mercoledì 10 giugno 2015

Una bibita, che male può fare?

Il corpo umano è composto per circa il 70% da acqua e mantenere la corretta idratazione è molto importante, non solo per contrastare la comparsa delle rughe - come ricordano periodicamente gli spot di creme viso - ma anche e soprattutto per assicurare il benessere del nostro organismo. 
Con l'arrivo della bella stagione e del caldo, bere molto diventa ancora più importante e spesso non ci si "accontenta" della comune acqua naturale: se si pratica attività sportiva, per reintegrare i sali minerali persi durante le competizioni o l'allenamento, infatti, spesso si fa ricorso ad appositi integratori, mentre anche i più sedentari cedono alla tentazione di una bibita rinfrescante. Persino chi segue un regime alimentare dietetico spesso si lascia tentare da un bicchiere ricolmo di un liquido colorato, dolce e fresco: "In fondo, che male può fare?", è il pensiero più diffuso.

Eppure basterebbe dare un'occhiata alle etichette dei diversi prodotti per rimanere di stucco: persino i tanto "salutari" succhi di frutta* spesso annoverano lo zucchero come terzo ingrediente, subito dopo acqua e polpa di frutta, il che significa che questo alimento è presente in grande quantità (la normativa, infatti, impone di elencare gli ingredienti in ordine percentuale, dal maggiore al minore), ed è seguito da fruttosio o saccarosio, altri "parenti" del comune zucchero naturalmente presenti nella frutta e pertanto elencati. Anche se venissero indicati i gr di zucchero presenti nella bevanda, però, forse farebbe poca differenza: il concetto di gr non è immediatamente identificabile come quantità... Così c'è stato chi ha pensato di "estrarre" lo zucchero dai prodotti, per mostrarlo visivamente, creando un pannello molto utilizzato per dimostrazioni di educazione alimentare.

In media un italiano consuma dai 50 ai 70 Kg di zucchero all'anno e, dal momento che i rosicchiatori di zollette non sono molto comuni, è evidente che queste quantità si trovino nei dolci, ma non solo: moltissimo, infatti, è lo zucchero nascosto. Una bibita gassata dolce ne contiene circa 5 cucchiaini, 3 cucchiaini sono contenuti in uno yogurt magro, un cucchiaio di ketchup ha al suo interno un cucchiaino di zucchero ed altrettanto ne troviamo nei cereali per la colazione, mentre in una merendina media ne sono nascosti due, ma se ne trova anche nei sughi, negli insaccati e persino nelle zuppe e minestre pronte.
Se non riuscite a perdere peso come vorreste, dunque, può essere anche colpa di quello che bevete. Questo non significa che dovete rinunciare a gustarvi una bella bibita rinfrescante, ma almeno fatelo consapevolmente.

Per approfondire:
Altroconsumo - Trova lo zucchero nascosto


*Secondo la normativa europea, "succo di frutta" è costituito al 100% da frutta (quindi sono davvero pochi i gusti disponibili sugli scaffali dei supermercati, per lo più agrumi ed ananas), mentre il "nettare di frutta" - decisamente più comune - contiene il 50% di frutta, è costituito anche da acqua e zucchero e può contenere altri ingredienti, come fruttosio, saccarosio, edulcoranti e conservanti. Esistono poi le "bevande analcoliche alla frutta", in cui questa è presente soltanto per il 12% e, ad una percentuale persino minore, troviamo le "bevande al gusto frutta".

4 commenti:

  1. Quanto hai ragione!!
    i succhi di frutta "per bambini"? zucchero puro! e vogliamo parlare del famosissimo té? che oltre a essere la cosa più lontana che c'è dal té vero, è anche uno dei rifiuti più frequenti abbandonati per strada, nei boschi, sulle spiagge... questo la dice lunga sulla "consapevolezza" in tutti i sensi di chi li consuma...

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    1. Valeria, a quanto pare la "consapevolezza" è merce rara, nei più diversi ambiti della vita. Cerchiamo, nel nostro piccolo, di accrescerla, anche coi post ed i commenti sui blog.
      Grazie per il commento!

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  2. Mamma mia il tè! Ha ragione Valeria: mia mamma ha di recente comprato del tè solubile di una nota marca, credendo fosse più salutare di Coca Cola e bibite varie. Vado a leggerle l'etichetta, primo ingrediente: zucchero! Pazzesco!

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    1. Anonimo, in effetti penso sia un errore piuttosto comune: uno legge "tè" sulla busta o sulla bottiglia e si aspetta di trovarci dentro, in larga maggioranza, del tè... Sono andata al supermercato, ho preso in mano diverse marche di tè, sia già pronto che istantaneo solubile, e ne ho letto le etichette: bene, quella che avrebbe dovuto essere la materia prima non figurava come primo (o secondo, nei prodotti già pronti, dopo l'acqua) ingrediente.
      Certo, bisogna tenere presente che anche nei tè che ci prepariamo in casa il filtro viene molto diluito in acqua, ma almeno possiamo controllare personalmente il quantitativo di zucchero aggiunto e non "ritocchiamo" la bevanda con additivi, conservanti, coloranti...
      Ciao.

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