martedì 17 marzo 2009

Ma quale crisi? In Italia si sta benone!


Apprendo con un certo sgomento che anoressia e bulimia sono le principali cause di morte per malattia tra le giovanissime, nel nostro Paese (qui l'articolo).
Non la malaria, non la tubercolosi, signori miei: anoressia e bulimia!
In Italia, dunque, si sta benissimo. Non soltanto perchè la denutrizione, qui, praticamente non esiste, ma perchè viene consapevolmente scelta da scriteriate con evidenti problemi mentali per essere da essa accompagnate nella tomba!

A queste deficienti (evidente che deficino, nel senso squisitamente etimologico del termine!) consiglierei caldamente di fare un bel po' di volontariato, magari proprio laddove di sofferenze vere ce ne sono a bizzeffe, invece di struggersi per quel corpo che vedono sempre informe e sgraziato quando si guardano allo specchio. Che di Veline ce ne son solo due per volta in Italia, di malati e bisognosi, sfortunatamente, ce ne son molti ma molti di più!
Eventualmente affrontino il problema avvalendosi della consulenza di esperti psicologi: in Italia ve ne sono molti, anche ottimamente preparati, e certo pronti a sostenere il percorso di recupero di queste giovani persone troppo concentrare su se stesse per accorgersi del vero dolore presente nel mondo. 

(P.S. La modella nella foto si chiama Isabelle Caro ed è stata scelta da Oliviero Toscani per una campagna pubblicitaria contro l'anoressia)

24 commenti:

  1. Guarda Viviana.
    Non aggiugno nulla alle tue parole ma ti abbraccio forte perchè trovare una ragazza che PENSA è già una gran fortuna... Che PENSA BENE è una grazia!

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  2. Stavolta vivi non sono d'accordo con te, i disturbi alimentari sono una patologia vera e propria e non un semplice capriccio estetico.

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  3. probabilmente se avessi avuto da zappare la terra per sopravvivere (di stenti) non mi sarei mai lasciata trascinare in un buco nero come purtroppo mi è capitato in passato.
    Probabilmente è vero, questi sono problemi da società viziate dal ben(?)essere. Una cosa però la credo fortissimamente: un malato è un malato, quando è malato è inutile colpevolizzarlo, meglio cercare di curare questa malattia ed evitare che altre persone ci cadino.

    Per il resto, è vero che ognuno si deve prendere le proprie responsabilità, anche di quello che gli accade, ma è un processo di maturazione che per qualcuno è rapido e per altri...bhe è un percorso. Probabilmente se fossi stata più forte, o più matura, o più intelligente, ci sarei arrivata prima a certe cose. Per esempio, sarei arrivata prima a pensare che se siamo educati a pensare solo a noi stessi, a coltivare solo la nostra persona, a rivolgere cure solo al nostro orticello, ingigantiremo qualunque cosa ci passi per la nostra testa immatura, non avremo la possiblità di misurarci con situazioni di sfida e di crescita, non diventeremo mai critici verso il mondo, non sapremo mai confrontarci. Avremo paura di tutto e di tutti i confronti, e ci avvolgeremo come una spirale in noi, alimentando ancora di più le nostre paure...è stupido, e forse sono stupida ancora, forse non me ne libererò mai. Non so se di questa cosa si guarisce. Io penso di sì, forse sono guarita pochi anni fa, eppure io mi sento ancora sciocca e inadeguata, e so che le persone intelligenti come te che si schifano di questi finti ammalati viziati hanno una opinione bassissima di chi ci è passato, perche magari ce lo meritiamo...magari mi merito il disprezzo delle persone. Eppure io penso solo che garire sia una scelta di ogni giorno, e lo sarà per tutta la vita. Una scelta di vita normale, di gioia nel guardare negli occhi le persone, una scelta difficile perchè rinchidersi in noi stessi a volte è molto più facile. E molto più pericoloso.

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  4. Starei attenta a mettere sullo stesso piano i due problemi, o ad accostarmici nello stesso modo. Le cause, il tipo di società e il contesto in cui si sviluppano sono troppo differenti.
    Ad accomunarli secondo me c'è solo la poca volontà e lo scarso impegno, da parte di chi potrebbe e dovrebbe trovare una soluzione, di affrontarli con la dovuta serietà e di estrirparli una volta per tutte (mi vengono in mente, ad esempio, da un lato gli stati ricchi buoni solo a trovare scuse per non fornire mezzi e competenze adeguati, e dall'altro le case di moda che assumono solo ragazze filiformi. Mi rendo conto però che la situazione e i giochi di responsabilità sono molto più complicati di così).

    Sarei prudente anche nel fare dei disturbi alimentari una colpa esclusiva della persona, o a rinfacciare a chi inciampa in queste patologie le sofferenze patite da altri: non è d'aiuto per nessuno e così si rischia di iniziare una dannosissima battaglia non contro l'anoressia o la bulimia, ma contro le anoressiche e le bulimiche.

    So che la tua vuole essere solo una provocazione forte e non un attacco cattivo, e mi dispiacerebbe se venisse letta nel modo sbagliato. E' difficile parlare di argomenti così sensibili senza provocare confusione e un buon grado di turbamento.

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  5. Ciao Viviana, è la 3a volta che entro senza lasciare commento, ma da quando ho letto il tuo post, ho sentito il bisogno di dirti come la penso; mi sono voluta dare il tempo di trovare le parole giuste per farlo, ma nel frattempo qualcuno (Ross) ha scritto più o meno quel che avrei voluto scriverti io.
    Non mi piaceva, in tutta sincerità, il tono del tuo "attacco" alle ragazze (ma anche donne) che soffrono di questi disturbi alimentari. Specialmente l'anoressia, credo sia palesemnete un modo eclatante di voler "scomparire" agli occhi degli altri, del mondo, e soprattutto delle persone che si amano. E' un disperato tentativo di richiamare l'attenzione su di sè, è l'annullamento del corpo visibile, è la voglia di sottrarsi.
    Credo fermamente che pochissime ragazze che diventano anoressiche lo facciano "solo" per moda o per raggungere modelli estetici; se vuoi, questa è la giustificazione più comoda per tutti, la scusa con cui si può facilmente bollare di cretineria chi si lascia morire di fame per assomigliare a una modella. C'è una vera sofferenza, dietro queste terribili battaglie col cibo, e la certezza di un rapporto malsano - o addirittura malato - con se stessi e col resto del mondo.
    Se pensi a quanto può essere gratificante e piacevole saper godere in giusta misura del cibo, capisci anche quanta paura ci sia in chi, il cibo, lo vive in modo così patologico.
    Forse, come ha detto Ross, voleva essere solo una provocazione la tua, e non un giudizio.

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  6. * Kai, come sempre sei fin troppo buona nei miei confronti. Io, subito dopo aver scritto questo post, mi sono sentita cattiva; credo di aver giudicato e, come tu ben sai, "non giudicare se non vuoi essere giudicato". Come se non bastasse, credo di aver giudicato con troppa durezza. Comunque grazie.

    * Ishin, ma meno male che non sempre si è d'accordo! Sai che noia, altrimenti, senza confronto. Comunque ero e resto della mia idea, visto che avevo parlato proprio di "scriteriate con evidenti problemi mentali": certo che si tratta di malattia, ma è una malattia che, secondo me, si fa strada solo dove non ci son problemi veri da affrontare. Problemi come, ad esempio, riuscire a procacciarsi di che vivere o evitare di beccarsi l'AIDS perchè i tuoi genitori ti hanno venduta ad un bordello quando avevi 4 anni. In Tailandia, in Bangladesh, in Perù le ragazzine muoiono di ben altro.

    * Zion, non sai che gioia mi faccia rileggerti. E, per di più, rileggerti così!
    Copio pari pari da ciò che dici: ...sarei arrivata prima a pensare che se siamo educati a pensare solo a noi stessi, a coltivare solo la nostra persona, a rivolgere cure solo al nostro orticello, ingigantiremo qualunque cosa ci passi per la nostra testa immatura, non avremo la possiblità di misurarci con situazioni di sfida e di crescita, non diventeremo mai critici verso il mondo, non sapremo mai confrontarci. Avremo paura di tutto e di tutti i confronti, e ci avvolgeremo come una spirale in noi, alimentando ancora di più le nostre paure...
    Vedi, io credo che effettivamente la vita sia un percorso, che si cada e si debba trovare la forza di rialzarsi. Come dicevo prima a Kaishe, subito dopo aver scritto questo post, di getto, mi son sentita cattiva. Ho persino pensato di cancellarlo...
    Ma credo che col buonismo non si vada da nessuna parte. E voglio credere che possa essere anche così, sbattendo in faccia a chi si strugge perchè l'immagine che vede allo specchio non le piace e mostrandole che ben altri guai ci sono al mondo, che si possa dare una mano ad uscire dalla spirale.
    Forse sono io che sbaglio, ma credo che la vita vada vissuta. Con tutte le difficoltà e le brutture che ci riserva, ma mantenendo la capacità di spingere il nostro sguardo oltre la siepe che delimita il nostro orticello. Tu ci sei riuscita, a spingere più in là lo sguardo. E la persona splendida che ho conosciuto attraverso il blog non sarebbe esistita se una ragazza debole ed insicura e paurosa non avesse trovato la voglia e la forza di guardare negli occhi gli altri. Tu sei guarita o, meglio, continui a guarire giorno per giorno. Perchè questo è il tuo percorso e la strada che coraggiosamente TU hai scelto.
    La solitudine spesso ce la imponiamo con le nostre stesse mani, coi nostri stessi atteggiamenti. Per questo consigliavo il volontariato. Poi, se ti va di scrivermi, ti racconto un pezzo di me di cui non voglio parlare nel blog. Ciao.

    * Ross e Mamit, sapete che nel blog parlo di me. Di come vivo e sento io le cose. Anoressia inclusa. Forse sono stata cattiva, dura; probabilmente la mia posizione potrà sembrare eccessiva. Ma certamente ho scritto ciò che penso e credo. Invito voi, come Zion qui sopra, a scrivermi una mail per approfondire quel discorso su un pezzo di me che non voglio mettere sul blog. Ciao.

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  7. Non mi piace questo post Viviana.
    Sono sempre stato sincero con te nel dire quando ero d'accordo e sono sincero anche adesso nel dire che non mi piace questo post.
    Dare delle deficenti a persone malate proprio non è da te. Ti credevo diversa. Proprio vero che non ci si può fidare di chi si conosce via internet.

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  8. Cosa scatti in testa alle ragazze (ma ci sono anche casi maschili) che li porti a rovinarsi la vita così non so. Una mia conoscente lo è stata ed era dura vederla così.

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  9. Cattivo? Forse.
    Realistico? Certamente.

    Ti abbraccio

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  10. Sono Sirio.
    Raccolgo l'invito che mi hai fatto nel blog di Rosaspina e dissento fortemente da quello che scrivi. Ho affetti molto cari che hanno avuto questo problema e purtroppo, sottolineo purtroppo, non è un volere essere magre a tutti i costi, non è un voler assomigliare alle modelle, davvero semplicistico come modo di risolvere la questione, per certi aspetti, comodo. I disturbi alimentari nascondono delle debolezze interiori, delle grandi fragilità,che hanno "semplicemente" scelto quel canale. C'è chi ha l'ansia, chi si deprime, chi si buca, chi si annulla, e chi ...non mangia o mangia troppo. Fa rabbia vedere mani che girano nel piatto a fingere di intingere un pezzetto di pane che regolarmente finisce o in tasca o masticato due ore per poi essere sputato. Piatti ricolmi di pietanze per poi scoprire guardando bene che sono solo verdure scondite. Mele pesate e pelate perchè la buccia ha un buon apporto vitaminico. Diuretici, purghe. E' una realtà complessa Viviana e chi è anoressico non lo è per diventare Velina. La prova sta nel fatto che questo disturbo si sta diffondendo anche nel sesso maschile.Forse ci sarà qualche ragazzina che parte da un mito della magrezza per ritrovarsi poi in un bunker di solitudine. Una situazione scivolata di mano. Ma c'è anche chi non mangia più perchè rifiuta di crescere, perchè pensa che solo rimanendo bambina non perderà l'affetto della mamma. Io direi una sincera preghiera per tutte le persone che soffrono di questo male.

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  11. Ho letto i commneti e sono uscita dal blog... ma poi ho pensato di tornare per dire qualcosa.
    Secondo me questo post non è un post di "banalizzazione" di un problema.
    Chi può dirsi all'oscuro delle grandi e tremende problematiche legate all'alimentazione?
    Ma, allo stesso modo, chi può negare in senso assoluto che non incrementino i numeri gli stili di vita proposti ed imperanti?
    Nell'essere umano la vita reclama forte per non essere vinta! Infatti queste malattie alimentari esistono nel mondo ricco... nella parte povera esiste la FAME, che è altro e che tutti contribuiamo (o dovremmo contribuire) a debellare.
    Il punto di vista di Viviana è lucidissimo.
    E, come capita alla verità, crudo.
    Si può non essere d'accordo perchè si ravvisa nelle sue parole un GIUDIZIO... ma è scorretto voler GIUDICARE la persona sulla base della parole che ha usato.
    Perciò, per parte mia, ribadisco il mio commento precedente che dichiarava tutta la mia STIMA per Viviana e per la sua analisi.
    Un saluto a tutti...

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  12. Anche io penso che Vivib sia una persona a cui dare la mia stima.
    E' bello poter andare oltre le parole scritte di getto, senza giudicare la PERSONA ma discutendo assieme di questa sua visone del problema. Non possiamo essere tutti d'accordo su qualcosa, e comunque a volte ci si scopre un po' più vicini a quello che si credeva, basta solo sviscerare il problema.

    Anzi, penso che proprio la discussione su di un problema sia un arricchimento: vivib non mi ha offeso, e sono contenta di aver potuto confrontarmi qui nei commenti.

    Zion

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  13. * MaTeo, non sempre si può essere d'accordo. Mi spiace averti deluso, ma come ho cercato di spiegare, "deficienti" andava inteso nel senso letterale, ovvero sia "che mancano di qualcosa". Secondo me se una ragazza sana, che ha potenzialmente tutto (salute, famiglia, una società in cui tutto sommato le sono concessi "lussi" come studiare, uscire con gli amici, divertirsi...), arriva a ridursi così è evidente che le manchi qualcosa. Può mancarle amore, può mancarle autostima, può mancarle fiducia in se stessa... Qui sta la deficienza di cui parlavo.

    * Igor, credo che sondare i meccanismi della mente umana sia davvero un'impresa titanica! Ma spero che queste ragazze (e ragazzi, perchè purtroppo, anche se non si raggiungono cifre tanto allarmanti, è un problema che affligge anche gli uomini) riescano ad uscire dalla spirale di dolore e volontà di annientamento in cui hanno iniziato a sprofondare. Io la mia spinta ad uscire dalla spirale ho cercato di darla, con tutta la durezza di cui ero capace, con questo post.

    * Penelope, lapidaria. Poche e decise parole. Siamo sulla stessa lunghezza d'onda. E me ne compiaccio. Ciao!

    * Kaishe e Zion, i vostri commenti mi riempiono di gioia! Perchè dimostrano che ho ottenuto ciò che volevo: una discussione. Non mi interessa una platea che stia muta ad assentire ad ogni mia parola, desidero il confronto e, se necessario, lo scontro. Perchè il dialogo è questo. Altrimenti si ha un monologo.
    Vi ringrazio, dunque, per le vostre parole e per la stima che palesemente contraccambio (altrimenti non bazzicherei tanto spesso i vostri blog, eh! ;-) ).
    Un abbraccio grande!

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  14. * Sirio, perdonami, ti avevo persa! Eccomi qui a rispondere anche a te.
    Innanzi tutto ti ringrazio per essere intervenuta con il tuo commento, poi, come dicevo poco sopra a MaTeo, non sempre si può essere d'accordo. Sicuramente sono stata spietata, ma come ho cercato di spiegare, "deficienti" andava inteso nel senso letterale, ovvero sia "che mancano di qualcosa". Secondo me se una ragazza sana, che ha potenzialmente tutto (salute, famiglia, una società in cui tutto sommato le sono concessi "lussi" come studiare, uscire con gli amici, divertirsi...), arriva a ridursi così è evidente che le manchi qualcosa. Può mancarle amore, può mancarle autostima, può mancarle fiducia in se stessa... Tu stessa ribadisci che non si tratta solo di una questione di "voler somigliare a...", che quello può essere tutt'al più il motivo scatenante, la classica "ultima goccia", ma che dietro c'è molto altro.
    Sono d'accordo con te su questo. Vedi, se vuoi, la mia come una provocazione; come il desiderio di dare uno scrollone, forte, il più forte possibile, a quelle ragazze (e purtroppo anche ragazzi) che son lì lì per cadere in questo problema. Perchè son convinta che buonismo e compatimento non portino da nessuna parte, mentre una solenne doccia fredda, una gran botta, a volte possono risvegliarci da un torpore che rischia di portarci alla tomba. Ciao e grazie ancora per l'opportunità di confronto.

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  15. Viviana cara, io non mi sono minimamente sentita offesa!Figurati. Son la prima a dire, come ho già scritto che vedere i piatti fintamente pieni, fa salire un nervoso pazzesco!!! E veramente ti vien da metterglielo in testa! :0)
    come in tutte le cose ci vuole il giusto mezzo, la calma e la pazienza sono le armi migliori, e perchè no anche una doccia fredda.
    Mi auguro sempre che mia figlia cresca sana, lontana da queste e dalle altre debolezze, e ho sempre a portata di mano un bel libro fotografico in cui le mostro i bambini che non hanno nulla,perchè noi siamo figli di questo maledetto mondo consumistico, che ci ha dato tanto e che ci ha privato di altrettanto. anche qui ci vorrebbe un equilibrio.
    Viva gli scambi di opinione.
    Un abbraccio viruale a te.

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  16. Ciao Viviana, l'anoressia, la bulimia e tutti i problemi legati alla psiche a mio avviso non si risolvono con una doccia fredda, una gran botta per risvegliare dal torpore. Non è torpore, Viviana, è malattia. Come la depressione come gli attacchi di panico. Prova a dire a un depresso di scrollarsi dalla tristezza, prova prova. Otterrai l'esatto contrario. Prova a dire a una persona che soffre di attacchi di panico che non c'è nulla da aver paura, prova prova.
    Ti odierà. Non è così semplice e banale. Si tende ancora a pensare che questa cose si risolvino con la famosa FORZA DI VOLONTA'. Mi dispiace ma non è così. Ci vogliono cure specifiche e terapie, e passetti piccoli alla volta, e percorsi personali, e crescite e dolori e sofferenze grandi. Non sarà di certo il volontariato che può aiutare una persona malata. Il volontariato lo potrà fare sicuramente ma solo quando sarà guarita, anzi lo farà benissimo perchè sa cos'è l'inferno!
    Scusami Viviana, ti stimo molto, anche se a volte ci troviamo distanti.
    Ciao

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  17. l'argomento è decisamente straziante... è da qualche anno che ho visto quella foto di quella modella, che ha voluto farsi vedere per scoraggiare e per far vedere il risultato di questa malattia...
    La bulimia e l'anoressia sono appunto delle malattie, che nascono da disagi psicologi gravi e forti... non credo sia solo il desiderio di essere un po' + magrette... forse quella può essere la miccia che innesca un meccanismo perverso... Credo che prima di tutto, il volontariato lo debbano fare a se stesse, per riuscire a lenire quella grandissima sofferenza che hanno nel cuore e che le porta ad autodistruggersi...
    un bacione carissima
    scusa per il casino di commenti che ti ho fatto hihihi

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  18. Sono d'accordo con la maggior parte dei tuoi commentatori, cito solo una frase dall'ultimo, di gaz.
    "I problemi legati alla psiche non si risolvono con una doccia fredda, una gran botta per risvegliare dal torpore. Non è torpore, Viviana, è malattia".
    Tu dici "In Tailandia, in Bangladesh, in Perù le ragazzine muoiono di ben altro"; e qui invece ci sono malattie diverse, non meno terribili. Tu pensi che la vita vada vissuta in tutti i suoi aspetti, belli e brutti, con coraggio... certo, e con ciò? Anche il tubercoloso e l'anoressico lo vorrebbero.
    L'educazione religiosa che abbiamo avuto ci ha spinto, forse, a contare troppo sulla forza di volontà. Cosa che già non va proprio benissimo a chi è psicologicamente sano, figurati a chi non lo è.
    Un'ultima riflessione: perchè ti colpevolizzi, ti ritieni cattiva, se pensi qualcosa che ti sembra un "giudizio"? Sei libera di pensare ciò che vuoi, in buona fede, di esporre il tuo pensiero giusto o sbagliato che sia, di cambiarlo o no... Non sei "costretta" a non giudicare, vedrai che vivendo la vita in modo cristiano ci arriverai da sola, un po' alla volta... Cristo ci ha liberato dalla legge, dai sensi di colpa, dai "dover essere"... perchè fossimo liberi. Bada, liberi, non inerranti o impeccabili.

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  19. Ciao Vivi! Passo di qui e lascio anch'io la mia opinione...ho visto da vicino un caso di bulimia, la ragazza in questione non sapeva di essere malata...mangiava normalmente, ma il suo corpo rifiuta il cibo e lei era disperata poichè non ne capiva il motivo...Solo uno psicologo ha compreso che il problema era causato da un più profondo disturbo della personalità...
    Come si può dedurre qui il disturbo può essere anche sintomo di altre patologie...
    Purtroppo sono problemi seri che molte ragazze prendono sotto gamba, ma per fortuna ora si sono svegliati a fare qualche campagna...soprattutto le modelle! Che sono l'icona dell'anoressia...

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  20. * Sirio, viva gli scambi d'opinione sì! Anch'io prego perchè le bimbe d'oggi, ragazze di domani, crescano senza sapere cosa siano questo tipo di problemi, crescano conoscendo quell'equilibrio di cui parli. Un caro saluto e grazie di essere passata! :-)

    * Gaz, lo so che dire ad una persona depressa "ma dai, non deprimerti" non serve a nulla, esattamente come non serve dire ad un'anoressica "vuota quel piatto di lasagne!". Il discorso che faccio io, e che probabilmente non sono riuscita a spiegare a dovere, è di tipo preventivo. Perchè non è che uno si sveglia al mattino e... pufff!! pesa 20 chili in meno. No, l'anoressia è un processo lento e doloroso. Per uscire dal quale sicuramente occorre l'intervento di medici e personale qualificati. Quindi, prima di sprofondare nel baratro, ritrovandosi a mangiar solo mele e gambi di sedano sconditi, prima sarebbe utile la "doccia fredda" di cui parlavo. Non a tutte, certo, non pretendo di salvare il mondo. Ma se anche soltanto una ragazza che sta iniziando a massacrarsi di diete e lassativi si fermasse a riflettere e tornasse sui suoi passi... beh, ne sarei veramente felice, ecco!

    * Vivi, certo che anoressia e bulimia sono malattie! Altrimenti non causerebbero la morte di tanta gente...
    Il problema è che queste persone sono completamente incapaci di far volontariato a loro stesse, proprio perchè sono sprofondate in un baratro che le risucchia sempre più. Il mio discorso del fare volontariato, evidentemente, non l'ho spiegato bene: non mi riferivo a chi in anoressia e bulimia è già dentro fino alle orecchie, ma a chi sta iniziando a sprofondare in questa caduta che, credimi, all'inizio è ricolma di autocompiacimento. Perchè si è felicissime quando la bilancia segna un chilo in meno, o quando i pantaloni devono essere ristretti. Ma questo autocompiacimento iniziale porta poi ad una spirale che ti spinge ad essere sempre più magra... e l'essere sempre più magra ti porta, letteralmente, a consumarti.
    Quindi, prima che si cada in questo meccanismo, suggerivo - e torno a suggerire - di guardarsi un'attimo attorno e rendersi conto delle vere sofferenze che ci sono nel mondo. Sofferenze che tu, con il tuo operato di Chiumetta, conosci benissimo, tanto per fare un esempio! ;-)
    Un bacione a te, tesora, e non preoccuparti per il "casino" nei commenti! He! He! He!

    * Ciao Rosaspina! Che bello averti qui!
    Ormai la sensazione che la mia intenzione non fosse stata chiarita abbastanza è diventata una certezza, leggendo il tuo ed altri commenti... Non nego affatto che bulimia ed anoressia siano malattie; se così non fosse, non causerebbero la morte di tanta gente! Ciò che dico io è che, contrariamente a quanto avviene per AIDS e tubercolosi nei Paesi più porveri del mondo, dove le malattie semplicemente "capitano" e quando ti accorgi dei sintomi spesso è ormai troppo tardi, qui anoressia e bulimia sono ben note e conosciute, si fanno campagne informative... Il mio voleva essere un discorso, diciamo così, preventivo. Perchè non è che uno si sveglia al mattino e... pufff!! pesa 20 chili in meno. No, l'anoressia è un processo lento e doloroso. Per uscire dal quale sicuramente occorre l'intervento di medici e personale qualificati. Quindi, prima di sprofondare nel baratro, ritrovandosi a mangiar solo mele e carote scondite, prima sarebbe utile la "doccia fredda" di cui parlavo. Perchè, credimi, molte delle persone che finiscono nel buco nero di anoressia e bulimia cominciano "solo" con un'innocua dieta, spinte dal desiderio di rientrare in quei vecchi jeans o di non sfigurare sulla battigia la prossima estate... Ed è lì, all'inizio, prima che la malattia diventi tale ma quando già compaiono i primi inquietanti sintomi, che trovo sarebbe salutare una bella doccia fredda!
    Un abbraccio, ciao!

    * Giu, ciao! Anche per te vale quanto scritto alle precedenti webbamiche: certamente quando la malattia è conclamata occorre uno specialista che sappia guardare nei meandri della mente e capire che c'è che non va. Ma credo che per molte persone si potrebbe agire prima che sprofondino nella malattia vera e propria. Perchè in tutto ci vuol misura e un conto è ridurre le porzioni di cibo per perdere un paio di chiletti, altra cosa è mangiare solo lattuga scondita e mele ("la banana no, che è troppo calorica!")... Noi, che a queste persone spesso siamo vicine (compagne di corso, colleghe d'ufficio, amiche...), dovremmo interventire, magari con la "doccia fredda" di cui parlavo prima, per riportarle coi piedi per terra.
    Temo, invece, che spesso torni utile e comodo anche a noi fingere che tutto vada bene, che sia normale, ed aspettare che intervenga uno psicologo quando ormai il danno è fatto.
    Ciao!

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  21. Scusa Viviana se ritorno, ma parliamo due cose diverse, che non vanno confuse; quella "malattia" che comincia come dici tu non è l'anoressia o la bulimia, anzi non è nemmeno una vera e propria malattia, è un adeguamento a cattivi modelli. Da lì, come dici tu, si può tornare indietro magari guardandosi intorno e facendo volontariato.
    L'anoressia e la bulimia sono un'altra cosa, che non va confusa con quella anche se qualche volta ciò che appare è simile. Le campagne servono appunto a dire: va' subito dallo psicologo, sei malata, da sola non ce la fai... ma anche andare dallo psicologo spessissimo non basta. Restano persone malate per tutta la vita. Conosco un caso di questo genere... moglie amata, tre figli adorabili, eppure tanto male di vivere fino al tentato suicidio... E' talmente incomprensibile per noi...

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  22. * Rosaspina, perdonami, ti assicuro che il mio non è desiderio di far sterile polemica.
    Ma se è vero ciò che dici... allora come comincianoanoressia e bulimia?

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  23. La mia amica era bulimica e ti giuro, lei voleva mangiare!!! La comparsa della malattia spesso non è consapevole...

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  24. Giu, perdonami ma proprio non riesco a credere che di punto in bianco una si svegli bulimica o anoressica. Certo, consapevolmente nessuno desidera diventare bulimico o anoressico, ma certamente a questa malattia si arriva per piccoli passi e non di punto in bianco.
    Che poi chi ci circonda non voglia o non riesca ad accorgersi per tempo dei sintomi, è un altro discorso.

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