I premi che non ti aspetti

Si parla spesso di Oscar, di Grammy, magari pure di Telegatti. Ma ci sono premi di cui non si parla, premi che non vanno a gratificare l'orgoglio di qualche attore nè ad innalzare l'ego di qualche soubrette. Ci sono premi che, come le buone notizie, non hanno eco, non compaiono sui giornali nè se ne sente parlare in tv.

Uno di questi premi è il Niwano per la Pace: verrà assegnato a maggio all'indiana Ela Ramesh Bhatt, "la rivoluzionaria gentile", che da decenni si batte per la promozione della donna.

Questo premio, di cui nessuno parla, è stato attribuito in passato anche al villaggio Neve Shalom - Wahat al Salam (anche di questo villaggio si parla pochino...), oasi di pace, villaggio cooperativo di Ebrei e Arabi palestinesi (cristiani e musulmani), tutti cittadini di Israele.

Più vicino - geograficamente - a noi è il Premio Legalità, assegnato in Sicilia dall'IRCAC (Istituto Regionale per il Credito Alla Cooperazione). Quest'anno il premio è andato alla cooperativa "La Senegalese" di Catania, fondata e gestita da tre imprenditori del Senegal.

Ci sono poi i 40 "eroi verdi" che ogni anno vengono menzionati dal Time d'oltre oceano (qui l'articolo in inglese) e in Cina tre "uova marce" corrono il rischio di essere candidate al Nobel per la Pace.

Personalmente, al Nobel candiderei pure l'insegnante del Biblioburro, ma, in alternativa, credo si "accontenterebbe" anche del Premio Montessori "Educazione e Pace".

La cara Kaishe, poi, mi segnala un Premio di cui non ero a conoscenza: è un premio della sua terra, la Carnia, ideato da una donna (non per dire, ma che noi signore abbiamo una particolare sensibilità credo sia inoppugnabile!). Si tratta del Premio Nonino e, no, non è questione di omonimia, è proprio un premio legato alla celeberrima, eccellente distilleria. Un premio che, nella sua edizione 2010, è stato assegnato alla “Fundación del Estrado par el Sistema Nacional de las Orquestas Juveniles e Infantiles de Venezuela”; in questa fondazione c'è Manos Blancas, un coro dove bimbi e adolescenti, portatori di ogni sorta di handicap, interagiscono integrandosi con orchestre e cori di ogni genere e livello. Un miracolo nato da “vibrazioni dell’anima” che dona gioie e dignità a delle sensibili creature segnate da un diverso destino e apre il cuore a chi le ascolta.

Poi, per concludere con un sorriso, un premio... tutto da ridere!