Secondo l'archeologia, il cane fu il primo animale ad affiancarsi a quell'essere, ancora più ominide che uomo, destinato a divenire ciò che noi siamo oggi. Nel 2012 in Siberia, in una caverna sui monti Altai, venne ritrovato il cranio di un cane risalente a circa 33.000 anni fa; dal momento che si tratta di un reperto straordinariamente conservato, gli studiosi hanno potuto sottoporlo a diverse misurazioni, da angolazioni differenti, rilevando senza ombra di dubbio che non si trattava di un lupo ma proprio di un cane (sebbene, quasi paradossalmente, questo animale non sarebbe progenitore dei cani odierni, essendosi estinto prima dell'ultima glaciazione e non avendo tramandato i propri geni ai posteri).
|
Cranio di cane siberiano, vissuto circa 33 mila anni fa |
Il cranio siberiano va ad affiancarsi al più celebre ritrovamento avvenuto in Belgio nel 1870 e risalente a 31.000 anni fa, erroneamente ritenuto un cranio di lupo fino al 2007, quando, grazie alle nuove tecnologie messe a disposizione della paleontologia, è emerso che si trattava in realtà del resto di un cane, evolutivamente già diverso dal lupo. Che il cane esistesse in epoche molto remote è dunque certo, ma anche l'importanza del suo legame con l'essere umano è testimoniata da numerosi rinvenimenti disseminati per il globo: nel sud della Francia, ad esempio, sono state rinvenute le orme di un cane che affiancano quelle di un "cucciolo" umano, una passeggiata risalente a circa 28.000 anni fa, mentre in Israele è stata portata alla luce una tomba del periodo natufiano (circa 12.000 anni fa) in cui i resti di un essere umano ormai anziano erano sepolti con quelli di un cucciolo di cane e l'uomo protendeva la mano verso la bestiola, in una carezza consegnata all'eternità.
|
Finnish Lapphund, in Finlandia è molto apprezzato
per guidare le greggi di renne e come cane da compagnia |
L'avvicinamento dell'ominide al lupo è stato certamente graduale e altrettanto sicuramente è scaturito da un desiderio molto utilitaristico: da un lato, l'uomo avrà notato le abilità di cacciatore del lupo, la sua propensione alla vita sociale di gruppo ed avrà pensato di servirsene a proprio vantaggio; dall'altro i lupi si saranno in più occasioni avvicinati agli insediamenti umani per cibarsi dei resti delle prede cacciate dagli uomini... A differenza degli altri animali addomesticati nel corso dei millenni, però, il cane fin dall'inizio non era stato visto come fornitore di un "prodotto", bensì come compagno ed aiuto: dal cane non si ricavava latte nè carne, non veniva tosato e di certo non produceva uova. Il cane era cacciatore e sociale, quindi predava e proteggeva. Un aiuto prezioso in tempi certo non facili.
In accordo con l'adagio che ammonisce "Se non puoi vincerlo, fattelo amico", uomini e lupi hanno col tempo scoperto che la cooperazione poteva essere per entrambi molto più proficua che non la guerra.
|
Shikoku Inu, cane giapponese selezionato per la caccia
al cinghiale e al cervo. Oggi perlopiù cane da compagnia |
Pare ormai assodato che il primo connubio tra esseri umani e cani nacque proprio per la caccia e soltanto in seguito, quando l'uomo da cacciatore e raccoglitore si evolse in allevatore ed agricoltore, vennero selezionati gli individui più adatti per badare alle greggi, dando così il via alla selezione delle diverse razze canine.
Nel corso dei millenni il rapporto tra uomo e cane si è andato via via consolidando, in una reciproca conoscenza cementata col trascorrere dei secoli, e l'uomo ha cercato di evidenziare sempre di più, attraverso incroci mirati, le caratteristiche che maggiormente apprezzava nel proprio compagno a quattro zampe, eliminandone al contempo quei tratti che riteneva essere difetti. Si è assistito così allo sviluppo di razze canine diversissime tra loro (basti pensare a quanto sono differenti il Chihuahua e il Danese, o il Bassotto tedesco e l'Alaskan Malamute!), spesso selezionate proprio per rendersi utili al fianco dell'uomo nel lavoro, sia questo la caccia (è il caso, oltre che del già citato Bassotto - temerario cane da tana - anche di Segugio, Bracco, Pointer, Setter, Bloodhound...) o la pastorizia (con i diversi cani da pastore, differenziatisi poi tra pastori da conduzione del bestiame - come il Collie, il Border Collie o il Pastore bergamasco - e pastori da custodia - come il Cane dei Pirenei, il Bovaro Bernese o il Maremmano Abruzzese, ad esempio). E mano a mano che la vita dell'essere umano si faceva più diversificata, di pari passo evolveva il cane: così le abilità canine sono state messe al servizio, nella nostra storia più recente, delle forze dell'ordine per contrastare ad esempio il traffico di droga e dei vigili del fuoco e protezione civile per il recupero ed il salvataggio dei dispersi in seguito a calamità naturali, senza dimenticare poi i cani addestrati per il salvataggio in mare o per le ricerche montane in caso di valanga.
Un caso del tutto particolare di incredibile vicinanza tra essere umano e cane è narrata nel
libro "
La sedia di Lulù", di Marina Casciani e Alessandra Santandrea. Nel 2002 Alessandra ha un incidente stradale in seguito al quale perde l'uso delle gambe: la sedia del titolo è la
sedia a rotelle, sua compagna di vita da quel giorno in poi. Alessandra ha da subito affrontato la sua nuova realtà senza piangersi addosso, reagendo bene ed impegnandosi nella riabilitazione, ma una vera rivoluzione nella vita sua e di suo marito è arrivata grazie a Lulù, un batuffolino nero nato dall'incrocio di un Labrador con un Pastore Tedesco.
Lulù, come ogni cane da migliaia di anni, ha donato
amore alla sua compagna di vita, ma ha anche dato prova di un'intelligenza fuori dall'ordinario che, grazie all'abilità ed alla competenza dell'
istruttrice cinofila Daniela Scanelli, l'hanno tramutata in uno straordinario "
cane da supporto". Adeguatamente addestrata, Lulù ha imparato a riportare ad Alessandra oggetti caduti, ad aprire e chiudere le porte... l'aiuta persino a caricare la lavatrice e a stendere i panni puliti!
Oggi Alessandra è la prima ragazza disabile in Italia a competere in gare di
obedience agonistico di II classe e con i proventi di questo libro desidera raccogliere i fondi necessari per rendere "
a misura di disabile" la
struttura di ChiaraMilla oltre che per addestrare altri cani da supporto per disabili.
Sono quindi felice di accogliere sul mio blog l'invito al "
giveaway" di Silvia perchè mi offre l'opportunità, soprattutto ora che si avvicinano le ferie estive, di ricordare quanto i cani hanno fatto e continuano a fare per noi esseri umani e di lanciare un
appello contro l'abbandono. Un secondo appello - che vuole però essere più un consiglio - è quello che rivolgo a tutti voi che mi leggete, affinchè compriate anche voi questo libro e contribuiate così al perpetuarsi di una storia che illumina la vita.