martedì 8 luglio 2014

Amazon, c'è poco da sorridere

Amazon ha sempre meno motivi per sorridere. Dopo i vari scandali che hanno visto il colosso dell'editoria sotto accusa (ne avevo scritto qui e qui), ora anche gli scrittori hanno dichiarato guerra all'azienda di Jeff Bezos e, come se non bastasse, si tratta di autori di best seller, amati dal pubblico ed osannati dalla critica. Tutto ha avuto origine da una petizione, lanciata dall'autore di techno thriller Douglas Preston, per sensibilizzare i colleghi prima e l'intero popolo dei lettori poi circa le nefandezze che Amazon starebbe compiendo ai danni della casa editrice Hachette; in particolare, Preston accusa Amazon di boicottare gli autori pubblicati da Hachette, rifiutando di accettare i pre-ordini di questi libri e dichiarando che non sono disponibili, nonchè di scoraggiarne la vendita sia rifiutando di applicare sconti sui titoli Hachette che ritardandone oltremodo le consegne. E questa condotta, secondo Preston, priverebbe anche i lettori della possibilità di scegliere liberamente quali libri acquistare su Amazon che, di fatto, ha un ruolo di totale predominio nel panorama librario e commerciale mondiale. 
La petizione, che potete leggere qui, è già stata sottoscritta da oltre 300 scrittori, tra i quali spiccano i nomi di John Grisham e Stephen King, passando da Kelley Armstrong e Philip Caputo a Jonahtan Littell e Sir Arthur Evans, ottenendo un'approvazione forse insperata persino dal promotore. 
E se negli Stati Uniti Amazon sorride molto meno, tanto meglio non va in Europa. Stando a quanto riportato dal Financial Times e da altri quotidiani d'economia (qui un articolo), i riflettori dell'Unione Europea si sarebbero accesi per far finalmente chiarezza sulla tassazione "di favore" che il Lussemburgo riserva al colosso di Seattle e ad altre imprese multinazionali come Apple, Starbuks e Fiat. La Commissione europea avrebbe già avviato inchieste in Irlanda, Paesi Bassi e Lussemburgo allo scopo di accertare se le norme fiscali siano state aggirate e siano stati violati i princìpi relativi alla concessione degli aiuti di Stato; potrebbe essere un primo passo verso un'indagine che interessi l'intera Unione, sulla spinta del senso d'ingiustizia denunciato da moltissimi medio-piccoli imprenditori, in Italia come all'estero, costretti a fare i conti con la crisi economica ed un sistema fiscale estremamente pesante, mentre alle grandi multinazionali vengono concesse tasse particolarmente basse. 
Tutto questo mentre, a fine giugno, la Francia aveva votato ed approvato la cosiddetta "Legge anti Amazon": proposta dall'opposizione di centrodestra ma ampiamente sostenuto anche dalla maggioranza di governo, il testo di legge mira ad evitare che i giganti dell'e-commerce danneggino, grazie alla possibilità di applicare sconti ed agevolazioni molto vantaggiosi, i piccoli librai (qui l'articolo).

Un aggiornamento su Amazon lo trovate qui.

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