giovedì 29 maggio 2008

Adotta un papà. Italiano.



Ci sono progetti di sostegno internazionale a favore di bambini indiani, donne sudamericane, papà africani... Tutti giusti, ci mancherebbe!
Però, ecco, io ho il sospetto che, in un Paese dove ogni santo giorno c'è almeno un morto sul lavoro (o un poveraccio che muore mentre sta andando o tornando dal lavoro), forse qualcosa si dovrebbe e si potrebbe fare.

Negli ultimi giorni sono morti un operaio di Bari ed uno di Ragusa ed uno umbro; pochi giorni prima era toccato ad un dipendente cremonese e ad uno lecchese; solo oggi si registrano altri tre decessi...
Possibile che non si possa far niente? Che so, una campagna del tipo "commercio equo e solidale" che mi garantisca, come consumatore, che il prodotto che acquisto sia stato realizzato da un'azienda italiana che tutela i propri lavoratori, che rispetta e fa rispettare le norme di sicurezza, che retribuisce gli straordinari e fà sì che siano straordinari (ovvero extra ordinari, cioè qualcosa che io dipendente faccio se e quando posso e non che mi viene imposta come prolungamento dell'orario di lavoro ordinario...).

Se avete qualche idea per la campagna "Adotta un papà. Italiano" (link, petizioni, mail... come farli, a chi inviarle...), fatemi sapere eh!

12 commenti:

  1. SI LA TUA IDEA MI SEMBRA MERAVIGLIOSA, perchè non si pensa mai a delle cose del genere? Quali sono le difficoltà del mettere in pratica le piccole/grandi idee? Come possiamo fare noi voce che urla e scalpita fra i blog a fare qualcosa di concreto e non solo virtuale?

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  2. mi associo alle tue richieste...

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  3. Magnifica proposta Viviana, da allargare anche alle mamme...
    io mi sono trovata in una delle mie esperienze lavorative costretta a fare minimo due ore di straordinario tutti i giorni..., e senza un reale motivo, nel senso che il mio capo non aveva nulla a cui tornare e non aveva voglia di stare da solo in ufficio...
    meglio che non ci penso se no mi viene l'orticaria per la rabbia al solo pensiero...

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  4. Bella idea Vivi! Io ho fatto l'attivista di Amnesty Internetional negli anni scorsi e proprio in quel periodo era partita anche in Italia una campagna per i Diritti Economici e Sociali che ruguardava anche le condizioni di lavoro. Era stato stilato un documento con alcuni principi da adottare dalle aziende che volessero ottenere una sorta di riconoscimento etico di buona condotta. Per il gruppo di AI di Pistoia me ne ero occupato io però poi il gruppo di PT si è sciolto e non so a livello italia se questa cosa è andata avanti. So che ci sono anche altri riconoscimenti di "eticità delle imprese" per esempio quello della regione Toscana e molte grandi aziende con un nome "conosciuto" sono sensibili a questi temi. Il poblema sono le piccole imprese con pochi operai dove per risparmiare un euro si tralasciano le norme di sicurezza. Con questi piccoli una petizione funziona poco. L'unica possibilità è che ci siano più controlli da parte degli enti preposti.

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  5. * Ishin, mille grazie del commento e dell'appoggio! Il "come fare" per dare concretezza a questo nostro sentire è proprio il nocciolo del problema... Per il momento ho trovato questa presentazione che ho messo tra le notizie "In primo piano", ma resto comunque in attesa di possibili link o indirizzi mail... se vieni a conoscenza di qualcosa, ti prego, fammi sapere!

    * Ciao Alicesu, benvenuta. Ti ringrazio ed estendo anche a te l'invito: se conosci qualche associazione seria che operi concretamente a favore dei lavoratori, se sai a chi ci si potrebbe rivolgere per estendere questa iniziativa... fammi sapere!

    * Valeria, certo che sarebbe da estendere anche alle mamme! Il titolo mi è venuto in mente in seguito alla scoperta di un progetto internazionale che propone, appunto, di adottare un papà nel sud del mondo, ma non voleva certo essere discriminatorio nei confronti delle donne. Credo, anzi, che nella proposta di "mercato equo e solidale" italiano, andrebbe inserito anche il diritto al part-time, di cui proprio le donne dovrebbero beneficiare per potersi maggiormente dedicare alla famiglia, e che in moltissime aziende ancora oggi non viene neppure lontanamente preso in considerazione.
    Per quanto riguarda poi certi datori di lavoro... beh, tra le mie varie esperienze lavorative posso annoverare, con un certo orgoglio, un titolare che mi aveva assunta come contabile e si aspettava che poi facessi anche le pulizie in magazzino e due capi (fratello e sorella) che mi hanno pagato lo stipendio di ottobre solo a febbraio, quando ho minacciato di trascinarli in tribunale... Devo aggiungere altro? :-(
    Anche per te vale quanto detto agli altri: se vieni a conoscenza di qualche sito, qualche link, qualche indirizzo mail che possa raccogliere l'iniziativa del "mercato equo e solidale" per i lavoratori (e le lavoratrici!) italiani, fammi sapere, ti prego!
    Ciao!

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  6. * Crampo, mille grazie! Vedrò di informarmi per vedere se Amnesty International è operativa in tal senso a livello nazionale... :-)

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  7. Certo che si potrebbe far qualcosa ma poi costa all'azineda e cosi si rimanda e si rimanda. E anche quando magari le norme ci sono nel nome della produttivita' non si seguono.. che comunque non ci sono sufficienti controlli insomma un disastro.
    c'era una bellissima pubblicita' che ho visto "L'anno scorso 1000 uomini sono usciti di casa la mattina e non sono piu' tornati... erano andati a lavorare"
    (la cifra' e' sicuramente arrotondata per difetto)
    un saluto e un augurio di sereno we, ciao

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  8. Ottima idea, davvero interessante, anche se verificherei se esistono cose simili già operative...ci penso su...complimenti a Viviana

    saluti da Riccardo

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  9. * Suburbia, ciao! In effetti avevo visto anch'io quella pubblicità, poi ovviamente scomparsa... Perchè la notizia è tale finchè è calda, finchè il cadavere operaio non è ancora stato sepolto, dopodichè non interessa più a nessuno. :-(
    Io invece vorrei allontanarmi dalle statistiche fini a loro stesse, dal conteggio delle vittime e vedere se nel concreto esiste qualcuno o qualcosa che davvero fa per ridurre il numero di "incidenti" sul lavoro (tra virgolette, perchè cose che avvengono con una simile frequenza sono "incindentali" quanto sono "emergenze" quelle del pattume in Campania...). Una volta appurato che qualcuno c'è, vorrei dargli il mio sostegno, per quanto piccolo ed insignificante questo possa apparire.
    Ciao, a presto!

    * Suppaman, che bello che sei qui! Ma sei con la manona ingessata? A presto! :-)

    * Ciao Rik e grazie per i complimenti. In effetti io non voglio "creare" nulla: non ho nè le competenze nè le conoscenze nè le capacità per mettere in piedi una struttura che tuteli i lavoratori... La mia idea era proprio quella, attraverso voi e ciò che voi sapete, di trovare qualcuno (privato, associazione, gruppo...) che operi attivamente a favore dei dipendenti, per garantire anche in questa parte del pianeta paghe eque e condizioni di vita decenti, nonchè sicurezza sul lavoro a chi lavora. Ciao, a presto!

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  10. Questa cosa qui fa il paio con quella della tua ricerca di lavoro: si pensa a aiutare i lavoratori del sud America e si lasciano crepare quelli italiani, si cerca lavoro a ex carcerati e si lasciano disoccupate le persone oneste. Io questa nostra Italietta proprio non la capisco più.

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  11. Per me che ancora non bazzicavo il blog dell'amica Viviana, questo post è NUOVO-NUOVO... ma l'idea è strabiliante nella sua linearità.
    Quello che difficilmente si può programmare è la linea d'azione.
    Ci sono già Aziende nelle quali il dipendente è prima di tutto una eprsona. Perciò ci si interessa della sua vita e, soprattutto, gli si concede di viverla. Con il rispetto del tempo libero, dell'equità salariale, della dignità di ogni ruolo e ogni funzione aziendale.
    Quanto a renderla UNIVERSAE, però, è difficile.
    Credo (ma la mia esperienza è limitata all'Azienda nella quale lavoro e a un territorio ancora immune da grossi processi di industrializzazione) che dipenda molto dalle persone al vertice.
    E credo altresì - ma vorrei sbagliare - che con la crisi corrente le cose non potranno che peggiorare. Perchè il POSTO sarà ancora più prezioso e si sarà disposti a troppo per mantenerlo...

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