venerdì 2 agosto 2013

Meteo Meduse, al mare sicurezza e scienza vanno a braccetto

Aurelia, Marivaglia e Salpa, ma ci sono anche la piccola Olindas e la gingantesca Drymonema, per non parlare della pericolosa Physalia: sono solo alcune delle meduse presenti nel mar Mediteraneo e monitorate grazie al servizio "Meteo Meduse".

Di che cosa si tratta? E' un sistema che consente a chi è in mare di segnalare la presenza di meduse, condividendo la propria esperienza grazie all'utilizzo di smartphone, cellulari e palmari: i dati raccolti vengono utilizzati per realizzare una mappatura costantemente aggiornata della presenza di meduse lungo le coste italiane, consentendo da un lato ai bagnanti di evitare spiacevoli incontri e, dall'altro, offrendo agli scienziati la possibilità di avere migliaia di occhi puntati su queste affascinanti ma spesso urticanti creature.
Tutte le segnalazioni, infatti, confluiscono all'Università del Salento, dove un'equipe specializzata monitora la situazione ed emette veri e propri "bollettini meteo" che, invece di segnalare nubi, vento o sole, evidenziano lo stato del mare e le meduse presenti; bollettini pubblicati sul sito meteomeduse.focus.it che dispensa anche consigli su cosa fare in caso di puntura e fornisce una dettagliata scheda delle meduse, per poterle riconoscere e capirne il livello di pericolosità. L'iniziativa, promossa dall'Università del Salento e diffusa grazie a mezzi d'informazione scientifica quali "Superquark"(puntata in onda giovedì 18 luglio) ed il mensile "Focus", è giunta ormai al suo terzo anno di vita ed ha permesso di raccogliere numerosi dati relativi alle diverse specie di meduse che popolano il Mediterraneo.
Peraltro, come ha avuto modo di sottolineare lo stesso zoologo Ferdinando Boero nel corso della puntata di Superquark, la presenza di questi animali è andata via via crescendo nel corso degli anni ed il perchè è presto detto: sulla terra come tra le onde, quando scarseggiano i predatori le prede prosperano; così le meduse hanno tratto gran giovamento dalla scomparsa dei grandi predatori marini come i tonni e dal progressivo "svuotamento" del mare.
Come se non bastasse, l'epidemia di morbillo che ha letteralmente decimato alcune popolazioni di delfini ha provveduto a togliere di mezzo moltissimi probabili predatori, per non parlare poi di tutti i cetacei e le tartarughe marine che rimangono impigliati accidentalmente nelle reti da pesca. Le meduse prosperano, dunque, e non solo, hanno ottime prospettive di ulteriore crescita: essendo predatrici a loro volta di uova e di pesci neonati, con l'aumentare del loro numero aumentano i killer di pesci neonati che, una volta cresciuti, potrebbero cibarsene. Un circolo vizioso infernale.
La soluzione? Un possibile spiraglio viene aperto dalla FAO: l'organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura propone infatti di pescare le meduse per sfruttarne le tante proprietà benefiche in cosmesi, medicina e persino... in cucina. Eliminati i tentacoli e accompagnate da gustose salse, le meduse possono tramutarsi in un piatto buono e salutare, che elimina tossine e batteri ed aiuta a regolarizzare la pressione arteriosa. Insomma: se non puoi vincerli... mangiali!
Se il pensiero di gustare un'insalata di medusa non vi attrae, potete contribuire nel vostro piccolo a controllare il fenomeno con un semplicissimo MMS: quando avvistate una o più meduse in mare, scattate una foto e mandate la vostra segnalazione a Meteo Meduse.

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