Monumento ai Caduti (1933) |
Ci risiamo. A dimostrazione del fatto che la madre dei cretini è sempre incinta e che anche il padre si da parecchio da fare, arriva la notizia di un nuovo vandalismo ai danni del Monumento ai Caduti di Como (qui l'articolo). La mia "ricetta" per porre rimedio a tali scempi è tanto semplice da sembrare incredibile: condannare i vandali a pulire personalmente il danno arrecato - ovviamente in questo caso, trattandosi di un bene culturale di pregio internazionale, sotto la supervisione di restauratori qualificati e non affidandosi al "fai da te" - nonchè a frequentare un corso di storia dell'arte con esamino finale. E pare ovvio che le spese per restauratori ed insegnante andrebbero affrontate non dal Comune - e quindi dalla popolazione intera - ma dai vandali stessi o, se minorenni, dai loro genitori. Peraltro, essendo purtroppo molti i vandali, la spesa a carico dei condannati non sarebbe neppure troppo esosa, venendo ripartita tra di loro.
Si può perdonare la giovane età, si può soprassedere sull'esuberanza adolescenziale, si può fingere di non vedere il dilagante disprezzo per la cosa pubblica, ma non si può in alcun modo tollerare che giovinastri ignoranti come capre (senza offesa per i caprini) facciano scempio delle opere d'arte disseminate lungo tutta la Penisola, una ricchezza che ciascun italiano dovrebbe sentire propria.
E di ignoranza parlo perchè è evidente che per questi cretini, generati dai lombi della summenzionata madre sempre incinta, non esiste la minima differenza tra un monumento di pregio ed un muro di una casa diroccata. Ebbene: che la imparino, allora, la differenza (ammesso e non concesso che si possano insozzare le mura di case abbandonate). A spese loro.
Il Tempio Voltiano (1928) visto dal Monumento ai Caduti |
Il Monumento ai Caduti di Como, progettato dai fratelli Giuseppe ed Attilio Terragni, è uno dei più fulgidi esempi del Razionalismo Lariano, che influenzò il movimento razionalista di gran parte d'Europa; sorge a poca distanza dal Tempio Voltiano, edificio praticamente coevo ma ancora rigorosamente neoclassico (anche questo più volte vandalizzato da idioti muniti di pennarello) e testimonia la grande potenza innovatrice dei Terragni, che rimaneggiarono un progetto precedente per la realizzazione del Monumento ed autori di altre grandi opere razionaliste studiate a tutt'oggi da architetti, ingegneri e storici dell'arte di mezzo mondo.
Quattro stili architettonici in un'occhiata (cliccare sull'immagine per ingrandirla) |
Como è una città ricca di storia e di fascino, tanto che in una sola inquadratura è possibile racchiudere edifici di grande pregio appartenenti ad epoche e stili architettonici diversi: un esempio è la vista dalla Diga Foranea, che permette di abbracciare in un'unica occhiata Tempio Voltiano, Monumento ai Caduti e la neoclassica Villa Olmo più lontana sullo sfondo; meglio ancora, percorrendo Via Per Cernobbio e voltandosi a guardare verso la città, è possibile scorgere in un sol colpo il Duomo - che fonde in sè elementi gotici e rinascimentali - il Tempio Voltiano, il vicino Monumento ai Caduti e, sulla sommità di un'altura della Spina Verde, la monumentale torre del Castel Baradello, che fu dimora di Federico Barbarossa. Un simile tesoro, contraddistinto da una tale pregiata varietà, va custodito, preservato e fatto conoscere. Perchè è solo attraverso la conoscenza che può nascere il rispetto.
Certi Vandali dovrebbero rifare la scuola dalle elementari in poi D:<
RispondiEliminaDavide, purtroppo credo che se sono diventati così le sue belle colpe le abbia anche la scuola (in seconda battuta dopo la famiglia).
EliminaSono d'accordo al 100% con la tua ricetta anti vandali. Oltre che insegnare loro la lezione darebbe possibilità d'impiego (temporaneo, ok, ma sempre lavoro è) a restauratori ed insegnanti "a spasso".
RispondiEliminaElena, ti ringrazio. In effetti credo che una simile soluzione potrebbe risolvere più di un problema.
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