mercoledì 6 agosto 2008

E la farmacia diventa... eco-bio-farmacia


Già in passato avevo avuto modo di parlare della spesa, di come sia convinta del fatto che ciascuno di noi, facendo acquisti, scelga e proponga uno stile di vita (trovate i post qui, qui e qui - se i link dovessero fare i capricci, trovate il tutto nella sezione Vita Vissuta [Cara, vecchia, ecologica spesa; Far bene la spesa fa bene; Tu di che spesa sei?]).
Ora mi è capitato di dover andare in farmacia: analgesici, rilassanti muscolari, anti infiammatori… La dottoressa che cura la mia fisioterapia mi ha tramutata in una sorta di tossicomane… Comunque: vado in farmacia con la mia bella prescrizione, mi viene consegnato il tutto e, poi, i prodotti vengono infilati in una magnifica sporta di tela blu.

Chiedo lumi alla dottoressa e lei, con un bel sorriso, mi spiega l’arcano: “Noi dispensiamo farmaci tutto il giorno e tutto il giorno ripetevamo il gesto di infilarli in un sacchetto di plastica. Perché? Per abitudine. In qualsiasi negozio tu vada, dalla libreria al supermercato, dall’alimentari alla farmacia, i prodotti che acquisti ti vengono messi in un sacchetto di plastica. Un giorno però mi sono accorta di cosa stavo facendo: stavo confezionando per la terza volta un medicinale, che è già incartato due volte di suo! Infatti ogni prodotto che acquistate – e questo non vale solo per i prodotti della farmacia, ma un po’ per tutti – ha sia un confezionamento primario, cioè quello a diretto contatto con il prodotto (nel caso dei farmaci sono il blister delle compresse, o la bottiglia dello sciroppo) e poi un confezionamento secondario, che, per i farmaci, è la scatoletta esterna. E, oltre tutto questo, noi usavamo anche i sacchetti di plastica! Appena ho realizzato questo mi sono sentita una “criminale della natura”!
E’ vero, già da mesi qui da noi usavamo i sacchetti “molli e lisci”, in fibra di mais 100%, ecologici e compostabili, oppure quelli di carta, ma abbiamo pensato di andare oltre, di fare un passo in più verso una scelta ecologica. Io amo la natura, adoro il Parco Nazionale del Gran Paradiso, la flora e la fauna, arrivo da una famiglia che organizzava le giornate ecologiche per raccogliere i rifiuti abbandonati dai gitanti la domenica e sono stata scout fin dall’età di nove anni… E allora ecco l’idea di regalare il sacchetto di tela: lo usate per portare a casa quello che acquistate in farmacia, ma poi rimane con voi, in auto o nella vostra borsa, e lo potete riutilizzare migliaia di volte, anche quando andate a fare acquisti in altri negozi. Così non ricevete più plastica da noi, e avete uno strumento che vi consente di non riceverne più nemmeno da altri negozi! L’idea è quella di cercare di lasciare il mondo un po’ migliore di come l’abbiamo trovato; mi porto dentro questo concetto da quando ero Coccinella e sono convinta che si debba amare e rispettare la Terra perché è dalla salute della Terra che nasce la salute dell’uomo”.

E brava la dottoressa Luisa Lenzi, penso, quasi contenta di aver dovuto comprare tutti quei farmaci.
La farmacia, faccio un po’ di pubblicità perché secondo me la merita davvero, è la Farmacia della Salute di Via Conciliazione n. 69 a Como.


Se tutto funziona come dovrebbe, questo post dovrebbe venir pubblicato mentre io me ne sto a continuare la mia fisioterapia nelle splendide acque della Sardegna... :-)
Postate comunque commenti e pensieri, prometto di rispondere (spero con entrambe le mani, finalmente!) appena tornerò a casa!

5 commenti:

  1. Sono pienamente d'accordo, cosa che già faccio da tempo. Ma allora visto che si tratta di risolvere problemi con la P maiuscola io sono dell'idea che bisogna risolvere tutto, mi spiego.
    "Azione e Reazione" è una catena cinetica, allora se io smetto di usare milioni di sacchetti "inutili" e perché no anche di "confezioni doppie" è giusto pensare, prima di attuarlo in massa, come riconvertire tutte le fabbriche che si occupano di produrre il Prodotto (qualsiasi esso sia) di cui noi sospenderemo o diminuiremo l'uso e il consumo.
    Altrimenti.. è come fare un pignatta senza coperchio.
    ... Si la usi ma a volte ti serve il coperchio.
    E' sacrosanto e giusto salvaguardare l'ambiente ma è giusto risolvere tutte le conseguenze delle nostre azioni.. altrimenti siamo uguali " a rovescio" a chi produce inquinanti.. che guarda solo una faccia della medaglia.. ed invece dobbiamo essere completi e concreti guardando entrambe le facce e risolvendo tutto.
    Un pacifico Namasté :-) Buona Fisioterapia!

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  2. * Suppaman, hai ragione, dovrebbero essere le case produttrici le prime ad evitare imballi su imballaggi che avvolgono involucri che racchiudono scatolette... :-D
    Però, fintanto che le case produttrici non attuano questa rivoluzione ecologica siamo noi consumatori che possiamo scegliere di fare la differenza. Beppe Grillo dice che "noi votiamo tutte le volte che facciamo la spesa" e credo che in certo qual modo abbia ragione: sono io consumatore che dico no al sacchetto di plastica del supermercato quando mi porto appresso il mio di tela, sono io consumatore che scelgo quale prodotto infilare nel mio cestino e quale lasciare sullo scaffale, sono sempre io che decido se pagare un dentifricio per la sua confezione bella colorata ed accattivante o per il fatto che non sia ricoperto di carta, plastica e simili...
    Da qualche parte il circolo virtuoso deve pur cominciare, e a me ha fatto molto piacere vedere che una Farmacia (quindi un esercizio commerciale, non un semplice privato cittadino) abbia operato questa scelta.
    Un abbraccio... con due braccia!
    ;-)

    * Ishin, va molto meglio, mia cara, grazie mille!

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  3. A tutte/i le persone che amano l'Ambiente un cordiale saluto da www.chicza.it

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    1. Chicza, ti chiamo così dal momento che non hai lasciato nemmeno un nome, per questa volta passi, ma sia chiaro: il mio blog non ammette spam, pubblicitario o meno. I prossimi commenti palesemente pubblicitari verranno cancellati.

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