valere i 16,90 € del prezzo di copertina. 

Titolo: Punizione Divina
Autore: Paola Chiozza
Editore: Salani
Anno d'edizione: 2019
Codice ISBN: 9788893818735

sabato 2 novembre 2019

I seminari di BJJ e MMA con Wander Braga: la mia esperienza

Che serate, accipicchia!
Avere la possibilità di allenarsi con un atleta, un campione ed un insegnante del calibro di Wander Braga è sempre un'opportunità fantastica.

Ospite dal 29 al 31 ottobre dell'Accademia Marziale Saronno, "The Crusher" ha messo la sua profonda conoscenza del Brazilian Jiu Jitsu e delle MMA a disposizione di noi partecipanti ai seminari, prodigo di spiegazioni e sempre pronto a correggerci, incoraggiarci, spronarci nell'esecuzione degli esercizi.

Personalmente, dal momento che ormai da anni non sono più interessata alle competizioni, ho apprezzato molto le tecniche utilizzabili in un contesto di difesa personale. 
La speranza, naturalmente, è sempre di non dovervi mai fare ricorso, tuttavia è stimolante poter accrescere il proprio bagaglio di conoscenze in fatto di arti marziali e di autodifesa. 

Sono molto grata a Wander Braga per questa opportunità di crescita che mi ha offerto, è stato - come sempre - un piacere ed un privilegio potermi allenare sotto la sua direzione e spero che potremo presto averlo nuovamente a Saronno. 


mercoledì 23 ottobre 2019

... E se i libri venissero venduti in farmacia? "La vita sociale delle sagome di cartone"

L'analfabetismo funzionale sta diventando una piaga sanitaria? Perché non vendere i libri in farmacia, allora? Un'accurata selezione di titoli, i classici della letteratura e le opere dei maggiori ed apprezzati autori contemporanei, in edizioni di duecento pagine, da esporre in appositi ripiani, vendibili senza bisogno di prescrizione medica ma, magari, facendosi consigliare dal farmacista, giusto per evitare di aggravare la propria depressione leggendo Edipo Re o Anna Karenina...
L'idea viene proposta niente meno che dal Ministro dei Beni Culturali nel corso della conferenza stampa indetta per l'inaugurazione dell'annuale Salone del Libro di Torino, unitamente all'annuncio di un bonus acquisto di libri mensili per i cittadini: "Gli italiani leggono poco ed è dovere dello Stato incentivare, prima ancora della lettura, il possesso dei libri".
Samantha, madre divorziata di un'adolescente e marketing manager della casa editrice Fabula Nuova, probabilmente assisterebbe con scarso interesse alle chiacchiere del politico, troppo indaffarata tra la gestione dello stand e la crescente preoccupazione per l'improvvisa quanto ingiustificata mancanza del loro autore di punta, ma il suo giovane collega ha la brillante idea di saltare sul tavolo della conferenza stampa, calarsi i pantaloni e... be', le conseguenze sono facili da immaginare!

Inizia così "La vita sociale delle sagome di cartone", libro sui libri, sull'editoria e sulle follie del mondo della cultura; una lettura in cui l'ironia senza censure dell'autore porta a riflettere, a porsi domande non soltanto su cosa sono, davvero, i libri oggi per noi, ma anche sull'intera società in cui viviamo, sulle scelte - ahimè, non soltanto editoriali - che vengono fatte quotidianamente.
Fulvio Gatti sa di cosa parla, di cosa scrive, e questa sua consapevolezza appare con chiarezza non soltanto nelle descrizioni dei meccanismi editoriali, ma anche nella scelta lessicale che denota una profonda pratica del mestiere dello scrivere; i racconti di Paul Pavese, che vengono letti da Samantha nel corso delle sue ricerche dell'autore scomparso, danno movimento alla narrazione, mai monotona, mai banale; i personaggi sono persone, più che personaggi, tanta è la loro credibilità, o forse sono le persone reali a sembrare personaggi, in questa società di sagome di cartone. Chissà.

Titolo: La vita sociale delle sagome di cartone
Autore: Fulvio Gatti
Editore: Las Vegas 
Anno di edizione: 2019
ISBN: 9788895744506 

venerdì 11 ottobre 2019

Cime tempestose

Mi sono presa un po' di tempo perché, diciamolo: "Cime tempestose" è un mito! Una di quelle opere  che sono state, sono e molto probabilmente saranno tra i capisaldi della cultura umana, una di quelle letture da molti considerate imprescindibili, uno di quei libri-mattoni con cui si edifica la letteratura mondiale. 
Ma, proprio come un mattone, può risultare pesante. 
Una pesantezza che poco o nulla ha a che vedere con la negatività: voglio dire, non necessariamente tutto ciò che è pesante è noioso, o brutto, o indigesto. 
Pesante è anche ciò che è solido, ciò che è persistente e resistente, ciò che stabile e sicuro e certo.
Come stabile e sicuro e certo è il legame che unisce Catherine e Heathcliff, un rapporto che ho difficoltà a definire amore perché troppo simile all'ossessione e, in un'epoca come questa in cui viviamo, in tempi in cui la parola amore diventa scusa, attenuante o giustificazione per compiere anche le più atroci nefandezze, confondere amore ed ossessione è un lusso che non possiamo permetterci, è un rischio che non possiamo correre. 
"Cime tempestose" è indubbiamente un gran libro, lo testimonia la sua attualità a distanza di oltre 170 anni dalla prima pubblicazione, ed è scritto in modo magistrale: le descrizioni degli ambienti, dei personaggi, sono meravigliose, opere d'arte con cui le parole dipingono nella mente del lettore immagini vivide e di grande realismo; i caratteri di Catherine, Heathcliff, Edgar, Hindley, Hareton, Nelly, Isabella sono delineati alla perfezione, il lettore arriva a conoscerli personalmente, pagina dopo pagina, a parteggiare per alcuni ed ad odiarne altri, ma giunge anche a provare pietà - quella pietas dalla radice romana, antica e profonda - per il vissuto di queste donne e uomini, provati dalla vita e dai sentimenti che tanto spesso li braccano, li attanagliano, li dilaniano. 

Titolo: Cime tempestose (Wuthering Heights) 
Autore: Emily Brontë
Traduttore: Laura Noulian
Editore: Feltrinelli
Anno d'edizione: 2014
ISBN: 9788807900129 

venerdì 27 settembre 2019

Donne con il tacco 12: almeno è riciclabile

Copertina accattivante e sinossi fuorviante per un pornaccio di bassa lega infarcito dei peggiori stereotipi.
Libro disponibile da Libraccio a 2 euro, non vale neppure un centesimo di più e, per quanto mi riguarda, non vale neanche la carta su cui è stampato.
Lettura abbandonata a pagina 20. La vita è troppo breve per sprecarla leggendo libri brutti! (Ed anche per gettare tempo prezioso recensendoli).

Titolo: Donne con il tacco 12 (Titolo originale: Bad sisters)
Autore: Rebecca Chance
Traduttore: Alessandra Spirito
Editore: Newton Compton Editori
Anno di edizione: 2012
ISBN: 9788854165632

giovedì 26 settembre 2019

Il Gattopardo

[...] molti problemi che apparivano insolubili al Principe
venivano risolti in quattro e quattr'otto da don Calogero:
liberato come questi era dalle cento pastoie che l'onestà,
la decenza e magari la buona educazione impongono alle
azioni di molti altri uomini [...]
Vecchio. Il Principe Fabrizio si sente vecchio e a poco o nulla valgono le sue fughe fedifraghe e le fantasie di conquiste femminili: subito sente gravare su di sé il peso degli anni. Che, pure, non sono molti. Vecchio. Si sente vecchio il Principe Fabrizio, ma forse il suo sentire non è legato alla propria età né agli anni che si sommano implacabili, forse la sua stanchezza è legata ad un ruolo che si sente di non poter più sostenere. I moti rivoluzionari, i Garibaldini, il re che non è più il re di un tempo, la monarchia stessa che pare aver perso lustro e significato, la nobiltà che sembra sul punto di sgretolarsi, stritolata tra i moti popolari e gli arrampicatori sociali, tanto rozzi quanto astuti e danarosi...
Non è anagrafica, la vecchiaia del Principe Fabrizio.
E mentre lui trascina la propria esistenza in un palazzo glorioso ma ormai decadente, tra pietanze servite in stoviglie di pregio ma irrimediabilmente scompagnate, la vita continua e, come vuole la legge di natura, a sopravvivere saranno solo coloro che meglio sapranno adattarsi, in questo mondo "a parte" che è la Sicilia, in cui ogni mutamento è solo facciata o temporanea suggestione, in cui, come sagacemente profetizza Tancredi, "Se vogliamo che tutto rimanga com'è, bisogna che tutto cambi".

Confesso che ero un po' spaventata all'idea di leggere questo romanzo, soprattutto perché il periodo storico in cui è ambientato non è particolarmente nelle mie corde, per così dire, ma il sondaggio non aveva lasciato spazio a dubbi. Grazie al cielo! Perché, devo ammetterlo, Il Gattopardo è stata un'autentica rivelazione! Acuto ed ironico, persino divertente, questo romanzo mi ha conquistata dalla prima all'ultima pagina, grazie anche alla straordinaria abilità narrativa di Tomasi di Lampedusa, vero signore della letteratura italiana.

Titolo: Il Gattopardo
Autore: Giuseppe Tomasi di Lampedusa
Editore: Feltrinelli
Anno di Edizione: 2017
ISBN: 9788807883828

mercoledì 25 settembre 2019

... A pezzi...

Quest'anno non è cominciato nel migliore dei modi, per me.
E, devo dire, neppure in modo accettabile.
Ok, siamo onesti: quest'anno scolastico è iniziato proprio nel peggiore dei modi per la sottoscritta! Giusto un paio di lezioni e poi sono rimasta immobilizzata da dolori lancinanti a collo e schiena, tanto da dover ricorrere alle cure di un chiropratico. Sistemati alla bell'e e meglio il collo e la mia malridotta colonna vertebrale, ecco un raffreddore di proporzioni epocali, accompagnato da mal di gola e tosse.
Insomma: sono a pezzi!
E, quel che più conta, sono ferma!
Non mi sto allenando, non sto facendo un accidente di niente, col risultato che sono nervosa all'ennesima potenza e, chiaramente, tutto questo non mi fa certo bene. Lo so benissimo che dovrei calmarmi, accettare rassegnata ciò che è successo ed aspettare pazientemente che passi, però mi girano le scatole, che volete che vi dica?
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