martedì 18 marzo 2008

Il buon vicinato


Queste sono le mie nuove vicine di casa. Anche se non si direbbe, sulla sinistra, fuori dall'inquadratura, sorge il condominio nel quale vivo. Ed alle mie spalle, mentre scatto la foto, dei bambini stanno giocando a calcio in un campo sportivo, un po' distratti dall'insolita visione. In una cinquantina di metri si passa dalla periferia alla campagna...
Le pecore sono arrivate da poco, diciamo che stanno terminando il trasloco. Portate qui, credo, per un buon banchetto a base d'erbetta fresca proprio prima che sul banchetto ci finiscano loro.

Non voglio fare la moralista. Ciascuno è libero di mangiare quel che vuole, seguendo il proprio gusto, la propria storia e le proprie tradizioni. Qui da noi è usanza mangiare l'agnello per Pasqua (anche se il Papa stesso, lo scorso anno, in occasione della Santa Pasqua ha fornito una più che esauriente lettura di come sia inutile cibarsi di agnelli dal momento che per i cristiani l'Agnello immolato per la salvezza è il Cristo), in Cina non hanno difficoltà a mangiarsi i cani... Liberissimi tutti quanti, ci mancherebbe!
A me la carne non piace gran che e men che meno riuscirei a mangiare qualcuno il cui sguardo ha incontrato il mio pochi giorni prima.

Un'idea per il pranzo di Pasqua? Ecco qua!

E le mie nuove vicine di casa placide placide brucano e ringraziano.

4 commenti:

  1. Brava Viviana, belle le foto in Scattiliberi...
    io non mangio l'agnello, né il capretto (uso delle mie parti) in verità perchè non amo molto il loro sapore particolare... se poi penso allo sguardo che hanno gli agnellini e i capretti che si vedono nei prati in questo periodo...
    Tuttavia sono un'incorente, perché la stessa tenrezza che provo per questi cuccioli, la provo per i conigli, eppure li mangio; adoro andare sott'acqua ad osservare i pesci e tante volte ho incontrato polpi, cernie, murene... non sarei capace di sparare con la fiocina a nessuno di loro, ma se li pesca qualcun'altro li mangio... così come gli altri pesci...
    mi piacerebbe essere totalmente rispettosa degli animali, ma evidentemente le mie motivazioni non sono così forti... e un po' me ne rammarico.

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  2. Ciao Valeria!
    Non so se possa esserti di consolazione, ma anch'io non sono granchè coerente. Non mangio nè capretti nè agnelli, non mangio coniglio (figurati, in casa abbiamo Snippi che è un coniglietto nano... mangiare coniglio mi sembrerebbe come mangiare un suo parente!), mangio davvero poca carne (una fiorentina all'anno, una coscia di pollo a bimestre), ma ADORO lo speck. E quello mica è fatto con le bietole, eh! E nemmeno il salame, la bologna, il prosciutto... Questa roba la mangio una volta a settimana, più o meno. E lo so che poveri porcellini sono morti, ma proprio sono "salumedipendente".
    Stesso discorso per il pesce: lo ammiro nei documentari, rimango estasiata davanti all'acquario di casa, non "fiocinerei" mai un essere vivente, ma quando mi ritrovo una bella spigola nel piatto, o una buona razione di pasta con la bottarga, o una strepitosa insalata di polpo... mi ci tuffo!
    Credo che l'unico modo per diventare DAVVERO vegetariana, per me, sarebbe se fossi costretta ad uccidere di mano mia gli esseri di cui nutrirmi... Allora sì che camperei di bietole, cicoria e zucchine! :)

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  3. Come avrai già capito a me gli animali piacciono molto, ma mi piace molto anche la buona cucina. Non credo che queste due cose siano incompatibili: se una pecora, una gallina, un coniglio, un cavallo in vita vengono trattati con tutto il rispetto possibile e senza sofferenze inutili, non penso che ci si debba sentire (troppo) colpevoli quando si mangia un arrosto o una bistecca.
    Poi mi rendo conto che purtroppo non sempre è così.

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  4. Beh, Ross, son d'accordo con te nel ribadire la necessità che gli animali vengano trattati con rispetto (possibilità di razzolare o pascolare all'aperto, ad esempio, cibi idonei assicurati - la farina di pesce nel cibo delle vacche non mi pare propriamente un "cibo idoneo" - e via di seguito), ma personalmente vedo un po' di contrasto tra il "rispettare gli animali" ed il mangiarli. L'ho detto, in questo caso non sono per nulla coerente. Amo gli animali vivi, ma non mi creo problemi nell'afferrare una confezione di cosce di pollo dal banco frigo del supermercato. Ammetto senza difficoltà il mio limite: diventerei vegetariana solo se dovessi uccidere gli animali per cibarmene, ma finchè trovo "pezzi anonimi" già belli e pronti per la padella...
    Ciao!

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