Il benessere non è solo una questione fisica e se è vero che, come cantava Luca Carboni, "ci vuole un fisico bestiale per resistere agli urti della vita", altrettanto vero è che, se la mente vacilla, a nulla serve un corpo in perfetta forma. Il ben - essere, lo stare bene, è, in ultima analisi, una questione d'equilibrio tra mente e corpo e questo spiega, ad esempio, perchè tante diete non funzionano o, se anche portano ad un'iniziale perdita di peso, alla lunga falliscono miseramente e si riacquistano tutti i chili persi, se non ancora di più: perchè si concentrano sul lato fisico, trascurando completamente quello mentale.
La parola "dieta" deriva dal greco - come molti termini medici, del resto - δίαιτα significa "modo di vivere", ma proprio qui sta l'inghippo: chiunque abbia provato diverse diete ha presto o tardi scoperto che queste non erano affatto adatte a diventare un modo di vivere, un qualcosa cioè che si fa autonomamente ed automaticamente, senza pensarci su, come respirare o camminare. Perchè se è vero che "non di solo pane vive l'uomo" altrettanto vero è che accontentarsi di gambi di sedano e carote scondite, o riso bollito e pollo ai ferri, non è esattamente una festa, nè men che meno qualcosa di desiderabile ogni giorno. E allora che succede? Succede che, dopo i primi giorni o le prime settimane entusiastiche, durante le quali magari ci si è pure iscritti in palestra o si è cominciato a fare jogging al parco, ci si ritrova a svaligiare il frigorifero alla ricerca delle più bieche porcherie alimentari, ma tanto soddisfacenti per il palato.
Non sto a parlare qui della correlazione che c'è tra cibo e psiche, basti ricordare che, ad esempio, secondo diversi studi il gusto dolce ci dà soddisfazione ed appagamento perchè è il primo che impariamo a conoscere: quello del latte materno. O che il cioccolato, ricco di monoammine presenti nel cacao, stimola la produzione di serotonina, un neurotrasmettitore coinvolto nella regolazione dell'umore: la gioia che si prova addentando un pezzo di cioccolato, insomma, ha solide basi scientifiche.
Ecco perchè privarsi troppo a lungo di zuccheri - e con "zuccheri" intendo anche i glucidi presenti in grande quantità in alimenti come pasta e pane - porta ad uno stato di insoddisfazione, anche se magari stiamo perdendo peso. Perchè stiamo investendo troppo sul corpo e poco o nulla sulla mente.
Qual è la "formula magica" per conquistare il vero benessere, allora? In una parola: equilibrio. Mangiare in modo sano, senza grandi abbuffate, preferendo alimenti semplici e poco elaborati (meglio i prodotti freschi dei conservati, meglio scegliere frutta e verdura di stagione e così via), evitando gli eccessi (sia di sale che di zucchero che di qualsiasi altro elemento: il troppo stroppia, anche a tavola) e "condendo" il tutto con un po' di sana attività fisica.
Che deve essere adatta alla nostra condizione fisica. Rischiare un infarto correndo come un forsennato se si è in forte sovrappeso non ha senso: molto meglio cominciare con lunghe camminate.
Fare le scale invece di prendere l'ascensore, andare dal giornalaio a piedi invece di prendere l'auto, portare a passeggio il cane una volta in più, sono tutte piccole attività che costano pochissimo, in termini di tempo e di impegno, ma che possono fare la differenza soprattutto all'inizio, quando i nostri muscoli abituati alla sedentarietà devono riabituarsi poco alla volta all'azione.
Queste sono indicazioni di massima, naturalmente, dal momento che ogni persona è del tutto unica e deve essere seguita in modo specifico (se volete approfondire l'argomento, contattatemi privatamente).
Non sto a parlare qui della correlazione che c'è tra cibo e psiche, basti ricordare che, ad esempio, secondo diversi studi il gusto dolce ci dà soddisfazione ed appagamento perchè è il primo che impariamo a conoscere: quello del latte materno. O che il cioccolato, ricco di monoammine presenti nel cacao, stimola la produzione di serotonina, un neurotrasmettitore coinvolto nella regolazione dell'umore: la gioia che si prova addentando un pezzo di cioccolato, insomma, ha solide basi scientifiche.
Ecco perchè privarsi troppo a lungo di zuccheri - e con "zuccheri" intendo anche i glucidi presenti in grande quantità in alimenti come pasta e pane - porta ad uno stato di insoddisfazione, anche se magari stiamo perdendo peso. Perchè stiamo investendo troppo sul corpo e poco o nulla sulla mente.
Qual è la "formula magica" per conquistare il vero benessere, allora? In una parola: equilibrio. Mangiare in modo sano, senza grandi abbuffate, preferendo alimenti semplici e poco elaborati (meglio i prodotti freschi dei conservati, meglio scegliere frutta e verdura di stagione e così via), evitando gli eccessi (sia di sale che di zucchero che di qualsiasi altro elemento: il troppo stroppia, anche a tavola) e "condendo" il tutto con un po' di sana attività fisica.
Che deve essere adatta alla nostra condizione fisica. Rischiare un infarto correndo come un forsennato se si è in forte sovrappeso non ha senso: molto meglio cominciare con lunghe camminate.
Fare le scale invece di prendere l'ascensore, andare dal giornalaio a piedi invece di prendere l'auto, portare a passeggio il cane una volta in più, sono tutte piccole attività che costano pochissimo, in termini di tempo e di impegno, ma che possono fare la differenza soprattutto all'inizio, quando i nostri muscoli abituati alla sedentarietà devono riabituarsi poco alla volta all'azione.
Queste sono indicazioni di massima, naturalmente, dal momento che ogni persona è del tutto unica e deve essere seguita in modo specifico (se volete approfondire l'argomento, contattatemi privatamente).
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