Quest'anno non ce l'ho fatta a replicare la passeggiata nei boschi di qualche tempo fa, ma un'amica che la passeggiata l'ha fatta, in compagnia della sua splendida famigliola, mi ha beneficiata di una bella borsona piena piena di castagne.
E allora mi sono messa a pensare a come far... fruttare questi ghiotti semi!
Innanzi tutto le ho pulite per benino, ho eliminato quelle che presentavano un buchetto - segno inequivocabile che avevano un inquilino cicciottello al loro interno - e le ho lessate, in una bella pentolona capiente con tanta acqua ed una manciatina di sale. Mi sembrava strano dover mettere del sale nella cottura di qualcosa di dolce, ma la nonna, sentita via telefono per una consulenza,mi ha detto che proprio ci voleva e... beh, chi sono io per discutere settantacinque anni buoni d'esperienza dietro i fornelli? Eseguo!
Una volta lessate le castagne, mi sono messa a sbucciarle. Una lavorata infinita! Una cosa esagerata! Però credo ne sia valsa la pena, visto che ogni tre o quattro castagne ripulite una finiva in bocca a me.
Una volta eliminata ben bene la buccia, ho fatto una specie di purè, schiacciando tutte le castagne superstiti - quelle che non mi ero mangiata - in una ciotola capiente. In una pentola, intanto, ho messo zucchero ed acqua ed un mezzo bicchierino di rhum.
A fuoco moderato ho continuato a mescolare fin quando acqua, zucchero e rhum non si sono trasformati in un bello sciroppo dorato e a quel punto ho incorporato il "purè di castagne", sempre mescolando ben bene.
Quando il composto ha assunto una consistenza... marmellatosa, ho spento e invasato la mia confettura di castagne.
Squisita!
Le dosi? Allora, io avevo a disposizione 600 grammi di castagne - pulite e pelate - ed ho utilizzato 400 gr di zucchero, due bicchieri d'acqua e mezzo bicchierino di rhum. Ah, ci ho messo anche un pizzico di cannella, sebbene alcune ricette scovate nel web consigliassero la vaniglia, trovo che la cannella sia più... autunnale. E poi ero senza vaniglia in casa!
Una cosa importantissima sono i vasetti, che devono essere ben sterilizzati. Io, per eseguire l'operazione, ho messo in pratica i consigli di quel mito di donna che è la Miciapallina, consigli che trovate qui (insieme ad una strepitosa marmellata di cachi).
Uh, che meraviglia! Impazzisco per le marmellate fatte in casa (la mia ultima è stata quella di more, ricordi? :)).
RispondiEliminaLe castagne di solito le raccolgo nella tradizionale gita in montagna in occasione del mio compleanno (mancano pochi giorni, evvai!), ma quest'anno anche io ne ho ricevuto un piccolo cestino in regalo, in anticipo. Alcune le ho abbrustolite sul camino, altre bollite in una specie di vin brulé. Sono venute squisite, belle dolci e pastose.
Con le prossime a disposizione ho deciso che mi cimenterò nella preparazione del castagnaccio. Le mie papille gustative già cantano, slurp!
Ciao marmottina, compagna di cucina e golosità. :)
Se devo essere sincera la marmellata di catagne non rientra fra le mie preferite, pur andando letteralmente pazza per le caldarroste. Invece io ho fatto la marmellata di melecotogne quando sono stata giù in Puglia...un tripudio di sapori e di profumi...è questo che amo dell'autunno :)
RispondiEliminami hai fatto venire l'acquolina.... volgarmente detta bava !!! ;) ciao
RispondiElimina* Ross, una Marmotta come me potrebbe mai dimenticare la tua marmellata di more?!? Anch'io adoro le caldarroste, ma costano uno sproposito e purtroppo non ho il camino per provvedere da me...
RispondiElimina* Tzugumi, credo che in effetti l'Italia sia un luogo privilegiato, dove ogni stagione ha il suo fascino e sa regalare golose prelibatezze. L'autunno, con cachi, fichi, mele, castagne, è una stagione ricca di golosità!
* Elena, son contenta, anche perchè era la prima volta che facevo questa marmellata ed il fatto che sia rimasta molto buona è un invito a chiunque a cimentarsi nella preparazione! :-)