mercoledì 11 luglio 2012

Celtica 2012: storia, leggenda, arte, musica e...

Qualche tempo fa vi avevo parlato di Budicca, la regina guerriera dei Celti che oppose fiera resistenza all'avanzata romana; ebbene, credo si possa dire che dalle parole ho deciso di passare ai fatti, immergendomi da capo a piedi nelle atmosfere di Celtica 2012, festa internazionale di musica, arte e cultura celtica giunta ormai alla sua sedicesima edizione nella splendida cornice dei boschi della Val Veny, in Valle d'Aosta.

La locandina di Celtica 2012
Anche quest'anno come già in passato il programma era estremamente vario e interessava, oltre al Bosco del Peutery (un magnifico bosco secolare di straordinaria bellezza, a circa 1500 metri di quota), anche la cittadina di Courmayeur, il forte di Bard e Pré-Saint-Didier.


Gioielli celtici ricostruiti fedelmente
grazie all'archeologia sperimentale
400 artisti, 300 eventi, 43 concerti e spettacoli dal vivo, 72 animazioni e oltre 100 diverse attività hanno animato questa tre giorni valdostana che ha preso il via nella mattinata di venerdì 6 luglio con una bella passeggiata fino al lago del Miage.

Sabato di buon mattino il bosco secolare è stato animato dalle voci e dai suoni del mercatino artigianale e delle diverse attività e conferenze che si sono avvicendate sotto le frasche di imponenti alberi. 

Proprio i diversi artigiani che hanno preso parte all'evento hanno raccontato la loro esperienza di vita, originata da una scelta ben precisa che nel ventunesimo secolo può persino sembrare folle: lavorare con le proprie mani, ideando, creando e producendo qualcosa. Che si tratti di monili, calzature, spade o borse, è affascinante assistere a come della materia informe si trasformi letteralmente grazie all'abilità e alla passione di queste persone, fuggite da una vita dietro il monitor di un pc e tramutatesi in ciabattini, forgiatori, falegnami, scultori, armaioli…

C'è anche chi, come Francesca R. D'Amato, dopo aver studiato Scienze Naturali ha pensato di fare della propria passione un mestiere: è grazie a lei se ora ne so infinitamente di più sui draghi che hanno infestato l'Italia! So che può sembrare una battuta di spirito, ma non lo è affatto: Francesca ha censito, raccolto, mappato e studiato le numerosissime leggende che parlano di draghi nel nostro Paese - un lavoro che l'ha tenuta impegnata per circa due anni! - e, avvalendosi anche della sua preparazione scientifica, spiega ad esempio come è possibile che questi giganteschi rettili riescano a sputare fuoco (come lo accendono? Da dove arriva il gas? Come mai non si bruciano il naso?) e perchè non possono esistere draghi con quattro zampe che volino. Nel corso della sua conferenza spiega anche come la casata dei Visconti riuscì in un'abilissima operazione di marketing autopromozionale, sfruttando proprio i draghi e la loro sinistra fama: se volete saperne di più date un'occhiata qui.

Ricostruzione di tessitura celtica
Nel contesto di Celtica ce n'è davvero per tutti i gusti: all'interno dei campi storici, ad esempio,  è possibile rivivere l'atmosfera che si doveva respirare tra i Celti grazie a diversi gruppi che studiano e ripropongono - sempre attraverso l'archeologia sperimentale - gli stili di vita di quelli che i Romani definivano "barbari".
Il gruppo Bibrax, ad esempio, per quest'anno ha proposto "L'antro dell'artigiano: lo scudo gallico. Realizzazione delle spine per gli scudi del III secolo a.C." e, sempre nel contesto de "L'antro dell'artigiano", anche "Realizzazione delle calzature di tipo lateniano e halstattiano" (la civiltà di La Tène - Età del Ferro - e di Halstatt - Età del Bronzo e del Ferro - si svilupparono tra le odierne Francia, Svizzera, Austria, nord Italia, Germania, Croazia, Slovenia, Ungheria, Repubblica Ceca, Inghilterra e Irlanda). Sagitta Barbrica, dal canto suo, ha realizzato "Tessitura dei bordi con il metodo della diteggiatura", "Battitura della moneta celtica" e "Banco espositivo didattico di ferri chirurgici e medicine dei Celti".



Esempio di campo celtico
Ascoltare e osservare è interessante ma vorreste provare a "fare il celta" in prima persona? Nessun problema! Le attività proposte sono quasi incalcolabili e si passa dalla "Tessitura con il metodo delle tavolette" proposta da Sagitta Barbarica alla "Decorazione e pittura del viso e del corpo con motivi celtici di La Tène e war painting irlandese e gallese tradizionale" di Bibrax; si può apprendere la "Costruzione di una scarsella o di un portacorno in pelle" o, se preferite, vi potete cimentare con la "Fusione a conchiglia di piccoli monili celtici in stagno", entrambi proposti da Labarum Bagauda Teuta Laevi.
L'artigianato non fa per voi e pensate di celare un animo da antico guerriero? Perchè non cimentarsi con il "Lancio della scure" di Sagitta Barbarica, lo "Stage di spada celtica" di Bibrax o "Spada e sola mano. Filosofia/tecnica di spada e disarmo a mano nuda" del Clan Na Ulriocht Na Tine allora?

E i bambini? Cosa facevano i bambini nell'Età del Ferro? Di sicuro ascoltavano storie e giocavano e allora a Celtica non si può certo trascurare i più piccoli, che hanno modo di divertirsi e fare amicizia imparando a suonare il corno, avvicinandosi al tiro con l'arco o addestrandosi al lancio della trottola.
Poi, naturalmente, ampio spazio era lasciato anche alle visioni più new age e fantasy: camminando lungo i sentieri non era difficile imbattersi in fate, elfi e persino in San Patrizio!


A questo punto probabilmente vi stareste chiedendo cosa caspita ci facevamo due Maestri, una Marmotta e alcuni allievi in questo ambito. Beh, continuate a seguirmi e lo scoprirete presto!

2 commenti:

  1. NO!!!!!!!!!!!!! C'era la sterling???? macaxxooooooo l'ho persaaaaaaaaa!!!!!!!nuoooooooohhhhhhhhh

    comunque sono andata alla manifestazione Celtica, una volta qualche anno fa, e l'ho trovata simpatica e interessante.

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  2. @ Zion, eccerto che c'era la Sterling! Segnati già in agenda l'appuntamento con Celtica 2013, che se non ci sarà lei… almeno sarà occasione per incontrarci noi due! :-)

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