venerdì 10 maggio 2013

Arti marziali e alimentazione: assetati di sangue... o di soia?

Spesso chi pratica arti marziali o, peggio ancora, sport da combattimento viene considerato dai più come un "duro", se non addirittura una persona che trae piacere nell'infliggere sofferenza al prossimo con calci e pugni.
Chiunque si sia avvicinato anche solo marginalmente al mondo delle arti marziali e degli sport da ring sa che non è affatto così e che questo stereotipo è quanto di più lontano dalla realtà ci possa essere: noi praticanti di arti marziali non siamo santi ma neppure demoni, abbiamo una nostra personalità ed una nostra sensibilità e ciascuno di noi è unico, proprio come unici sono tutti i giocatori di calcio e gli idraulici, le attrici e le ginnaste, i ciclisti e i metalmeccanici...

Una simile diversità può apparire anche in ambito alimentare, dal momento che molti praticanti di arti marziali adottano un'alimentazione vegetariana, ma non tutti i marzialisti sono vegetariani e non tutti i vegetariani praticano arti marziali: questa scelta, di vita più ancora che semplicemente alimentare, può essere abbracciata più facilmente da quanti praticano stili interni e arti marziali in cui sia molto presente l'aspetto filosofico del Tao.
Coloro che ricercano l'equilibrio, l'armonia con se stessi e il mondo circostante, spesso sono propensi ad intraprendere un cammino di non violenza nel senso più ampio possibile, arrivando quindi anche ad escludere la carne dalla propria alimentazione (a questo punto val forse la pena ricordare che essere "non violenti" non significa essere "vittime sacrificali": una persona può essere profondamente non violenta e, al contempo, desiderare di sapersi difendere qualora qualcuno cercasse di usarle violenza).

Più che assetati di sangue, dunque, i combattenti e i marzialisti potrebbero essere "assetati di soia": al di là dell'aspetto morale che può condurre alcuni praticanti di arti marziali a diventare vegetariani, infatti, ve n'è uno molto più concreto e tangibile, ovvero sia l'elevatissimo contenuto di proteine presente, ad esempio, nella soia e nei suoi derivati. Le proteine, come sanno benissimo tutti gli atleti, sono essenziali per assicurare il benessere dei muscoli, la loro funzionalità ottimale e garantire prestazioni sportive di alto livello. Ma le proteine si possono trovare in molti alimenti, non necessariamente di natura animale. La soia, ad esempio, ne è ricchissima e grandi apportatori proteici sono i legumi in genere.
Non è un caso, dunque, se molti atleti professionisti sono vegetariani o vegani.

La tennista Venus Williams, ad esempio, ha seguito la strada già tracciata in passato da predecessori del calibro di Boris Becker e Martina Navratilova ed è vegana; forse nessuno meglio di lei può smentire efficacemente quanti affermano che con un'alimentazione priva di carne e pesce non si possono ottenere buoni risultati sportivi: Venus infatti tra il 2000 ed il 2010 ha vinto il maggior numero di finali a Wimbledon (5 sulle 8 disputate, 4 delle quali consecutive) e nel 2012, grazie all'oro olimpico conquistato nel doppio a Londra, è diventata la tennista con il maggior numero di ori nella storia. Stessa scelta alimentare quella della sorella Serena Williams, che ha rinunciato alla carne per non urtare la sensibilità di Venus più che per una convinzione personale, ma che ora non rimpiange certo costine e bistecche.
In tutt'atro ambito sportivo primeggia Surya Bonaly, campionessa di pattinaggio su ghiaccio vegetariana diventata celebre, tra le altre cose, perchè riesce ad eseguire un salto mortale all'indietro sui pattini ed è l'unica persona al mondo (non ci riescono nemmeno i colleghi uomini) a poter atterrare su un piede solo; oltre a questo, l'atleta è stata cinque volte campionessa d'Europa e ha conquistato tre argenti Mondiali. Non proprio inezie.

Ancora più estrema è la scelta alimen-tare del de-cisamente "tosto" e vegano  Brendan Brazier, professionista dell'Ironman Triathlon: una prova sportiva davvero estrema che porta gli atleti a confrontarsi su distanze di circa 40 chilometri a nuoto, più 180 chilometri in bicicletta, più altri 42 chilometri di corsa.  Tra gli atleti famosi vegetariani si trovano anche giocatori di football come, ad esempio, il professionista della National Football League Montell Owens, ventinovenne running back dei Jacksonville Jaguars.

Tornando ad arti marziali e sport da ring, il campione che viene subito in mente parlando di alimentazione vegetariana è Mike Tyson; in realtà, però, questi è diventato vegetariano e, in un secondo momento vegano, soltanto dopo aver abbandonato il ring. Atleti ancora in piena attività sono invece i lottatori di MMA Mac Dazing e Ronda Rousey: Dazing è un lottatore professionista dell'FC Pride statunitense, con al proprio attivo 20 incontri (16 vinti, tre persi, un pareggio); di Ronda Rousey e delle sue temibilissime arm bar avevo già avuto modo di scrivere in precedenza: nel 2012 è stata la prima donna in assoluto a firmare un contratto con la UFC ed ha "festeggiato" sconfiggendo la propria avversaria, Liz Carmouche, proprio con sottomissione. Anche Ronda è vegana e, al momento, imbattuta.
In fatto di pugilato, poi, l'attuale campione mondiale della WBO per il peso welter Timothy Bradley è vegano e anche la pugile tedesca Elena Walendzik ha fatto questa scelta alimentare ben prima di diventare campionessa dei pesi piuma.

Non mancano, chiaramente, sportivi vegani o vegetariani italiani: Dorina Vaccaroni, ad esepio, diventata prima famosa come fiorettista e, in seguito, passata al ciclismo professionistico è vegetariana; l'ex calciatore ed attuale allenatore Gianluca Vialli, così come pure  la fondista Manuela Di Centa, hanno rinunciato senza troppi rimpianti alla carne... Normalmente, però, di questa particolare scelta alimentare gli atleti di casa nostra parlano soltanto una volta abbandonate le competizioni, quasi facendo outing.

Alla domanda "si può fare sport e essere vegetariano?", dunque, è chiaro che si possa rispondere di sì: si tratta di una scelta personale ed una simile alimentazione, come visto, non impedisce affatto di raggiungere grandi risultati in abito agonistico, a patto ovviamente di seguire comunque un'alimentazione bilanciata e di assicurarsi di non avere alcun tipo di carenza nutrizionale.

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...