Ieri si è festeggiato ampiamente il cinquantesimo compleanno di Barbie. Un po' meno risalto si è dato al suo coetaneo Topo Gigio (che personalmente mi sta molto più simpatico). Giornali e tv ne hanno parlato diffusamente.
Spero che almeno altrettanto risalto venga dato, oggi, a ben altro genere di ricorrenza.
Oggi ricorre infatti il cinquantesimo anniversario di una rivolta scoppiata in Tibet, annegata nel sangue dai cinesi, che si è conclusa con l'esilio del Dalai Lama.
Ormai i tibetani non chiedono neppure più la libertà dalla Cina, chiedono soltanto una vera autonomia che consenta loro di mantenere le proprie tradizioni e la propria religione, di sventolare la propria bandiera senza essere per questo arrestati e torturati.
Traggo da Il tesoro nel campo:
Poichè questo versetto crea in noi delle fortissime resistenze, non dobbiamo forse sospettare che la nostra umanità abbia risorse superiori alle nostre stesse aspettative? E la preghiera ci permette di esplorare nuove vie. Io credo che la nostra umanità abbia risorse superiori rispetto le nostre aspettative. E prego che anche i cinesi lo scoprano. Free Tibet!
io oggi alla radio non ho sentito nemmeno una parola su questa ricorrenza, sai cos'è? non ci sono state stragi o sfilate di moda, dunque al mondo non interessa... :os
RispondiEliminaGrazie per non dimenticare, Namasté
RispondiEliminaBuongiorno Viviana.
RispondiEliminaChe società consumistica e concentrata sulle esteriorità ci capita di "vivere"!
Certo la classifica di importanza assegnata ai tre avvenimenti (chiamiamoli pure così) è determninata dalla loro "spendibilità", in barba a qualunque altra valutazione sull'importanza.
Per fortuna esistono persone che condividono con gli altri le proprie sensibilità. Grazie a te!
Sulla preghiera... citi l'ennesimo brano del Vangelo che non può che inquietarci e interrogarci! La Parola è sempre fonte di arricchimento. Più ancora quando è difficile da accettare e mettere in pratica...
Quanto è pesante la tua verità Viviana!
RispondiEliminaIn che mondo triste e superficiale viviamo, sempre pronti a criticare, chi la vuol cotta e chi la vuol cruda, ma pochissimo pronti a fare davvero qualche cosa.
Qualche cosa di reale.
Boicottiamo seriamente la Cina?
Io dei cinesi, arroganti, supponenti, presuntuosi, non ne posso davvero più.
A volte ci penso, mi metto al posto dei Tibetani... complice la mia ignoranza storica... mi si stringe il cuore!
nasinasi
Come disse un "tale" 2000 anni fa'... Nulla è impossibile a Dio (ricordiamolo... a Dio!).
RispondiEliminaDa soli possiamo fare molto, moltissimo ma non tutto.
Eh, "meglio tardi che mai" si dice, no? Eccomi qui a rispondere...
RispondiElimina* Vale, mi vien sempre un po' il magone quando vedo, al tg, un "servizio" circa sfilate di moda o l'ultimo amore di una soubrettina o il più recente ritrovato della chirurgia estetica... Per questo, nel mutismo più o meno totale ed imperante, ho voluto alzare timidamente la mia vocina per il Tibet da questo blog.
Un abbraccio!
* Suppaman, no che non dimentico. La vita è sacra. E la vita senza libertà non è vita vera.
* Kai carissima, tu dici che ci capita di vivere in una società consumistica e concentrata sulle esteriorità ed in parte è vero. Ma in quanto minuscola particella della società, desidero, nel mio piccolo (anzi piccolissimo!) spostare il centro di questa concentrazione: dal superficiale al profondo, dall'esteriorità all'interiorità.
Sai benissimo cosa intendo, visto il tenore non certo frivolo dei tuoi post! :-)
Un abbraccio grande!
* Miciapallina cara, ma come si fa a boicottare la Cina? Oggi moltissimi prodotti "italiani" arrivano dalla Cina, o come prodotti finiti o come componenti di ciò che poi acquistiamo, una volta assemblato, come "Made in Italy". La voce del quattrino è l'unica che si riesca a udire nel mondo odierno, il boicottaggio economico sarebbe ottima cosa, ma onestamente non vedo come sia realizzabile... Purtroppo!
* Paolo, proprio per questo prego. Perchè sono consapevole che da sola nulla posso, mentre Lui può tutto!