giovedì 24 marzo 2016

La Pasqua cristiana: agnello sì, agnello no...

Ecco, ci risiamo. Anche quest'anno, puntuale, torna la polemica tra animalisti e carnivori convinti: oggetto del contendere, l'agnello pasquale
Nel corso del tempo questa diatriba ha visto scendere in campo su fronti avversi anche eminenti studiosi e non sono mancati neppure quanti si sono cimentati nella lettura delle Sacre Scritture alla ricerca di parole che potessero smentire o sostenere il fatto che Gesù fosse vegetariano.

In realtà, quella di cibarsi dell'agnello è una tradizione che affonda le proprie origini nel culto ebraico (e non cristiano); nelle Cronache, ad esempio, vi è un riferimento più che esplicito: "Secondo l'usanza arrostirono l'agnello pasquale sul fuoco; le parti consacrate le cossero in pentole, in caldaie e tegami e le distribuirono sollecitamente a tutto il popolo" (2Cr 35, 13). Tuttavia non manca chi, ben prima della venuta di Gesù, si espresse contro questa usanza. Il profeta Geremia, ad esempio, attorno al 600 a.C. ebbe modo di dire: "In verità io non parlai né diedi comandi sull'olocausto e sul sacrificio ai vostri padri, quando li feci uscire dal paese d'Egitto. Ma questo comandai loro: ascoltate la mia voce! Allora io sarò il vostro Dio e voi sarete il mio popolo; e camminate sempre sulla strada che vi prescriverò, perché siate felici" (Ger 7,22).
Certo nelle Scritture non mancano i riferimenti ad agnelli sacrificali, a sacrifici animali e persino Gesù viene identificato nell'uomo profetizzato da Isaia che "Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca, era come agnello condotto al macello" (Is 53,7), ma nulla indica che un cristiano per potersi definire tale debba mangiare agnello a Pasqua o in qualunque altro giorno dell'anno.
Già nel 2007 Papa Benedetto XVI, nel corso dell'omelia in Coena Domini, aveva spiegato come Gesù stesso scelse di non mangiare l'agnello a Pasqua e ricordato che per i cristiani è Lui l'unico Agnello che può redimere l'umanità.

Questo detto, resta naturalmente la libertà individuale di portare sulle propria tavola ciò che più ci aggrada, in nome della tradizione o del semplice gusto personale: nulla vieta di mangiare sushi, involtini primavera, pizza o cous cous a Pasqua, ad esempio.
Io, quest'anno come già in passato, opterò per una Pasqua senza agnello in tavola, puntando su lasagne vegetariane coi carciofi e, naturalmente, uova da galline felici razzolanti all'aperto e bio. Gli spunti per ricette "amiche degli animali" non mancano di certo: la LAV, ad esempio, propone "Una Pasqua Buona", con ricette ispirate alla tradizione regionale italiana ma tutte rigorosamente cruelty free ed anche chi vegetariano non è per vocazione arriva ora a proporre ricette prive di carne e pesce; è, questo, il caso della catena Esselunga che, nel suo Da Noi del mese di marzo ha inserito sformatini di verdure in crosta di melanzane, soufflè di spinaci e caprino ed altre leccornie, arrivando persino  a "La nostra Pasqua veg", con lasagne di pane carasau con ragù di broccoli e crema allo zafferano.

(Se volete, potete leggere questo interessante articolo: "Ma i cristiani devono essere vegetariani?")

4 commenti:

  1. Agnello assolutamente no :) L'unico agnello di cui mi cibo a Pasqua è quello di marzapane!!!! a quello non rinuncio ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh, ci sarebbe anche l'agnello di pasta sfoglia farcito di crema pasticciera o di panna con la frutta di stagione... Gnam!

      Elimina
  2. Molto interessante, Viviana, l'articolo che ci segnali su Avvenire: grazie! Naturalmente, come ormai potrai immaginare, concordo con la tua posizione e il tuo punto di vista su come impostare il proprio pranzo di Pasqua, sono tutti ottimi i suggerimenti e le ricette vegetariane in occasione di questa festa... credo in ogni caso che, per tutti i non vegetariani (come peraltro siamo io e te), possa diventare utile scegliere il tipo di carne che decidiamo di ammettere ancora nella nostra dieta. Nessuna, purtroppo, è priva di dolore, ma forse uccidere cuccioli come agnelli e vitelli per nutrirsene è qualcosa di ancora più crudele, stroncando una vita che non ha potuto nemmeno essere vissuta. Come dice Agata, l'unico agnello che potrei mai pensare di mangiare è quello di marzapane! ;-) Ne approfitto per farti tanti auguri di buona Pasqua, a te e ai tuoi cari (Puxi compreso, ovviamente!). Un abbraccione!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Silvia, pare che statisticamente gli animali più mangiati sulle tavole italiane siano i maiali e che il consumo di carne di agnelli e capretti sia in calo, anche durante le festività pasquali.
      Certo però ci sarebbe da aprire una parentesi circa il modo in cui vengono allevati, nutriti e macellati gli animali che poi finiscono in tavola perché, se è vero che non esiste una "dolce morte" e che nessun maiale mai si offrirebbe volontario per diventare prosciutto e pancetta, altrettanto vero è che ci sono comunque differenze significative nelle esistenze condotte da animali liberi rispetto a quelli allevati in batteria come in catene di montaggio al solo scopo di venir ammazzati.
      Grazie per il commento e per gli auguri, che contraccambio insieme all'abbraccio.

      Elimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...