sabato 22 ottobre 2011

La favola vera del pugile buono

Questa che sto per raccontarvi è una favola: c'è un eroe buono, che non è un principe azzurro ma un ragazzo americano, che deve affrontare tante difficoltà prima di riuscire a raggiungere il suo lieto fine e trasformare il suo sogno in un lieto fine anche per tanti altri ragazzi americani.

C'era una volta, tanti anni fa, in un Paese lontano, un ragazzo che si chiamava Dewey Bozella; questo giovane, appena maggiorenne, viveva a New York e un brutto giorno è stato accusato di aver ucciso, accoltellandola per un pugno di spiccioli, un'anziana signora ultranovantenne. Quando aveva soltanto vent'anni è stato condannato a scontare la pena per omicidio: carcere a vita.

Rinchiuso nel carcere di Sing Sing, Dewey non ha mai smesso di proclamarsi innocente, arrivando a rifiutare anche la libertà vigilata che gli era stata offerta qualora avesse ammesso il proprio crimine. Passano così i giorni, i mesi, gli anni. Dewey decide di non lasciare scorrere inutilmente il tempo e così si mette d'impegno, dietro le sbarre, e si laurea; si appassiona anche al pugilato, tirare pugni ad un sacco è un ottimo modo per sfogare la rabbia e la frustrazione. Diventa campione di boxe del carcere.

Dopo ventisei anni trascorsi in prigione, grazie all'impegno dell'associazione "Innocence Project" il suo caso viene nuovamente preso in esame e si scopre così che quel ragazzo di New York innocente lo era davvero, che quell'omicidio brutale non lo aveva commesso lui. Dewey ora ha 52 anni e un sogno: combattere un incontro di pugilato da uomo libero, come professionista del ring.

Il sogno si avvera il 15 ottobre del 2011, quando Dewey Bozella sale sul quadrato dello Staples Center di Los Angeles per scontrarsi con Larry Hopkins: a fargli gli auguri prima del metch c'è anche un tifoso davvero speciale, il Presidente Barack Obama. L'incontro termina con la vittoria di Dewey ai punti, con l'unanimità dei giudici a suo favore. "Il mio sogno è diventato realtà - ha detto Dewey - Ero solito dormire nella mia cella e sognare che questo accadesse. E' stato il mio primo e ultimo combattimento e ringrazio tutti coloro che lo hanno reso possibile"; ma il sogno di questo pugile buono non si ferma qui: prosegue con la Dewey Bozella's Foundation, un'associazione che si occupa di ragazzi difficili e problematici, attraverso il supporto di mentori e grazie ad una palestra in cui si possono avvicinare al pugilato, allontanandosi così dalla strada e stando alla larga dalle gangs.

3 commenti:

  1. Non è una favola, ma una storia, piena di quella dignità che solo certi uomini sanno dimostrare.

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  2. Sì ma che ingiustizia, 26 anni!!

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  3. * Ross, hai proprio ragione. Di dignità quest'uomo ne ha a quintalate!

    * Baol, metà della sua vita passata dietro le sbarre… ingiustamente, per di più. E' terrificante!

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