mercoledì 4 luglio 2012

Lotta biologica contro le zanzare

Forse c'è qualcosa che non va. Il Comune in cui vivo già da diversi anni si è attrezzato per la lotta biologica contro le zanzare, arrivando anche a distribuire casette per pipistrelli, ma il problema è che i pipistrelli non ci sono e, di conseguenza, le zanzare abbondano.

Ad essere del tutto onesti devo ammettere che qualche tempo fa abbiamo avuto l'onore di ospitare nella nostra bat box un simpatico serotino, prontamente battezzato Pippi (nome suggerito da un mio vecchio post): trovato a terra, è stato raccattato e avvicinato a quella che era destinata a divenire la sua casetta, della quale aveva prontamente preso possesso.

Piccolo, morbido e carino divoratore di zanzare

Primo piano di Pippi, un musino che ricorda una volpe

Purtroppo dopo qualche tempo il nostro caro e morbidissimo Pippi ha pensato di andarsene, lasciando nuovamente la "villetta vista parco" sfitta e priva di inquilini volanti. 

Il sole tramonta, Pippi esce di casa

E, se quando il gatto non c'è i topi ballano, vi assicuro che se a mancare è un chirottero sono le noiossime zanzare a gioire! 
Non so se i rondoni che volano in buon numero nel cielo serale sono inappetenti o se le zanzare sono talmente tante da riuscire comunque a scampare ai loro agguati, fatto sta che puntualmente mi ritrovo piena di bozzi pruriginosi e parzialmente dissanguata!

Vivendo in città, paghiamo lo scotto di non aver rondini come vicine di casa (rondoni, rondini e balestrucci non sono la stessa cosa, ricordate?) e chiaramente anche di rospi (altri grandi insettivori) nemmeno l'ombra. Possibile allora che ci si debba rassegnare agli zampironi chimici

Una rondine. Non è vero che se si posa non può più volare!


Non necessariamente: la lotta biologica è dura, ma possibile. Innanzi tutto ciascuno di noi può fare il possibile per agevolare il ritorno e la proliferazione di animali insettivori: informarci su come e dove sistemare una casetta per pipistrelli (io ho fatto tutto secondo disposizioni e aspetto fiduciosa un inquilino!), ad esempio, ma anche non distruggere i nidi dei balestrucci (cosa peraltro fuorilegge! Lo so, trovarsi il balcone tempestato di cacca non fa piacere a nessuno, ma è un piccolo prezzo da pagare e solo per pochi mesi all'anno e si può ovviare al problema semplicemente stendendo un telo di plastica sul pavimento sotto il nido). 
Senza troppa fatica, poi, possiamo cercare di rendere più difficile la vita delle zanzare evitando ristagni d'acqua: bastano pochi minuti al giorno, ad esempio, per controllare che nei sottovasi sui nostri balconi non sia rimasta acqua stagnante, dove le zanzare possano depositare le uova. E, se abbiamo delle taniche e dei bidoni in cui conserviamo l'acqua piovana, basta avere l'accortezza di sistemare una zanzariera sull'apertura del recipiente.
E' importante anche pulire periodicamente le grondaie, facendo così in modo che l'acqua piovana scorra via velocemente e non crei ristagni di materiale vegetale imputridito, che a noi fa schifo ma che costituisce un autentico paradiso per mamma zanzara tigre impaziente di deporre le proprie uova.

Per eliminare il "problema zanzara" alla radice c'è chi ha pensato di intervenire direttamente in acqua, dove le larve di questi insetti attendono la metamorfosi che le porterà a divenire adulte: fin dagli anni '20 del secolo scorso in stagni e corsi d'acqua italiani è stato immesso un piccolo pesce chiamato gambusia, grande divoratore di larve acquatiche. Originario del nord America, questo pesciolino era stato introdotto in Italia - e in gran parte dell'Europa - per tentare di contrastare in particolare le zanzare del genere Anopheles, che veicolano la malaria

Oggi sappiamo benissimo che introdurre specie estere in un habitat naturale causa gravissime ripercussioni sull'intero ecosistema (basta vedere il disastro causato dalle tartarughe "orecchie gialle" e "orecchie rosse" americane, abbandonate negli stagni e nei laghi italiani da proprietari irresponsabili, che stanno letteralmente causando l'estinzione delle nostre tartarughe di palude. O anche la decimazione del nostro scoiattolo rosso europeo, che sta scomparendo a causa della scellerata immissione in natura di esemplari di scoiattolo grigio americano), quindi la gambusia può essere allevata e immessa soltanto i stagni e laghetti artificiali e mai, in nessun caso, liberata in natura.

Sempre in acqua può venir sparso - ovviamente da personale esperto e qualificato - un batterio isolato da un team di ricercatori israeliani nell'ormai lontano 1976, il Bacillus Thuringiensis Israelensis: questo minuscolo bacillo viene ingerito dalle larve delle zanzare e ne causa la paralisi del sistema digerente, portendole alla morte prima che si trasformino in esemplari adulti in grado di pungere e riprodursi.

3 commenti:

  1. Pippi è davvero carinissimo.
    Quello che sapevo io per evitare le larve di zanza nei ristagni d'acqua era di metterci del rame (banale filo elettrico, basta che sia scoperto): dovrebbe impedire lo sviluppo delle larve.

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  2. va bene anche un cent di euro.
    è di rame (giusto?) e direi che funziona!

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  3. @ Cinciamogia, Pippi era davvero un amore! Anch'io avevo letto da qualche parte circa il rame, ma non ho mai capito fino a che punto fosse scienza e dove cominciasse la leggenda metropolitana, così, per andare sul sicuro, in questo post ho parlato più che altro di animali mangiatori di zanzare! ;-)

    @ Zion, hai provato? Come dicevo qui sopra a Cincia, non sono mai riuscita a capire fino a che punto la storia delle monetine fosse scienza e non leggenda metropolitana… Ma se funziona svuoto il porcellino! :-D

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