sabato 17 settembre 2016

Fare di necessità virtù: il fai da te della guerriera

Provate a cercare un conciatore di pelli, un artigiano che lavori il cuoio. 
Provateci.
A meno che voi non viviate in una città che di tale tradizionale lavorazione abbia fatto un vanto internazionale - come Tolfa o Modena, ad esempio - potreste fare parecchia fatica a trovare un buon artigiano. 
Io, nella mia città, non ci sono riuscita.
C'è, per la verità, un negozio di pelletteria storico, in centro, ma il suo proprietario, uomo d'altri tempi che ha iniziato a lavorare in bottega a 11 anni e che, non senza giustificato orgoglio, dice "sun amò chi dopu 69 ann" la pelle e il cuoio non li lavora più. 
Si è rassegnato. 
Stanco, lui, di una grande passione che però è anche un lavoro duro, stanco del non trovare nessuno che voglia imparare e portare avanti il suo mestiere, stanco della società dell'usa-e-getta in cui spesso si bada al basso costo a discapito della qualità. 
Non fa più selle da cavallo né finimenti e neppure borse né valigie: non ne vale la pena. Da qualche anno ha rinunciato alla licenza di artigiano e si limita a vendere cinture prodotte da altri. Di qualità, certo, ma non sue creature. E non a caso parlo di creature e non di creazioni, poiché in certi lavori ci si mette tanto di sé.

Gli strumenti necessari per realizzare il fodero
Perché vi racconto tutto questo? Perché, dopo la borsa per Kali, ho nuovamente fatto di necessità virtù ed ho realizzato con le mie manine il fodero per la mia spada.
E qui di seguito spiego, per quanti possano essere interessati, come ho fatto.
Innanzi tutto occorre realizzare un cartamodello dettagliato di come desideriamo che sia il nostro fodero: stendiamo un foglio di carta e vi poggiamo sopra la nostra spada, disegnandone i contorni badando bene a lasciare circa un paio di centimetri di margine sui lati. Il disegno deve essere doppio, in quanto dovremo ottenere fronte e retro del fodero e, a questo proposito, se desideriamo un fodero da indossare (come nel mio caso) alla cintura, prolunghiamo quello che sarà il retro di qualche centimetro, prevedendo così la realizzazione di una patella che verrà richiusa.
Poiché mi rendo conto che le parole potrebbero non essere chiarissime, qui trovate la foto del cartamodello.

Si ritaglia il cartamodello, lo si richiude attorno alla spada fissandone i bordi con degli spilli e si verifica che l'arma entri ed esca con grande facilità, perché il cuoio sarà decisamente più spesso di un foglio di carta.
A questo punto ci si reca a comprare il pezzo di cuoio necessario (nel mio caso è bastato poco più di un piede) e, naturalmente, anche il filo. Io ho acquistato del filo cerato di colore in contrasto con il cuoio, ma l'offerta è davvero ampissima e potrete dare sfogo alla vostra fantasia.
Con la matita si riporta sul retro del pezzo di cuoio il disegno del cartamodello; prima di procedere con il taglio verificate, "avvolgendovi" la spada e chiudendo con un elastico, che le dimensioni siano corrette: eviterete così di avere un fodero troppo largo (la spada non deve "ballare" al suo interno) o, peggio ancora, troppo stretto ed inutilizzabile.
Ora si può procedere ritagliando con il cutter o taglierino che dir si voglia. Se avete a disposizione una riga in metallo è fantastico: sarete certi di tagliare rapidamente ed alla perfezione; qualora così non fosse, potete fare come me e tagliare a mano libera, seguendo il disegno con un po' di attenzione.
Fodero ultimato, dettaglio della cucitura
Con matita e metro, su quello che sarà l'interno del fodero si segnano ad intervalli regolari i punti in cui fare i fori per la cucitura, inclusi quelli sulla "patella" che verrà ripiegata all'interno per ottenere il passante della cintura, e si procede poi a realizzare i buchi, utilizzando un apposito punteruolo o la fustellatrice per cuoio (quella macchinetta che viene usata per fare i buchi nelle cinture e che vedete fotografata con gli altri strumenti necessari qui sopra).
Non resta altro da fare che cucire, utilizzando un ago apposito o, se il filo è sufficientemente piccolo, un ago da maglia o persino a mani nude. Ovviamente facendo sì che i nodi di fissaggio restino all'interno o sul retro del nostro fodero.
Devo dire che, per essere il mio primo lavoro con il cuoio, sono piuttosto soddisfatta del risultato: la mia spada ha un bel vestitino che la terrà al riparo da umidità e ditate maldestre. 

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