Siddhartha è certamente il libro più famoso di Hermann Hesse, letto da intere generazioni, amato o odiato, ma comunque ormai considerato a tutti gli effetti un classico della letteratura.
L'avevo letto attorno ai quattordici anni, in quel periodo terribile e magnifico in cui si cerca se stessi e, dibattendosi in un corpo non più bambino e non ancora adulto, si cercano quei "cartelli stradali" che indichino quale via seguire per diventare grandi.
Mi era parso che potesse essermi d'aiuto, in quell'epoca in cui panzane new age iniziavano a comparire con sempre maggior frequenza anche sugli scaffali delle librerie italiane, affidarmi ad un classico. Scoprii così che quelle che negli anni Novanta erano panzane new age erano state precedute, poco meno di un secolo prima, dalla pubblicazione di questo libro: la ricerca, la spiritualità, la consapevolezza umana di essere qualcosa di più di semplice polvere, non erano invenzioni recenti, ma bisogni che accompagnano l'essere umano nel corso di tutta la sua storia.
(Per la cronaca: la prima pubblicazione di Siddhartha è datata 1922).
Di anni, da quella mia prima lettura, ne sono passati parecchi; Siddhartha mi ha portata ancora una volta con sé nella foresta, mi ha accompagnata di nuovo tra i samana e si è fermato insieme a me lungo il fiume, ma ancora non sono diventata grande. Né credo lo diventerò mai.
Sono cresciuta, questo sì: il mio corpo non è più da un pezzo quello della pubertà, le cellule hanno continuato a nascere, svilupparsi e morire, qualche ruga è arrivata a solcarmi il viso (mi sto sforzando di sorridere spesso, perché, dal momento che la gravità ed il tempo svolgono comunque il proprio lavoro, vorrei avere un viso scavato da rughe di gioia invece di sembrare un pitbull triste dalle guance cadenti), ma grande, questo no, non lo sono diventata di certo.
Non sono ricca, né famosa, né grande secondo i canoni del mondo e del tempo corrente. Sono un'adulta che percorre la propria via, senza più cercare "cartelli stradali" tra le pagine di un libro ma guardando nel proprio intimo, seguendo ciò che ritiene giusto e cercando sempre, come Siddhartha, semplicemente, di diventare un individuo un po' migliore di ciò che è stato fino al giorno prima.
Il γνῶθι σαυτόν, quel conosci te stesso raccomandato dal Tempio di Apollo a Delfi riecheggia ancora oggi in me, quell'incoraggiamento a conoscere davvero, profondamente se stessi non mi ha mai abbandonata e guida i miei passi. Sono, come Siddhartha, un essere umano che cerca. E che, nella ricerca, di tanto in tanto, ama tornare sui propri passi, per vedere quanto è differente l'oggi dall'allora.
Titolo: Siddhartha
Autore: Hermann Hesse
Traduttore: Massimo Mila
Editore: Adelphi
Anno di edizione: 1995
ISBN: 9788845901843