Leggo, non senza un moto di sconforto, questo articolo sul quale sono capitata per caso e al quale, com'è ovvio, non è stata data visibilità:
E, tanto per non lasciar tranquilla la mia ulcera, mi torna in mente la vicenda dell' Istituto Nautico di Messina nella quale sono incappata, sempre per caso fortuito, ieri sera mentre saltellavo di canale in canale tv. Quello che era un istituto di 3 piani è stato smembrato per fare spazio, al piano superiore e a quello inferiore, ad una scuola materna e ad una media; in mezzo i 700 iscritti del Nautico, che però non ci stanno tutti, non ci sono aule a sufficienza. E allora che si fa? Invece di mandare o la materna o la media da un'altra parte (no, per carità, che sarebbe logico!), si danno a questi ragazzi delle stanze in un altro edificio, a qualche centinaio di metri di distanza. Così le ore di lezione per loro non durano 60 minuti e neppure 50, visto che parte del tempo lo trascorrono camminando da un edificio all'altro, mentre gli insegnanti si danno il cambio facendo i "volontari" per accompagnarli da una sede all'altra.
Poi c'è la palestra, che era un'aula di disegno e nella quale non c'è lo spazio materiale per eseguire esercizi fisici. E l'aula di cartografia, tanto stretta che i ragazzi stanno disposti in file da due: impossibile aprire una carta nautica.
E, naturalmente, non poteva mancare la classe costretta alla diaspora! In quest'idillio, infatti, c'è una classe che non dispone di una propria aula e beneficia di quelle momentaneamente lasciate libere dagli altri. La terza a è in palestra? Per quell'ora, usano quell'aula lasciata vuota. L'ora seguente, dopo la "passeggiatina" per strada, usano il laboratorio di fisica, dal quale nel frattempo se ne è andata la seconda e. E così via.
In compenso in Lombardia c'è l'Istituto Leone XIII, in cui non vi sono immigrati nè figli di immigrati. Non per una scelta dell'istituto - spiega la responsabile - ma perchè le rette sono tali da non consentire l'accesso a determinate tipologie di individui. Inoltre - prosegue la dottoressa - essendo l'istituto frequentato da appartenenti alla media/alta borghesia, iscritti che non avessero determinate possibilità economiche si troverebbero automaticamente spaesati ed emarginati, anche solo se dovessero prender parte ad una festicciola di compleanno... Insomma, non sono loro a rifiutare gli immigrati, sono gli immigrati a non iscriversi.
(Qui trovate il link per la trasmissione in toto)
Ma la (d)istruzione, a quanto pare, inizia ancora prima di imparare a leggere e scrivere, visto quanto accaduto soltanto una manciata di giorni fa nel Napoletano, dove sono state dimezzate le ore di sostegno a bimbi disabili.
Se invece vogliamo parlare di distruzione vera e propria, senza "d" messa tra parentesi, abbiamo la testimonianza recente di Magenta, con la sua scuola primaria a rischio crollo, piuttosto che dell'elementare di Porlezza, dove a inizio mese son piovuti calcinacci sugli studenti (due casi in quindici giorni nella sola "ricca" Lombardia, fate voi).
Che altro ci manca? Forse giusto giusto i roghi di libri sulla pubblica piazza...
Aggiornamento del 16/02/2010: scusate, ma parlando di istruzione non potevo non segnalarvi di cosa sono capaci i neolaureati in Giurisprudenza (laureati, neh!).
Ieri notte anche io ho iniziato a vedere quella trasmissione.
RispondiEliminaMa ho spento.
Mi sono sentita davvero male, perchè questa è una cosa già vista.
La cultura e il sapere sono POTERE.
Quindi la cultura in mano ai pochi è il potere in mano ai pochi.
Però... c'è ancora gente che dice che è giusto così.... che certe persone stanno lavorando per noi, perchè il nostro futuro sia migliore.
Il prosciutto della peggior specie sta sui nostri ochhi e ancora non vogliamo togliercelo.
Censura mascherata da regolamentazione, editti, tagli alla suola pubblica e alla pubblica ricerca... lo sappiamo vero dove andiamo a parare.
Ci ricordiamo vero che ogni buona dittatura inizia così?....
Non ho parole.
Non ho più parole..... mi vergogno del mio paese, della gente che ci governa e non conosce nemmeno i primi tre articoli della costituzione (e perchè dovrei saperla? non mi serve mica per governare....), ma soprattutto della gente che continua a votare certe persone.
Perchè la colpa è solo nostra.... della maggioranza.
quindi ho spento e sono andata a dormire... male...
Sono in Spagna da due mesi. Un po'pochini per capire la situazione qui. La polizia, con gli immigrati è molto più pesante della nostra e i lavoratori (anche spagnoli) sono pochissimo tutelati. Ti possono licenziare in qualsiasi momento.
RispondiEliminaCiao niki
Ah, per quanto riguarda le scuole private, con mia grande rabbia (allora, adesso ringrazio i miei), le medie io le ho fatte in un educandato femminile (fondato per le figlie degli ufficiali di Napoleone, quindi laico) costosissimo, perché la scuola media in cui sarei dovuta andare per legge, era notoriamente un disastro, anche per la presenza di elementi facinorosi (ti parlo del 1970) che rendevano impossibile lo svolgimento regolare delle lezioni. Avevo anche compagne di scuola indigenti che avevano vinto borse di studio.
RispondiEliminaQuindi, come dire, non mi sento di stigmatizzare chi sceglie la scuola privata per i figli. Anche a costo di sacrifici. Ma ritengo che si debba fare tutto il possibile per mgilorare la scuola TUTTA. Cosa che nessuno dei nostri governi si è mai degnato di fare. Ritengo che siano, indistintamente, di destra e di sinistra, troppo ignoranti per rendersi conto del problema.
Ha ragione la Micia, la cultura è uno strumento di potere, dunque si punta a tirare su un popolo di ignoranti.
RispondiEliminaUna cosa che manca al tuo elenco è l'abolizione dell'insegnamento della geografia!
L'italiano ancora lo insegnano (forse!) perché altrimenti le masse non possono leggere i giornali di gossip e vedere che marca di mutande porta il tronista di turno....
La situazione italiana è tale da essere solo felice di essersene andata. Io devo essere sincera, sia in Italia che qua lavoravo in un'università privata quindi, nonostante le ingiustizie che ci sono dovunque non ho mai visto queste cose aberranti. In Francia sono da troppo poco, ma se non altro l'idea che ne ho è che sull'immmigrazione si sia non secoli ma millenni avanti. Cioè problemi ce ne sono anche qua, ma non il razzismo aberrante che si vede in Italia. Sull'università pubblica francese so davvero poco, so che i salari sono molto bassi e ci sono un sacco di problemi ma mentirei a dirne di più. Certo penso che rientrare in Italia, viste le possibilità che ci sono fuori sia sempre più assurdo.
RispondiEliminaChiusa in casa a causa di una tosse orrenda, ieri sera ho visto anch'io la puntata di Presa Diretta che si è occupata di questo sfacelo. Mentre ascoltavo i servizi, continuava a venirmi in mente con prepotenza il discorso che il grande costituzionalista Piero Calamandrei pronunciò in difesa della scuola nazionale nel 1950 (millenovecentocinquanta: dobbiamo tornare indietro di 60 anni per incontrare le verità coraggiose di un uomo di stato degno di essere preso a modello. La spaventosa regressione in atto nel campo della cultura si misura anche in questo senso). Tutto ciò che di lucido ho da dire sull'argomento è racchiuso nelle sue parole.
RispondiEliminaIl resto è solo rabbia, paura per il futuro della mia e delle prossime generazioni e disprezzo. Un disprezzo indescrivibile per tutti coloro che a livelli e con responsabilità diverse si stanno adoperando per distruggere la scuola pubblica: un capo del governo privo di qualsiasi principio, ideale e progetto che non vada a esclusivo beneficio della sua persona; i ministri inetti e ignoranti che ci governano; quei dirigenti profittatori che cedono ai ricatti solo per fare cassa sulla pelle degli studenti... e anche alcuni tipi di genitori. Gli stessi che, tronfi di quell'arroganza che solo il dio denaro sa alimentare, nelle interviste di Iacona si vantavano di come con i loro soldi di merda avessero comprato l'istruzione e il successo lavorativo dei figli, convinti che basti un grasso conto in banca a fare di loro delle buone persone.
Quanta amarezza Viviana.
* Micia, è così: la colpa - o il merito - di ciò che accade è solo nostra. Siamo noi, la maggioranza di noi, che decide chi ci governa, che autorizza e legittima il governo. Evidentemente, dunque, va bene così e siamo noi gli "strani", quelli fuori dal coro.
RispondiElimina* Niki, non stigmatizzo affatto chi opta per una scuola privata. Ciò che non mi va molto a genio è che le scuole parificate siano assolutamente elitarie sebbene percepiscano anche soldi pubblici, senza fornire di fatto alcun servizio pubblico ma facendo beneficiare delle loro strutture soltanto chi potrebbe comunque garantire un'istruzione di prim'ordine ai propri figli. Viste le rette esorbitanti, questi istituti potrebbero autosostenersi tranquillamente e i fondi pubblici essere destinati a scuole pubbliche che cascano a pezzi. Personalmente non credo che i nostri governanti siano troppo ignoranti per affrontare il problema, credo invece che se ne freghino se non, peggio ancora, lo monopolizzino per loro tornaconto.
Grazie per il tuo punto di vista dalla Spagna! :-)
* Vale, hai ragione, rimedio subito: studenti milanesi contro la Gelmini e l'abolizione della Geografia!
La cosa che rattrista ma al contempo dà speranza è che ci sono ancora insegnanti che, pur precari, pur mettendoci del loro, vivono il lavoro come una missione e si spendono per formare le nuove generazioni. Una sorta di volontariato, insomma... l'ennesimo senza il quale l'Italia sarebbe molto ma molto più povera!
* Anja, come dicevo poc'anzi non ho nulla contro le scuole private, a patto che queste non vengano sovvenzionate con soldi pubblici senza poi offrire un pubblico servizio. Qui in Italia, invece, sta avvenendo proprio questo.
Grazie per il tuo intervento dalla Francia! :-)
* Ross, amarezza sì. Molta. Soprattutto perchè, col tuo link, mi hai fatto proprio toccare con mano che "si stava meglio quando si stava peggio": politici così, oggi, ce li sognamo!
Cara Viviana, mi chiami in causa per darti una visione "tedesca" delle cose. Beh, purtroppo è un tasto molto dolente e non è che qui siamo messi meglio. Sono stata precaria per tanti, troppi anni e ne sto ancora passando di tutti i colori (settore universitario).
RispondiEliminaScusa, ma non me la sento di parlarne pubblicamente. Posso solo dire che non è una situazione che riguarda solo l'Italia. Anzi.
Un abbraccio
Alex
* Alex, ti ringrazio per aver accolto il mio invito a far sentire una voce dalla Germania. Tu, come Niki e Anja, sei una testimone importante in quanto "fuori dall'Italia" e quindi, forse, più lucida e distaccata nei riguardi dei piccoli e grandi avvenimenti di casa nostra, oltre che con una visione più disincantata e realistica circa le realtà di altre zone d'Europa.
RispondiEliminaIo per prima, me ne rendo conto, tendo forse ad idealizzare le realtà di altri Paesi a noi vicini, pronta a criticare anche aspramente l'Italia. Grazie, a te e tutte, per avermi fatta tornare coi piedi per terra!
Un abbraccio!
Sei un tesoro. Davvero. Ci fossero più persone come te questo mondo sarebbe migliore.
RispondiEliminaVerissimo, sapere è potere. Distruggendo la scuola, si forma il perfetto cittadino-pecorone. A volte è difficile non vedere in questo una strategia volta a creare la base per la dittatura (e in effetti, ho proprio paura sia così, anche se qualcuno di certo pensa che siano discorsi da fanatici delle teorie del complotto universale).
RispondiEliminaSe ripenso ai miei zii analfabeti che dicevano a noi bambine: Studiate, voi che potete!
RispondiEliminaMa le nuove generazioni quanto potranno?
Stiamo involvendoci.
Fra un po' non stupirà nemmeno più che si possa uscire dall'università pressochè analfabeti.
Come già non stupisce che fin dall'asilo le famiglie debbano autotassarsi per dotare la scuola della cancelleria minima.
mia sorella mi ha parlato ieri proprio di quella trasmissione, e mi veniva da piangere.
RispondiEliminaMa allora mi domando, perchè non si vota un partito che parli della scuola pubblica come di un tesoro a cui dare più fondi??? Non gliene frega niente a nessuno?
Non capisco. Sono tristissima. E la direttrice dell'Istituto Leone XIII mi fa...mi fa....sono troppo indignata per dirlo!!!
Tra l'altro, vuoi vedere che se erano figli dell'emirato del Dubai o di qualche diplomatico svizzero, venivano tranquillamente accettati???
Non è questione di immigrazione, è sempre questione di cultura e soldi. Soprattutto soldi.
* Niki, non comprendo il motivo di un simile complimento, ma ti ringrazio davvero!
RispondiElimina* Cinciamogia, forse non ci sarà una teoria del complotto universale, forse stiamo solo esagerando, fatto sta che - la storia insegna - ogni dittatura degna di tale nome è iniziata con l'annientamento della cultura...
* Kai, te lo dico chiaro e tondo: io sono favorevole alle bocciature. Ai miei tempi - e non parlo di millenni fa, ho poi 34 anni! - si bocciava alle elementari ed alle medie. Il risultato? Chi andava alle superiori qualcosa già sapeva. Non era onniscente, chiaro, ma almeno evitava grossolani errori di grammatica e sintassi, sapeva che caspita era accaduto nel 753 a.C. e distingueva senza difficoltà l'Umbria dalla Toscana. Oggi non si boccia più, per carità!, che il pargolo potrebbe restare traumatizzato... e così ci ritroviamo messi così!
Tra l'altro, ai tempi dei tuoi zii analfabeti forse la tv pubblica mandava in onda "Non è mai troppo tardi", che ha insegnato a intere generazioni almeno a leggere e scrivere. Oggi la tv pubblica manda in onda L'Isola dei Famosi... :-(
* Zion, certo che è questione di soldi. Naturale! Infatti, a onor del vero, la dottoressa non-mi-ricordo-il-nome non ha fatto un discorso razzista bensì di classe sociale: il figlio di un operaio di Corsico non frequenterebbe quella scuola, esattamente come non la frequenta il figlio del venditore ambulante di rose indiano. E quella scuola, naturalmente, si cucca anche soldi pubblici. Miei, tuoi, dell'operaio di Corsico e, se è regolare, pure del venditore di rose indiano!
Ho letto il post (grazie della segnalazione) e devo dire che - come spesso capita quando leggo dell'italia - l'ho trovato deprimente. Ne parliamo spesso in questi giorni con mia moglie, di come in Italia ci siano troppe cose che non funzionano rispetto ad altri paesi europei, soprattutto a causa di un'amministrazione pubblica pressapochista e clientelare che crea risultati splendidi come quello del Nautico di Messina.
RispondiEliminaL'impressione da fuori e' che - a parte rare eccezioni - si siano ormai tutti rassegnati a questo stato di cose.
Detto questo ammetto che intaccare una situazione cosi' incancrenita non e' per niente facile e capisco che dopo l'indignazione, vista la mancanza di strumenti per cambiare le cose, possa subentrare lo scoraggiamento. Si vede che non sono molto ottimista?
Certo che siamo proprio conciati male! Se poi i laureati fanno sfoggio di cultura come questi neo-giuristi siamo a posto! :-(
RispondiElimina* Gao, grazie a te per aver fatto sentire la tua voce fin da Puerto Rico! Purtroppo a te e tua moglie devo dare una brutta notizia: non pare che in altri Paesi europei vada poi così meglio, almeno a giudicare dalle testimonianze di Niki (Spagna), Anja (Francia) e Alex (Germania)...
RispondiEliminaE tutto questo non fa essere granchè ottimista nemmeno la sottoscritta... :-S
* Elena, guarda, questa dei laureati è stata proprio la classica "goccia". Provo uno sconforto che nemmeno immagini... e pensare che fino a non molti anni fa il nostro sistema scolastico era invidiato e copiato all'estero...
io ho amici che vivono in Francia e Germania e loro hanno espresso motli giudizi positive. Dove trovo i blog citati nel tuo commento? Mi piacerebbe leggere opinioni differenti sull'argomento
RispondiElimina* Gao, cliccando sui nomi in azzurro delle ragazze accedi alla loro pagina e da lì ai loro blog.
RispondiEliminaSe poi volessi invitare i tuoi amici che vivono in Europa a lasciare anche loro un commento qui te ne sarei grata. Trovo importanti la pluralità d'idee ed il confronto. Grazie e buona giornata!
Che la scuola sia allo sfascio si sa, ma quando ti mettono di fronte a situazioni come quelle che riporti allora ti assalgono mille domande a cui non sai dare risposta, e sopratutto due. Ci potrà essere rimedio a tutto ciò, e come?
RispondiEliminaIntanto molti dei nostri ragazzi crescono orfani della conoscenza.
* Alberto, io voglio credere che possa esserci un rimedio. Voglio dar fiducia non soltanto agli insegnanti ed ai dirigenti che già oggi, tra mille difficoltà, cercano di dare concretezza all'istruzione, ma anche ai politici che ancora si impegnano perchè credono in quel che fanno. Politici che magari non vanno in tv e non compaiono sui giornali, ma che cercano di fare azichè solo parlare.
RispondiEliminaCiao!
non vedo nulla in azzurro su cui cliccare!
RispondiElimina* Gao, in azzurro dovrebbero esserci i nomi sopra a ciascun commento, prima delle parole "ha detto...", comunque nessun problema, ecco i link:
RispondiEliminaNiki: http://lanikierrante.blogspot.com/
Anja: http://notreanne.blogspot.com/
Alex: http://http://cuochedellaltromondo.blogspot.com/
Ciao!
grazie! pensavo dovessi cercare il link nel tuo commento... non mi ero reso conto che avessero lasciato un commento sopra. Buona Domenica!
RispondiElimina* Gao, di niente, sbadatone! :-)
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