lunedì 6 luglio 2015

Europa in vendita

La verde Irlanda avrebbe potuto essere molto meno verde. Nell'aprile del 2013 migliaia di persone si riunirono nella foresta di Wicklow protestando contro il governo che voleva metterla in vendita; non soltanto quella foresta specifica, ma l'intero partimonio forestale della nazione. L'ex primo ministro irlandese, quando rassegnò le dimissioni, aveva un incarico rilevante all'interno di una banca svizzera con una succursale proprio in Irlanda, banca che avrebbe acquistato il patrimonio forestale irlandese.
Il piccolo centro di Kartitsch, circondato dalle Alpi.
E questo è soltanto un esempio. "Molti politici hanno una seconda vita nel mondo dell'economia e viene da chiedersi se la crisi sia la causa o il pretesto per le vendite di beni dello Stato", commenta l'autore di questo incredibile documentario, Andreas Pichler, che ha girato l'Europa partendo dallo strano caso della vendita di due montagne delle Alpi austriache. Nel giugno del 2011, infatti, il quotidiano "Die Presse" riferì che il piccolo centro alpino di Kartitsch, in Alta Pusteria, a pochi chilometri dal confine italiano, aveva deciso di mettere in vendita due vette del Tirolo: il Gran Kinigat ed il Rosskopf.

Al prezzo di 121 mila euro, l'acquirente sarebbe entrato in possesso di 1,2 milioni di metri quadrati. Le due cime, sulle quali avevano combattuto e perso la vita soldati austriaci ed italiani nel corso della Prima Guerra Mondiale, erano proprietà della Repubblica austriaca fino al 2001, quando vennero comprate dalla BIG, la società immobiliare federale, per 300 mila euro. Del caso si occupò anche la stampa italiana.  
Isole greche, in vendita per ripianare il debito.
La Grecia, d'altro canto, aveva già cominciato a vendere le sue isole: secondo il britannico "Guardian" già nel 2010 il governo ellenico, nei guai con la crisi economica, avrebbe messo in vendita una grande area a Mykonos ma, soprattutto, diverse delle splendide isole disabitate che punteggiano il Mediterraneo. Il "Guardian" riferiva estasiato che la quotazione di alcune isole non superava i due milioni di euro, certo molti ma, secondo il giornale britannico, meno di quanto costasse acquistare una casa nei quartieri londinesi di Chelsea o Mayfair.

Ma come possono gli Stati vendere non soltanto immobili ed edifici pubblici, ma addirittura montagne, isole o foreste? Si potrebbero vendere il Louvre, il Partenone o il Colosseo? Chi, dei cittadini, è al corrente di queste vendite e le approva? E, ancora, chi sono gli acquirenti? 

Di chi è il Colosseo?
Questa domanda viene posta nel documentario.
A queste domande cerca di trovare risposta il filmato di Pichler che, naturalmente, non poteva trascurare l'Italia: sempre a causa del debito pubblico, diversi governi hanno cercato di cedere beni pubblici e "pezzi" del nostro patrimonio storico e culturale, costruito attraverso i millenni dai nostri antenati.
Potremmo veder venire messi in vendita tesori come il Colosseo, la galleria degli Uffizi o autentici paradisi come l'isola di Budelli in Sardegna o le Dolomiti?

Se l'Italia non se la passa bene, non meglio va nell'apparentemente ricca e benestante Germania dove, nel 2013, la rimozione di alcuni pezzi del muro di Berlino senza autorizzazione popolare ha scatenato la protesta delle associazioni di abitanti del quartiere. Costruttori, sostenuti da investitori privati, hanno già cambiato il volto della città, senza che la popolazione potesse dire nulla contro la cementificazione. Ma Austria, Germania, Francia, Italia, non sono tutte repubbliche (= cose pubbliche, dal latino) in cui le decisioni andrebbero prese democraticamente (stavolta dal greco: dèmos, del popolo e kratòs, forza)? Allora com'è possibile che in tutti questi Paesi, così come in Iralanda, in Grecia ed in tutti quelli analizzati nel filmato, le persone comuni non sapessero neppure di rischiare di perdere il loro patrimonio?
"Europe for sale", un documentario scioccante recentemente trasmesso da Rai Cinque (canale 23 del digitale terrestre) e di cui potete vedere un'anteprima qui.

P.S. Questo articolo l'avevo preparato prima del referendum in Grecia. Quanto qui scritto non rappresenta, dunque, una mia presa di posizione pro o contro la decisione emersa dalle urne del Paese ellenico.

AGGIORNAMENTO: Odio essere profetica, ma è notizia di oggi, 23 ottobre 2015, che l'isola di Budelli in Sardegna è stata venduta ad un privato. Qui l'articolo.

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