mercoledì 4 ottobre 2017

Ragazzi, diseguaglianza ed idealismo: "Gli effetti secondari dei sogni"

Ci sono libri che ti capitano tra le mani.
Libri che scegli e, altri, che paiono scegliere te.
"Gli effetti secondari dei sogni" appartiene decisamente alla seconda categoria: è un romanzo e non un libro di saggistica, il personaggio principale è una ragazzina adolescente, non è, in poche parole, il libro che avrei scelto di leggere. Eppure me lo sono ritrovato tra le mani e, quasi inspiegabilmente, l'ho divorato. 

Lou Bertignac è una ragazzina fuori dal comune: non solo perché ha un quoziente intellettivo particolarmente elevato, che ha fatto sì che finisse in una classe di ragazzi tutti più grandi di lei (e se essere un genietto è già abbastanza dura, essere un genietto tredicenne in un'orda di quindicenni può essere devastante), ma anche perché vive in una famiglia complicata.
Lou cerca rifugio nella logica della matematica e degli insiemi, nello studio delle parole e dei loro significati, nella realizzazione di progetti in bilico tra lo scientifico e l'assurdo.
Tenta, come solo una tredicenne può fare, di trovare un equilibrio per andare avanti.

Una delle cose che le piace fare è osservare la gente alla stazione e proprio qui, un giorno, incontra lo sguardo di una barbona. Inutile girarci intorno, con sofisticati giri di parole ed eufemismi: Nolwenn è una barbona. Una homless, una clochard, una ragazza che ha soltanto pochi anni più di Lou e che, in qualunque modo la si voglia appellare, vive per strada, non ha una famiglia né un'abitazione, non ha la garanzia di riuscire a mangiare ogni giorno né di potersi lavare o di dormire al caldo ed al sicuro.
La storia di Lou s'intreccia con quella di No e di Lucas, il compagno di classe che pare essere la perfetta antitesi di Lou: più grande di tutti, pluri bocciato, disinteressato a qualunque cosa accada tra le mura dell'aula. Tranne che a lei. La chiama Pèpite, le sta vicino, l'aiuta e... forse un po' la ama anche. Come si può amare a diciassette anni. Come una tredicenne dal quoziente intellettivo fuori dalla media sogna di poter essere amata. 
Pagina dopo pagina scopriamo che "Le cose sono sempre più complicate di quanto sembra. Le cose sono come sono e ce ne sono molte contro le quali non possiamo fare niente. È quello che bisogna accettare per diventare adulti".
Toccante.

Titolo: Gli effetti secondari dei sogni (No et moi)
Autore: Delphine De Vigan
Editore: Mondadori (Èditions Jean-Claude Lattès per la Francia, 2007)
Anno di edizione: 2008
ISBN: 9788804589426

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