Un paio di giorni di vacanza a nostra disposizione, cielo grigio e basse temperature. Che fare? Semplice: liberiamo il nerd che è in noi!
E' così che è scattata l'ora x della "Maratona Star Wars": io, lui, il divano e, sporadicamente, pure il gatto davanti allo schermo a guardare quasi ininterrottamente l'intera saga di Guerre Stellari. Con pause per soddisfare gli insopprimibili bisogni fisiologici e poco altro, come potete ben immaginare: si tratta di una trilogia di film originali, una trilogia di prequel, uno spin-off ed un sequel, per un totale di otto film, ciascuno dei quali della durata di un paio d'ore.
Una visione in ordine logico - non cronologico di realizzazione e di uscita nelle sale cinematografiche - iniziata da quando, in una galassia lontana lontana, il giovane padawan Obi Wan Kenobi si assume il compito, affidatogli dal proprio maestro Jedi, di proteggere ed addestrare il piccolo Anakin Skywalker, sino alla caduta dell'Impero ed oltre ancora, fino alla (deludentissima) comparsa di Kylo Ren, aspirante signore del Primo Ordine ma privo di forza e della Forza di chi lo aveva preceduto.
Una maratona che ha incluso anche la visione dello spin-off Rogue One, collocato tra "La vendetta dei Sith" e "Guerre Stellari", a parer mio di gran lunga migliore rispetto all'attuale ultimo capitolo della saga "Il risveglio della Forza". Merito anche della presenza, di indubbio spessore, di Donnie Yen, già più volte ammirato per la sua abilità in svariati film marziali (a cominciare dalla saga incentrata sulla vita del Maestro Ip Man) e, in Rogue One, monaco cieco e baluardo di una Forza che pare sul punto di soccombere al male.
Questa saga ha tutti gli ingredienti necessari per avvincere, a cominciare dalla lotta tra il bene ed il male, che in Star Wars vede schierati su fronti avversi Sith e Jedi, Impero e Ribelli.
Altra lotta da sempre al centro di miti e leggende, quella generazionale che il figlio si trova a vivere col proprio padre e che, fin dai tempi dei mitici Crono e Zeus, sfocia nel drammatico epilogo del parricidio: duemilacinquecento anni, più o meno, di dramma classico occidentale vengono qui trasposti non nello spazio sovrastante l'Olimpo greco, ma in quello siderale di una galassia lontana lontana.
E poi ci sono le storie d'amore, difficili e sofferte al punto giusto per coinvolgere gli spettatori ma non tanto sdolcinate da annoiare, ambientate tra le stelle o sulle sponde del lago più romantico di tutto l'universo (e dai, concedetemi un po' di sano campanilismo comasco!).
Le battaglie, poi, sono davvero adrenaliniche: che si tratti di inseguimenti e sparatorie tra navi spaziali o di duelli con la spada laser, non c'è scontro che non conquisti ed incolli lo spettatore alla poltrona.
Per quanto mi riguarda, infine, forse non è neppure necessario sottolineare quanto questa saga sia t'ienshuica! Yin e Yang permeano l'intera vicenda (sebbene nella saga non vengano chiamati così, ma concettualmente quello sono i due volti della Forza) e solo l'equilibrio riporterà la pace; rabbia, odio e paura conducono alla rovina; i buoni non attaccano mai per primi, ma si difendono e combattono affinché ritornino la giustizia e la pace; tutti gli esseri viventi sono tra loro connessi intimamente... e potrei scovare riferimenti e citazioni a dozzine in ogni episodio!
Puxi, ambasciatore del pianeta Meow, osserva la Principessa Leila |
Questa saga ha tutti gli ingredienti necessari per avvincere, a cominciare dalla lotta tra il bene ed il male, che in Star Wars vede schierati su fronti avversi Sith e Jedi, Impero e Ribelli.
Altra lotta da sempre al centro di miti e leggende, quella generazionale che il figlio si trova a vivere col proprio padre e che, fin dai tempi dei mitici Crono e Zeus, sfocia nel drammatico epilogo del parricidio: duemilacinquecento anni, più o meno, di dramma classico occidentale vengono qui trasposti non nello spazio sovrastante l'Olimpo greco, ma in quello siderale di una galassia lontana lontana.
E poi ci sono le storie d'amore, difficili e sofferte al punto giusto per coinvolgere gli spettatori ma non tanto sdolcinate da annoiare, ambientate tra le stelle o sulle sponde del lago più romantico di tutto l'universo (e dai, concedetemi un po' di sano campanilismo comasco!).
Le battaglie, poi, sono davvero adrenaliniche: che si tratti di inseguimenti e sparatorie tra navi spaziali o di duelli con la spada laser, non c'è scontro che non conquisti ed incolli lo spettatore alla poltrona.
Per quanto mi riguarda, infine, forse non è neppure necessario sottolineare quanto questa saga sia t'ienshuica! Yin e Yang permeano l'intera vicenda (sebbene nella saga non vengano chiamati così, ma concettualmente quello sono i due volti della Forza) e solo l'equilibrio riporterà la pace; rabbia, odio e paura conducono alla rovina; i buoni non attaccano mai per primi, ma si difendono e combattono affinché ritornino la giustizia e la pace; tutti gli esseri viventi sono tra loro connessi intimamente... e potrei scovare riferimenti e citazioni a dozzine in ogni episodio!
Anche io sono una grande fan di Guerre Stellari e ho trascinato pure mio marito nelle avventure galattiche degli Jedi... anche se ancora non abbiamo mai fatto una maratona così! Bravi voi e bravo anche Puxi che vi ha supportati ;-)
RispondiEliminaPuxi entra in modalità peluche sul divano, non è che sia esattamente di compagnia! :-D
RispondiEliminaComunque sì, anche lui ha retto per tutta la maratona.
Brava tu che propaghi la Forza al marito: così si fa, mia giovane Padawan! ;-)