lunedì 27 maggio 2013

Garrett Holeve, un atleta di MMA davvero speciale

MMA, ovvero Mixed Martial Arts: un mix esplosivo di tecniche marziali studiate per essere il più veloce e letale possibile. Non a caso le MMA prevedono strangolamenti e leve articolari, non a caso gli incontri si concludono molto spesso per sottomissione dell'avversario, costretto a "battere" con una tecnica di grappling. Nessun dubbio circa il fatto che le Arti Marziali Miste siano uno sport duro. Forse il più duro in assoluto. Chi può praticare, allora, le MMA? Le donne, ad esempio, strutturalmente e fisicamente meno potenti degli uomini, possono praticare questo sport? Atlete come Gina Carano e Ronda Rousey, tanto per citarne un paio tra le più note, dimostrano ormai da anni la propria abilità e la spiccata predisposizione al combattimento, pur non rinunciando ad un grammo di femminilità.
Quando guardiamo un incontro di MMA spesso ci dimentichiamo, vedendo i fisici scolpiti di quei lottatori che sembrano usciti da un libro a fumetti, quando importanti siano il cuore e la determinazione; forse non c'è storia migliore di quella di Garrett "G-Money" Holeve per ricordarcelo e per dirci che non esiste mai una ragione abbastanza valida per rinunciare ai nostri sogni.
(Se il vostro inglese non è ottimo, guardate comunque le immagini: non ve ne pentirete!)


I genitori di Garrett hanno dato vita alla "Garrett's Fight", fondata per promuovere e supportare l'inserimento di atleti con bisogni particolari nelle arti marziali. Come si può leggere sul sito ufficiale - che vi invito a visitare cliccando qui - la pratica delle arti marziali contribuisce a creare un ambiente eccezionale ed accogliente, ideale per sviluppare la fiducia in se stessi, ed assicura ai praticanti una buona forma fisica. Naturalmente educare gli istruttori su come modificare il proprio sistema di allenamento, così da poter insegnare ad atleti come Garrett e portatori di handicap in genere, è di primaria importanza ed è anche in questo settore che opera la "Garrett's Fight", oltre a promuovere gare tra ragazzi disabili. E chissà che tra qualche anno le MMA non approdino alle Paralimpiadi.

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