mercoledì 31 dicembre 2008
L'anno che verrà...
domenica 28 dicembre 2008
Corsi antistupro ed antiaggressione a Como
giovedì 25 dicembre 2008
BUON NATALE!
Tanti auguri di buon Natale e di un sereno inizio di nuovo anno a tutti voi!
Ci si rilegge nel 2009...
lunedì 22 dicembre 2008
Cinghiali, cromosomi, lacca e cataclismi
sabato 20 dicembre 2008
Il regalo del "capo"
giovedì 18 dicembre 2008
Il traguardo è vicino. ...Anche grazie ad un "furto"
Spontaneità e cedevolezza
mercoledì 17 dicembre 2008
Tra filatelia e hockey su ghiaccio
martedì 16 dicembre 2008
Secondo giorno
Per Davide, parlando di padri e figli...
E lui disse:
Potete donare loro amore ma non i vostri pensieri:
Voi site gli archi da cui i figli, come frecce vive, sono scoccate in avanti.
lunedì 15 dicembre 2008
Cinque giorni con 5 euro
venerdì 12 dicembre 2008
Regali... regali... regali
Ma per me è assolutamente impossibile non festeggiare il Santo Natale ricorrendo anche a quei doni che sono la "cornice" della festa ma che fanno tanto bene al cuore di chi dona prima ancora di chi riceve.
Eco design.
giovedì 11 dicembre 2008
Sul ghiaccio di Piazza Cavour con Telethon
mercoledì 10 dicembre 2008
Il ghiaccio e la vita
martedì 9 dicembre 2008
Nessun porco è signorina
giovedì 4 dicembre 2008
Il quadro e la cornice
mercoledì 3 dicembre 2008
La doccia
Con la ripresa dell'anno scolastico è ripresa anche l'attività delle Scuole di T'Ien Shu, come avete già avuto modo di leggere, ed io, bella carica, mi sto dando un gran daffare: da un lato, ci sarebbe il desiderio di riuscire a raggiungere il grado di fascia nera prima del matrimonio; dall'altro, c'è la mia solita "fissa-da-Monica" (avete presente la serie "Friends"? Ecco, quella Monica lì) che mi spinge a fare sempre il meglio, a dare sempre il massimo, a cercare di raggiungere il... 110% in ogni cosa che faccio; dall'altro lato ancora (eh, sì, ci sono un sacco di lati qui!) c'è la voglia di riacquistare nel più breve tempo possibile la piena funzionalità del braccio; da un altro lato (vi assicuro, questo è l'ultimo!), c'è il bisogno di sfogarsi dopo il lavoro, che in questo periodo mi sta portando sull'orlo di una crisi di nervi... Insomma, quando esco dal tatami ci sono soltanto due cose che voglio e la prima delle due è senz'altro quella di infilarmi sotto il getto di una bella doccia calda!
Nata ufficialmente nel 1872 in Francia, la doccia ha poi avuto vastissima diffusione in tutto il pianeta, finendo anche nella storia della cinematografia mondiale (qualcuno non ricorda la scena di "Psyco" di Alfred Hitchcock?). Ma quello che più conta è che, sebbene sia diventata una diva inclusa nella cinematografia mondiale, quando rincaso lei è lì, pronta a rigenerarmi coi suoi caldi e rinfrancanti getti d'acqua.
Ed è pure ecologica! Rispetto alla vasca da bagno, infatti, con la doccia si consuma molta meno acqua. Se poi si chiudessero anche i rubinetti mentre ci si insapona sarebbe l'ideale...
lunedì 1 dicembre 2008
-spr+eco
venerdì 28 novembre 2008
Le arti marziali... 'n coppa o' Vesuvio
giovedì 27 novembre 2008
Colpita da un... dardos!
Si tratta di un premio innocuo, per nulla acuminato, che non ha fatto danni ed ha, anzi, risollevato un pochino il mio ego ammosciato dagli ultimi avvenimenti (salute vacillante, lavoro precario, umore altalenante ma più tendente al ribasso, inca...volature varie tra le quali, non ultima, la proposta di legge "ammazza blog", comunque già "ritoccata", come se in Italia non avessimo giusto un paio di problemucci più urgenti da affrontare...).
1) Accettare e comunicare il relativo regolamento visualizzando il logo del premio - Fatto!
2) Linkare il blog che ti ha premiato - Fatto!
Vediamo un po':
Basta, a 15 non ci arrivo. Questi, secondo me, sono i blog che meritano...
martedì 25 novembre 2008
Patenti: un po' di serietà, please!
Mi è arrivata a casa la lettera dell’agenzia automobilistica, ho fissato l’appuntamento e mi sono presentata alla “visita medica”.
Prima di me, in attesa, c’era un signore di 77 anni (a proposito, alla faccia della legge sulla privacy eh! I dati vengono letti ad alta voce dall’impiegato dell’agenzia, mentre due diversi clienti sono seduti fianco a fianco davanti a lui alla scrivania e se, come nel mio caso, uno dei due clienti è anche un po’ sordo i dati vengono ripetuti alzando il tono di voce, in modo che anche qualche cliente del bar all’angolo possa sentire con chiarezza nome, cognome, data di nascita e luogo di residenza…) giunto lì per la stessa motivazione.
Quando arriva il suo turno il medico lo chiama ma nulla… lo richiama, alzando il tono di voce… e questi si alza e scompare dietro il separè. Tutti quanti udiamo chiaramente il medico spiegargli che dovrà mettersi seduto su di una sedia, coprirsi un occhio e leggere sul tabellone le lettere che gli verranno indicate e poi fare lo stesso con l’altro occhio. Il signore esegue il compito e… visita finita, certificato medico rilasciato, patente rinnovata, settanta euro in meno nel portafogli, avanti il prossimo.
E’ il mio turno. Stessa solfa. Si leggono un po’ di letterine, si apre il portafogli, ci si alleggerisce di settanta euro e si può guidare in tutta tranquillità. Nel mio caso, per un altro decennio.
Io non amo guidare, lo ribadisco, e mi guardo bene dal farlo dopo aver cenato con gli amici ed aver bevuto un paio di bicchieri di buon vino o di birra; non voglio mettere a repentaglio la mia sicurezza né rischiare di aver sulla coscienza la morte di qualche poveraccio che si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Sono, in linea di principio, d’accordo con le pesanti sanzioni previste per chi viene colto alla guida in stato di ebbrezza. Tuttavia, date queste premesse, non capisco proprio come si possa da un lato prevedere pene estremamente severe per un ragazzo che ha alzato un po’ il gomito il sabato sera e consentire il mercimonio delle patenti di guida, autorizzando il rinnovo a chiunque si presenti in un’agenzia automobilistica munito dei necessari quattrini. Un ultrasettantenne un po’ sordo e decisamente ipovedente sarà sempre potenzialmente pericoloso alla guida, anche se completamente sobrio. Con questo non voglio dire di alleggerire le pene per chi viene sorpreso alla guida con un tasso alcolemico fuori dai parametri consentiti, ma di effettuare visite mediche che siano almeno degne di questa definizione prima di rilasciare nuovamente la patente.
lunedì 24 novembre 2008
Ciao Alfredo!
Da due giorni, da quando ho saputo che te ne eri andato, penso a te e a quello che l’hockey Como, la Promolinea, lo stadio del ghiaccio di Casate sono stati per me. Penso alle partite guardate dagli spalti, tra mamme impellicciate ed infreddolite, ma tifose scatenatenatissime, molto peggio di tanti papà, che non risparmiavano urla ed insulti. Penso alle gioie delle vittorie e alle delusioni delle sconfitte. Penso che non una sola volta ti ho visto maleducato o irrispettoso, nemmeno quando ti facevano goal e si vedeva lontano un chilometro che ti rodeva.
Non ero una tua amica, non ti conoscevo neppure: condividevamo soltanto lo stesso ghiaccio e la stessa passione. Ci siamo visti un sacco di volte, così come con Sguazzo, senza mai andare oltre al semplice saluto di cortesia.
Adesso rimangono soltanto le righe di cronaca che ci parlano della tua morte, di quel probabile infarto che ha fermato il tuo cuore a soli 37 anni mentre, da bravo ragazzo com’eri, ti trovavi nel negozio della tua famiglia.
E mi viene un po’ il magone a ripensare a te, agli allenamenti visti di straforo fermandomi a metà della salita e curiosando tra la rete, agli anni passati insieme sul ghiaccio e agli amici persi che non rivedrò più. A proposito: lassù certamente ci saranno stadi di ghiaccio spettacolari… quando incontrerai Millo, che sicuramente non riuscirà a star lontano dai pattini, abbraccialo forte da parte mia.
Ciao Alfredo!
Il suo corpo, ormai senza vita, è stato rinvenuto sabato scorso, 22 novembre, nel retro del negozio di impianti elettrici di famiglia. A ucciderlo, si pensa, un attacco cardiaco.
Aggiornamento: l'autopsia ha stabilito che a spegnere la vita di Alfredo è stato un'aneurisma cerebrale congenito. Così da quanto emerge dal quotidiano locale "La Provincia" di Como.
giovedì 20 novembre 2008
La gatta che amava le acciughe
Una raccolta di articoli ed aneddoti stravaganti ed insoliti, che fanno sorridere e talvolta lasciano di stucco, ma tutti fatti assolutamente reali che non potranno che affascinare gli amanti dei gatti.
Titolo: La gatta che amava le acciughe
Autore: Detlef Bluhm
Editore: Corbaccio
Anno di pubblicazione: 2007
lunedì 17 novembre 2008
Report, il Mare Nostrum ed altre amarezze
Ogni volta mi riprometto di non ricascarci ed ogni volta è più forte di me: devo immergermi nello schifo del mio Paese, perché tutto sommato amo l’Italia e non voglio fare quella che ficca la testa sotto la sabbia fingendo di credere che tutto sia bello e sano e funzioni. Non è affatto così e, finchè ne avrò la possibilità, voglio guardarmi attorno con sguardo critico e vigile.
Ieri sera si parlava di pesca. In un Paese come l’Italia, che è quasi un’isola, circondata su tre quarti del proprio territorio dal mare, è ovvio che vi siano molti pescatori ed è ovvio che la pesca sia una risorsa. Il problema però è che questa risorsa viene sfruttata ed abusata anziché soltanto usata.
Nonostante sia illegale, si continuano ad usare le spadare, si utilizza ancora lo strascico eradicando la posidonia e distruggendo così l’habitat di numerosi pesci, si usano reti dalle maglie di 5 millimetri anziché dei 40 consentiti dalla legge e si imprigionano così anche pesci piccolissimi, ancora non maturi, che quindi non avranno mai la possibilità di riprodursi perché finiscono sul banco del pesce al mercato.
Vi inserisco qui il link, e sono certa che da Valeria potrete trovare tutte le indicazioni possibili circa il nostro mare ed i suoi abitanti.
L’amarezza della puntata di ieri è stata aggravata dall’associazione di idee che ho fatto: pesca illegale/caccia di frodo.
Io vivo in un’angolino d’Italia dove il mare non c’è, in compenso abbiamo laghi, pianura, brughiera, colline e montagne. E anche qui ci sono pesca e caccia di frodo. Conosco persone splendide che mettono davvero l’anima nel loro lavoro a difesa della fauna locale, persone che non esitano a tras correre nottate nei boschi in appostamenti o a lanciarsi all’inseguimento di cacciatori irregolari, che vigilano affinchè non vengano pescati pesci troppo piccoli o nei periodi in cui è proibito farlo. Vedo quanto è difficile il loro lavoro, perché sono loro che vanno sul territorio, sono loro che si confrontano coi pescatori ed i cacciatori, vigilando sui regolari e sanzionando gli irregolari. Sono loro che sequestrano archetti e richiami vivi…
E a questo punto mi vien anche da chiedermi chi possa gioire per aver ammazzato trafiggendolo con un archetto un bestione come un pettirosso o arrivare a pescare un lavarello di 3 centimetri.
Il tutto unito a quello che ho visto e sentito a Report… Mamma, se sto male. Mamma, quanto sono schifata! Ma perché sembra sempre che le vittorie del bene e della legalità siano inferiori alle ferite inferte dall’illegalità e dalla “furberia” che nuoce a tutti, alla lunga?
domenica 16 novembre 2008
La fortuna è cieca, ma...
L’appuntamento era per sabato pomeriggio alle 15.00 in palestra. Ed io dieci ore prima me ne stavo impegnata in un poco edificante tete a tete con il water, lo stomaco completamente rivoltato ed intento a dare l’estremo saluto alla mia cena.
Poco male, penso, avrò preso un colpo di freddo e, nonostante le poche ore di sonno, sarò in forma per salire sul tatami.
Già, peccato che, nel frattempo, il mio fidanzato nonché Maestro si becca un febbrone da cavallo (38 ½ , 39… e termometro fisso nonostante la Tachipirina). E, per coronare al meglio la mattinata, alle 8.30 ci arrivano in casa muratori, piastrellisti, elettricista ed imbianchini. Tutti insieme. Il giardino sembrava una concessionaria d’auto e la casa un cantiere.
Nonostante le mie resistenze, Davide insiste affinchè almeno io prenda parte allo stage trascurando i miei doveri di crocerossina improvvisata e così eccomi salire sul tatami. Con la testa ed il cuore un pochino altrove ma comunque intenzionata a dare il meglio.
Attorno alle 16, nel bel mezzo dello stage di base, altra capatina in bagno per dare l’estremo saluto anche al pranzo e poi di nuovo a provare tecniche, deviazioni, squilibri e proiezioni.
In tutta onestà, al di là di quanto avviene sul tatami, che ho comunque perso in gran parte non avendo partecipato alla giornata odierna, mi è spiaciuto molto perdermi anche il lato umano dello stage. La vicinanza coi Maestri, la possibilità di cenare con loro e con gli altri compagni d’allenamento (alcuni dei quali si incontrano solo in occasione degli stages, vivendo e praticando in città lontane come Aosta e Lastra a Signa), lo scambio di opinioni, di impressioni ma anche di battute con questi strani amici che incrociano la nostra strada soltanto tre o quattro volte in un anno ma che non si può chiamare semplici conoscenti (Ale, sei un tesoro di persona, nonostante la “vigliaccata” di mettermi in coppia con Vincenzo, eh! He! He! Aspetto di rivederti al prossimo stage, che sarà certamente uno scialo!)… Tutto questo l’ho perso, purtroppo. E ancora più di me ha perso Davide. Ma ci rifaremo alla prossima!
…Jella permettendo…
giovedì 6 novembre 2008
Io Yogo!
Editore: Corbaccio Editore
mercoledì 5 novembre 2008
Ci sono... forse no... magari torno... bho, non so!
Il titolo dice già tutto. Periodo caotico, per usare un eufemismo.
Avrei bisogno di giornate di 36 ore e di quindicimane anzichè di banalissime settimane... e forse, anche così, non riuscirei a fare tutto ciò che devo.
Comunque ci sono.
Sono viva. Stressata e molto, molto schizzata (sarà colpa dei 5/6 caffè quotidiani?), ma ancora viva.
Mi mancate un sacco! Non riesco più a passare da voi, non riesco ad aggiornare il blog, non riesco a leggere le vostre novità e racconti...
Mi mancateeeeeee!!!! Vi abbraccio tutte e prometto che farò il possibile per tornare un pochino più presente.
martedì 28 ottobre 2008
L'incidente
mercoledì 22 ottobre 2008
Chi fa da se... mangia da re!
Il sentiero...
...radici muschiate...
... timidi ciclamini...
... una ghiotta lumaca, sazia di funghi...
Ma le castagne? Dove sono finite le castagne?!?
domenica 19 ottobre 2008
La sublime perfezione del Chi Kung
Trasmessa mediante la tradizione orale o mediante miti e leggende, l’esistenza di capacità sovraumane è stata mostrata fugacemente da alcuni uomini, in pochi momenti particolari e in distinte epoche epoche storiche. Questi uomini sono stati chiamati dalle diverse società e culture Eroi, Profeti, Messia, Maestri o Mistici, tutti con un denominatore comune. Tutti parlavano da un campo spirituale o metafisico. Tutti hanno avuto una vitale importanza dagli albori della nostra cosiddetta civiltà fino ad oggi. E tutti hanno fatto in modo che la società riflettesse sulle sue vere capacità.
Sono molte le aree di studio che affrontano questo problema tentando di dare una spiegazione: Filosofie, Religioni, Sociologia, Antropologia, Psicologia, ecc…
Nel campo della religione è dove, sfortunatamente e secondo gli ultimi studi, si è messo più in discussione la veracità di molti fatti, arrivando addirittura a negare l’esistenza di alcuni dei loro stessi Messia, profeti e maestri.
Questa è, a mio giudizio, l’essenza delle Arti Marziali, l’obiettivo ultimo di queste discipline, sviluppare il profondo dell’essere umano. Questa è l’essenza dimenticata dai moderni gladiatori della nostra civiltà, che non riflettono la sostanza delle arti marziali ma solo le sue brutali conseguenze.
Oggi, credo di presentarmi con un nuovo rivoluzionario in questo campo. Come molti maestri della storia, torno ad affrontare tutti, senza pretendere di farlo. Ho seguito semplicemente le impronte lasciate dagli antichi, da quelli che mi hanno preceduto, da quelli che mi hanno guidato, 1.500 anni fa, 2.000 anni fa, 2.500, 4.000 e 10.000 anni fa.
La filosofia Buddista, la stessa che impregnò tutte le Arti Marziali con la sua cortesia e il suo senso dell’onore e con la profondità che ne deriva, la stessa filosofia Buddista che nessuno degli attuali militari, guerrieri o maestri segue minimamente, è quella che più si avvicina a ciò che faccio.
E’ il sublime contributo dei propositi del Buddismo Chan/Zen che mi ha fatto fare un ultimo passo nella mia vita. Sono arrivato a un livello di comprensione talmente elevato con le profondità dei miei atomi, delle mie molecole e delle energie che si combinano per armonizzarsi e comporre la persona che sono, che credo di aver attraversato la soglia del visibile.
Nemmeno i grandi del passato possono emularmi. Ho raggiunto il punto di concentrazione più elevato cui un essere umano possa aspirare, dopo più di 20 anni di meditazione profonda sull’esistenza di tali forze ed energie, questo sono riuscito a fare. Sono giunto a un punto in cui persino gli dei in cielo tremano.
In Oriente, queste forze le chiamano Chi kung, Chi, tra le altre accezioni.
Tuttavia, quello che faccio va oltre il Chi Kung, oltre il Chi. E’ la radice, l’essenza del Chan/Zen, essenza sottile e potente dove non molti possono camminare senza morire.
Queste capacità mi portano a entrare e a dominare:
La capacità di camminare sul Fuoco, senza bruciarmi, senza vesciche o altre ferite, passando svariate volte con passo calmo sulle braci.
Toccare le braci con le mani e schiacciarle contro la mia pelle fino a frantumarle e a trasformarle in polvere.
Toccare un ferro incandescente rosso vivo varie volte con la lingua, senza subire nemmeno una piccola scottatura.
Posare la mano sulla fiamma di una candela per più di un minuto senza provare dolore, senza scottarmi la carne, la pelle o la peluria delle dita.
Spegnere candele sferrando colpi con due dita, a oltre 50 centimetri di distanza.
Paralizzare persone colpendole con il palmo delle mani, fermando il colpo a un centimetro dal loro corpo.
Lanciare frecce nell’oscurità contro bersagli di 3 centimetri di diametro.
Sentire la presenza di persone ed oggetti con gli occhi chiusi.
Leggere la mente e i pensieri presenti, passati o futuri delle persone.
Riuscire a capire persone che parlano in altre lingue.
Riuscire a capire concetti e situazioni intellettuali che richiedono anni di studio e dottorati specifici, tutto in un’ora.
Conoscere e sentire la portata e la profondità di lesioni, rotture e malattie.
Interagire in processi degenerativi o malattie, controllare emorragie, agire di fronte a un mio infarto e a quello di altri. Alterare il processo cellulare e metabolico di altri, alleviando o fermando il processo di una malattia.
Anticamente si diceva: “Chi Kung morbido”, “Chi Kung duro”; ciò che io ho raggiunto come maestro va oltre tutte le aspettative del Chi Kung, benchè io mi sia impegnato a insegnare al mondo proprio le sue tecniche.
Sifu Huang Aguilar – Budo International n. 122 (ottobre 2008) – pagg. 38 e 39
Voi che ne pensate