Ha perso, Simona Galassi, ma con grande classe e dando del filo da torcere alla giovane avversaria. Tanto che in molti sono rimasti stupiti dalla scelta arbitrale. Perchè la "Regina di Romagna", dopo un inizio di studio, ha messo sul ring tutta l'eleganza e la tecnica che la contraddistinguono da sempre e per dieci lunghissimi round non solo ha tenuto testa all'argentina Debora Dionicius, ma l'ha anche messa in seria difficoltà.
Lei, 43 anni compiuti, a quel titolo mondiale IBF ci teneva davvero e non si è certo risparmiata, offrendo uno spettacolo di boxe superlativa, ma non solo: un colpo poderoso, alla quinta ripresa, aveva colpito l'avversaria tanto duramente da far pensare ad un possibile ko. Così non è stato.
Le due atlete al momento del peso, prima dell'incontro. |
Alla fine solo il conteggio arbitrale ha premiato ai punti la sudamericana: 96-94, 96-94, 93-97. Un verdetto che ha colto di sorpresa il pubblico del palazzetto dello sport di Manerba sul Garda e che Simona ha accettato a testa bassa, non nascondendo però l'amarezza al microfono di Nino Benvenuti per Raisport 2: "E' andata così, accetto il verdetto dei giudici. Fa rabbia perchè non mi sembrava di essere andata male, avevo dato davvero tutto. Sarebbe stato bellissimo festeggiare con un mondiale i miei 43 anni, ma si vede che non doveva andare così. Ringrazio il mio maestro Alessandro Duran che mi ha permesso di giocarmi questa opportunità al meglio. Adesso non so cosa farò, voglio riposarmi: di smettere non ho voglia, ma so che l'anagrafe gioca contro di me e farò una profonda riflessione".
Noi sappiamo che l'anagrafe però conta poco o nulla, ce l'ha dimostrato più volte la stessa Regina di Romagna trasformando i giorni passati in pugni più potenti, gli anni passati in esperienza da far fruttare contro le avversarie. E l'aspettiamo presto, più in forma e grintosa che mai, di ritorno sul ring.
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