
In Dragon Blade non c'è una sola scena d'azione - non una! - che non sia perfettamente comprensibile: la macchina da presa è ben salda, non c'è traccia di quegli odiosi ed insistenti tremolii che causano il mal di mare negli spettatori cui tanto spesso fanno ricorso i registi occidentali nel tentativo di occultare l'incapacità marziale degli interpreti. Qui gli attori combattono, straordinariamente bene, con tecniche che persino lo sguardo meno attento riesce a cogliere.
Il che significa che, per me, questo film, presentato al Far East Film Festival del 2015, parte già con tutti i presupposti per piacere.
E non è casuale il fatto che io affermi che il film "parte", dal momento che già dalle prime scene si assiste ad un combattimento.

Una pace che diviene ancora più fragile e precaria quando nel deserto fanno la propria comparsa il comandante Lucio (John Cusack) alla guida di una legione romana, in fuga con il piccolo console designato Publio e decisi ad impadronirsi della città che sorge al Cancello delle Oche Selvatiche, protetta da Huo An e dai suoi.
Godibilissimo dal punto di vista marziale, il film miscela storia e mito e, pertanto, alcune inesattezze ed esagerazioni fanno capolino qua e là, sia in fatto di dotazioni belliche sia in ambito di tecniche marziali.
La vicenda, ricca e ben approfondita in ogni suo aspetto, coinvolge anche lo spettatore che non ami particolarmente le arti marziali ed i film d'azione. È una storia di onore e di coraggio, di popoli che si scontrano e s'incontrano. Una storia che forse varrebbe la pena guardare di questi tempi per ricordare che i popoli si sono sempre mossi, le persone si sono sempre spostate e nessun muro è mai riuscito ad arginare l'umanità.

La vicenda, ricca e ben approfondita in ogni suo aspetto, coinvolge anche lo spettatore che non ami particolarmente le arti marziali ed i film d'azione. È una storia di onore e di coraggio, di popoli che si scontrano e s'incontrano. Una storia che forse varrebbe la pena guardare di questi tempi per ricordare che i popoli si sono sempre mossi, le persone si sono sempre spostate e nessun muro è mai riuscito ad arginare l'umanità.
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