Avete presente il filmato realizzato da Al Gore? Quello che parlava dei danni ambientali e dei mutamenti climatici, quello che metteva l'accento sull'assoluta necessità di un drastico cambiamento di rotta, quello che ha fatto tremare mezzo mondo e gridare alla bufala l'altra metà?
Ebbene, i dati estrapolati dallo studio delle "carote" di ghiaccio nell'Antartide non erano statunitensi - come spesso si crede - bensì esito di una collaborazione italo-francese. Una scoperta tutta "made in Europe" di cui andare orgogliosi se non fosse che la nostra presenza in Antartico potrebbe avere ormai le ore contate.
L'"Italica", la nave che per 18 anni è servita per trasportare dal nostro Paese sino all'Antartico strumentazioni, viveri e studiosi, è stata ripresa dall'armatore. E questo rischia di essere soltanto il primo passo: i fondi per una nuova campagna di studi infatti non ci sono, quindi ogni progetto è stato... congelato.
Gli studi funzionano e proseguono a pieno regime, come testimonia il premio europeo recentemente ritirato da una rapprensentanza del "nostro" PNRA a Bruxelles, per il progetto "Epica", quindi i fondi sino ad oggi investiti tra i ghiacci polari sono tutt'altro che gettati via. Eppure, anche in questo settore, l'Italia rischia di passare dall'eccellenza a fanalino di coda.
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