Vecchio. Il Principe Fabrizio si sente vecchio e a poco o nulla valgono le sue fughe fedifraghe e le fantasie di conquiste femminili: subito sente gravare su di sé il peso degli anni. Che, pure, non sono molti. Vecchio. Si sente vecchio il Principe Fabrizio, ma forse il suo sentire non è legato alla propria età né agli anni che si sommano implacabili, forse la sua stanchezza è legata ad un ruolo che si sente di non poter più sostenere. I moti rivoluzionari, i Garibaldini, il re che non è più il re di un tempo, la monarchia stessa che pare aver perso lustro e significato, la nobiltà che sembra sul punto di sgretolarsi, stritolata tra i moti popolari e gli arrampicatori sociali, tanto rozzi quanto astuti e danarosi...
Non è anagrafica, la vecchiaia del Principe Fabrizio.
E mentre lui trascina la propria esistenza in un palazzo glorioso ma ormai decadente, tra pietanze servite in stoviglie di pregio ma irrimediabilmente scompagnate, la vita continua e, come vuole la legge di natura, a sopravvivere saranno solo coloro che meglio sapranno adattarsi, in questo mondo "a parte" che è la Sicilia, in cui ogni mutamento è solo facciata o temporanea suggestione, in cui, come sagacemente profetizza Tancredi, "Se vogliamo che tutto rimanga com'è, bisogna che tutto cambi".
Confesso che ero un po' spaventata all'idea di leggere questo romanzo, soprattutto perché il periodo storico in cui è ambientato non è particolarmente nelle mie corde, per così dire, ma il sondaggio non aveva lasciato spazio a dubbi. Grazie al cielo! Perché, devo ammetterlo, Il Gattopardo è stata un'autentica rivelazione! Acuto ed ironico, persino divertente, questo romanzo mi ha conquistata dalla prima all'ultima pagina, grazie anche alla straordinaria abilità narrativa di Tomasi di Lampedusa, vero signore della letteratura italiana.
Titolo: Il Gattopardo
Autore: Giuseppe Tomasi di Lampedusa
Editore: Feltrinelli
Anno di Edizione: 2017
ISBN: 9788807883828
Nessun commento:
Posta un commento