Roma: apre la Cattedra Unesco per la bioetica, uno spazio per tentare di conciliare medicina e diritti umani, scienza ed etica. Sempre nella Capitale, prove dell'Orchestra Mozart, diretta dal Maestro Claudio Abbado, aperte al pubblico per sostenere Amnesty International. Ed ancora a Roma gli studenti adottano un cantiere per imparare "dal vivo" la sicurezza sul lavoro. Sempre all'ombra del Colosseo buone notizie per le neo-mamme, con gli sconti di CartaBimbo 2010.
Firenze: in Toscana la cultura della pace si impara a scuola, grazie al progetto Atlante, finanziato dalla Regione e realizzato in collaborazioen con Amnesty International. E sempre a Firenze è stato effettuato con successo il primo trapianto al mondo di trachea su un bimbo.
Milano: una volta tanto, primi in Europa. La linea "rossa" della metropolitana meneghina funziona in parte ad energia pulita, grazie ad un impianto fotovoltaico installato sul deposito di Precotto. Sempre all'ombra della "Madunina" prende il via il progetto di "e-moving" tra Milano e Brescia, con l'utilizzo in via sperimentale di auto alimentate elettricamente.
Foggia: disabili e lavoro, binomio spesso difficile. Ma la Provincia di Foggia ha scelto di aderire ad un programma ad hoc. Dalla Puglia arriva anche una buona notizia per i buongustai: è stato infatti acquistato il brevetto dell'Università di Foggia per produrre salsicce "light", che verranno dunque introdotte sul mercato.
Torino: l'acqua è un bene pubblico, una primaria necessità sulla quale non si può e non si deve lucrare. Devono pensarla così le circa 12.000 persone che hanno firmato una petizione per l'acqua pubblica. E sempre a Torino ecco arrivare il dentista a prezzi calmierati, per andare in aiuto alle famiglie in difficoltà ed ai disoccupati.
Oranghi e cioccolato: Greenpeace ha mandato in onda un filmato scioccante, mettendo in stretta relazione la produzione di olio di palma con la deforestazione colpevole della morte di numerosi oranghi. E la Nestlè ha prontamente risposto: promettendo di non avvalersi più di fornitori che deforestano indiscriminatamente e di rompere il contratto che la lega a Sinar Mas. Vedremo se alle parole seguiranno i fatti...
(Grazie Ross per la puntualizzazione!)
P.S. Qui accanto trovate "Il lavoro uccide" con i link aggiornati, quotidianamente, alle notizie di chi muore sul - o per il - lavoro. Perchè sono in Quaresima e posto solo buone notizie, ma non sono morta e non è morta la mia coscienza!
Spero di cuore che la nestlè inizi a ridimensionare il suo vissuto... Interessante leggere anche un po' di notizie di movimento concreto e consapevole sulla nostra penisola...grazie e buon fine settimana anche a te
RispondiEliminaNon vorrei fare la guastafeste, ma c'è una precisazione da fare riguardo all'ultima notizia: la Nestlè non ha rescisso il contratto che la lega a Sinar Mas, ha solo annunciato l'intenzione di farlo.
RispondiEliminaSiamo proprio sicuri che appena la volubile attenzione del pubblico sarà passata oltre questa accusa la multinazionale manterrà la sua parola? E inoltre, se anche alle belle promesse seguissero i fatti, chi ci garantisce che gli stabilimenti Nestlè non continueranno a rifornirsi dello stesso olio di palma attraverso aziende terze, salvando così formalmente la sua immagine ma continuando esattamente come prima a finanziare la distruzione delle foreste indonesiane? Io mi farei sorgere qualche sano dubbio in merito.
Per completezza ti segnalo anche che nel frattempo Greenpeace ha denunciato l'oscuramento del suo video su youtube, avvenuto per qualche ora in quasi tutti i paesi europei (ad eccezione dell'Italia e della Spagna). Non si può provare che dietro il tentativo di censura ci sia la multinazionale, ma questo dimostra che da qualche parte c'è qualcuno interessato a cancellare i fatti. Di segnali per non fidarsi troppo e mantenere acceso un campanello d'allarme mi sembra ce ne siano a sufficienza.
Credo che sia davvero importante il progetto Atlante di Amnesty!
RispondiEliminaun saluto
Ho paura anche io che la Nestlè troverà un escamotage, forse sono un po' troppo disillusa, ma non mi aspetto che diventino "santi" da un momento all'altro.
RispondiElimina* Anna, Ross e Cinciamogia, la Nestlè ha parecchie nefandezze nella sua storia (a proposito, grazie Ross per la precisazione: correggo subito il post!) e non è che basti questo gesto a riabilitarla. Però, ammesso e non concesso che davvero scelga di avvalersi di olio di palma etico, mi pare cosa degna di nota. Per quanto riguarda poi il rischio che non si avvalga più di questo specifico fornitore ma di altri che, con altri nomi, compiano però gli stessi misfatti, confido nella prontezza e competenza di Greenpeace per segnalarlo nuovamente all'opinione pubblica. Sono sempre di più le persone che non si lasciano abbindolare dalla pubblicità e scelgono prodotti che siano "buoni" non soltanto per risultati ma anche per eticità nei confronti delle persone e dell'ambiente; le multinazionali, se non vogliono rischiare di veder smagrire paurosamente i propri introiti, prima o poi dovranno decidersi a tenerne conto, operando scelte etiche. Ciao a tutte e grazie!
RispondiElimina* Ernest, credo che simili progetti farebbero un gran bene se venissero estesi a tutta la penisola! :-)