giovedì 11 giugno 2015

Sono cose da ragazza...

Penso che una persona abbia un compito fondamentale nella vita: cercare di essere felice. Cercare di realizzarsi e di portare a compimento i propri sogni, raggiungendo gli obiettivi che si prefissa lungo il cammino. Usando i mezzi che ha a disposizione e superando le difficoltà (ovviamente, ma forse è superfluo scriverlo, senza mai nuocere agli altri). 
Questo, naturalmente, include anche la scelta degli sport da praticare: così come il famoso Billy Elliot doveva essere libero di fare il ballerino, allo stesso modo le mille Claudia, Francesca, Martina, Simona, Rebecca devono sentirsi libere di fare boxe, o Judo, o T'Ienshu o rugby o motociclismo. Non sto parlando della teoria gender, che secondo molti forza ad essere ciò che non si è, ingenerando confusione nei bambini, spingendo ad esempio i maschietti ad indossare gonne; sto parlando di libertà personale.

E sarebbe bello che l'Italia uscisse dal Medioevo e mettesse uomini e donne di sport sullo stesso piano, consentendo a tutti, senza distinzione di sesso, di accedere agli sport professionistici: infatti il CONI ancora oggi prevede che le donne possano gareggiare solo come dilettanti, non importa quante medaglie e quanti titoli abbiano vinto; dilettante è, ad esempio, il mito del nuoto Federica Pellegrini ed altrettanto dilettante è la pluri campionessa di scherma Valentina Vezzali.

Il sessismo è ancora lontano dall'essere sconfitto e spesso nasce già in famiglia, dove alla bambina viene magari ripetuto che è carina, che deve stare attenta a non sporcarsi il vestito, che non deve spettinarsi, che certi sport è meglio li faccia suo fratello... Avete idea di quante bambine abbiano frequentato quest'anno il mio corso di T'Ienshu? Zero. E nella Scuola Tao Chen di Aosta, dove la Maestra Tatiana Roveyaz insegnava* a numerosissimi piccini, le bambine sono in netta minoranza (circa il 37%, comunque un risultato straordinario rispetto ad altre realtà).
E' solo più tardi, da grandi, che ragazze e donne si avvicinano alle arti marziali, agli sport da combattimento ed alle discipline di autodifesa, ma spesso lo fanno perchè hanno paura di essere aggredite più che perchè veramente amanti della disciplina. Oppure perchè, finalmente, sono abbastanza grandi da non sentirsi più dire che certe attività sono "cose da uomini".

Tutto questo non avviene soltanto in ambito sportivo: fino a qualche decennio fa, una donna chirurgo faceva sensazione; ancora oggi donne autiste d'autobus, camioniste o allevatrici di bestiame vengono intervistate in occasione della Festa della Donna, rarità che fanno vendere copie, per non parlare poi del clamore suscitato dalla nostra astronauta italiana Samantha Cristoforetti, autentica pioniera dello spazio. E, tradizionalmente, seppur interessate alle materie scientifiche e molto brave in termini scolastici, le ragazze non scelgono facoltà come Ingegneria (20,2% nel 2008) o Scienze (30,6%, dati ISTAT).
All'estero non va meglio e due spot, realizzati da Verizon e da Always (entrambi in lingua inglese), mostrano bene quale sia la situazione. Eccoli




* NOTA BENE: la Scuola Tao Chen di Aosta non pratica nè insegna più T'Ienshu ed è fuori organizzazione dall'estate 2015.

10 commenti:

  1. Articolo BELLISSIMO! Il secondo video mi ha fatto piangere dalla commozione. Condivido tutto su FB e tu continua così, con questi articoli meravigliosi! Bravissima!

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    1. Elena, grazie mille! Con tutti questi complimenti sei tu che fai commuovere me...

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  2. Ciao sono ancora io. Intanto che ero su FB a condividere questo tuo articolo un'altra amica segnalava questa pubblicità sessista che sta facendo infuriare un sacco di gente http://www.pourfemme.it/articolo/spot-di-pannolini-sessista-scoppia-la-polemica-in-rete/44557/ . Io non ho parole!

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    1. E grazie anche per aver segnalato questo video, evidente dimostrazione che in ambito di sessismo c'è ancora molta strada da fare (oltre che sull'intelligenza dei nostri spot pubblicitari...).

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  3. La Pellegrini e la Vezzali non sono professioniste?????? Non ci posso credere!!!
    Nonostante non capisca molto l'inglese purtroppo però dei video ho colto il senso. C'è ancora un sacco di strada da fare... ma dove sono le femministe dure al pezzo che c'erano una volta e che tanta strada ci hanno fatto fare in passato???
    Un bacio
    Francesca

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    1. Francesca, Federica Pellegrini, Valentina Vezzali, ma mica solo loro: sono atlete dilettanti anche - che so? - Carolina Kostner e Valentina Marchei per il pattinaggio di figura, Elisa Di Francisca e tutte le atlete che hanno recentemente conquistato il settimo oro europeo consecutivo di scherma, la campionessa europea di canoa Costanza Bonaccorsi e, naturalmente, tutte le giocatrici di calcio, pallavolo, basket, rugby...
      Non so che fine abbiano fatto "le femministe dure al pezzo che c'erano una volta", ma spero che abbiano almeno firmato la petizione.

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  4. le femministe " dure al pezzo, che c'erano una volta" adesso vengono viste come ...vetero! E si continua a dire che quelle femministe....se erano così era perchè si trattava di lesbiche!.Sono molto amareggiata. Io ero tra quelle,ero adolescente a metà anni '70, mi sono fatta mille collettivi e mille manifestazioni, con la gioia di esserci e di contare.E ne sono orgogliosa.
    Certo che le nostre campionesse sportive sono ancora nella categoria dilettanti....molto più semplice e facile .
    Così come è molto semplice parlare di Samantha Cristoforetti in termini di accondiscendenza....." cavoli, si è comportata come un uomo: ha fatto cose da uomo!" ...non sai su quanti giornali, stamattina, ho letto frasi così(..sicuramente meno dirette e molto più pelose, ma il succo era questo):mi vengono i vermi nella pancia...ma perchè non avrebbe dovuto? E' brava, ha studiato, si è preparata: o forse pensavano, come quell'idiota premio nobel, che ha poi avuto la decenza di dimettersi che, se contrariata e contrastata... si sarebbe solo messa a piangere?
    Grazie per questo spunto e ......scusa se mi ha preso le budella!
    Emanuela

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    1. Emanuela, grazie a te per il commento e... sono lieta di averti preso le budella! Il confronto è ciò che più mi piace del blog: lo scambio di idee, di opinioni, è questo che lo tiene vivo (e, spero, vivace).
      Personalmente credo - come ho scritto su Twitter presentando questo post - che se vogliamo davvero contrastare la violenza sulle donne dobbiamo prima fare qualche seria riflessione sul sessismo ancora più che presente nella nostra società; basta un piccolissimo esempio: perchè, per dire che una donna ha coraggio o è capace e molto valida, si dice che "ha le palle"?
      Ciao.

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  5. Da uomo trovo questa UNA VERGOGNA! Si parla tanto di lotta alla violenza sulle donne e poi viviamo in un paese che ancora fa discriminazioni di questo tipo. Non parlo solo nello sport ma del fatto che una donna al lavoro "vale meno" di un uomo e il suo stipendio è anche 1/3 meno: ma se sono manager tutti e due, o attori tutti e due, o camerieri tutti e due, perchè lei deve essere pagata meno di lui?
    Max

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    1. Max, la tua è un'ottima domanda. Purtroppo, ancora senza risposta.

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