giovedì 30 luglio 2015

Ronda Rousey: "Per sentirmi femminile voglio qualche chilo in più"

In forma non significa affamata, bella non è sinonimo di denutrita. A lanciare questo messaggio ora è anche Ronda Rousey, imbattuta campionessa dell'UFC e recentemente insignita del premio ESPY come miglior atleta donna (ha sconfitto la tennista Serena Williams, la sciatrice Lindsey Vonn e la cestista Brenna Stewart). E se anche non siete appassionati di arti marziali e non siete soliti bazzicare il mondo delle MMA, forse la conoscete come interprete dei film "The Expendables 3", "Furious 7" o "Entourage".

Ronda si è rifiutata di perdere peso per posare per la linea mare di Sports Illustrated e, anzi, ha messo su chili prima di calcare il set fotografico: "Mi sentivo troppo mingherlina per una rivista che si propone di celebrare l'epitome della donna; volevo essere al massimo della mia femminilità e non mi sento attraente quando peso 135 libbre (circa 61,5 Kg, ndr) che è il peso con cui combatto. A 68 chili mi sento meglio, con un aspetto più sano e al massimo della mia bellezza".

Un rapporto, quello che Ronda ha col suo corpo, diventato meno conflittuale nel corso degli anni, come lei stessa ha dichiarato in un'intervista rilasciata a Cosmopolitan: "Sono cresciuta come un'atleta, facendo Judo, così ho sviluppato un fisico femminile non convenzionale, più muscoloso, e sono cresciuta convinta che questa fosse una brutta cosa. Ora che sono più grande, però, ho capito che il mio corpo si è sviluppato, attraverso gli allenamenti, per raggiungere degli obiettivi e non soltanto per essere guardato e ne vado fiera. 
Ma, ad essere onesta, è servito del tempo per sviluppare una relazione sana con il cibo e con il mio peso; prima pensavo che il mio corpo dovesse essere di un certo peso per poter essere felice, ma ciò nonostante non mi sentivo a mio agio quando raggiungevo le 135 libbre, il peso che mi qualifica per combattere nella gabbia (negli sport da combattimento il peso è importante perchè è l'elemento in base al quale si selezionano gli avversari, così che siano di taglie simili, ndr). Adesso cerco di mantenere il mio peso di combattimento giusto il tempo necessario per le gare e in seguito torno a quello che sento essere il mio peso giusto, quello con cui non mi sento morire di fame e non ho la sensazione di debolezza, quello che mi rende felice e in pace con me stessa". Quello con cui ha posato per gli scatti di Sports Illustrated, per intenderci, ottenendo un clamoroso successo. 

4 commenti:

  1. Questa sì che è dignità di donna! Non si dovrebbe che prendere esempio!
    Gran bell'articolo! :)

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    1. Miu Mia, grazie per i complimenti all'articolo, che comunque giro, amplificandoli ed unendoli ai tuoi, a Ronda: trovo che la sua scelta sia stata di buon senso e di grande dignità; un'esortazione che molte donne, di ogni età, dovrebbero saper cogliere.

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  2. Bellissima l'idea del corpo scolpito per raggiungere obiettivi sportivi e non solo per essere guardato. La Rousey conferma di essere una grande donna oltre che un'indiscutibile campionessa di arti marziali. Brava lei e brava tu a scrivere questo articolo!

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    1. Elena, assolutamente sì. Chi si dedica ad uno sport a livello professionistico plasma il proprio corpo in modo forse non convenzionale per gli standard di bellezza di oggi (basti pensare alle spalle larghe delle nuotatrici, ai poderosi muscoli delle tenniste, ai polpacci delle cicliste, anche senza andare necessariamente a "scomodare" gli sport da ring), ma sono corpi scolpiti "per fare qualcosa" - e, possibilmente, per farlo al meglio, conquistando medaglie o trofei - e non solo per essere guardati.
      Una bellezza forse un po' fuori dagli schemi cui i mass media ci hanno abituati, ma una bellezza sana ed equilibrata che personalmente mi piace molto.

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