Le Province sono da decenni nell'occhio del ciclone: c'è chi le vede come un'inutile sperpero di denaro, chi come un luogo in cui si rifugiano idioti nullafacenti che non riuscirebbero mai a trovare un lavoro degno di questo nome, chi le ritiene un covo di raccomandati. In generale, le Province non sono molto amate e, nel migliore dei casi, vengono considerate come un inutile passaggio intermedio tra Comuni e Regione.
Recentemente io ho avuto modo di entrare in contatto con la Provincia Autonoma di Trento: avevo trovato in internet una pubblicazione che mi interessava, realizzata da questo ente locale, e così ho seguito le indicazioni riportate sul sito web ed ho inviato una mail di richiesta. Due giorni dopo - sissignori, due giorni, non due settimane nè men che meno due mesi! - dal civico 15 di piazza Dante, sede dell'Amministrazione Provinciale trentina, partiva un plico diretto al mio indirizzo, contenente non soltanto la pubblicazione da me richiesta ma anche una cortese lettera firmata dalla responsabile. In meno di una settimana ho avuto tra le mie mani quanto richiesto, senza dover sborsare un solo centesimo, senza problemi nè lungaggini.
Qualcuno ha provato a smorzare il mio entusiasmo obiettando che il Trentino Alto Adige riceve dal Governo centrale di Roma valanghe di quattrini in quanto regione autonoma; benissimo, ma allora mi potrebbe cortesemente spiegare perchè lo stesso avviene anche con la Sicilia ma lì non c'è modo di ottenere alcunchè prima che sia trascorso almeno un trimestre, tra richieste, solleciti, suppliche e preghiere? Non è pure la Sicilia una regione a statuto speciale? Perchè da un capo dell'Italia questo essere "speciale" si traduce in celerità, cortesia ed efficienza e al capo opposto diviene invece menefreghismo, esasperante lentezza, indolenza?
Personalmente sono convinta che tanto nell'Amministrazione Provinciale di Trento come in quella di Catania, Messina, Agrigento, Ragusa e via di seguito vi siano persone capaci e corrette e persone incapaci e scorrette, credo che ovunque vi siano individui che cercano di compiere con coscienza il proprio dovere e sarebbe ingiusto e ottuso fare "di tutta l'erba un fascio", tuttavia è sotto gli occhi di tutti che esistono delle abissali differenze tra enti locali , Comuni, Province e Regioni. Una realtà tanto evidente che recentemente è stata anche pubblicata in un libro, "La Zavorra, sprechi e privilegi nello Stato libero di Sicilia", scritto da Emanuele Lauria ed Enrico Del Mercato e pubblicato da Laterza: "Un calcolo complessivo degli sprechi della Regione è praticamente impossibile farlo - hanno detto gli autori nel corso della conferenza stampa di presentazione dell'opera - Troppi dipendenti arrivati ad ondate elettorali e che in altrettante ondate vengono confermati piuttosto che stabilizzati o indirizzati da un ramo all'altro". Ci sono poi il super pensionato regionale Felice Crosta, che percepiva un assegno giornaliero (al giorno!) di 1.369 (milletrecentosessantanove) euro - giusto per la cronaca, io guadagno meno in un mese, lavorando - e le due orche acquistate per essere inserite in un parco acquatico siciliano, costate 400 milioni delle vecchie lire e finite in Irlanda perchè in Sicilia non sapevano dove metterle…
Impossibile, dicevo, fare di tutta l'erba un fascio. Io, per quel che può valere, da semplice cittadina qualunque ringrazio di cuore la Provincia Autonoma di Trento e raccomando la lettura del libro "La Zavorra, sprechi e privilegi nello Stato libero di Sicilia".
Confermo tutto e sottoscrivo. Sono un ex milanese trapiantato in Trentino da oltre 10 anni e non tornerei indietro manco sotto tortura. Evviva la mia regione, tra l'altro strapiena di bellissimi posti in cui far crescere i propri figli.
RispondiElimina* Momo, passare da Milano al Trentino dev'essere, più o meno, come uscire da un girone dantesco e ritrovarsi catapultati in Paradiso!
RispondiEliminaDa Trentino vi dico: "Grazie"! E' raro, in questi tempo, che dall'Italia ci arrivino tali dichiarazioni di affetto. Dicono che prendiamo un sacco di soldi dallo stato, ma non dicono che sono soldi nostri, che ci torna indietro il 90% e non il 110% come in Sicilia, e che abbiamo la competenza su quasi tutto, dalle strade alla sanità; e mi pare che li sappiamo spendere bene!
RispondiElimina@ Anonimo (peccato tu non abbia lasciato nemmeno un nome), la mia non è una dichiarazione di affetto - l'affetto si prova incondizionatamente, si può voler bene anche ad uno scapestrato! - ma la semplice cronaca di quanto avvenuto. Credo DAVVERO che se le Province italiane funzionassero tutte come quella di Trento - almeno in base alla mia esperienza in merito - alle persone non passerebbe nemmeno per l'anticamera del cervello di volerle abolire!
RispondiEliminaSe passi di nuovo a trovarmi sul blog, per cortesia, lascia almeno il tuo nome. Grazie e ciao.