domenica 31 agosto 2008

Cuore di gatta



Credo che chiunque abbia condiviso parte della propria esistenza con un cane o un gatto sia portato a pensare che quel cane o gatto fosse assolutamente speciale, unico ed insostituibile. Se si volesse fare una divisione molto sommaria del genere umano, si potrebbe cominciare creando il gruppo “possessori di animali domestici” e il gruppo “non possessori di animali domestici”; quasi certamente i primi non avrebbero alcuna difficoltà a raccontare le prodezze del loro amico a quattro zampe, verosimilmente lo considererebbero parte integrante della propria famiglia e ci sono ottime possibilità che si lancino anche ad elencare i punti che rendono il loro amico peloso assolutamente unico e differente da qualunque altro esponente della stessa razza o persino genere.
Nell’altro gruppo ci sarebbero le persone che ascolterebbero un po’ annoiate questi discorsi, fingendo interesse per cortesia, assolutamente incapaci di comprendere come si possa arrivare a considerare una bestia come un elemento indispensabile del puzzle che è l’umana esistenza.
Io non ho mai ritenuto di “possedere” un altro essere vivente, ma ringrazio Dio per avermi concesso di trascorrere parte della mia vita in compagnia di animali più o meno domestici (tutto iniziò con lo scoiattolo Baffy, poi ci furono un po’ di storie spezzate con dei cani, infine il grande amore Ralf che visse al mio fianco 13 meravigliosi anni, poi ancora Snippy ed infine Pulce…). E ciascuno di questi animali era ed è assolutamente unico ed eccezionale per me.

Proprio da questo presupposto parte anche Licia Colò, che afferma candidamente: “Se avete un gatto, la mia storia con Pupina potrebbe essere simile alla vostra, con un’unica differenza: che io, come voi, sono certa che la sua esistenza sia unica e irripetibile”. Ed è proprio questo, nel libro, che affascina, coinvolge, commuove. La consapevolezza che quella “sua” storia potrebbe essere in gran parte la storia di ciascuno di noi e del nostro amico a quattro zampe.

Pupina è una gatta trovatella, come tante; che incappa in qualche acciacco fisico, come tanti gatti; che conduce una vita di esplorazioni, sparizioni e ritorni, come tanti gatti. Ma Pupina è stata una gatta eccezionale, con una storia ed una vita uniche. Ne è certa Licia Colò, che afferma di aver trovato in questa gatta un’autentica maestra di vita. Ne sono certa anch’io, dopo aver letto il libro, perché davvero ho rivisto tra quelle pagine tutte le lezioni di vita che Baffy, Ralf, Snippy e Pulce mi hanno impartito e continuano con pazienza e dolcezza ad insegnarmi. Giorno dopo giorno, stando al mio fianco. 



Titolo: Cuore di gatta
Autore: Licia Colò
Editore: Mondadori  Data di pubblicazione: 2007  
Vi invito, come sempre, a segnalare il vostro "Libro mai recensito": basta un clic qui!

P.S. Questo libro lo regalo virtualmente alla cara Miciapallina, alle Ragatte e a Paola.

mercoledì 27 agosto 2008

Vacanze 2008, non solo mare. I cani.

Qualche giorno fa vi avevo parlato delle mie vacanze molto… presenti. Si è trattato di pochi giorni, ma davvero intensi e colmi di vita.
In questi giorni di ferie c’è stata anche un’avventura che mi ha dato di che riflettere. Davide ed io, tornando dalle escursioni al mare, facciamo un giochetto: tornando dal porto verso casa, mentre chiacchieriamo tra noi, buttiamo lì, all’interno di una frase qualsiasi, “Primo a far la doccia!”. E’ così che prenotiamo il nostro diritto a lavarci per primi, lasciando all’altro/a l’incombenza di risistemare la borsa da spiaggia, rassettare la casa o piegare la biancheria stesa al sole…
Un giorno avevo vinto io e, trionfante, ero appena arrivata in giardino (dove si trova la doccia in muratura che utilizziamo solitamente) quando un grosso cane nero è balzato in piedi da sotto un pino marittimo e mi ha abbaiato contro. Subito dopo si è allontanato, seguito dagli altri quattro cani che stavano con lui accoccolati all’ombra.
Voi lo sapete, amo molto gli animali. Ma ho scoperto di amare molto meno la possibilità di diventare il loro aperitivo! Mi hanno colta di sorpresa: il giardino è privato, molto grande ma completamente recintato, e sebbene spesso avessi trovato nella sabbia impronte di merli, passeri, gatti e una volta persino di un coniglio selvatico, mai avevo scorto orme di cani.

Trovarmeli davanti all’improvviso, per di più con la sentinella che mi abbaia contro, non è certo stato piacevole… Si trattava di un simil-pastore tedesco, un simil-labrador, un simil-setter e due cagnetti di piccola taglia passati – ho scoperto in seguito – da un varco aperto nella recinzione all’estremità opposta del giardino.

Una parte del vasto giardino
Il giardino, visto da un'altra angolazione
Alcune impronte nella sabbia
La doccia in muratura

L’esperienza mi ha dato modo di pensare. Dopo lo spavento iniziale, ho realizzato che probabilmente i più impauriti erano loro: si erano intrufolati in un territorio sconosciuto, avevano trovato riparo dalla calura sotto un pino marittimo e, proprio mentre erano rilassati e tranquilli, una chiassosa estranea in costume e infradito era comparsa nel loro mondo! Normale che la vedetta avesse dato l’allarme, dileguandosi subito dopo coi compagni.

Il randagismo è un’autentica piaga: gli animali che non finiscono uccisi sulla strada (e purtroppo di carcasse, sia canine che feline, ne abbiamo viste parecchie sia lungo la SS131 che lungo strade minori) si adattano alla vita selvatica. I cani tendono a ricostituire i branchi dei loro avi, vagano in cerca di cibo e riparo, talvolta possono diventare pericolosi per altri animali e persino per gli uomini… Fondamentalmente battersi contro il randagismo ed a favore della sterilizzazione di cani e gatti inselvatichiti è un favore che facciamo innanzi tutto a noi stessi.

P.S. Naturalmente non sono solita fare la doccia con la macchina fotografica, quindi... ho potuto inserire solo queste foto, scattate dopo l'accaduto. ;-)

martedì 26 agosto 2008

Piste ciclabili? Yes, please!



Finalmente una bella invenzione a favore delle due ruote! Si tratta del sito PisteCiclabili.com, che nasce dalla passione di una persona per la bicicletta (e non da quella di un'azienda per i quattrini...), che propone la condivisione di itinerari cicloturistici e che non asfissia con pubblicità invadenti ed inopportune. Sei, che so?, toscano e conosci un sentiero ciclabile che meriterebbe d'essere percorso e visitato? Benissimo! Vai su PisteCiclabili.com ed inserisci il tuo itinerario. Punto.
Non occorre registrarsi, i suoi contenuti sono realizzati da persone che hanno deciso di condividerli con gli altri, è assolutamente gratuito ed in costante aggiornamento.

Della mia spiccata simpatia per la bicicletta ho già avuto modo di parlare qui e, nonostante l'incidente occorsomi poco dopo, non ho certo cambiato idea!
Spero proprio che questa iniziativa intelligente ed utile abbia un grande successo e possa arrivare ad arricchirsi anche di segnalazioni di percorsi non necessariamente turistici ma comunque ciclabili, così che girare in città e paesi a bordo della due ruote diventi un'impresa meno... complicata e pericolosa. ;-)

domenica 24 agosto 2008

Botte... olimpiche!

Visto e considerato che presto, purtroppo, torneranno nel dimenticatoio cui il nostro Paese è solito relegare qualunque atleta non pratichi il gioco del calcio, sento il dovere di dedicare un post a coloro che hanno saputo regalare all'Italia delle belle vittorie e, in particolare, a coloro che praticano sport da combattimento ed arti marziali.

Mentre i calciatori hanno potuto viaggiare in "business class" dopo averci deliziato con una clamorosa sconfitta contro uno squadrone come il Belgio (sì, signori e signore, il Belgio!), i nostri atleti più veri hanno viaggiato in economica, si son tirati indietro le maniche, non hanno avanzato pretese e, partiti col solo desiderio di dar lustro alla loro disciplina ed alla loro patria, si sono distinti riuscendo spesso a salire sul gradino più alto del podio.

Tutto questo dovrebbe far riflettere Coni e compagnia bella su chi sono i veri atleti che fanno onore all'Italia...
(Cliccando sulla foto o sulla didascalia accedete all'articolo correlato)

Giulia Quintavalle, il primo oro nella Storia d'Italia per lo Judo


Abbracciamoci!

Aguamala mi ha donato un abbraccio consolatorio, quando ha saputo che mi ero acciaccata. Guardate qui che carino...

Io, che causa infortunio e ferie ho "bigiato" per lungo tempo il blog, l'ho scoperto soltanto da poco questo suo dono e, colpevolmente in ritardo, la ringrazio davvero tanto tanto!
Poi, felicissima per il fatto che da qualche settimana sono potuta tornare ad abbracciare le persone con tutte e due le braccia, provvedo ad elargire abbracci virtuali (ma molto reali!) a mia volta.

Il primo abbraccio va alla mia omonima e tesora Viviana. Lei è stata la prima "webbamica" che ho incontrato, quando, dato alla luce il blog, ho iniziato a curiosare in giro per il web. Mi son fermata da lei attratta dall'omonimia e sono diventata... Vividipendente! E' strepitosa, è la gioia di vivere fatta a persona, elargisce ricette buonissime e sorrisi a piene mani, è dolce come una torta d'albicocche e scoppiettante come un fuoco d'artificio, è... Beh, è semplicemente la Vivi. Non ci sono parole abbastanza, in nessun dizionario del mondo, per spiegare ciò che lei è e... l'abbraccio proprio volentieri!
Poi abbraccio Miciapallina, che mi incanta con le sue foto e nei cui racconti mi perdo. Credo che sia l'essere umano più simile al gatto che ci possa essere. Una creatura felina che ama la vita, la libertà, l'indipendenza; un essere dolce e forte insieme, una sorpresa misteriosa, una rivelazione inaspettata, una poetessa, una cuoca, una sognatrice, una fotografa, una motociclista... una Miciapallina, insomma! Mi piacerebbe tanto poterla abbracciare, anche perchè mi è stata vicina in un momento non proprio bello, ma non so se i mici gradiscono gli abbracci... Tanto, abbracci o non abbracci, lei lo sa che le voglio bene!
Un altro abbraccio va alla Vale, che ho scoperto proprio grazie al link della Micia qui sopra menzionata ed abbracciata. Della Vale mi piace il modo appassionato che ha di vivere, l'energia che mette in ciò che fa e scrive! E' un dolce uragano che ti afferra e coinvolge. Condividiamo molte cose, tra cui l'amore ed il rispetto per la natura e la convinzione di fondo che, se qualcosa s'inceppa nel meccanismo naturale, è a causa dell'uomo. E' diventata per me una sorta di "sorella del web", una persona che, pur non avendo mai incontrato realmente, sento vicina e, come asserisce Aristotele, "Cos'è un amico? Una singola anima che vive in due corpi"...
E naturalmente abbraccio anche la Ross, perchè è spassosissima, scova sempre un sacco di notizie pazzesche (che solo lei sa dove va a pescarle!) e perchè so che... non le piacciono mica tanto i MeMe! He! He! He!
Ma so che mi perdonerà questo scherzetto, perchè è consapevole del fatto che l'adoro e poi... ormai mi conosce, sa che sono un po' carognetta e le combino dei tiri mancini.

Queste sono le mie "webbamiche": gira e rigira, i premi che ricevo li ricevo da qualcuna di loro o li passo a loro. Non sarò granchè originale, ma sono loro i blog che più mi mancano quando sono lontana dal pc (o impossibilitata ad utilizzarlo) e sono loro le persone che avrei piacere di poter abbracciare anche fisicamente e non solo via web.
In caso a qualcuno venisse voglia di elargire abbracci, le regole sono soltanto due:
1- Se si viene premiati, scrivere un post col link al blog che ti ha premiato, e indicare i blog che si intende premiare
2- Link a questo post, in modo che le persone possano facilmente trovare l’esatta origine del MeMe
Se non vi va, non si offende nessuno eh! ;-)

venerdì 22 agosto 2008

Il mondo nuovo



E due! La mia cara Raffa non sbaglia un colpo: due libri mi ha regalato e due libri ho divorato, completamente affascinata. Il primo mi aveva tenuto compagnia durante la malattia, il secondo me l’ero tenuta in borsa col proposito di leggerlo al mare ma l’ho terminato prima ancora di sbarcare a Porto Torres.

Il Mondo Nuovo è il mondo in cui tutto viene pianificato nel nome del razionalismo della produttività e del materialismo. Non vi sono guerre né malattie, la vecchiaia è illusoria. Si nasce dopo essere stati concepiti e prodotti in provetta, durante i primi attimi di vita già si viene condizionati in modo tale da divenire gli esseri utili per la collettività di domani, da adulti si può accedere liberamente a qualsiasi piacere materiale, dalla droga al sesso, il tutto all’unica condizione di rinunciare alla propria individualità. Individualità che, comunque, di fatto non esiste, poiché sin dal concepimento si viaggia in provette affiancate ad altre provette, che vengono monitorate e manipolate e condizionate per divenire gli adulti del domani.
Adulti che producono e consumano.
Adulti che ameranno gli sport all’aria aperta ma odieranno la campagna ed i fiori, ad esempio, perché, come spiega il Direttore, “le primule e i paesaggi hanno un grave difetto: sono gratuiti. L’amore per la natura non fa lavorare le fabbriche. Si decise di abolire l’amore della natura, ma non la tendenza ad adoperare i mezzi di trasporto. Era infatti essenziale che si continuasse ad andare in campagna, anche se la si odiava. Il problema consisteva nel trovare una ragione economicamente migliore della semplice passione per le primule e i paesaggi. Ed è stata trovata. Noi condizioniamo le masse a odiare la campagna – conclude il Direttore - ma contemporaneamente le condizioniamo ad amare ogni genere di sport all’aria aperta. Nello stesso tempo facciamo sì che tutti gli sport all’aria aperta rendano necessario l’uso di apparati complicati. In questo modo si consumano articoli manufatti e si adoperano i mezzi di trasporto”.

Inquietante, vero? Beh, pensate che questo romanzo è del 1932.
E ancora più inquietante, se possibile, è Ritorno al mondo nuovo, in cui Aldous Huxley riesamina ogni sua profezia alla luce degli avvenimenti degli ultimi anni, giungendo alla conclusione che molte delle sue più nefaste previsioni si erano avverate e fanno già parte del presente, nell’anno 1958.


P.S. Raffa, sei incredibile! Persino la copertina hai azzeccato! A me piace un sacco Escher!

P.S. II - Chi ha avuto modo di guardare il film "Demolition man" troverà certo famigliare il nome di Lenina Huxley...

Titolo: Il mondo nuovo - ritorno al mondo nuovo
Autore: Aldous Huxley
Traduttori: Lorenzo Gigli e Luciano Bianciardi
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 2000


Vi invito, come sempre, a segnalare il vostro "Libro mai recensito": basta un clic qui!

giovedì 21 agosto 2008

Anche da pensionati, che tosti gli italiani che lottano!


Mentre i nostri atleti mietono vittorie d'oro nella terra del Celeste Impero, con il podio di Giulia Quintavalle che ci ha regalato grandi emozioni ed un successo mai visto prima nel Judo (qui l'articolo); con Andrea Minguzzi che, al suo esordio olimpico, si è accaparrato un oro nella Lotta Grecoromana (qui l'articolo) e con i nostri pugili che agguantano successi (gli articoli li pubblicherò... a medaglie consegnate!), c'è anche chi, restandosene a casa, riesce a balzare agli onori della cronaca. Pensionati ma estremamente tosti e combattivi, come quelli della notizia riportata da Il Resto Del Carlino pochi giorni dopo Ferragosto.

Si tratta di Fabio Mantovani e del suo vicino Bruno Zanardo, autentici super nonni che il 17 agosto hanno bloccato ed assicurato alla giustizia un malfattore con neppure la metà dei loro anni. L'episodio, accaduto a Rovigo, si è risolto nel migliore dei modi grazie al sangue freddo dei due anziani che, senza lasciarsi prendere dal panico, hanno saputo dominare la situazione fino all'arrivo delle forze dell'ordine.

Italiani lottatori tostissimi, sia dentro che fuori ring e tatami!

mercoledì 20 agosto 2008

Amici anche d'estate

L'amicizia è uno dei sentimenti più belli, profondi e veri che si possano provare.
Chi è amico, spesso lo è per sempre. Amico è chi condivide con te i primi giochi da bambino, le corse sfrenate dietro a un pallone, le gite in bici. Amico è chi resta al tuo fianco mentre studi per prepararti ad un esame, chi ti conforta nei momenti difficili, chi ti cammina accanto sotto il sole o la pioggia battente. L'amicizia non è "a tempo determinato", non ha data di scadenza. L'amicizia, se è vera, può unire esseri anche profondamente diversi tra loro. Supera le barriere della razza e della specie. L'amicizia non riguarda solo gli esseri umani.

Dalla amic(i)a Miciapallina ho trovato questo post, che condivido in ogni virgola e pertanto copio e incollo.


"Dal 27 luglio è possibile inviare un SMS al numero di cellulare 334 1051030 di IO L'HO VISTO segnalando gli avvistamenti di cani abbandonati sulle strade ed autostrade italiane. L'SMS sarà inoltrato direttamente al servizio delle RONDE ANTIABBANDONO di AIDAA che per tutto il mese di agosto presidieranno oltre 300 punti sensibili delle strade ed autostrade italiane ed in particolare, caselli, aree di sosta e servizio e svincoli delle tangenziali con oltre 450 volontari allo scopo di prevenire gli abbandoni e accudire i cani abbandonati sulle strade italiane."

‘IO L’HO VISTO’, SMS PER SALVARE CANI ABBANDONATI"


Se vedi un animale abbandonato IN AUTOSTRADA invia un SMS al 334.105.10.30, indicando località, provincia, direzione di marcia e l’ora dell’avvistamento. E’ un' iniziativa di Autogrill e Polizia Stradale.
http://www.prontofido.net/

Copia questo testo e postalo nel tuo blog!
Copia questo testo ed invialo via sms ai tuoi amici e conoscenti.
Se VEDI UN CANE ABBANDONATO, anche se non sei in autostrada, telefona al 112 o ai vigili del comune di competenza. Forse non sai ancora che la legge 281 obbliga ogni comune a prelevare i cani abbandonati e a curarli vietandone la soppressione.



E se sei testimone di un abbandono prendi subito il numero di targa e fai la denuncia.La Lega Nazionale per la Difesa del Cane appoggerà la denuncia (tel. 010 7456122). Ricordati che dal 15/01/2003 l'abbandono é un reato punito con la reclusione fino ad un anno o con l'ammenda da 1.000 a 10.000 Euro.

Come la penso io, personalmente, circa gli animali e l'abbandono credo sia abbastanza chiaro già guardando all'estrema destra del blog, nella sezione "In primo piano" e leggendo questo post, pubblicato qualche tempo fa. Credo che al mondo vi siano animali e bestie; credo che chi convive con qualcuno, lo tratta da amico e poi se ne sbarazza quando questi è vecchio o malato o semplicemente "un peso" che non gli consente di far le ferie appartenga senza dubbio alla seconda categoria.

martedì 19 agosto 2008

Vacanze... presenti

Etimologicamente, vacanza è mancanza. Vacante è il posto vuoto. Io, invece, queste vacanze le ho vissute in modo molto… presente.
Sin dal primo giorno ho assaporato la gioia dell’aver fatto un viaggio in traghetto su di un mare immenso ma tranquillo; mi sono fermata a riflettere, mentre all’orizzonte si palesava il profilo della costa sarda, sul coraggio che deve aver animato i primi uomini allorchè hanno deciso di lasciare alle loro spalle la terra nota, la casa, e lanciarsi verso il grande blu misterioso e mutevole, neppure sapendo se oltre quel blu ci fosse altra terra, nuova casa…

La vista dal "Belvedere"...
Un gabbiano solitario...

E poi… poi c’è stato il tripudio di fregola e tonno e musciame e bottarga e culurgiones e spigola e pecorino e salame e malloreddus… Non solo cibo, ma nutrimento. Nutrimento per la mente e per il corpo, cibo che viene assaporato e gustato nella sua pienezza, nel rispetto di chi ha lavorato sodo per portarlo sulla tua tavola, nell’apprezzamento di ciò che la natura continua ad offrire per il nostro sostentamento, nella meraviglia per ciò che la fantasia e l’abilità dell’uomo riesce a cavare da un semplice pesce o da un po’ di latte o farina…


Culurgiones al sugo...
Tonno affumicato...
Pasta e bottarga...
Malloreddus...

E poi c’è stato il mare, quel mare tanto bello che mi ha fatto venir voglia di imparare a nuotare alla venerabile età di 31 anni, quel mare tanto limpido che ti accoglie nel turchese anche a cinque-sei metri di profondità, quel mare che sa ringhiare sotto il maestrale rabbioso ma torna poi ad abbracciarti di onde blu serene, quel mare che si apre placido sotto la chiglia della nostra “belva” a motore mostrandoci calette ed insenature e spiagge ed antri rocciosi…

La nostra "belva" viene messa in mare...
In giro per calette...
La spiaggia di Sottotorre...
Un saluto dal mare...

E poi… e poi… e poi ci sono state tante storie e tante emozioni… troppe per poterle racchiudere tutte qui, ora. Ve ne parlerò più avanti! E mi sembrerà, parlandone, di rivivere quelle vacanze molto, molto presenti.

giovedì 14 agosto 2008

300


Non cercate la Storia, poiché qui non la troverete. Troverete invece la narrazione delle epiche gesta di Leonida, re degli Spartani, e di trecento indomiti guerrieri pronti a tutto fuorchè al disonore della resa.

La battaglia delle Termopili viene rievocata così come avrebbe fatto un aedo se avesse avuto a disposizione una videocamera: immagini vivide, luci ed ombre miscelate con cura estrema, il nemico barbaro orribile e talvolta grottesco contrapposto alla perfezione dell’eroe spartano, primi piani che sottolineano l’azione e la narrazione, il parlato e l’agito che si rincorrono e sovrappongono ed intervallano mentre il pathos aumenta e non si può non parteggiare per questi 300 valorosi guerrieri, fingendo di non conoscere ciò che il fato ha destinato loro. Non cercate la Storia qui, non la troverete. Troverete invece narrata la strenua battaglia di un re e dei suoi trecento più valorosi guerrieri, pronti a tutto fuorchè al disonore della resa, capaci di rinunciare a tutto fuorchè alla libertà.

(Cliccando sull'immagine all'inizio oppure qui trovate la scheda del film).

domenica 10 agosto 2008

Microcosmos



Quando ero bambina ero solita trascorrere le giornate estive nel giardino dei miei nonni. Fiori ed alberi e colture di insalata e ravanelli e carote s’intervallavano a piccoli sentieri creati dai passi tra l’erba ed io mi perdevo seguendo una fila di formiche, o osservando il volo di una farfalla, o spiando i passi di una coccinella tra le foglie di lampone, o cercando di capire dove andasse l’ape a depositare il nettare appena raccolto da una corolla rosa. Sono passati molti anni da allora, i nonni non ci sono più ed il giardino è profondamente mutato. Non ci metto più piede da almeno una dozzina d’anni: diversi proprietari, diverse coltivazioni, diversa disposizione, diversa io. Ma scommetto che loro sono ancora là, sempre diversi e sempre uguali, incuranti del tempo e dei mutamenti, eppure tanto piccoli che una semplice goccia di pioggia può sconvolgere il loro universo: gli insetti resistono.

Molti di loro, come le zanzare, sono comparsi sul pianeta ben prima dell’uomo; altri, come le api, hanno accompagnato la storia dell’umanità fin dai tempi più remoti; altri ancora sono stati ignorati, o temuti, e, una volta studiati, rivalutati, come i ragni (che non sono insetti bensì aracnidi, ma passatemi l’assimilazione!). In questo documentario le parole non servono: le magnifiche riprese macro parlano da sole, accompagnate anche dalla scelta musicale, e ci conducono in un qualsiasi angolo di prato in una qualunque parte del mondo.

Le coccinelle pasteggiano con una abbondante colazione a base di afidi, ma le formiche, che gli afidi li “allevano” per poterne succhiare il latte (un po’ come noi umani facciamo con le mucche!), intervengono prontamente ad allontanare il nemico rossonero; il bruco esce dall’uovo che lo aveva racchiuso ed inizia diligentemente a cibarsene; il ragno impacchetta la preda caduta nella sua tela con la rapidità e la perizia di una commessa di profumeria in vista del Natale; la zanzara sorge dalle acque come la celebre Venere e pare proprio indossare un elegante ed impalpabile abito da sera, come nella canzone…

Un mondo affascinante di dimensioni microscopiche, che questo bel documentario tenta di avvicinare al “nostro” mondo; un microcosmo che subisce quotidianamente enormi perdite. Secondo un recente studio condotto nel Regno Unito a cura degli ornitologi della Royal Society, denominato “Big Bug Count” ed i cui risultati sono stati pubblicati sul numero di Focus di agosto attualmente in edicola, gli insetti che si spiaccicano sui veicoli sono circa 675 milioni al giorno, 264 miliardi all’anno. Tradotto in peso, il numero di questa ecatombe raggiunge circa le 337 tonnellate quotidiane, l’equivalente di 57 elefanti, e, se fosse possibile mettere uno sopra l’altro gli insetti spiaccicati, si raggiungerebbe un’altezza doppia di quella del grattacielo Pirelli di Milano. Secondo il ricercatore responsabile del “Big Bug Count” è molto probabile che sia proprio questa ecatombe la causa della sensibile diminuzione degli uccelli insettivori presenti nel Regno Unito ed in numerosi altri Paesi, ipotesi che appare tutt’altro che peregrina se si considera il fatto che un solo passero ha bisogno di mangiare migliaia di insetti al giorno.

Se tutto funziona a dovere, questo post dovrebbe venir pubblicato mentre sono in vacanza... Postate pure commenti, pensieri, suggerimenti e... tutto quello che vi viene voglia di farmi sapere! Vi risponderò appena tornerò a casa, promesso! :-)

mercoledì 6 agosto 2008

E la farmacia diventa... eco-bio-farmacia


Già in passato avevo avuto modo di parlare della spesa, di come sia convinta del fatto che ciascuno di noi, facendo acquisti, scelga e proponga uno stile di vita (trovate i post qui, qui e qui - se i link dovessero fare i capricci, trovate il tutto nella sezione Vita Vissuta [Cara, vecchia, ecologica spesa; Far bene la spesa fa bene; Tu di che spesa sei?]).
Ora mi è capitato di dover andare in farmacia: analgesici, rilassanti muscolari, anti infiammatori… La dottoressa che cura la mia fisioterapia mi ha tramutata in una sorta di tossicomane… Comunque: vado in farmacia con la mia bella prescrizione, mi viene consegnato il tutto e, poi, i prodotti vengono infilati in una magnifica sporta di tela blu.

Chiedo lumi alla dottoressa e lei, con un bel sorriso, mi spiega l’arcano: “Noi dispensiamo farmaci tutto il giorno e tutto il giorno ripetevamo il gesto di infilarli in un sacchetto di plastica. Perché? Per abitudine. In qualsiasi negozio tu vada, dalla libreria al supermercato, dall’alimentari alla farmacia, i prodotti che acquisti ti vengono messi in un sacchetto di plastica. Un giorno però mi sono accorta di cosa stavo facendo: stavo confezionando per la terza volta un medicinale, che è già incartato due volte di suo! Infatti ogni prodotto che acquistate – e questo non vale solo per i prodotti della farmacia, ma un po’ per tutti – ha sia un confezionamento primario, cioè quello a diretto contatto con il prodotto (nel caso dei farmaci sono il blister delle compresse, o la bottiglia dello sciroppo) e poi un confezionamento secondario, che, per i farmaci, è la scatoletta esterna. E, oltre tutto questo, noi usavamo anche i sacchetti di plastica! Appena ho realizzato questo mi sono sentita una “criminale della natura”!
E’ vero, già da mesi qui da noi usavamo i sacchetti “molli e lisci”, in fibra di mais 100%, ecologici e compostabili, oppure quelli di carta, ma abbiamo pensato di andare oltre, di fare un passo in più verso una scelta ecologica. Io amo la natura, adoro il Parco Nazionale del Gran Paradiso, la flora e la fauna, arrivo da una famiglia che organizzava le giornate ecologiche per raccogliere i rifiuti abbandonati dai gitanti la domenica e sono stata scout fin dall’età di nove anni… E allora ecco l’idea di regalare il sacchetto di tela: lo usate per portare a casa quello che acquistate in farmacia, ma poi rimane con voi, in auto o nella vostra borsa, e lo potete riutilizzare migliaia di volte, anche quando andate a fare acquisti in altri negozi. Così non ricevete più plastica da noi, e avete uno strumento che vi consente di non riceverne più nemmeno da altri negozi! L’idea è quella di cercare di lasciare il mondo un po’ migliore di come l’abbiamo trovato; mi porto dentro questo concetto da quando ero Coccinella e sono convinta che si debba amare e rispettare la Terra perché è dalla salute della Terra che nasce la salute dell’uomo”.

E brava la dottoressa Luisa Lenzi, penso, quasi contenta di aver dovuto comprare tutti quei farmaci.
La farmacia, faccio un po’ di pubblicità perché secondo me la merita davvero, è la Farmacia della Salute di Via Conciliazione n. 69 a Como.


Se tutto funziona come dovrebbe, questo post dovrebbe venir pubblicato mentre io me ne sto a continuare la mia fisioterapia nelle splendide acque della Sardegna... :-)
Postate comunque commenti e pensieri, prometto di rispondere (spero con entrambe le mani, finalmente!) appena tornerò a casa!

domenica 3 agosto 2008

Il popolo migratore



A detenere il record, se così si può dire, è la Sterna Codalunga: ogni anno percorre 20.000 chilometri in volo, dall’Artico all’Antartico, andata e ritorno.
Non è una bazzecola neppure l’impresa compiuta dai Trampolieri, 10.000 chilometri che li conducono dal nord Africa alle terre artiche.E poi ci sono le Oche Selvatiche che dal basso Mediterraneo migrano verso la Scandinavia, le Gru del Giappone che lasciano il Paese del Sol Levante per la taiga della Siberia, i Cigni Selvatici che dall’estremo Oriente raggiungono la tundra siberiana, le Cicogne Bianche che lasciano la savana africana per dirigersi verso l’Europa occidentale, con un volo di 5.000 chilometri; dall’altro capo del mondo le Aquile dalla Testa Bianca partono dal sud ovest degli Stati Uniti per raggiungere l’Alaska 3.000 chilometri più a nord, le Oche del Canada che dal Golfo del Messico migrano verso il Paese dalla foglia d’acero da cui prendono il nome, le Oche delle Nevi che, partendo anch’esse dal Golfo del Messico, si spingono ancora più a nord, sino all’Artico, a 4.000 chilometri di distanza…
Per non parlare poi delle Oche dalla Testa Striata che, per compiere la migrazione di “soli” 2.500 chilometri che separa la pianura del Gange dalle steppe dell’Asia centrale, volano ad oltre 8.000 metri d’altezza, superando le cime più alte del mondo.Un’impresa titanica, che tutti questi incredibili volatili compiono a rischio della vita e per perpetuare la vita: i pulcini nascono durante la breve estate artica, poche settimane per uscire dal nido ed imparare a volare prima che sia tempo di intraprendere il loro primo, lungo, estenuante viaggio. Per orientarsi usano il sole e le stelle, sono sensibili al campo magnetico terrestre come l’ago di una bussola e qualcosa dentro di loro li spinge a “tornare a casa” per riprodursi, ogni anno, perpetuando una storia che si perde nel tempo.Una nave nel bel mezzo dell’oceano può essere il riposo di una notte, può fare la differenza tra vivere e morire; la buona o cattiva mira di un cacciatore può fare la differenza tra vivere e morire; il trovar rifugio durante una tempesta, il rimanere con una zampa impigliata in una rete, il restare invischiato nel catrame… qualunque cosa, anche il più piccolo dettaglio, può stabilire la differenza tra vivere e morire.Un documentario stupefacente, immagini incredibili che portano lo spettatore in volo coi migratori, una storia vera che si perpetua ogni anno e le cui difficoltà mi hanno fatto esser grata al Padre eterno per non avermi creata Oca delle Nevi né Uria né Gru!

Se tutto funziona come dovrebbe, mentre leggerete queste parole io sarò già... "migrata" in terra sarda. Ci rileggiamo al mio ritorno, con tante novità dal mare e due braccia perfettamente funzionanti (almeno questa è la speranza...)!

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...