sabato 1 ottobre 2011

Donne guerriere: le monache del Nepal


Per noi occidentali il concetto di "donna guerriera" è di solito associato alle leggendarie Amazzoni. Ma in estremo Oriente sono numerose le donne che praticano arti marziali e ora arriva anche la notizia di un monastero nepalese, il Druk Cawa Khilwa, in cui il capo spirituale ha permesso alle monache di praticare Kung Fu così che possano rafforzarsi fisicamente oltre che spiritualmente.



La vicenda non è nuova: in Cina i monaci di Shaolin hanno fatto leggenda, coniugando la preghiera e tecniche marziali al limite delle possibilità fisiche, ma l'elemento di novità è dato dal fatto che ora a praticare il Kung Fu saranno le donne del Nepal che si dedicano alla vita monastica.

L'idea è nata prendendo spunto da un monastero del Vietnam, in cui un altro ordine di monache pratica già da qualche tempo arti marziali, coniugando l'attività fisica alla ricerca spirituale ed ascetica.

In Nepal l'innovazione è stata subito accolta con molto favore, anche perchè le monache sperano di poter in questo modo contrastare i colleghi maschi che troppo spesso fanno i gradassi, ritenendole "religiose di serie b". Adeguandosi alla vita monastica in toto, le monache saranno ora sullo stesso piano dei colleghi e potranno confrontarsi senza discriminazioni: fatto, questo, che ha già portato 500 nuove novizie tra le mura del monastero nepalese.

1 commento:

  1. Bè non dimentichiamoci del monastero di Yongtai a pochi massi dal tempio Shaolin dove le donne già da moltissimo tempo (secoli) si dedicano alle attività Buddiste e alle Arti marziali :)

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