domenica 16 ottobre 2016

Ironclad: battle for blood

Forse avvicinarsi a questo mondo partendo dal secondo film della saga non è stata una buona idea.

Forse avrei dovuto vedere prima "Ironclad", conoscerne i personaggi, esplorarne le storie.
Ma in tv RaiMovie ha passato "Ironclad: battle for blood" ed io, che non sapevo che ci fosse un "episodio" precedente, l'ho guardato.
Belle le ambientazioni, ben ricostruiti i costumi, piuttosto apprezzabili attori e colonna sonora. Punto.
Finisce qui ciò che di buono posso dire su questa produzione di Jonathan English, che annovera tra i protagonisti persino Michelle Fairley, che ha recitato in "Game of Thrones".

Anno 1221, in Inghilterra i discendenti dei Normanni si trovano a fronteggiare gli indomiti Celti scozzesi, intenzionati a riprendersi le terre loro sottratte dagli inglesi. Gilbert De Vesci (David Rintoul), nobile inglese, si trova ad essere attaccato con la propria famiglia all'interno del castello ereditato dal padre ed invia il primogenito Hubert (Tom Rhys Harries) a chiedere l'aiuto del cugino Guy the Squire (Tom Austen), abile mercenario.
L'uomo, non per onore ma per vil denaro, accetta di seguire il ragazzo ed arruola nell'impresa un amico taciturno, una pluri omicida condannata a morte ed il boia che avrebbe dovuto eseguire la sentenza.

La trama mi è parsa prevedibile e piuttosto inconsistente; un sacco di morti a destra e a manca senza che nemmeno si possano apprezzare le scene di battaglia, dal momento che paiono girate da cameramen in preda al delirium tremens. 
Spade, stiletti, asce da battaglia le annovero tra i costumi già in precedenza menzionati come ben ricostruiti e storicamente verosimili. Niente da aggiungere, se non che ci sono mille modi per trascorrere in modo più piacevole o più produttivo 108 minuti.

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