martedì 27 maggio 2014

Autodifesa donna al parco

Sabato 24 maggio è stata una giornata magnifica: sole splendente, leggera brezza, il tempo ideale per un allenamento all'aperto. E così alcuni volenterosi appartenenti all'Accademia Marziale Saronno si sono dati appuntamento al Parco Lura per provare tecniche di autodifesa femminile sotto la guida del Maestro Sabino Gemma, Maestro di Kung Fu T'Ienshu e responsabile del Programma Autodifesa Donna per la Lombardia.
L'idea di incontrarci al Parco è nata dal desiderio di "contestualizzare" le aggressioni: le donne spesso vengono approcciate pesantemente proprio mentre si trovano all'aperto, per strada o al parco, per questo si è pensato che potesse essere utile uscire dalla palestra, immergersi in un contesto più realistico e vedere quali sarebbero state le nostre reazioni avendo a che fare con, ad esempio, un terreno sconnesso invece che con il liscio parquet o il tatami.
Dopo un'introduzione teorica al PAD ed alle sue applicazioni, abbiamo iniziato a mettere in pratica le tecniche di autodifesa. 
Il PAD è nato dal T'Ienshu e si sviluppa parallelamente ad esso, ma con un'attenzione particolare all'universo femminile; sebbene qualsiasi arte marziale possa contenere tecniche adatte per potersi difendere, infatti, è innegabile che una donna è, per struttura fisica e meccanismi psicologici, diversa da un uomo. Il nostro modo di reagire alle provocazioni, il nostro modo di affrontare le difficoltà e di fronteggiare un eventuale pericolo sono diversi da quelli degli uomini - non a caso si dice che gli uomini siano di Marte e le donne di Venere - e chiaramente anche la nostra struttura fisica è più esile e leggera rispetto a quella degli uomini. Proprio qui sta la bellezza e la ricchezza del PAD: nel fatto che non proponga la forza-contro-forza (che sarebbe del tutto improponibile nel caso di aggressione da parte di un uomo) ma che si basi invece su rapidità di reazione ed utilizzo di "trucchetti" (colpi ai punti più sensibili, applicazione di leve articolari ecc.). 
Chiaramente nessun articolo, per quanto appassionato, potrebbe mai riassumere in modo efficace ciò che viene effettivamente spiegato ed insegnato nel corso degli allenamenti di PAD, allenamenti che fanno molta attenzione anche all'aspetto psicologico ed alla preparazione emotiva delle praticanti alle aggressioni.
Per quanto mi riguarda, così come ho avuto modo di dire al Maestro nel corso dell'allenamento, io parto dal presupposto che chiunque sia più grande e forte di me (sono "alta" poco più di un metro e mezzo, peso 50 Kg scarsi): sono una potenziale "vittima ideale". Per questo riuscire a liberarmi dalla presa di un uomo che, nel migliore dei casi, pesa 20 chili più di me rafforza la mia autostima e la presa di coscienza delle mie potenzialità: sapere che, in caso di aggressione, avrei qualche carta da giocare mi fa sentire più sicura. Anche quando passeggio da sola al parco.

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